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Autore: Kagura92    04/06/2011    1 recensioni
I pasticcini si sciolgono lentamente al sole: il cioccolato si squaglia quasi all'istante.Cuba, seduto su una sdraio logora, guarda la strada. Guarda la ragazza seduta sulla soglia di una casa dalla porta spalancata per lasciare entrare l'aria: tiene un libro in mano.I Fratelli Karamàzov.
[Cuba-Centric & Freedom Flight. Sesta Classificata a pari merito
all'Through History Contest]
Genere: Generale, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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GENERE: Generale, Malinconico, Introspettivo
AVVERTIMENTI: OneShot, (Shonen-ai invisibile; io so che voi sapete che io so)
RATING: Verde
FANDOM: Axis Power Hetalia
PERSONAGGI: Cuba, Venezuela(OC), Canada(citato), America(citato)
EVENTO SCELTO (6 Novembre): Freedom Flighs - accordo formale tra Stati Uniti e Cuba del 1965 per l'immigrazione di cubani sul suolo americano. (qui, per leggere qualcosa sugli esuli cubani, su Wikipedia)
+ Evento Bonus: Festa laica per la morte del re Gustavo Adolfo di Svezia, nel 1928 gli svedesi danno inizio alla tradizione di mangiare i "pasticcini del re Adolfo per commemorarlo".
NOTE: Le citazioni sono tratte da I Fratelli Karamàzov, di Fedor Dostojevski

Y Mi Banda Toca El Rock


con un cargo de fruta roja
y nosotros en la estacion
sin comerla una sola

[Y mi Banda Toca El Rock – Roberto Carlos]

 

I pasticcini si sciolgono lentamente al sole: il cioccolato si squaglia quasi all'istante.
Cuba, seduto su una sdraio logora, guarda la strada. Guarda la ragazza seduta sulla soglia di una casa dalla porta spalancata per lasciare entrare l'aria: tiene un libro in mano. I Fratelli Karamàzov.
È uno dei primi libri che Russia gli ha regalato, il volto bianco avvolto dalla sciarpa mentre sorrideva al sole. Non può dire di ricordarlo davvero: tranne che per una cosa.
Venezuela appoggia sul tavolo un bicchiere anche per lui, di succo d'arancia: poi afferra uno dei pasticcini con una smorfia, il cioccolato che cola anche sul tavolo di plastica.
«E insomma» dice, mentre la radio comincia a trasmettere Guantanamera per l'ennesima volta «alla fine mi ha ringraziato per i fiori. Dice che le sono piaciuti»
«Piacciono a tutte le donne» dice Cuba, bevendo un sorso.
«Nicaragua non è proprio tutte le donne» ribatte Venezuela. Dietro di lui si alza un “Hombre!”: uno dei vecchi deve aver vinto a carte.
La ragazza non stacca gli occhi dal libro, che ha la copertina pulita e l'aria nuova. Quello che Cuba ricorda perfettamente di quel libro è qualche pagina, poche, ma per quelli come loro, per quelli come lui, è impossibile riuscire a dimenticarla.

Ascolta, se tutti devono soffrire per riscattare con le loro sofferenze l'armonia eterna, cosa c'entrano però i bambini? Dimmelo, per favore!

Dietro la ragazza appare una bambina, con la maglietta gialla su un paio di jeans logori. Sbircia il libro, muovendo le labbra mentre cerca di leggere in silenzio.
«E piacciono anche agli uomini, mi pare» tenta ancora Venezuela, appoggiando il mento alla mano.
La ragazza chiude il libro con un colpo secco, e si gira subito: la bambina quasi cade per terra, mentre sua sorella le fa il solletico.
Cuba, per un istante, alla fine si distrae: pensa a Canada, che è venuto a trovarlo tra lo stupore generale dell'intero aeroporto nel vedere un bianco arrivare sorridendo anziché andarsene, che ha guardato ogni singolo dettaglio dell'Havana come se lo vedesse per l'ultima volta e non dovesse mai più dimenticarlo, un sorriso quasi infantile di fronte ai grandi fiori colorati che gli aveva mostrato.
Un sorriso quasi infantile che adesso gliene ricorda un altro, altrettanto allegro, altrettanto entusiasta, all'apparenza assolutamente identico. Un sorriso che ha visto molto tempo fa combattere al suo fianco per la libertà.
Que sempre viva Cuba!
Un sorriso che non è mai cambiato ma che ha dovuto distruggere.
Le due sorelle ridono, come i vecchi dietro di loro, come gli altri bambini per la strada che giocano a palla: le donne dalla pelle di un dattero secco, i capelli quasi bianchi parlano all'ombra, camminando lente mentre tornano dal mercato,
La più piccola alla fine chiede: «Che leggi?»
La ragazza la prende in braccio: ha un vestito chiaro e un braccialetto di conchiglie. Scosta una ciocca di capelli dal viso della sorellina.
Adesso le spiegherà cosa legge, le dirà chi è Dostoevskij, la bambina le chiederà se la Russia è proprio quel paese grandissimo e pieno di neve e lei potrà risponderle.

Non si comprende assolutamente perché debbano soffrire anch'essi e riscattare l'armonia con le loro sofferenze. Perché mai sono serviti da materia e concime per un'armonia futura a vantaggio di chissà chi?

