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Autore: Epicuro    10/06/2011    9 recensioni
Una moglie irritata, un avvocato femminista, un marito negato e un cane conteso. Ce la farà Shura a risolvere un pericoloso inghippo diplomatico a favore del Santuario? E Radamante riuscirà a fare il cascamorto per aiutare il suo signore?
Nonostante il titolo riprenda Lost Canvas la fic si rifà alla serie classica di Saint Seya e si colloca dopo la fine della saga di Ade.
Genere: Comico, Demenziale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Capricorn Shura, Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Servi, padroni e dei: il nuovo Grande Sacerdote!'
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B. D.

Bastardi Dentro!

 

7:30, ora locale

Refettorio comune della Giudecca.

 

Radamante sedeva in silenzio al tavolo in compagnia di Minosse ed era intento a gustarsi la sua solita colazione all’inglese, quando venne raggiunto da Valentino dell’Arpia:

«Sommo Radamante, vi vedo di cattivo umore questa mattina, la serata romantica con l’avvocato non è andata bene?»

«COSA!? CI HAI PROVATO CON L’AVVOCATO?» Esclamò sorpreso Minosse prima di scoppiare a ridere dando una manata sulla spalla al collega: «Vecchia volpe inglese! Su racconta, hai concluso?»

Radamante guardò truce l’Arpia bofonchiando un: «Ma farti una buona volta gli affari tuoi?» cosa che fece defilare Valentino (con un sorriso da gran bastardo) il più lontano possibile dal superiore, mentre Minosse curioso continuava ad incalzare Rada con le domande:

«Come è stato? Era vergine, che posizioni avete usato, quanto sei durato, le...» facendo segno di riferimento al davanzale di Penelope: «... sono tutte vere o sono in silicone e..»

«Minosse dacci un taglio! Non lo so perché non ho concluso, ma ho passato la notte a giocare a carte e ho leggermente le palle girate!» sbottò Rada alquanto alterato per aver dovuto ammettere il suo insuccesso al collega, che scoppiò a ridere:

«Sempre il solito sfigato! Invece di passarti le serate a leggere “l’investigatore dell’occulto”, sperando di diventare come lui, esci con me che ti insegno come si fa a rimorchiare come si deve!»

«Idiota, non è stata colpa mai, le è venuto il colpo della strega!» ringhiò il giudice, mentre Minosse rideva sguainatamene puntando un dito verso la Viverna continuando a ripetere:

«Sfigato, sfigato, sfigato!» a mo di cantilena.

Rada stava per saltare addosso a Minosse quando al tavolo si sedette la figura funerea di Eaco, che attirò la curiosità degli altri due giudici:

Minosse: «Ehi, Eaco, ieri notte ci siamo dati alla pazza gioia!»

Radamante, felice di spostare l’attenzione sul collega: «Già, vi abbiamo sentito urlare come degli ossessi!»

Minosse: «Eaco, perché non rispondi? Il gatto ti ha mangiato la lingua?»

Eaco, con una vocina tendente al femminile: «Violante ha deciso di dare un “taglio” alla nostra storia» per poi alzarsi in lacrime e uscire nuovamente dalla sala, lasciando i due giudici sotto shock:

Minosse: «Mai mettersi con Violante, piuttosto gay, ma mai con Violante!»

Rada: «Parole sante!»

Intanto Penelope entrò anche lei nel refettorio con un plico di fogli in mano esclamando:

«Radamuccio bello, finalmente ti ho trovato!» e appoggiando sonoramente la pila di fogli sul tavolo, dove c’erano i due giudici, disse tra la minaccia e il giubilo: «Firma queste pratiche!»

«Cosa sono?» chiese Rada incuriosito.

«Contratto prematrimoniale!» rispose senza scomporsi Penelope.

«COSA? Ehi! Quando abbiamo parlato di matrimonio?»

«Te ne parlo adesso! E non fare tante storie, ho già prenotato il comune per domani! Rune farà da testimone insieme a Violante!»

«Ma tu sei fuori! Siamo usciti solo una volta è parli già di matrimonio?» Radamante guardava incredulo la donna.

«Non pensavi mica che sarebbe stata solo una botta e via?»

