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Autore: schwarzlight    05/06/2011    4 recensioni
"Chi arriverà in cima alla Torre vedrà esaudito qualunque suo desiderio, sia esso dominare il mondo o distruggerlo.
Ci sono due modi per uscire dalla Torre: arrivare in cima o morire."

Quattro ragazzi vengono trascinati loro malgrado in un gioco che metterà a rischio le loro vite. Sono Duke, spesso scontroso e dall'orgoglio particolare, Jaz, con attitudine da leader e carattere da furbastro, Rag, dall'atteggiamento indifferente e manipolatore, e Louise, vivace ragazza innamorata di Jaz. Ma questo lui non lo sa.
Nella loro personale scalata si separeranno e ritroveranno più volte, affrontando le loro paure e vedendo infrante le loro convinzioni.
E con la disperazione di un Distruttore e l'affanno di una Sentinella, la Compagnia dei Distruttori tornerà a seguito della sua rovina.
Diversa, più forte.
E forse la conquista della cima non sarà più una chimera.
- Sh. Lo senti questo rumore? La Torre sta crollando.
*Facente parte della serie La Torre, storia successiva a La Torre - La Compagnia dei Distruttori, ma leggibile anche indipendentemente.*
Genere: Azione, Drammatico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'La Torre'
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La Torre cap.1
La Torre




Capitolo 1: Condannati




Ci sono due modi per uscire dalla Torre:
arrivare in cima o morire.




"Papà è nella Torre, vedrai che presto arriverà in cima e tornerà a casa."

Erano tutte balle.
Papà era morto, da anni. Ma anche ora che aveva diciassette anni, sua madre continuava a ripetere quella bugia, più a sé stessa che al figlio, probabilmente.

"Papà è nella Torre, ancora poco e arriverà."

Lui la Torre l'odiava.
In principio perché gli aveva portato via il padre, in seguito perché non era affatto vero.
Ma la verità l'aveva capita da tempo: era morto in mare. Quel giorno, quando la nave cargo su cui lavorava come macchinista era stata sorpresa da una tempesta.
Era caduto fuori bordo, e la furia delle onde l'aveva inghiottito. Non era mai stato ritrovato.
Non c'era nemmeno una tomba da visitare, non gli avevano fatto il funerale.

"Papà è nella Torre, papà è nella Torre."

Sua madre era una sciocca se sperava di vederlo tornare da lei.
I marinai imbarcati col marito le avevano riferito che era stato scelto per entrare nella Torre, e lei ci aveva voluto credere. Tuttora ci credeva, in un modo così disperato che faceva male.
Sua madre era una sciocca.

- Allora siamo d'accordo! Duke, non sognarti di darci buca!

E Louise era una stupida. Lei e le sue altrettanto stupide idee.
Stupida come il professore, arrivato in anticipo rispetto al solito.
Stupida come Jaz, che gli aveva sussurrato un "Ci vediamo dopo" prima di tornare nella sua classe.
Stupida come Rag, con quell'espressione indecifrabile sempre stampata in faccia.
Ma quel giorno tutto era stupido per Duke, perfino l'ottimo voto preso nell'ultimo compito. La sua irritabilità era alle stelle, a causa di quel gruppo di idioti che aveva incrociato recandosi a scuola: come potevano credere a una stupida leggenda come quella della Torre? Non c'era alcuna stupida entrata, e nessuno stupido desiderio da esprimere in cima.
Era tutta una scusa per coprire la scomparsa misteriosa di alcune persone, tutto qua.
La stupida bugia creata da chi era rimasto, per attenuare il dolore.
Chi meglio di lui poteva saperlo? Lui l'odiava, quella stupida bugia.
L'odiava.




Jaz era al limite.
Cinque ore di lezione erano troppe, anche quando nel calendario settimanale risultavano poche rispetto agli altri giorni.
Almeno fosse stato nella stessa classe degli altri si sarebbe divertito a stuzzicare Duke, o a progettare il pomeriggio con la bionda Louise, o a fare idiotissimi giochi di parole con Rag. E invece no. Doveva sorbirsi le lezioni su "cosa dovrete fare e non fare all'esame finale".
L'ultimo anno era una rottura.

Al suonare della campanella, si precipitò nel corridoio trascinandosi dietro la borsa più vuota del solito, per poi incontrarsi con i tre compagni all'entrata dell'accademia.

- Ok, ricordatemi dov'è che ho accettato di seguirvi oggi.

- Aah, Duke, non stavi ascoltando di nuovo, eh... - Gli rispose Jaz massaggiandosi il collo indolenzito - Faremo un giretto di esplorazione alla Torre.

