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Autore: Katia R    08/06/2011    0 recensioni
DATA PUBBLICAZIONE: 11 dicembre 2009.
"Luca…”
“Dimmi”
“Vieni via con me…”
Genere: Generale, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lucanna\Vieni via con me.. TITOLO: "Vieni via con me...".
AUTORE: 
Katia R.
DATA FINE:
11 dicembre 2009
PERSONAGGI:
  LucaAnna
Premessa: 
Questa one-shot l'ho scritta alla fine della serie.
L'introduzione parla del mio finale alternativo... mentre la continuazione... boh... era tanto per farla! xD ahahha
Va beh, per me è una one-shot stupida e banale xD


“Vieni via con me…”

“Questo lo può mettere solo lui…” - dice Anna sorridendo mentre con la mano sfiora il cappello che Monti ha regalato a Luca.
“E’ stato un bel gesto. Del tutto inaspettato. Mi mancherà, Lorenzo…” - ammette Luca rigirando il cappello tra le mani. Rialza lo sguardo per incontrare il suo “E quindi parti!” - annuisce non nascondendo il tremolio della voce.
“Già…” - dice quasi in un sussurro.
"Quanti cambiamenti, eh!? Cambi vita. Cambi città." - sospira -"Io che sò diventato, roba vecchia pè te!?" - pronuncia l’ultima frase con un nodo alla gola.
"Tu non lo sarai mai... e lo sai..." - dice lei, con la stessa emozione nella voce. Luca si avvicina e  le prende il mento tra le dita "Ehi... Guarda che, pure se vai a Trieste... Io sarò sempre con te! Capito!?" - la voce è ormai diventata  quasi impercettibile. Anna deglutisce, vorrebbe dirgli qualcosa ma riesce solo ad abbracciarlo. Luca la stringe forte, e cerca di non piangere. Vorrebbe dirle di non andarsene. Di rimanere con lui. Ma ogni tentativo di parlare, va a farsi benedire. Le parole gli muoiono in gola. Si staccano e Anna lo guarda intensamente “Luca…” -
“Dimmi”
“Vieni via con me…” - dice in un sussurro. Luca rimane spiazzato e continua a guardarla. I suoi occhi sono velati dalle lacrime e quasi vede un leggero tremore alle mani. Allunga una mano per accarezzarla "Lo sai che non posso, adesso. Il decimo si è dimezzato, lasciarli anche senza commissario, sarebbe un bel casino. Però ti prometto che appena sistemo tutto... Torno da te..." - e si stupisce di quanto sia stata così naturale la sua risposta. Come se stesse parlando di una vacanza. E invece si tratta della sua vita. Di un nuovo cambiamento. Un cambiamento che avrebbe fatto solo per lei.
Anna lo guarda rapita, quasi ipnotizzata. I loro sguardi sono incatenati mentre torna a pensare alla frase appena detta da Luca. Sorride e accenna un sorriso.
"Allora... Io ti aspetto..." - allunga la mano per accarezzargli il volto “Spero di dover aspettare poco”
"Beh, io ti ho aspettata tutta la vita. Che saranno mai un paio di mesi in confronto!?" - dice Luca facendo spallucce. Nuovamente le lacrime di Anna tornano a pungerle gli occhi. Si avvicina e lo abbraccia.
Tutte le parole che non sono uscite in tutti questi mesi, tutti i gesti equivoci ancora senza un significato, tutte le incomprensioni, tutto il tempo perso. Tutto in un attimo si è sbriciolato lasciando spazio a delle certezze. Anna ama Luca. Luca ama Anna. Un amore tutto a modo loro ma con un unico significato. Un amore che neanche la lontananza avrebbe spezzato.


