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Autore: ElseW    16/06/2011    12 recensioni
Ci tengo a puntualizzare che io in questa storia avrò un ruolo ben diverso da quello della tipica ragazzina da salvare.
Solitamente infatti sono gli altri che vogliono essere salvati da me.
Genere: Avventura, Fantasy, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Shadow
Capitolo 16:
Paura in vena
 
-
 
Probabilmente una persona normale avrebbe tentato il suicidio scoprendo di aver praticamente sprecato la propria vita; ovviamente questo non è il mio caso.
Sì, forse - come mi è stato fatto gentilmente notare da Asia qualche giorno fa - tendo a rinchiudermi nel mio vittimismo più di quanto mi fossi mai resa conto di fare, ma sicuramente non butterò al vento anni e anni di battaglie e fatiche solo per un maledettissimo vaccino. Anzi.
Sogghigno.
Myers entra trafelato nello studio, reggendo tra le mani un piccolo cilindro di metallo.
Eccolo. Demidoff ha detto di fare molta attenzione, non sarebbe in grado di ripetere la cosa … l'hanno quasi scoperto. Per individuare il corriere di Orion ha impiegato più tempo del previsto e una volta scambiati i pacchi per poco non se ne accorgeva. Se la cosa non va in porto rischia grosso.” Annuisco e svito il contenitore, dando un'occhiatina all'interno. Una volta confermato il contenuto sorrido automaticamente, quindi infilo il cilindro in una delle taschine del porta attrezzi che Myers ha avuto la fortuna di trovare nell'aula di chimica.
Venuti a sapere del vaccino abbiamo dovuto rivedere il nostro piano. Adesso è un po' più complesso; il risultato però potrebbe essere molto più soddisfacente.
Il problema restano le guardie del corpo.” Borbotta Myers e io annuisco, rispondendo con un placido, “Dorian ed Elijah faranno un ottimo lavoro.”
 
 
Odio gli intrugli alchemici.”
Dorian, non è il momento delle lamentele, bevi quella roba e sbrigati! Quei due gorilla stanno per uscire e noi dobbiamo ancora piazzare la fiala al sonnifero.”
Roteo gli occhi e butto giù il liquido arancione, facendo subito dopo una smorfia di puro disgusto.
Elijah mi imita dopo aver bevuto la sua.
Mi ritrovo davanti un energumeno asiatico dalla faccia feroce.
Ahi.” esclamo automaticamente di fronte ai suoi bicipiti grossi quanto angurie.
L'energumeno sorride, mostrandomi i denti bianchi e dall'aria solida come diamante.
Anche tu non hai un aspetto molto simpatico,” ridacchia lui, facendo sembrare la guardia asiatica una specie di squalo ghignante.
Mi guardo le mani, scoprendo che sono… esattamente come al solito.
Sei sicuro che questa cosa funziona? Non mi sento molto diverso.”
Elijah annuisce “Te l'ho già detto, è solo un'illusione. Queste fiale vengono usate dagli stuntman nei film, in modo da apparire come gli attori che stanno interpretando senza dover sconvolgere le fattezze del loro corpo, rischiando di ritrovarsi con dei muscoli poco allenati e tendini poco elastici, come invece facevano le precedenti fiale il cui cambiamento era del tutto fisico.”
Annuisco stancamente. “D'accordo, mi fido.” Quindi tiro fuori una fiala dall'aspetto sinistro, ripiena di un liquido verde e con una sicura sul tappo: una volta tolta questa, la fiala si stappa in automatico dopo dieci secondi, disperdendo un gas soporifero parecchio potente.
Quindici secondi.” Dico ad Elijah in tono militaresco.
Il mio migliore amico conta mentalmente fino ad undici, stappa la fiala con i denti e la lancia davanti ad una porta dall'aria malmessa.
Esattamente dieci secondi dopo le porte si aprono e un secondo dopo, giusto il tempo di farli uscire entrambi, la fiala si stappa.
Io ed Elijah ci scambiamo un sorriso soddisfatto.
Perfetto.”
 