- ...oh, no. No, no, no. Lo sai come la penso a proposito.

- Eddai, Duke, non fare lo scontroso come sempre! - intervenne Louise - Andiamo a dare solo un'occhiata, niente di che!

- Non me ne frega nulla, io con quel posto non voglio averci niente a che f-

- Non è che hai paura?

Duke aveva un orgoglio spropositato su certe cose, e Rag lo sapeva.
Per questo aveva pronunciato quella frase: lui non avrebbe mai sopportato di esser definito un fifone - cosa che, tra l'altro, non era - e difatti, seppur continuando a inveire contro la loro stupida idea e la loro stupida creduloneria,  li seguì fino a destinazione, camminando in testa per giunta.
Sì, Duke era un orgoglioso, e Rag era un manipolatore.




Louise non aveva mai visto da vicino la Torre.
Solitamente le girava bene alla larga, a dire il vero, ché l'imponente struttura l'intimoriva. Ma quel giorno no, non era sola, e quindi si era arrischiata ad avvicinarvisi. Il motivo era geniale quanto idiota: Jaz non aveva ancora uno straccio di idea su che argomento utilizzare nella relazione per l'esame di maturità, quando in un afoso pomeriggio - precisamente l'afoso-pomeriggio-del-giorno-prima - lo aveva colto l'illuminazione. "La Torre nei secoli".
Lei l'aveva subito supportato con tutto l'entusiasmo di cui può esser capace una ragazza innamorata, e dopo aver organizzato passo per passo il piano d'azione per le prossime due settimane in una sola mattina - perché le lezioni sono noiose, oh sì! - eccola lì, a osservare da vicino la leggenda.
La Torre si estendeva per un'altezza spropositata, e per fare un giro completo attorno al suo perimetro ci volevano almeno venti minuti. Enormi lo erano pure i blocchi di pietra che la componevano, rendendo le pareti lisce e prive di appigli.
Non c'erano entrate.
Molti studiosi avevano analizzato l'edificio, e tutti erano giunti alla stessa conclusione: l'enorme costruzione era totalmente sigillata, non c'era modo di penetrare al suo interno.
L'unica traccia che spiegasse il suo scopo era una scritta, residuo di tempi remoti.

Chi arriverà in cima alla Torre vedrà esaudito qualunque suo desiderio,
sia esso dominare il mondo o distruggerlo.

Inutile dire che quella cantilena aveva incantato molti.
Tutti avevano dei desideri, tutti volevano realizzare i propri sogni.
E alcuni ne avevano la possibilità. Si diceva che periodicamente, ad alcune persone era dato il permesso di entrare, per mettersi alla prova al suo interno.
Ma cosa fossero, queste prove, nessuno lo sapeva: in tutti i secoli, forse millenni, di esistenza della Torre, nessuno era mai riuscito a raggiungere la cima e uscire. Per questo alcune persone, come Duke, credevano si trattasse solo di una favola, una scusa per coprire i casi irrisolti di persone scomparse.
Però Louise ci credeva. Non sapeva spiegarne il perché, ma sentiva chiaramente che quel luogo era magico, particolare.

- Bene, e ora cosa dovremmo fare, grande capo?

Jaz ignorò volutamente il tono ironico con cui Duke aveva accentuato le ultime due parole.

- Direi che possiamo cominciare ad analizzare il territorio.

- Cosa?!

- Jaz, dimmi che stai scherzando...

- Non sto affatto scherzando. - rispose a Rag passandogli un cappellino con visiera. - Finora tutti si son concentrati sempre e solo sulla Torre in sé, senza pensare che anche l'ambiente circostante può riportare delle tracce rilevanti. Quindi forza e coraggio, datevi una mossa!

Poteva anche avere ragione a pensarla in quel modo. Forse, però, il parco circostante la Torre era un filino troppo vasto per soli quattro ragazzi, tra l'altro inesperti in quel campo.
Ma in fondo, questo a Louise importava poco.




Rag era uno che prendeva le cose con molta filosofia.
Alcuni lo definivano indifferente a tutto, ma si trattava di semplice e infinitamente infinita calma. Che bisogno c'era di agitarsi per ogni cosa? Se aveva qualcosa da dire la diceva, e se non voleva fare qualcosa non la faceva. Il tutto senza urlare.

- Che diavolo, questa è l'ultima volta che mi faccio coinvolgere in queste scemenze!