Cerca di staccare uno dei pasticcini dalla scatola, e quello sguscia via anche troppo facilmente, macchiandogli la camicia. Venezuela ride, sentendo Cuba borbottare e cercando di ripulirsi.
Svezia ne ha mandato un pacco anche a lui, ma Venezuela si è presentato con i suoi e ha insistito per andarli a mangiare da qualche parte, a costo di vagar per mezz'ora nell'Havana lasciandoli sciogliere nella carta.
Con un sospiro beve un sorso di succo: la bambina si libera d'improvviso dalla sorella e corre via.
Ricorda le dita impiastricciate di America, lo sguardo sbalordito davanti alla barretta di cioccolato e crema, fusa nella plastica, quando l'aveva estratta dalla giacca.
Ci aveva messo a mezz'ora a ripulirsi prima di firmare entusiasta per i Freedom Flights.
Per la sua gente che andava in America. Per i bambini cubani che non avrebbero saputo dov'era la Russia, non avrebbero mai letto Dostoevskij e avrebbero mangiato ridendo del cioccolato che non si scioglie e caria i denti. Per i suoi figli che lo abbandonavano per un mondo migliore.
Per la libertà e la democrazia.
Sospira ancora, poi finalmente riesce a mangiare il pasticcino. Alla radio ora trasmettono Y mi banda toca el rock.
«Io non regalo fiori» ribatte. Venezuela alza gli occhi al cielo. Dal tavolo dietro di loro si alzano delle imprecazioni: qualcuno ha perso cinque dollari.
La bambina è tornata, con in mano un libro grande e colorato. Si siede in braccio alla sorella, mentre lei sorride e comincia a leggere a alta voce. Un bambino dai capelli biondi, mentre aspetta la palla, si gira a ascoltare.

E se le sofferenze dei bambini saranno servite a completare quella somma di sofferenze che era necessaria riscattare la verità, i dichiaro subito che tutta la verità non vale un simile prezzo. Non voglio, infine, che la madre abbracci il carnefice che ha fatto dilaniare suo figlio dai cani!
Se vuole, che lo perdoni per sé, che lo perdoni per il suo infinito dolore di madre; ma le sofferenze del suo bimbo straziato lei non ha il diritto di perdonargliene: non deve perdonare al carnefice neppure se a perdonagli fosse il bimbo stesso.

 




 






 

[1] tasso di alfabetizzazione: a Cuba è del 96%, la scuola è obbligatoria dai sei ai sedici anni e non solo l'Università, ma anche il vitto e l'alloggio degli studenti universitari è gratuito. A Cuba vengono letti in media cinquantamila libri all'anno, mentre in America studenti universitari hanno risposto alla domanda “Chi è Leonardo da Vinci?” con “Un virus”.
Uno dei motti di Che Guevara era: “Il bambino che non studia non è un buon rivoluzionario”

[2] libri da Russia: Fidel Castro si proclamò marxista e leninsta solo in seguito all'operazione condotta dalla CIA nella Baia dei Porci (in seguito alla decisione di Fidel di nazionalizzare le aziende sul suolo cubano, privando così gli americani delle loro raffinerie) : l'operazione fallì ma dimostrò a Fidel che non ci poteva fidare degli Americani.

[3] Freedom Flights: accordo tra Russia e America per permettere ai cubani di raggiungere i loro parenti fuggiti in America durane la Rivoluzione. Per la maggior parte si trattò di bianchi.

[4] bimbo biondo: prima della Rivoluzione, Cuba era praticamente in mano agli industriali americani, un'isola destinata al loro piacere: in questo clima nacquero numerosi meticci e mulatti da donne cubane e uomini americani.

[5] La situazione antecedente la Rivoluzione, che vedeva Cuba come “bordello” dell'America, e la decisione americana di ostacolare in ogni modo il governo di Fidel, con tanto di embargo – a cui il Canada non aderì – costrinse Fidel a allearsi con la Russia, e quindi a seguire quindi molte delle direttive politiche di Stalin, piuttosto crudeli e rigide verso gli “anti-comunisti”, pur di mantenere l'indipendenza cubana.

[6] L'America fu la prima alleata di Cuba nella sua guerra versa l'indipendenza dalla Spagna: nello stesso periodo il presidente americano disse la famosa frase “L'America agli Americani!” con cui invitava gli Europei a ritirarsi dagli affari nordamericani e sudamericani, di cui poi l'America prese il monopoli.

[7] pasticcini da Svezia : vedi bonus; la festa nazionale svedese in onore del re Gustavo Adolfo II è il sei novembre, e lo stesso giorno gli svedesi presero l'abitudine di mangiare speciali pasticcini in suo onore.

[8] obiettività: ho scritto questo testo dal punto di vista di Cuba e, in generale, dei sostenitori della Rivoluzione cubana in Sudamerica, tutti consapevoli anche degli aspetti più crudeli del regime di Fidel ma assolutamente convinti della sua necessarietà per l'indipendenza latino-americana.
All'epoca, Cuba si trovava in una situazione molto delicata, sia per la politica internazionale che per la situazione interna e a causa dell'embargo promosso dagli Stati Uniti. Adesso la situazione di Cuba è molto migliorata, per quanto non sia ancora possibile tornare alla democrazia: secondo i dati forniti all'ONU, Cuba sarebbe l'unico paese al mondo che adempe ai due criteri che, per il WWF, significano l'esistenza di uno sviluppo sostenibile.
Ciò che Cuba non sopporta è il sacrificio richiesto al suo popolo, e ciò che lo spinge ad andare avanti è la consapevolezza di tutto ciò che il suo popolo ha sofferto e che non può perdonare.
Quel Per la libertà e la democrazia è ironico. C'è poco o niente di democratico nell'attegiamento statunitense in Sudamerica, e Cuba lo sa benissimo.

[9] Venezuela: l'alleanza con la Russia finì dopo la caduta del muro di Berlino, e Cuba passò un periodo molto difficile finchè non promosse con Venezuela l'ALBA (Alternativa Bolivariana para América Latina y el Caribe) a cui finirono per aderire la maggioranza dei paesi sudamericani.



 

 

 

 

 

  
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