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Autore: serenity 92    21/06/2011    2 recensioni
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Elena è consapevole di aver appena detto una bugia ma non poteva fare diversamente. Stefan meritava il suo amore, Damon era solo un vampiro pazzo, nevrotico, incosciente e maledettamente sexy.
Non avrebbe mai messo in gioco la sua storia perfetta per uno come lui... o almeno così credeva, ma tutto può cambiare in una calda notte d'estate.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Elena Gilbert
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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<< Ho smesso di mentire Elena, ho smesso di rifiutare i miei sentimenti, ho smesso di nascondermi: io voglio te, come non ho mai voluto nessun altra nella mia vita >>.

Era totalmente impazzito, Damon aveva perso la ragione dopo la notte del sacrificio, aveva bisogno di un medico, uno psicologo, uno specialista! << Damon perchè sei così fottutamente cocciuto! Sai meglio di me quanto io sia legata a Stefan e non sarà un bacio dato in un momento di disorientamento a farmi cambiare idea, te lo devi far entrare in quel cervellino una dannata volta, perchè io non ti amo! >>

Era una bugia, una stramaledetta bugia; ero legata a lui, forse non lo amavo ma lo desideravo, almeno dal punto di vista fisico... mi comportavo giorno dopo giorno sempre più da stupida, e lui sembrava sempre più sicuro di se stesso.
<< Piantala di mentire a me e a te stessa, guarda che non sono stato io a baciarti e a deliziarti di frasi del tipo "mi piaci così come sei", odio le persone false, codarde che non hanno il coraggio di ammettere i propri sentimenti... IO MI SONO MESSO IN GIOCO PER TE>>.

Sputava sentenze, non badando al fatto che così facendo mi faceva soffrire.

Me lo ritrovai a pochi centimetri di distanza: << avanti prova a negare, a rifiutare le tue emozioni, dimmelo guardandomi negli occhi che non mi vuoi intorno, che non mi desideri... FALLO ADESSO O MAI PIU'!>> gridava esasperato.

Mi ritrovai appoggiata al suo corpo, alla ricerca delle sue mani da stringere, mentre baciavo con frenesia quelle labbra dure come la roccia, le nostre lingue si rincorrevano l'un l'altra, << ti desidero anche io>> dissi tutto ad un fiato nei pochi momenti in cui mi staccavo da lui per respirare; le sue braccia cingevano il mio bacino in una morsa d'acciaio, scivolavo con le mani fino ai lembi della sua maglietta, glie la sfilai desiderosa di accarezzare quel fisico scultoreo, non avevo mai desiderato nessuno in quel modo frenetico e questo mi faceva paura.

Mi staccai un poco da lui e con lo sguardo cercai i suoi occhi sorpresi e al contempo divertiti <<  io non posso, non posso >> ripetei quasi isterica, mi liberò dalla sua presa e sentenziò << allora perchè sei ancora qua? ti diverti a prendermi in giro vero... vuoi giocare, benissimo ma sappi che non ci sono regole >>.

Mi allontanai cercando di trovare il giubbetto per andarmenne una volta per tutte da quella casa, sentivo il suo respiro ancora affannato dietro di me << brava scappa, è quello che ti riesce meglio >>, mi voltai e guardandolo negli occhi esclamai << questo è troppo, sei uno stronzo, sei malvagio e senza cuore... io ti odio! >> lo attirai a me e lo baciai nuovamente, poi lo scaraventai sul divano, mi tolsi velocemente la maglietta e i pantaloni, non lo fui per niente sexy ma non importava, avevo un bisogno disperato e ossessionante di lui.

Lui mi osservava divertito senza proferire parola, in poco tempo eravamo nudi e non ci volle molto perchè ci abbandonassimo al piacere più travolgente che avessimo mai provato; era così diverso con lui, così straordinario! Sembrava un dio greco lì disteso che si muoveva sotto di me, mi faceva sentire così dannatamente bene che avrei voluto che quell'attimo durasse per sempre. 

Lo facemmo più volte, e ognuna di queste fu speciale; dopo poco lui si addormentò e io rimasi a fissarlo dormire, era così bello, così dolce, così innocente e così vulnerabile nel sonno; scatenò in me un moto di dolcezza che prontamente assopii.

Mi vestii velocemente e mi chiusi la porta alle spalle facendo troppo rumore. Lo sentii pronunciare il mio nome, ma codarda scappai a casa.
Chiusi la porta a chiave e mi abbandonai sul letto ignorando il cellulare che vibrava sul tavolino ininterrottamente; perchè avevo agito così? Perchè avevo reagito alle sue provocazioni, le lacrime scesero sul mio volto mentre componevo sul telefono un numero ben noto, dopo pochi squilli una voce soave rispose dall'altra parte << ciao elena è un po' che... >> 

Non gli lasciai terminare la frase << scusami, so che è sbagliato, so che rimpiangerò quello che sto per dirti ma io lo amo! >>, il mio interlocutore attaccò il telefono senza degnarmi di risposta, involontariamente schiacciai il pulsante per la visualizzazione dei messaggi

"Perchè ti ostini a non rispondermi, non mi stancherò mai di ripetertelo: io ti amo!"... spensi il telefono e mi abbandonai ad un sonno agitato, per la prima volta sognai quel ragazzo maleducato, viziato e maledettamente dolce che era riuscito a fare breccia nel mio cuore di ghiaccio.


Serenity 92
 

Note dell'autore: ero stufa delle solite storie basate sulla comprensione e l'amore casto, ho perciò immaginato un modo per far trasformare l'odio profondo in un amore travolgente, un amore che vede una Elena priva di inibizioni e pronta a mettere in gioco la sua storia, a costo di sbagliarsi, pur di seguire il suo istinto!

  
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