*
 
La piazza è stracolma di persone e il patibolo sul quale salirà Brayden è posto di fronte al Tribunale, in modo da fronteggiare la massa di persone che è venuta per assistere all'esecuzione del 'mostro'.
Per un momento sembra la scena di un film.
Mi muovo indisturbata tra la folla, con un grosso paio di occhiali da sole e i capelli infilati in un cappellino grigio. So che vi aspettavate un bel mantello nero dall'aria misteriosa, ma avrebbe attirato un po' l'attenzione in una situazione del genere. Invece del classico manto, indosso un sobrio paio di jeans, delle sneakers molto comode e una ancor più sobria felpa grigia: poco eroico forse, ma quantomeno ho la certezza di non essere identificata.
Manca solo qualche minuto all'inizio dell'esecuzione, poi Brayden sarà scortato sulla pedana da Asia. Sono terrorizzata, ma a prevalere è una rabbia gelida e determinata.
Orion ha quasi distrutto la mia vita; non permetterò che faccia lo stesso con altre persone.
Non ho paura di morire. Ho solo paura di morire prima di riuscire a fermarlo.
Sorrido pensando che se mi sentisse Dorian probabilmente mi farebbe fuori con le sue mani.
Prima di lasciarmi uscire mi ha ripetuto centinaia di volte di non fare pazzie e io ho annuito, tentando di non fargli notare che la pazzia la stavamo già facendo.
Non mi scompongo quando una guardia mi passa accanto: non abbasso lo sguardo, non mi muovo a scatti, mi limito a scostarmi e a continuare a guardarmi intorno con aria d'attesa, esattamente come tutte le altre persone che invadono la piazza.
Il mio sguardo cade su un bimbo che giocherella con una pozzanghera, mentre la madre lo rimprovera dicendo, “Julian, quante volte ti ho detto di non giocare con il fango? Smettila di farlo fluttuare sopra la testa del signore, non vedi che gli stai sporcando i capelli? Basta!”
Il bimbo sospira e riporta a sé il globo sbrodolante di fango, mentre la mamma si volta nuovamente. Noto che sta guardando nervosamente l'uomo al suo fianco - ben piazzato e con l'aria di un Guerriero - quindi la sento sussurrare, “Tesoro, so che sei dalla sua parte, so che è per una buona causa ma… ma c'è Julian.”
L'uomo le lancia un'occhiata ammonitrice.
Non dire una sola parola, se ci sentono siamo morti ancora prima di cominciare. Stai tranquilla, abbiamo le spalle coperte, i ragazzi sono sparsi per tutta la piazza. Homar è pronto a trasportare i bambini sui tetti appena lancerò il coltello.” intercetta quindi lo sguardo disperato della moglie e il suo tono si ammorbidisce. “Tesoro, andrà tutto bene.”
Sento il cuore battere a mille, un ronzio continuo nelle orecchie e la confusione in testa: hanno organizzato una rivolta e se ho capito bene…
È un rischio.
Sospiro, tiro fuori il telefono – uno parecchio vecchio, impossibile da rintracciare - e dopo aver digitato il numero di Asia mando un messaggio con scritto: non fare nulla.
Qualche secondo dopo il telefono vibra e leggo la risposta di Asia: non capisco, ma ok.
Il suo compito sarebbe stato quello di tenere sospeso tramite Telecinesi il corpo di Brayden, per evitare che la corda lo strangolasse: un compito fondamentale.
La vita di Brayden adesso è nelle mani del popolo.
Prendo un bel respiro e per la prima volta nella mia vita, prego.
Comincio a camminare.
 
Sono al suo fianco.
Sono in piedi, al suo fianco.
Potrei ucciderlo… ma Shine ha detto di no. Ha detto che non si merita di morire.
Elijah sembra molto più controllato del sottoscritto, che ha rischiato di farsi beccare a mordersi il labbro un paio di volte. Orion sta osservando con aria soddisfatta il patibolo, guardando di tanto in tanto in uno schermo che riprende la stessa scena, probabilmente con una telecamera posta sopra il palchetto in cui ci troviamo noi.
Come Shine stessa aveva ipotizzato, comunica con la folla tramite un microfono che viene attivato da un tipico tasto rosso: riderei se la situazione non fosse così tragica.
Improvvisamente al margine dello schermo appare un alone nero.
Orion sogghigna e solleva una mano in direzione di una guardia dall'aria nervosa.
Portatelo fuori.”
Chiudo gli occhi per una frazione di secondo, sperando con tutto il cuore che Shine sappia realmente cosa sta facendo.
In questo istante Brayden viene portato sul patibolo, con le mani legate dietro la schiena, il volto smunto, i capelli leggermente più lunghi, la barba incolta, i vestiti stracciati – gli stessi con cui l'avevo visto l'ultima volta – e le braccia nude ricoperte di lividi ed escoriazioni.
Vedendolo ridotto in questo stato, sopprimo a stento l'istinto di infilare due dita negli occhi di Orion.
Asia, che si allontana di qualche passo per lasciare campo libero all'esecutore, sembra molto nervosa. È pallida, rigida e le sue labbra sono così strette che probabilmente non sarà più in grado di stenderle.
Deglutisco.
 
