Serie TV > Distretto di polizia
Ricorda la storia  |      
Autore: Eliessa    04/06/2011    2 recensioni
Quando pensiamo che quello che stiamo per fare sia la scelta giusta, non lo è affatto.
Anche se fa male, bisogna saper scegliere, e soprattutto bisogna capirlo al momento giusto per non portarsi mai rimpianti nella vita.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
                - Elena amore, è tardi, sbrigati o faremo tardi. Ti devi ancora preparare. Se per caso te lo fossi dimenticata siamo i testimoni e senza di noi non si sposa nessuno.
           - Arrivo subito.
 
Gennaio 2009.
Sono sola in casa, seduta sul divano con le gambe poggiate sul mio petto, assorta nei miei pensieri.
Ma quali pensieri? Ormai non c’è più nulla di sensato nella mia vita.
Ho messo da parte il passato, ora sono sola, completamente.
Marco è morto e Davide l’ho lasciato. L’arrivo dell’ex moglie ha complicato tutto.
Eravamo felici insieme. Lui aveva deciso di trasferirsi da me, a Roma. Lavoravamo insieme, eravamo sempre insieme; ma quando ha rivisto Silvia è bastato così poco per strapparmelo via e per farmi soffrire ancora.
Così si è aperto un periodo nero, un periodo di depressione.
Qualche tempo dopo Alessandro ha iniziato a farmi la corte e alla fine ho deciso di dargli una possibilità, e adesso stiamo insieme.
Chiodo scaccia chiodo. Sarà vero? Per il momento sembra di si…
Non abbiamo intenzione di convivere. Io sto uscendo adesso da un periodo contorto, non solo sentimentalmente, quindi prima di mettermi un altro uomo in casa, voglio essere sicura di quello che faccio, non voglio sbagliare ancora, non sopporterei un altro dolore.
Con Ale sto bene, ed il fantasma di Davide sta piano piano cessando di esistere, o almeno ci provo.
Otto mesi dopo.
Mi sono decisa di convivere con Alessandro. Tra noi le cose funzionano. Finalmente sono felice.
Ho trovato l’amore, quello che spero sarà per tutta la vita, che un giorno sarà mio marito ed il padre dei miei figli.
Ma se penso questo il nome di Davide è presente nei mie pensieri. In fondo con lui ho sempre parlato del desiderio di formare una famiglia, di avere dei bambini, a prescindere dalla sua età.
Ma nonostante tutto con Ale abbiamo fissato la data delle nozze. Ci sposiamo.
Voglio sposarmi adesso che sono convinta, adesso che sono sicura di quello che sto per fare.
Ci sposiamo in estate, ma Davide continua ad essere nei mie ricordi. Perché? Perché non posso vivere una vita normale? Perché non posso essere felice come vorrei?
Risposta? A tutto questo non c’è una risposta.
D’altronde con Davide sognavo ad occhi aperti, il matrimonio, la famiglia, i figli… e adesso questi sogni diventano realtà, ma accanto a me ci sarà un altro uomo.
Continuano i preparativi. Inviti, bomboniere, ricevimento, ed ecco arrivato il giorno del matrimonio.
Non pensavo di arrivarci con un uomo che non sia Davide, eppure è successo.
Sono in Chiesa quando il sacerdote sta per iniziare la Messa. Però ad un tratto, qualche istante prima che il sacerdote iniziasse a parlare, l’attenzione degli invitati si sposta altrove.
Si sposta su una figura che è appena entrata dalla porta principale, ed ha un’aria stanca ed affannata.
Quella persona è Davide. Non so come abbia fatto a sapere che oggi mi sarei sposata, ma è riuscito a trovarmi.
 