«La botta me la sono solo sognata! E poi ci vuole tempo per queste cose, essere sicuri di fare la cosa giusta e con la persona giusta...»

SBAM!

Penelope si stava alterando e piantò una manata sul tavolo facendo esplodere il suo cosmo:

«STAI PER CASO CERCANDO DI MOLLARMI?»

«Al dire il vero non ci siamo nemmeno fidanzati!» cercò di farla ragionare Radamante, mentre Minosse disse ad alta voce:

«Dille di sì e poi sparisci con la scusa delle sigarette! Come tuo solito!»

«Non è vero!» puntualizzò la Viverna.

Ma la cosa fece comunque andare su tutte le furie l’avvocato:

«Ah, è così che fai con le donne? Prima le illudi con la prospettiva di metter su famiglia e poi le scarichi senza ritegno! Ma io ti cambio i connotati!»

«Non ho mai parlato di famiglia! Non inventarti le cose! Argh!»

Penelope era balzata sul tavolo sfondandolo con un pugno, mentre Rada se la dava a gambe per la sala urlando: «Minosse questa me la paghi!»; tra le risate di del Grifone, che, piegato in due, continuava a ripetere: «È pure una silver saint di Atena, che sfigato!»

 

Nel frattempo Ade e Persefone erano rientrati alla Giudecca dopo la notte di passione. I due si stavano avviando allo studio del dio, per convocare una riunione straordinaria degli inferi, quando il sovrano venne costretto a girarsi in malo modo dallo spectre della Viverna, che lo agguantò per il colletto della camicia urlando furibondo:

«Shura, sei un lurido bastardo! Perché non mi hai detto che l’avvocato era una ex silver saint con serie turpe mentali!»

«Ciao, Radamente, mi cercavi?»

La Viverna si voltò e sbiancò vedendo l’Ade/Shura, in compagnia di Pandora, che lo guardava perplesso alle sue spalle. Lo spectre rivolse lentamente il capo verso il vero Ade, che lo guardava truce.

«Ehm, good morning lord Ade!» disse sudando freddo, mentre rimetteva a posto il colletto del suo sire:

«RADAMANTE TI SEI COMPLETAMENTE RINCOGLIONITO DA NON RICONOSCERMI? MA IO TI LEVO LA SUPPLICE E LA DÒ SHURA» tuonò il dio.

«Nooo!!! Tutto, ma la supplice della Viverna nooo!» implorò Rada.

«Aspettate, fatemi capire bene!» intervenne Persefone incredula e divertita allo stesso tempo, guardando prima il marito e poi il suo sosia: «Hai trasformato Shura, un saint di Atena, in te per poterti assentare dagli inferi e hai fatto tutto questo solo per me?»

Ade annuì arrossendo e ridando a Shura il suo aspetto naturale.

«Quanto sei dolce!» e la dea abbracciò commossa il consorte, mentre una voce tonante fece voltare tutti in direzione di Penelope, che stava arrivando nella loro direzione:

«Rada smettila di fare il bambino e prenditi le tue responsabilità! Ho già prenotato il ristorante e l’albergo per la luna di miele con annesso fisioterapista!»

Rada si nascose prontamente dietro a Shura, mentre l’avvocato rimase allibita nel vedere Persefone e Ade abbracciati e indicando prima l’uno e poi l’altra disse incredula:

«Ma voi non dovevate divorziare?»

«Ho cambiato idea, voglio dare una seconda possibilità a questa testa vuota» disse Persefone baciando sulla guancia suo marito.

«Ah! Sicuri, sicuri? Perché posso farvi un lauto sconto divinità sulla mia parcella!»

«Sicuri, sicuri!» dissero Ade e Persefone assieme.

«Quindi niente pratica!» disse incredula e sconsolata l’avvocato.

«E niente soldi e matrimonio! É illegale sposare un uomo contro la sua volontà, quindi lascia stare questo povero spectre!» la riprese Shura mentre Rada lo guardava riconoscente.

«Mi ha illusa!»

«Ti sei illusa da sola mia cara! Io non ti ho mai promesso nulla!» rispose seccato Radamante mentre Shura commentò:

«Penelope è normale che gli uomini scappino se cerchi di ficcargli l’anello al dito al primo appuntamento! Mi dispiace, ma hai giocato male le tue carte!»

