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Autore: Epicuro    18/06/2011    11 recensioni
Non sempre le cose sono come ce le aspettiamo. Il Sommo Sion lo capì aprendo le tende che davano sulla grande sala del trono. Dopo aver dato una rapida occhiata nell’ambiente le richiuse e disse:
«Ragazzi, li lascio a voi. Mi sono appena ricordato di avere un appuntamento dal dentista!»
«Eh?! Sta scherzando vero?» esclamarono in coro Aiolos e Saga.
«No! Ecco la lista con i nomi e i segni corrispondenti. Là ci sono le armature e i templi sapete dove sono! Buona fortuna!»
Due inesperti quattordicenni alle prese con degli irruenti piccoli eroi in armatura: disastro assicurato!
Genere: Comico, Demenziale, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Servi, padroni e dei: il nuovo Grande Sacerdote!'
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Aspettative

 

Tredicesimo Tempio.

 

Un uomo sulla sessantina alto e longilineo, con folta barba e occhialini tondi, avanzava austero lungo il corridoio che portava alla sala del trono.

I due soldati di guardia lo salutarono ed aprirono le pesanti porte. L’uomo entrò e si andò ad inchinare davanti al Grande Sacerdote seduto sul trono.

«Socrate! Come mai questa visita improvvisa?» disse il sacerdote.

«Sommo Sion, porto liete novelle!»

Sion si tolse la maschera e guardò l’uomo che ricambiò lo sguardo.

«Si tratta di quello che stavo aspettando?».

Socrate annuì con il capo: «Come mi avete sempre detto, le stelle non mentono!».

Sion tirò un sospiro di sollievo e sfoderò un sorriso luminoso. Poi fece cenno all’uomo di alzarsi e di seguirlo oltre le pesanti tende. I due si recarono nello studio privato di Sion.

«Qui saremo più tranquilli e nessuno ci disturberà.!» esordì Sion, mentre apriva le ante di un mobiletto: «Vino?»

«Vi ringrazio, ma lasciate fare a me! É il mio lavoro!» sorrise l’uomo, mentre il sacerdote si accomodava alla scrivania lasciando che Socrate servisse il vino.

«Servizio impeccabile come al solito! Ma dammi del tu, siamo amici da tempo e poi mi fa sentire vecchio!»

«Deformazione professionale. Sono un maggiordomo professionista» e i due scoppiarono a ridere.

«Già, è vero, ma ormai ho preso il vizio di vederti come il mio braccio destro e non come l’inserviente della casa del Sagittario. A proposito, Aiolos come ha preso l’investitura?»

«Bene, ha già acquistato completamente coscienza del suo ruolo. É un vero saint di Atena in tutto e per tutto. Devo dire che è sempre stato in gamba e con un carattere docile, anche se un po’ ingenuo. Mi sembrava ieri quando mi hai chiesto di prendermi cura di lui e del fratellino in fasce, e adesso è ormai quasi un uomo. Ammetto che sono stato fortunato con Aiolos, al mio antenato non era andata così bene con Sisifo!»

«Anassimandro! Mi ricordo che per mette a letto Sisifo doveva rincorrerlo per mezzo Santuario! Quel monello si era calmato solo dopo essere diventato cavaliere ed essersi trasferito nel Tempio del Sagittario! E Aiolia come ha preso la separazione dal fratello?»

«Subito non bene, è stata dura fargli capire che non avrebbero più dormito sotto lo stesso tetto, ma piano, piano sta superando la cosa. Anche perché non abitano a chilometri di distanza e quindi Aiolos viene spesso a fargli visita. Comunque l’investitura del fratello è stata positiva per il piccolo, che ha aumentato la sua determinazione negli allenamenti!»

«Ottimo Socrate, ma tornando alla questione nodale, alla fine li hai trovati?»

«Sì Sion, i vari maestri sparsi per il mondo mi hanno comunicato che tra i loro allievi si sono manifestati i cosmi dei restanti cavalieri d’oro! Tra l’altro uno è il figlio di una tua lontana parente del Jamir!»

«Splendido! Così dopo l’investitura di Aiolos e Saga, finalmente posso dire che siamo al completo. Giusto in tempo per la nascita della dea! Quando le stelle me l’hanno comunicato, ieri sera, mi è venuto un coccolone! La dea si reincarna e le 12 case sono vuote! Che figura di melma che mi sarei fatto! Speriamo che il mio parente sia Be, l’ho visto di sfuggita quest’estate ed era un giovane forte e robusto! Occhio e croce dovrebbe avere l’età di Aiolos e Saga!» disse entusiasta Sion.

«Non saprei, ma qui c’è la lista dei nomi dei prescelti, che mi hanno inviato i loro maestri. Era sigillata e non mi era sembrato il caso di aprirla.» e Socrate diede una busta a Sion.

«Vediamo. Mu per l’Ariete... sarà da parte di mamma, ma non mi sembra di avere un parente in età da armatura con quel nome! L’unico che ricordo è un bimbetto associale a cui ho insegnato a tirare due calci durante la mia ultima visita in Jamir! Bah avranno sbagliato a scrivere il nome!» poi andando avanti: «Aldebaran del Toro, sì mi piace, Calogero del Cancro...alias Death Masck? Bah! Giovani moderni che devono mettersi il soprannome come i super eroi americani dei fumetti!»