Davide: - Elena, per favore, parliamo. Dopo ti lascerò in pace. Ti scongiuro. Solo un momento, dopodichè non ti chiamerò più, non mi vedrai, sparirò per sempre. Elena. –
 
Sono incerta se andare. Il fantasma di Davide è riapparso, ora che stavo per sposarmi.
Alessandro: - Vai, ti aspetterò. –
Elena: - Andiamo fuori. (All'esterno della Chiesa). Allora, cosa dei dirmi. Spero sia importante perché ho fermato un matrimonio, il mio matrimonio. –
Davide: - Quando è il cuore a parlare è sempre importante. –
Elena: - Stringi Davide, per favore. –
Davide: - Ci provo. Ti ho fatto soffrire, e di questo ne sono consapevole. L’arrivo di Silvia ha complicato il nostro rapporto. –
Elena:- Più che complicato, direi distrutto. –
Davide: - Questo vuol dire che sono arrivato tardi? –
Elena: - Davide, tu mi lasci tornando con Silvia, quando io ero con un’inchiesta alle spalle e la morte di mio fratello ancora da superare. Sai quanto ho sofferto? Non credo che tu possa immaginare. –
Davide: - E così ti sei messa insieme alla prima persona che ti ha fatto la corte? –
Elena: - E dov’è il problema? Alessandro, a differenza tua, c’è sempre stato. È stato sempre accanto a me. –
Davide: - Elena, ti prego. Questa volta resto, per sempre. –
Elena: - È troppo tardi ora. E adesso scusa, ma devo andarmi a sposare. –
Davide: - Elena, ti prego. Ti amo Elena, non può finire così tra di noi. –
Elena: - È finito tutto nel momento in cui sei tornato a Genova. E poi Silvia dove l’hai lasciata? Non l’hai portata con te? –
Davide: - Non risolvi nulla facendo così. E poi l’ho lasciata, questa volta ha capito. Ti prego Elena, sai che ormai sono divorziato, quindi se vuoi possiamo sposarci. –
Elena: - Si, e magari tra qualche mese arriverà lei con qualche scusa per separarci di nuovo. –
Davide:- Questo vuol dire che vuoi riprovarci? –
Elena: - Davide, quando ormai mi ero liberata di te, sei riapparso. Non lo so. Non so che fare. Adesso stiamo parlando, ma in Chiesa c’è una persona che mi aspetta (Arriva Alessandro). –
Alessandro:- Elena, ho capito. Tu devi stare con Davide, è lui l’uomo per te, credimi. Dentro aspettano solo gli sposi. Andate e siate felici. –
Elena: - Ale! –
Alesando: - Tranquilla, va tutto bene. –
Elena: - Ma… -
Alessandra: - Ele, sono io che mi sono voluto illudere. Illudere di poter passare la mia vita con te. Mancava poco per diventare marito e moglie, ma va bene così. Lo so, sono egoista, avrei voluto che tu fossi stata mia, ma non ci sono riuscito. Davide, prenditi cura di lei. –
Davide: - E tu che farai, dove andrai? –
Alessandro: - Chiederò il trasferimento in un’altra città, con la speranza che sia effettivo il prima possibile. Ciao Elena (E scappa via). –
Elena: - Lui aveva capito tutto prima di me. Ma io non ho voluto vedere ciò che era chiaro agli occhi di tutti. Davide, vuoi sposarmi? –
Davide: - Adesso? –
Elena: - Si, adesso. Se vogliamo stare insieme… -
Davide: - Scc. Non dire altro. Andiamo. –
 
IN CHIESA

Elena: - Padre, prima di iniziare la funzione posso dire due parole (Fa cenno di si con il capo). Amici e parenti, purtroppo il matrimonio che doveva esserci non ci sarà. Alessandro è andato via. Il matrimonio sarà tra me e Davide. Eh… Ecco, solo questo volevo dirvi. –
Sacerdote: - Lei è sicura di quello che sta facendo? –
Elena: - Sicurissima. –
Sacerdote: - Allora iniziamo. –
 
Iniziò la Messa ed in poco tempo, dopo molti anni, molte sofferenze ero riuscita a diventare la signora Castelli.
Nella vita ho avuto molti momenti difficili, ma per fortuna sono riuscita a capire in tempo chi era l’uomo della mia vita.
 

TORNANDO AL PRESENTE
Elena: - Davide, io sono pronta. –
Davide: - Si, anche io. –
 
Ed eccoci pronti per andare a fare i testimoni al matrimonio dei miei migliori amici, Anna e Luca.
 

 
   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Distretto di polizia / Vai alla pagina dell'autore: Eliessa