“Avanti!” - esclama Luca alzando lo sguardo su Vittoria che avanza nella stanza “Luca! Hanno appena avvistato Miscelli!” - gli porge il foglio con le coordinate.
“Bene! Grazie Vittoria! Avviso subito Giulia!” - Vittoria esce mentre Luca cerca nella rubrica il numero della Corsi “Pronto!? Giulia! È stato avvistato! Mi raggiungi vicino al campo sportivo!? - dice afferrando la giacca e aprendo la porta dirigendosi con passo deciso verso gli uffici comuni “Gabriele, Trivelli, con me!” - esclama raggiungendo l’uscita.
Trivelli era uno dei nuovi acquisti del Decimo dopo la partenza di Anna. A lui si è aggiunto Simona Lamoni, entrata a far parte della squadra dopo la decisione di Elena di prendersi un anno sabbatico.
Probabilmente, come aveva detto a Luca, sarebbe andata a trovare Anna per un paio di settimane e poi sarebbe andata in America.
Con Castelli le cose non hanno funzionato ma Elena questa volta si è ripresa del tutto. Aveva fatto chiarezza con tutti i suoi fantasmi del passato e adesso era pronta a voltare pagina e iniziare un nuovo capitolo.
“Dove stiamo andando Luca?” - chiede Gabriele osservandolo guidare nervosamente.
“Hanno avvistato Miscelli! Stavolta dobbiamo prenderlo! Questa storia sta durando da troppo ormai!” - esclama premendo il piede sull’acceleratore.
Decisamente, quell’ “incubo” durava da troppo tempo. L’incubo in questione è Sebastiano Miscelli, latitante da 35 anni. Il caso era seguito da Giulia Corsi, commissario a Trieste, che si era ritrovata a lavorare con la sua vecchia squadra.  Sono già passati 7 mesi. Come latitante non se la cava male. Si è sempre tenuto estraneo a tutto, e nessuno dei suoi uomini lo ha mai tradito.
Per la Corsi non è stato un problema reintegrarsi. E neanche per Ardenzi, che li ha raggiunti subito dopo insieme alla famiglia. Per Luca è stato un sollievo poter lavorare nuovamente con loro. Quelli che forse sono rimasti più stupiti sono stati proprio loro. Vedere Luca nei panni di commissario era decisamente strano. L’avevano visto crescere, come avrebbe detto Mauro: prima era solo un “pischello”.

“Maggiore Patrizi!  A cosa devo l’onore di questa visita?” - chiede stringendogli la mano.
“Commissario, le dice qualcosa Sebastiano Miscelli!?” - dice con un sorrisino.
“Il latitante!?”
“Esattamente! Si è mosso!”
“Ah! Come fate a saperlo?”
“Ci sono stati degli avvistamenti. All’inizio credevamo si potesse trattare di qualcuno che assomigliasse a lui, ma poi abbiamo usato il programma per l’invecchiamento di una foto, e i risultati erano quasi uguali!” - dice tirando fuori il foglio dalla valigetta. Luca osserva il foglio attentamente “Cosa sta cercando di dirmi, maggiore!?” - dice Luca guardandolo nuovamente.
“Sto cercando di dirle che dobbiamo cooperare con il commissariato di Trieste e Udine! Miscelli è anche un loro affare. A quanto pare da diversi mesi risiedeva a Udine, ma quando hanno organizzato il blitz, purtroppo lui era già scappato! Mesi dopo c’è stato un altro avvistamento a Trieste. Ad occuparsi delle indagini ci sono due commissari che lei sicuramente conoscerà, Benvenuto!” - Luca lo guarda interrogativo.
Nell’atrio intanto si è formato un brusio generale. Luca si affaccia per vedere da cosa proviene questa confusione. Vittoria, Ugo e Giuseppe e altri agenti, intorno a qualcuno.
“OH! Allora!?” - dice alzando la voce. Tutti si zittiscono girandosi verso di lui. Anche la figura sconosciuta. L’espressione nervosa di Luca si tramuta in stupore.
“Ci scusi, commissario! Ci siamo fatti prendere dall’emozione!” - esclama la donna. Luca sorride e si avvicina alla Corsi “Oddio… Il commissario di Trieste!” - dice Luca facendo mente locale. Patrizi lo raggiunge “Si, Benvenuto! Sorpresa!” - esclama sorridente.
“Allora, Luca! Sei totalmente cambiato!” - dice Giulai guardandolo “Dio mio! Mi sembra passata una vita! Mi siete mancati tutti!” - dice visibilmente emozionata.
“Bentornata tra noi!” - esclama Luca.
“Ma ditemi! Come state? Vittoria, Ingargiola, come sta la vostra bambina?” - chiede.
“Bene! Cresce ogni giorno di più!”
“E Francesco?"
“Sta per diventare papà!”
“Ah!” - esclama sorpresa “Gli è finita come Sabina e Daniele!”
“Eh! Ma a proposito! Loro come stanno?” - chiede Vittoria.
“Bene! Dovreste vedere Paoletto! Aspettate…” - dice tirando fuori qualcosa dal portafogli “Eccolo!” - dice mostrando la foto.
“Oddio! Quanto si è fatto!”
“Non vorrei rovinare questo bel momento, ma purtroppo avrei una certa urgenza!” - esclama Patrizi attirando l’attenzione.
“Ma certo, maggiore! Ci scusi!” - dice Luca mentre con una mano fa segno a Giulia di raggiungere l’ufficio.