«Sion, leggi fumetti?» chiese Socrate stupito.

«Certo, Lost Canvas è il mio preferito! Perché? Almeno mi svago un po’! Dici che ne faranno uno anche sulla nuova generazione di saint?»

«Probabile»

«Speriamo! Chissà se riuscirò a mettermi in luce come il mio predecessore Sage! Morirò sicuramente lottando valorosamente contro un temibile avversario! Va beh, le fantasticherie a dopo... Aiolia del Leone, mai dai, si chiama come quella piccola peste del fratellino di Aiolos! Che coincidenza! Shaka della Vergine...speriamo che non sia un altro santone illuminato paranoico come il suo predecessore Asmita...Milo dello scorpione, gli auguro di avere il cuore sano, Cardia aveva qualche problemuccio del genere, se non ricordo male....Poi abbiamo...Shura del Capricorno, lo spadaccino arturiano della compagnia...Camus dell’Acquario, sarà il solito fighetto intellettuale, ed infine...eh? Afrodite di Pesci? Non ho mai creduto possibile che le donne potessero diventare gold saint!»

Socrate fece spallucce: «Non so che dirti Sion, i tempi cambiano e le donne ormai stanno diventando come gli uomini! Comunque anche il predecessore aveva un nome da donna, anche se era maschio!»

«É vero, Albafica! Me ne ero dimenticato!»

Sion rimise la lettera in busta e disse soddisfatto:

«Socrate contatta i maestri e fa venire i valorosi guerrieri dorati al Grande Tempio. Io mi occuperò della cerimonia d’investitura!»

L’uomo fece un breve inchino e prese congedo, ma quando fu sulla porta Sion lo fermò:

«Scusa ancora se ho approfittato senza ritegno della tua disponibilità e competenza. So che hai dovuto fare doppio lavoro, ma eri l’unico al Santuario che parlasse tutte le lingue conosciute!»

«Non preoccuparti Sion, mi sono fatto aiutare da mio figlio. Epicuro è in gamba e ormai mi ha quasi sostituito del tutto nella conduzione della casa del Saggittario, in più è come un fratello maggiore per Aiolos, sono praticamente venuti su insieme.»

Sion sorrise e Socrate, dopo un ulteriore inchino, uscì dall’ufficio del Grande Sacerdote, che si perse nelle fantasticherie di come sarebbero stati gagliardi, fedeli, forti e con alto senso di giustizia i futuri cavalieri d’oro. Era convinto che sarebbero stati i migliori di tutti i tempi.

 

Una settimana dopo......

Tredicesimo tempio.

 

Sion era agitatissimo, finalmente avrebbe conosciuto i cavalieri d’oro e consegnato loro le armature. Li vedeva già in azione, alti, possenti e figaccioni come i loro predecessori e le loro gesta narrate nei manga e serie animate. Insieme a lui c’erano Saga e Aiolos in armatura, che lo guardavano perplessi, Aiolos diede una gomitata a Saga e poi gli sussurrò:

«Ma che ha Sion?»

«Sarà agitato per la consegna delle armature, avrà alte aspettative e spererà di non venirne deluso!» rispose Saga tranquillo.

«Ma non è vero che non li ha mai visti; almeno non tutti...uno è mio fratello e poi so che un altro dovrebbe essere un suo parente!»

«Che vuoi che ne sappia io! Mica ho mai fatto il Grande Sacerdote! E ora smettila di parlare, prima che Sion ci faccia un cazziatone con i fiocchi!»

Un soldato semplice venne infatti a riferire a Sion che tutto era pronto per la cerimonia delle investiture e il Grande Sacerdote si accinse quindi ad entrare in sala. Aprì lentamente le tende, ma, dopo aver dato una rapida occhiata nell’ambiente, le richiuse e disse:

«Ragazzi, li lascio a voi. Mi sono appena ricordato di avere un appuntamento dal dentista!»

«Eh?! Sta scherzando vero?» esclamarono in coro Aiolos e Saga.

«No! Ecco la lista con i nomi e segni corrispondenti. Là ci sono le armature e i templi sapete dove sono! Buona fortuna!» e il Grande Sacerdote fece per girare sui tacchi, ma venne braccato da Aiolos e Saga; uno a destra e l’altro a sinistra:

Aiolos: «Non può andarsene così, è suo il compito di assegnare le armature!»

Saga: «Aiolos ha ragione, noi non abbiamo l’autorità per conferire un’investitura a nostri parigrado!»

Sion: «Ma diamine, li avete visti anche voi! Sono dei mocciosi con ancora il moccolo al naso! Non sembra una sala del trono, ma una classe di prima elementare! Deve esserci stato un errore!»

Aiolos: «Ma di che si lamenta, sono senza dubbio bambini prodigio! Sviluppare il settimo senso a sei anni è da record!»

Sion, tranquillizzatosi dalle parole del Sagittario: «Sì, è vero» ma poi sbottò : «Questo però non toglie che siano dei poppanti che puzzano ancora di latte! Atena mi aiuti lei!» e sospirando prese coraggio ed entrò in sala seguito da Aiolos e Saga, che tirarono un sospiro di sollievo.

  
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