L’avvocato si morse frustata un labbro, ma purtroppo Shura aveva ragione, aveva perso la partita, mentre il Saint, conscio del poker ben riuscito avrebbe voluto ridere da sadico come Death, ma si trattenne (sentenziò che l’avrebbe fatto una volta tornato a casa).

Intanto Ade chiamò a se Pandora per farle convocare gli spettri nell’arena della Giudecca.

 

Qualche ora dopo...

 

Ade, la moglie, i tre Giganti infernali, Pandora, Shura e l’avvocato sedevano su un palchetto dietro a dei veli violacei e osservavano l’esercito impettito e silenzioso raccolto nell’arena.

Ade stupito si rivolse a Shura: «Ma questo è un miracolo! Shura cosa è successo?»

«Mi sono preso la briga di rimetterli un po’ in riga. Addominali, flessioni, corsa... cosette così. Se aprite le tende vedrete come inizieranno a tremare»

Ade incuriosito fece cenno a Pandora di aprire i tendaggi.

Ade: «Cribbio è vero, che meraviglia! La proposta di prima è ancora valida! Se vuoi la supplice della Viverna cerco di contrattare uno scambio con il nuovo Grande Sacerdote!»

Shura: «Vi ringrazio per l’offerta, ma questo posto non fa per me.»

Ade: «Capisco, ma se cambi idea questo è il mio numero di cellulare» e passò al saint il suo biglietto da visita. Poi rivolgendosi alla moglie: «Sei pronta cara?»

«Certo!»

Ade annuì e si alzò: «Miei fedeli sudditi, su saggio consiglio della qui presente vostra regina e mia amata consorte, ho deciso di effettuare una ristrutturazione dell’Ade e rendere gli inferi un luogo meno triste e tetro trasformandolo in una sorta di centro riabilitativo per le anime! Quindi farete corsi di aggiornamento in psicologia per poter permettere ai dannati di capire le loro colpe e non commetterle in futuro. I corsi inizieranno la prossima settimana. Persefone vuoi aggiungere ancora qualcosa?.»

«Sì caro, il nuovo volto dell’Ade prevede strutture adibite a scuola in ogni girone e aree verdi e sportive per le pause degli spettri e dei dannati meritevoli di buona condotta e sincero pentimento. Caro, le anime verranno adeguatamente vestite quando accedono all’averno vero?»

«Eh? Ma mi costerà una fortuna!»

«Basta fare in modo che la tassa d’ingresso all’Ade finisca nelle casse del regno e non nelle tasche di Caronte! Le anime delle donne con le grazie in bella vista non le voglio... anche se... ammetto che alcuni posteriori di qualche defunto maschio non sono male... come quel Adone all’epoca del mito...»

«Approvato, vestiti per tutti i defunti!»

«Ottimo, io non ho nulla da aggiungere» disse soddisfatta Persefone.

«Allora siete congedati!»

Gli spectre si apprestarono a lasciare l’arena tra i commenti stupiti, ma per nulla dispiaciuti della cosa, mentre Shura si accinse a salutare le due divinità, i Giganti e Pandora, trascinandosi dietro una Penelope delusa e frustrata:

Shura: «Vi faccio le mie congratulazioni per il vostro riavvicinamento e vi auguro ogni fortuna per il vostro futuro»

Rada: «Torni al Grande Tempio?»

«Sì, anche perché se restassi qui rischierei di fregarti il posto!»

«Cala le corna caprone» e i due ex nemici si strinsero la mano.

Venne quindi poi il turno di Ade e Persefone: «Grazie di tutto Shura, sei stato un amico prezioso. Per qualunque cosa conta pure su di noi. Ti siamo debitori.»

«È stato un piacere.» rispose il saint con un lieve inchino.

Poi Persefone si rivolse a Penelope:

«Mi dispiace che non abbia funzionato con Radamante, ma sono sicura che prima o poi troverai l’uomo che fa per te! Magari non è neanche così lontano!» (Nei campi Elisi Tanatos starnutì ignaro della sfiga che incombeva come un avvoltoio sulla sua testa...Muhahaha!!!)