Roberto li avrebbe raggiunti qualche settimana dopo. Fu felice di rivedere i suoi vecchi amici e anche per Francesca e i bambini fu quasi un sollievo ritornare a Roma. Francesca avrebbe avuto tempo per rivedere delle vecchie amiche.
Sapevano che sarebbero potuti rimanere a Roma per molto tempo, ma ne erano felici. I bambini ritrovarono subito i loro vecchi compagnetti di scuola.

“Roberto!” - esclama Vittoria andandogli incontro “Francesca!” - dice notando anche lei con bambini a seguito.
“Vittoria! Come stai?” - chiede Roberto abbracciandola.
“Tutto bene! Tu?”
“Bene, grazie!”
“Oddio! Che bello rivedervi!” - dice abbracciando anche Francesca “Ciao bambini!” - e si abbassa per dare un bacio a Mauretta.
“Come è andato il viaggio?”
“Eh, insomma! Il piccolo non è stato un secondo fermo! Quindi puoi immaginare…” - dice Francesco con il più piccolo di casa Ardenzi.
“Immagino…” - dice mentre gli altri si sono avvicinati per salutarli.
“Vi stavo aspettando!” - esclama la Corsi abbracciando Roberto e Francesca.
“Luca!? Dove sta il commissario?” - chiede divertito.
“Beh, ti assicuro che sarà una piacevole sorpresa! È cresciuto sotto tutti gli aspetti! Devi vederlo con i suoi uomini! Non è il Luca che abbiamo lasciato!” - dice sorridente.
“NO! Maggiore, non se ne parla! O le indagini le conduciamo insieme, oppure niente!” - esclama una voce alle loro spalle. Si girano in quella direzione, vedendo Luca con il cellulare in mano “Dobbiamo cercare di convincere il nuovo magistrato! Mi sembra un po’ duro di testa, ma se ci lavoriamo possiamo farcela!” - poi nota le figure davanti a sé e l’espressione nervosa di poco prima si tramuta in un sorriso.
 “Va bene, maggiore! A presto!” - dice spegnendo il cellulare e avvicinandosi “Roberto!” - esclama abbracciandolo.
“Luca! Fatti vedere!” - e lo allontana per vederlo meglio “Che hai fatto ai capelli?” - chiede facendolo ridere.
“Ho dato un taglio alla vecchia aria da ragazzino!”
“Si vede! Sembri un vero commissario, adesso!”
“Grazie!” - dice ridendo, poi si rivolge a Francesca abbracciandola “Mamma mia quanto è cresciuto!” - dice prendendo in braccio il più piccolo “Quanto ha?”
“Ha fatto tre anni lo scorso mese!”
“Ammazza, oh! Sembra ieri… Sto a diventà vecchio!” - esclama.
“Ma, vedo che qui della vecchia squadra siete rimasti in pochi!” - dice Roberto. Luca da nuovamente il piccolo Francesco alla mamma “Si. Ci hanno praticamente abbandonati…” - dice con un po’ di tristezza “Alessandro si è preso un anno sabbatico, ma non credo sia ancora intenzionato a tornare…”
“Beh, è stato un duro colpo perdere Irene!” - dice Roberto.
“Si. È partito proprio per cercare di voltare pagina. Spero ci riesca…”
“Antonio è andato a fare il detective…” - dice sorridente Roberto.
“Si. E poi…” - sospira - “E’ andata via anche Anna!” -
“Ah, Anna! Si! L’ho vista mentre tornavo a casa l‘altra sera! È stata una piacevole sorpresa!” - dice la Corsi.
“Come sta?” - chiede Vittoria.
“Bene! So che comunque si tiene in contatto con Luca!” - dice guardandolo. Lui annuisce “Si. È dura cambiare vita. Si vede ancora abituare” - dice schiarendosi la voce.
“L’ho trovata cambiata! È diventata una donna a tutti gli effetti! Non ha più quel volto da ragazzina! Mi è dispiaciuto quando ho appreso che ha lasciato la Polizia per intraprendere gli studi in Biologia marina! E poi ho saputo che è diventata mamma, diciamo!”
“Si! Le hanno dato in affido Abel! Era molto felice quando l’ho sentita!” - dice Luca e negli occhi sempre quel velo di tristezza. Uno sguardo loquace tra di loro basta a far capire che stavano pensando la stessa cosa: a Luca mancava Anna.
“Beh, che vogliamo fare!? Andiamo nel mio ufficio!” - esclama Luca.