Protetta dalle ombre, sono vicinissima al mio obbiettivo. Potrei agire subito, ma devo aspettare.
Devo fidarmi di loro.
Mentre osservo Brayden venire posizionato dietro il cappio, prego per la seconda volta in pochi minuti.
Silenziosamente.
 
Le guardie si muovono tutte in direzione del patibolo, lasciandone solo una all'entrata del palchetto di Orion. Adesso la vita del nostro buon governante è nelle nostre grosse mani asiatiche.
 
Vedo le guardie arrivare a frotte e la preghiera si fa più intensa mentre il boia, dopo aver letto i capi d'accusa di cui Brayden è incolpato…
 
gli passa il cappio intorno a collo.
Il mio pseudo-migliore amico sembra più rigido adesso, mentre osserva l'esecutore avvicinarsi alla leva che apre la botola su cui Brayden poggia i piedi.
 
Qualche istante e le sorti del mondo saranno scritte.
L'uomo allunga la mano …
 
e tira la leva.
 
*
 
È un attimo.
Prima che la corda si tenda del tutto, qualcosa di rapido, lungo e sottile centra con precisione millimetrica la corda… recidendola.
Il tonfo del corpo di Brayden rimbomba in tutta la piazza, riempendo il silenzio basito che si è andato a creare; e poi è il caos.
I pochi bambini che alcuni genitori avevano portato in piazza vengono trasportati sui tetti, tra strilli e pianti, da un uomo altissimo e dalla barba rossa che tiene le braccia aperte in cima al Tribunale.
Le guardie sono confuse, si guardano intorno, colte di sorpresa e lanciano occhiate interrogative e preoccupate al palchetto di Orion che adesso sta guardando con occhi grossi quanto piattini la folla che sta circondando il patibolo, mentre lo stesso uomo di cui mi sono fidata, lo stesso uomo che ha appena salvato la vita a Brayden, tenta di scassinare la porta che conduce sotto la botola.
Sorrido e lascio che le ombre mi scivolino via di dosso, mentre mi tolgo occhiali e cappello.
Orion.”
L'uomo sussulta e si volta verso di me, mentre chiudo la porta del palchetto alle mie spalle, lasciando fuori l'unica guardia rimasta.
È stupito, ma riesce a mantenere un certo controllo mentre dice, “Hai organizzato tutto questo?”
Dondolo la testa in un cenno che vuol dire sia sì che no e Orion fa segno alle sue guardie del corpo di attivarsi.
Be', non proprio tutto.” Sogghigno in direzione della piazza. “A quanto pare non sei stato molto bravo a mascherare le tue intenzioni.”
L'uomo ripete il cenno, ma nessuna delle due guardie si muove. Le guarda. “Che diavolo fate lì impalati?”
Uno dei due sorride e in quel sorriso, per quanto assurdo visto che il suo aspetto è completamente diverso, riconosco Dorian. “La osserviamo perdere, Vostra Altezza.”
Nel frattempo - quello che suppongo essere - Elijah scivola alle spalle di Orion e, non visto, preme il pulsante rosso.
Confuso Orion rivolge uno sguardo interrogativo alle due guardie. “Cosa …?”
Sapevo che avresti capito tutto, sapevo che avresti intuito che non avrei mai rischiato di liberare Brayden prima dell'esecuzione... però avevo pensato di tentare.” Orion sogghigna.
Da brava cattiva quale sei, anche tu vuoi spiegarmi il tuo piano malefico?”
Sorrido e continuo.
Avevo detto: chi se ne importa? Devo liberarlo, devo trovare il modo di portarlo in salvo, sono disposta a rischiare il tutto e per tutto. Non avrei mai pensato che una scoperta all'apparenza orribile avrebbe reso tutto più semplice anche se… più rischioso. Dovevo solo sperare che tu non capissi.”
Orion solleva le mani in segno di resa. “Devo ammetterlo, l'ombra diversiva è stata un colpo da maestro.”
Annuisco e accenno un inchino, continuando a parlare.