Con un gesto svogliato della mano indicò a Duke il posto accanto a sé, sistemandosi poi meglio il berretto sul viso, in modo che lo proteggesse bene dalla luce. L'altro si sdraiò sull'erba, appoggiandosi contro il tronco del pioppo imitando l'amico.
Non passò molto prima che Louise rovesciasse addosso ai due una delle bottigliette d'acqua che si era portata dietro, svegliandoli di soprassalto.
Ma se Duke cominciò subito a malmenare verbalmente la ragazza - che tra l'altro si difendeva piuttosto bene - Rag non si scompose affatto, se non per proferire un annoiato "Ti odio." diretto alla vivace bionda. Poi tornò alla sua non-occupazione.
Ecco, Rag era questo tipo di persona.

E la sua nemesi era l'attivissimo e carismatico Jaz, che come al solito era giunto a rovinare la sua quiete.
Non che gli dispiacesse, poi.

- Embè, non avete fatto nulla per tutto il tempo?

- Ci ho provato, ma non combino. E poi fa caldo.

- Ma come, Duke, e la doccia che ti ho offerto non ti ha rinfrescato?

Rag ignorò la discussione tra i due appena ravvivata da Louise.

- Jaz, sinceramente, non siamo degli esperti: non sappiamo nemmeno da dove cominciare. Quindi è ovvio che anche se andiamo a caso non combineremo nulla, ti pare?

- Oh, lo so. Non c'è proprio alcun problema. L'unica cosa che mi interessa è far vedere che ci ho lavorato. Poi non possono prendersela se degli studenti inesperti non hanno trovato nulla, ti pare?

Se Duke era un orgoglioso e Rag un manipolatore indifferente... Jaz era un leader furbastro. "Il massimo effetto con il minimo sforzo" era il suo motto.
Poi Louise era l'innamorata, ma questo gli altri non lo sapevano.

E fu un urlo della ragazza a richiamare l'attenzione dell'indifferente e del furbastro.
Il terreno sotto di lei si era trasformato in una melma densa e nera, che la stava facendo sprofondare. A nulla servivano gli sforzi di Duke per tirarla fuori, era come se qualcosa la stesse trascinando sempre più giù. I due non fecero in tempo a raggiungerli che anche il ragazzo si trovò invischiato in quella sostanza.
Il successivo fu Rag, che venne bloccato proprio mentre si affrettava a raggiungerlo. E in breve tutti e quattro si ritrovarono a sprofondare in quel fango, annaspando in cerca di un appiglio per uscire, finché il buio non li avvolse completamente.




Louise fu l'ultima a svegliarsi.
Si guardò attorno confusa e ancora scossa dall'esperienza, senza capire dove si trovasse.
Oltre ai suoi compagni, c'erano altre dodici persone, tutte altrettanto disorientate. Girovagavano per la grande stanza dalle pareti di pietra, cercando un'uscita. Ma senza successo.
Nessuno si ricordava esattamente cosa fosse successo e come fosse finito lì; Louise avvertiva solo una vaga sensazione di un qualcosa di viscido che le avvolgeva le gambe.
Fra i quattro, però, Duke sembrava quello più scosso: se ne stava immobile a fissare un punto indefinito di fronte a sé, con un'espressione a metà tra l'atterrita e l'incredula.

- Non può essere.

- Ehi, che ti prende? Stai bene? - la domanda cadde nel vuoto.

E poi una voce indefinibile risuonò nella sala.

Benvenuti nella Torre.

Lo stupore si dipinse sui loro volti a seguito della realizzazione dei fatti.
Duke sgranò gli occhi, ancor più incredulo, ancor più atterrito.

- Siamo perduti.














Salve a voi :3
Questa è la prosecuzione di La Torre - La Compagnia dei Distruttori. Non serve averla letta per comprendere la storia, ma non sarebbe male andare a farci un salto, ecco... ;)
E se l'avete già letta... bentornati, spero vi piaccia pure la storia principale 8D
Partiamo subito con un piccolo appunto sui nomi: sono tutti riferiti al mondo del jazz.
Louise -> Louis Armstrong u.u
Duke -> Duke Ellington
Rag -> da rag-time
Jaz -> ...non credo di doverlo spiegare, dai.

Non siamo ancora nel vivo, ma dal prossimo capitolo le cose si faranno più... movimentate XD
E... niente, non ho molto da dire se non: aggiornerò ogni due/tre settimane. Perché ho aaaltre quattro storie da portare avanti y_y
Ma cercherò il più possibile di rimanere nelle due, o magari anche meno °_°/

Quindi grazie di aver letto, e... fatemi sapere cosa ne pensate, se vi va =D

Al prossimo capitolo!
   
 
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