“Eccoci!” - dice Luca sistemandosi il giubbotto antiproiettili.
“Abbiamo appena visto due uomini recarsi nel seminterrato del palazzo!” - esclama Roberto.
“Miscelli potrebbe essere lì! Siete pronti ragazzi?” - chiede girandosi nella loro direzione. Un semplice movimento con la testa bastò come risposta.
“Mettiamoci in posizione!” - ordinò Luca, appostandosi in un angolo.
Ad ogni angolo dell’edificio vi era una volante, pronta a dare la caccia al primo che osava scappare.
La Corsi arriva subito dopo. Tutto è pronto per il blitz. Le fronti imperlate di sudore anche per colpa del sole cocente del 10 luglio.  La pistola impugnata tra le mani e l’adrenalina che aumenta sempre di più
Gli ultimi cenni con la testa e le ultime indicazioni via auricolare e poi via.
Uno dietro l’altro raggiungono il seminterrato “MANI IN ALTO!” - gridano una volta dentro casa.
Luca vede Miscelli che sgattaiola via “MISCELLI!” - urla correndogli dietro.
Miscelli continua a correre e di tanto in tanto inizia a sparare. Luca è rapido e schiva i colpi. Uno solo lo ferisce di striscio. Non serve a fermarlo però. Continua a correre e preme il grilletto colpendo Miscelli ad una spalla e facendolo finire a terra, dolorante.
“La corsa è finita Miscelli!” - dice Luca accovacciandosi su di lui e disarmandolo. Due agenti lo ammanettano seguiti da Giulia e da Roberto. Quest’ultimo da una pacca sulla spalla a Luca “Ottimo lavoro, commissario!” - dice orgoglioso. Luca si rialza e lo abbraccia.
È tutto finito. Adesso rimane solo una cosa da fare. La più difficile.