Che avresti tenuto una telecamera puntata sul patibolo era ovvio. Sapevo sin da prima che avrei dovuto tenerlo in conto, poi quella presunta difficoltà di cui ho già accennato qualcosa prima ha cambiato un po' le carte in tavola. Qualunque alone nero sullo schermo avrebbe sicuramente attirato la tua attenzione quindi… come sfruttare la cosa? Attirando la tua attenzione, in modo da poter tranquillamente arrivare qui.”
L'uomo, dopo aver ripreso il controllo di sé, unisce i polpastrelli delle mani, osservandomi da sopra di essi. “Come hai fatto a convincere Aki e Baiko?” Chiede, accennando ai due energumeni.
Entrambi sorridono mentre io mi limito a dire, “Non l'ho fatto. Semplicemente non sono loro.” Sospiro. “Dovresti far custodire meglio le fiale alchemiche. Molto utili quelle robette cinematografiche.”
Orion tradisce un'espressione preoccupata al sentir nominare le fiale, ma si riprende in fretta dicendo, “Be', e adesso cosa vuoi fare? Mi hai in tuo potere. Hai intenzione di uccidermi, immagino.”
No.”
Il silenzio spiazzato che segue la mia affermazione contagia anche la piazza.
Anche in questo caso Orion riesce a mantenere il controllo, “Ah no? Che c'è, vuoi redimerti?”
No. Voglio realizzare la tua più grande paura.”
Orion ride.
Io non ho paura di nulla.”
Be', quella pozza nera ai tuoi piedi diceva il contrario. Hai idea di quanto ho riflettuto su quella dannatissima pozza? Sai quante ipotesi ho fatto? Ho pensato che potessi aver paura del nulla, paura del buio, paura della morte, paura del cielo notturno, paura del colore nero, paura dei pozzi, paura dei tunnel, paura degli spazi chiusi … sono arrivata a pensare che avessi paura dell'inchiostro nero, tanto ero disperata. Poi è arrivata quella fatidica brutta notizia e per magia tutti i pezzi sono andati a posto.
Immaginando la tua paura principale, prima di vederla durante quella visita a palazzo, avevo sempre pensato in primo luogo a cosa avessi da perdere e, tenendo conto che non hai familiari o persone che ami particolarmente, ho pensato che ciò a cui tieni di più è il potere… e cosa ti ha dato tutto questo potere?” Tiro fuori dalla tasca il cilindro di metallo, mentre comincio a svitarlo sotto gli occhi prima curiosi e poi, per la prima volta, impauriti di Orion. “Il tuo prezioso, primo, Gene.” Mi ritrovo tra le mani una fiala di liquido nero. “Tu hai creato la tua paura: il vaccino. È stata una mossa molto stupida da parte tua.”
La folla, ormai in ascolto, comincia ad emettere un mormorio curioso, attirando finalmente l'attenzione di Orion, resosi adesso conto che tutto quello che sta accadendo può essere udito e in parte visto da tutti.
Tu… non so di cosa parli.”
Agito la fialetta con aria divertita. “Ah no? Eppure è curioso. La tua più grande paura è quella di perdere il tuo Gene. Questa paura è rappresentata da una pozza liquida di colore nero. Il vaccino che modifica il Gene degli Evoluti, - lo stesso che volevi iniettare ad ognuno di noi - sopprimendolo, è un liquido di colore nero.” Storco la bocca in una smorfia di finto rammarico. “Devi ammettere che è una bella coincidenza.”
Stai mentendo! Quel vaccino non sopprime un bel niente!”
La folla ormai ha perso il suo ruolo di spettatrice silenziosa; i più svelti di mente hanno già un'aria furibonda.
Oh! Allora immagino che non avrai niente da temere nel caso dovessi decidere di iniettartelo.”
Orion deglutisce vistosamente e, sperando che bluffi, scuote la testa.
La folla trattiene il fiato, come un solo corpo.
Sorrido. “Stendi il braccio.”
L'uomo viene travolto da un attimo di puro panico, quindi tenta di scattare in piedi ma Elijah e Dorian lo afferrano, scaraventandolo nuovamente sulla poltrona.
Quando uno è riuscito ad immobilizzarlo e l'altro è riuscito a tenere fermo il braccio sinistro, tiro fuori la siringa dalla cintura.
Sono stanca di uccidere, Orion. Persino te.” Aspiro il liquido nella siringa. “Goditi la tua paura.” Inietto il vaccino.
 