«Fa nulla, ma se cambiate idea avete i miei recapiti!»

«Grazie, ma spero non succeda.»

Intanto Shura si era appartato a salutare Pandora:

«Noi dobbiamo andare, ma spero di rivederti. Hai chiesto ad Ade?»

«Sì, non ha nulla in contrario, ma devo aspettare le vacanze canoniche lasciate ai dipendenti dell’Ade s.p.a. Come hai sentito presto ci sarà tanto lavoro da fare e io servo qui.»

«Alla prossima allora. Questo è il mio numero. Ci sentiamo!»

Pandora prese il biglietto con il numero del cavaliere come se si trattasse di una reliquia.

«A quanto pare gatta ci cova!» sentenziò Persefone sussurrandolo all’orecchio della sacerdotessa, che avvampò di rosso.

«Somma Persefone, non siete più arrabbiata con me?»

«No e mi devo scusare di averti passato per una poco di buono, so che nei confronti di Ade nutri solo stima e amore fraterno, ma ero veramente infuriata con mio marito. Comunque gran bel partito, ottima scelta!»

«Dite che avrei una speranza?»

«Non sono Afrodite e non posso vedere nel cuore degli uomini, ma non rinunciare mai a lottare per chi ami.»

E le due donne si unirono al dio dei morti e ai Giganti infernali per salutare da lontano Shura e Penelope che si avviavano verso la carrozza, fatta venire apposta per loro.

 

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Studio del G.S.

Grande Tempio di Atene.

 

«Hai fatto un ottimo lavoro Shura! Hai dimostrato ottime doti diplomatiche riuscendo a scongiurare pacificamente una nuova Guerra Sacra e per questo ho deciso di nominarti ambasciatore del Grande Tempio presso le altre divinità e i loro regni! Congratulazione per l’avanzamento di carriera!» Epicuro sorridente strinse la mano al Saint di Capricorn sotto lo sguardo benevolo della dea e del Grande Consigliere Doko di Libra.

«Vi ringrazio per l’onore ricevuto, anche se sono sinceramente dispiaciuto per Penelope»

«Quanto è nobile il tuo animo, saint di Capricorn, la spada che ti ho concesso è più che meritata! Comunque non preoccuparti, Penelope si sta già riprendendo dalla batosta sentimentale buttandosi sul lavoro e maltrattando il suo nuovo aiutante; Rune» rispose commossa la dea nel vedere la bontà del suo cavaliere, mentre Shura faceva l’occhiolino ad un G.S. quasi in lacrime “Allora le mie lezioni servono a qualcosa!”.

«Grande Atena, venerabile G.S. e onorevole Doko, chiedo il permesso di congedarmi» chiese Shura in un inchino.

«Vai pure» acconsentì Atena, ma Epicuro aggiunse:

«Mentre scendi mandami su Camus»

«Come volete!» e Shura uscì dall’ufficio.

Lungo le scale Shura incontrò Detah intento a recarsi alla tredicesima casa su ordine di Epicuro.

«Ehi, Shura, ti vedo di buon umore oggi!».

«Ovvio! L’ho messa nel sacco a quella strega di un avvocato e mi sono beccato una bella promozione, scusami se non mi trattengo, ma voglio andare a telefonare a una persona per dirle della promozione!»

“Deduco che la missione agli inferi sì è svolta come pianificato da Epicuro. L’ex servo di Aiolos è proprio un gran bastardo e questo mi piace.” pensò Death, mentre proseguiva lungo le scalinate.

 

Poco dopo...

 

«Sono lieto che con la vostra divina consorte si sia risolto tutto per il meglio e mi dispiace per lo spiacevole inconveniente dell’avvocato, ma purtroppo sono liberi professionisti e, come voi ben sapete, possono avere più clienti contemporaneamente.... non avevate mai dubitato del Grande Tempio? La cosa mi fa piacere anche perché siamo ben disposti a sotterrare l’ascia di guerra e chiudere un occhio sul passato!...Certo, ve lo saluto, ma spiacente, non l’ascia il cloth.....Comunque se avete bisogno chiedete pure.....ah state ristrutturando l’Ade? E come, se non è inopportuno?....ah, si?... Splendido! Al riguardo avrei una proposta per rafforzare un’alleanza fra il vostro regno e il Grande Tempio...Noi ci impegniamo a rivolgerci alla vostra agenzia in caso di lutto, ma voi al contempo...»