“Come ben sapete, adesso che questa missione è finita, Roberto e Giulia ritorneranno ognuno al proprio commissariato” - Luca si schiarisce la voce - “Così avrei iniziato il mio discorso a fine indagine. Ma c’è un cambiamento. Giulia rimane qui!” - esclama per poi aspettare una reazione dei presenti che non tarda ad arrivare.
“Ma che stai dicendo, Luca!?” - dice Vittoria stranita. Parmensan, arrivato da pochi minuti già sa cosa sta dicendo Luca. Quest’ultimo lo guarda cercando un po’ di coraggio, che il vecchio e caro Antonio riesce a donargli con un solo sguardo.
“Ragazzi… Non credevo fosse così difficile!” - dice con le lacrime agli occhi, mentre i presenti iniziano a capire  - “Sono arrivato in questo commissariato che ero un ragazzino. Un pischello. Ero alle prime arme, con dei problemi famigliari alle spalle. Voi mi avete accolto a braccia aperte e mi avete dato tutto il vostro sostegno, il vostro amore…” - deglutisce - “Ne abbiamo passate tante insieme. Abbiamo lottato e abbiamo vinto insieme. A volte anche perso. Ma siamo sempre stati uniti. Non ci siamo mai arresi!” - guarda i singoli presenti.
Vittoria ha il viso bagnato dalla lacrime, come Ugo, mentre Giuseppe cerca di mostrarsi ancora lucido - “Siete stati la mia famiglia. E sempre lo sarete! Abbiamo perso degli amici, persone per noi molto importanti, ma siamo sempre andati avanti…” - dice torturandosi le mani nervosamente - “Cinque anni fa, circa… in questo commissariato è entrata una persona. Una ragazza con dei problemi ad integrarsi. Una ragazza che è diventata la mia migliore amica. Inutile specificare che la ragazza in questione è Anna….” - dice facendo un sorrisino - “Lei è molto importante per me. Mi ha fatto cambiare. Mi ha fatto capire di poter cambiare! E io per questo le sarò grato per sempre…” - si ferma e li guarda di nuovo - “Volevo dirvi semplicemente grazie! Grazie perché ci siete sempre stati. Ogni volta che avevo bisogno. E anche quando non eravate d’accordo con me. Grazie a voi sono cresciuto. Professionalmente, ma soprattutto umanamente! Quello che sono lo devo a voi! Non vi ringrazierò mai abbastanza per tutto questo! Vi voglio bene!” - dice, ma stavolta non riesce a fermare le lacrime.
Vittoria e il resto della squadra lo abbraccia, aggiungendo altre lacrime. Gabriele lo abbraccia per ultimo e cerca di non far trasparire nessuna emozione “Senti” - dice mettendosi le mani in tasca, per poi tirar fuori la sua nuova pallina.
“Tieni! La prima l’ho data a Lorenzo, poi è toccato ad Elena. Adesso ti tocca la mia nuova pallina! È anche un modo per ringraziarti di avermi voluto all’interno della tua squadra e…” - sospira e lo abbraccia, un po’ impacciato - “Grazie!” - dice per poi staccarsi ricevendo una pacca sulla spalla.
“La porterò sempre con me” - dice Luca sorridente. Poi si allontana e si dedica agli altri.
“Ma come fai con casa!?” - chiede Vittoria.
“La casa rimane così! Verrò ogni tanto! Ehi, mica vi sbarazzerete facilmente di me!” - esclama divertito.
“Quindi, raggiungi Anna…” - dice Giuseppe.
“Si…” - dice diventando paonazzo.
“Sono felice solo per il fatto che vai via perché hai ascoltato il tuo cuore, e non per altro…”- dice Vittoria accarezzandolo.
“Mi mancherete!” - dice lui riabbracciandoli, emozionato. Poi si stacca.
“E comunque… Staremo lì fino a quando Anna non finirà gli studi. Poi torneremo!” - dice tirando su col naso.
Tutti annuiscono emozionati, mentre lui si gira verso Giulia e Roberto. Guarda Giulia e l’abbraccia “Ti lascio la mia squadra. So che la tratterrai bene…” - dice sorridente. Poi si gira di nuovo verso la sua “famiglia” e sorride. Non li avrebbe mai dimenticati, anche se sarebbero passati anni e anni. Si sarebbero tenuti in contatto. Loro non sarebbero mai usciti dalla sua vita. Quello non era un addio. Quello era un semplice arrivederci.

-

“Domani la lezione è alle 11!”  - esclama una ragazza varcando il cancello insieme ad Anna e ad altre ragazze.
“Ti passo a prendere io, Anna?” - chiede l’amica, Vanessa, accanto a lei.
“Si! Mi faresti un enorme favore! La macchina non mi va e odio prendere la metro!” - dice Anna sorridente.
“Beh, forse non ce ne sarà bisogno!” - dice la ragazza guardando stupita davanti a sé.
Anna la guarda interrogativa per poi girarsi verso la sua direzione. Schiude la bocca anche lei per lo stupore e non bada agli sguardi curiosi delle sue amiche. Sorride.
Davanti a sé, a pochi metri, c’è Luca, con un cartello in mano con su scritto <>.
Un modo per attirare la sua attenzione all’uscita visto che l’università era piena di gente e sarebbe stato difficile trovarla.
“Scusatemi!” - dice Anna sorridente iniziando a camminare verso la sua direzione.
Appena la vede, Luca, sorride e si toglie i Rayban per poi alzare la mano per farla fermare. Anna lo guarda stranita, ma Luca non le lascia neanche il tempo di fare domande. Toglie il primo cartello, lasciando spazio ad un altro con su scritto <>.
Lei sorride, emozionata, ignorando gli sguardi di tutti puntati su loro due. Luca lascia scivolare un altro cartello <>.
Toglie anche quel cartello e c’è l’ultimo <>.
Posa tutto a terra e si avvicina, prendendole il volto tra le mani.
“Perché!?” - dice lei curiosa, ma emozionata. Luca sorride e si avvicina, stampandole un bacio, per poi staccarsi e guardarla negli occhi.
“Perché ti amo…” - dice dolcemente avvicinandosi e suggellando il tutto con un dolce bacio, sotto lo sguardo intenerito di tutti i presenti.
Ogni cosa ha una fine. Ogni storia ha una fine. Ma c’è sempre qualche eccezione. E il loro amore è un’eccezione. Per loro non ci sarebbe mai stata la parola “FINE”.

Fine[!?]
   
 
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