*
 
Dopo aver stritolato Brayden in un imbarazzante abbraccio spacca costole, ho lasciato che alcuni dei ribelli lo portassero in Ospedale, mentre Demidoff tentava di riportare l'ordine e Myers dava un senso alle guardie, ormai confuse e inebetite come api senza la loro regina.
È stato quasi grottesco vederle arrestare quello a cui, fino a qualche minuto prima – prima che perdesse completamente la ragione, per intenderci – avrebbero ubbidito ciecamente.
Per essere più chiari, Orion ha perso la testa.
Una volta entrato in circolo il vaccino e compreso che non sarebbe più stato capace di distillare neanche un pentolino di minestra precotta, ha cominciato a ridere.
Per quanto ne so, non ha ancora smesso.
L'ultima volta che ho visto Asia era - straordinariamente mansueta – avvolta da un braccio di Elijah, che si era affrettato a bere l'antidoto che avrebbe eliminato l'effetto della fiala-stuntman.
Demidoff ha avuto il tempo di dirmi che Carlotta era stata trasportata sul tetto, al sicuro dai disordini, con somma gioia della bimba tra l'altro, che era volata via sgambettando con aria estatica.
Adesso, ad un'ora dalla caduta della Tirannide, sono semplicemente in mezzo ad una strada.
Non sto correndo, non sto esultando, non sto piangendo.
Sto.
È una cosa che non mi sono mai permessa, per evitare che la gente si fermasse a guardarmi, per evitare che qualcuno memorizzasse i tratti del mio viso… e adesso sto.
Una donna mi passa accanto, mi lancia un'occhiata distratta, quindi strabuzza gli occhi e infine trotta via, con un'espressione di terrore mista a gratitudine, quasi indecisa se scappare via o fermarsi e stringermi la mano.
Scoppio a ridere, attirando altri sguardi sorpresi e lanciando sguardi diretti a chiunque, sperando che ognuno di loro si ricordi il mio viso; non per vanità o per gloria, ma perché ho un bisogno spasmodico di essere vista.
Finalmente ti ho trovata!”
Nonostante qualcuno l'avesse già fatto un po' di tempo fa.
Mi volto, godendomi la sensazione di poter essere guardata da lui in mezzo ad una strada. “Scusami, ma avevo bisogno di allontanarmi dalla piazza.”
Già, c'è ancora un gran casino, sono riuscita a seguirti solo grazie alle facce sconvolte dei passanti.” sogghigna lui, indicando un ragazzino che mi fissa stupefatto da dietro una vetrina.
Rido, sorprendendolo. “Durerà un po'… ma credo di poterci convivere.”
Dorian sorride, risvegliando il calore e quelle stupide farfalle nello stomaco che si erano sopite a causa della tensione pre-missione: liberiamo-Brayden-e-se-ci-riusciamo-spodestiamo-Orion.
Credi di poter sopportare di essere guardata, quindi.” Annuisco, mentre Dorian lascia scivolare gli occhi sul mio viso riuscendo, in qualche modo, a non essere invadente. “E credi di riuscire a tollerare di essere, non so… sfiorata?”
Sorrido, cominciando a capire dove vuole arrivare. “Potrei tollerarlo, sì.”
Nel caso io decidessi di accarezzarti, rischierei la morte, oppure riusciresti a sopportare anche questo?” Noto - mentre la sua mano comincia a tracciare i soliti arabeschi sul mio collo - l'uso del pronome io, quasi a voler sottolineare che non sta neanche prendendo in considerazione l'ipotesi che lo faccia qualcun altro.
Credo di sì… ma potrei cambiare idea se non ti sbrighi a baciarmi.”
Dorian sorride e poi, grazie a Dio, mi bacia.
Probabilmente mentre ci baciamo stanno succedendo un centinaio di cose importantissime e sicuramente c'è ancora un sacco di lavoro da fare per riportare le cose alla normalità, o quantomeno, ad una quasi-civiltà… ma nessuno dei due se ne preoccupa.
Shine?” sussurra lui, sulle mie labbra.
Sì?”
... Mi devi una pizza.”
In fondo, direi che abbiamo fatto abbastanza.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
_________________________________________
Spazio Autrice:
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E con questo capitolo, concludo Shadow per la seconda volta.
Non posso che ringraziare tutti per il sostegno, per i consigli, per i complimenti... in sostanza per tutto.
Spero che questa storia vi sia piaciuta e che la conclusione non vi abbia deluso :)
Grazie al cielo sono riuscita a finire entro l'ultimo capitolo un piccolo schizzo al pc di Shine. Non è nulla di straordinario, ma ci tenevo a farvelo vedere e ad avere un vostro parere @.@...
 
SHINE: http://fav.me/d3j1tyn
(fatemi sapere se il link si vede correttamente)
Detto ciò ringrazio per l'ennesima volta tutti quanti: chi ha inserito la storia tra le seguite, i preferiti e le ricordate, più ovviamente un piccolo saluto speciale a chi mi ha fatto compagnia più da vicino in questo ri-percorso lasciando un commento.
Grazie di cuore e spero di rincontrarvi in una prossima storia!
A presto!
Besos*
 
 
Moony
   
 
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