Quando Camus fece il suo ingresso Epicuro era già al telefono in piena trattativa.

«Ciao Death!» l’Acquario salutò il collega, che l’aveva preceduto, e fece un inchino ad Atena e Doko.

«Mi, sempre in ritardo tu!» lo rimproverò Calogero.

«Volete stare zitti!» li rimbeccò Doko: «Epicuro è al telefono con Ade!»

«Incrociamo le dita perché tutto vada in porto!» esclamò Saori friggendo come una patatina nell’olio.

CLIC!

Epicuro ripose la cornetta al suo posto:

«Allora come è andata?» chiese la dea in evidente stato d’ansia.

«Death, sei finalmente riuscito a padroneggiare con disinvoltura la tua nuova tecnica?»

«Riesco ad aprire tranquillamente il varco per l’Ade e trasferirci oggetti inanimati senza problemi! Ho pensato di chiamare il nuovo colpo “Onda Commerciale del Sekishiki”!»

«E riesci anche a spedire la quantità di casse che ti avevo indicato?» chiese Camus.

«Certo!»

«Perfetto! Perché Persefone tornata nell’Averno non vuole donne nude che si aggirino nel suo regno e quindi vi comunico ufficialmente che possiamo dare il via all’operazione “Inferno in intimo”!» disse il G.S tra l’euforia generale.

«Come pianificato, noi dovremo usufruire della sua agenzia di pompe funebri per organizzare funerali, ma questo è nulla se pensiamo alla quantità di afflusso di defunti bisognosi di biancheria intima e sono lieto di annunciarvi che la Kido corporation si è appena assicurata l’esclusiva sul rifornimento di questa merce agli inferi!!!»

«E vai, soldi a palate! L’ho fregato anche in campo commerciale oltre che su quello di battaglia, visto che siamo in tempo di pace e abbiamo stipulato un’alleanza con lui e Poseidone, niente più sangue a fiumi e, tenendo conto che io posso usare la tecnica Misopethamenos (mezza morte), prima che mi rivolga a lui per il funerale dei miei cavalieri si attacca!!! Epi sei un mito!» gioì Saori immaginandosi al posto di Paperone a nuotare in un deposito ricolmo d’oro.

«Inoltre per i lutti dei civili che lavorano al santuario, la spesa della sepoltura è coperta dai loro familiari e non dalle casse del Grande Tempio, visto che sono lavoratori stipendiati.» concluse Camus visibilmente soddisfatto.

«Sono orgoglioso di te Acquario, hai avuto un’idea brillante a pensare all’Ade come possibile bacino di vendita della nuova collezione di Intimo firmata da Atena, così potremo aprire anche un settore maschile!»

«Quindi hai organizzato tutto tu, Camus?» chiese incredulo Calogero.

«Io ho proposto l’idea, ma è il G.S. ad averla resa fattibile con l’inconsapevole contributo di Shura!» spiegò il Cavaliere dell’Acquario e poi rivolgendosi ad Epicuro: «Io ho ancora molto da imparare, non è vero maestro?»

Epicuro annuì: «Ma devo ammettere che il terreno è buono e visto il tuo eccellente rendimento universitario ho deciso di nominarti gestore commerciale di questa operazione» concluse il G.S per poi congedare tutti ritrovarsi solo con Saori:

«E anche questa volta l’abbiamo fatta in barba ad Ade! Devo ammettere che ne sai una più del diavolo!»

«Modestamente sono un G.S.B.D» rispose il G.S. tra lo sguardo perfido e compiaciuto di Saori che disse:

«Già, un Grande Sacerdote Bastardo Dentro!»

 

FINE

 

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PROSSIMAMENTE:

 

AAA. BABY-SITTER CERCASI: un piccolo salto in dietro nel tempo alla scoperta di come i miei infami servetti si sono incontrati con i nobili santi di Kurumada!

  
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