Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: shootingstar_    23/06/2011    5 recensioni
[Dedicata a LyndaWealsey. Ecco il tuo regalo, un po' in ritardo]
James è arcistufo dei continui rifiuti di Lily. Questa volta non si accontenterà delle solite, vecchie, trite e ritrite motivazioni della ragazza. Vuole ragioni CON-CRE-TE.
A questo punto si crederà invincibile, almeno finché Lily non gli darà la sua motivazione.
Un vero colpaccio per qualsiasi ragazzo.
Una FanFiction leggera che, spero, vi strappi un sorriso o vi faccia passare dei buoni cinque minuti.
Buona lettura, un bacio
Minnie
Genere: Comico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: James Potter, Lily Evans
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
- Questa storia fa parte della serie 'Lily e James ~'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

~Le dimensioni contano.



«Lily!».

Nessuna risposta.

Ritentò: «Evans! Ehi, Evans!».

Ancora niente. Accelerò il passo fino a trovarsi a pochi centimetri di distanza dalla sua vittima.

«Eeeevans».

Lily Evans finalmente si girò verso il suo aguzzino, le braccia incrociate al petto e un'espressione ben poco paziente dipinta sul volto a diamante. Ma cosa ci poteva fare? Ormai, arrivata alla soglia del quinto anno di stress psicofisico, aveva imparato che James Potter era impossibile da ignorare- soprattutto dopo un allenamento di Quidditch ben riuscito.

«Cosa c'è, Potter?».

Lily sapeva benissimo che quella era una domanda pressoché inutile, da copione; ma a lei piacevano le tradizioni e la routine- e in fondo sperava sempre che James le si rivolgesse per qualcosa di diverso che per...

«Esci con me?».

Come non detto.

La routine poteva diventare estremamente fastidiosa delle volte, pensò la ragazza appena prima di sputare fuori un risoluto “no”.

Come un bambino a cui sono state tolte le proprie caramelle preferite, James batté i piedi per terra.

«Ma perché no?» iniziò a lamentarsi in tono lagnoso.

Al che Lily aprì la bocca, pronta a ribattere con il discorso perfetto che sfoderava, arricchiva, modificava all'occorrenza da anni; ma prima che dalla sua bocca potesse fuoriuscire anche solo una vocale, l'irrefrenabile James riprese il suo discorso:

«E non rifilarmi il tuo discorsetto, sono arcistufo, ormai lo so a memoria. Voglio una motivazione concreta, okay Evans? CON-CRE-TA» terminò, scandendo con soddisfazione l'ultima parola.

Le sopracciglia rossicce di Lily si alzarono fino ad arrivare ad un'altezza quasi innaturale. Già solo il fatto che lui fosse- come aveva detto?, arcistufo di un suo atteggiamento rasentava il ridicolo. Che volesse dei motivi concreti, poi! Come se l'arroganza, la supponenza, l'essere uno sbruffone prepotente fossero frutto della sua immaginazione.

Cos'erano, se non concreti e ottimi motivi per rifiutare i suoi inviti? Api Frizzole?

Eppure, nonostante non ne fosse particolarmente contenta, aveva imparato a conoscerlo, quel tale. Se c'era una cosa che (a suo discapito) aveva imparato sul suo conto era che sapeva essere incredibilmente testardo.

Ciò significava che gli avrebbe dovuto dare una risposta senza, tra l'altro, sprecare tempo e fiato nel cercare di contestare i suoi singolari concetti; oppure c'era sempre l'opzione due, la più usata, che consisteva nell'inscenare l'ennesimo battibecco in un corridoio a caso della scuola.

Lily diede una rapida occhiata all'orologio. Mancava davvero poco all'orario di cena- non c'era abbastanza tempo per l'opzione due, e poi era sera di zuppa, e lei amava la zuppa.

Così si concentrò sul suo compagno di casa che, impaziente nell'attendere risposta, tamburellava in modo snervante con le dita.

Quindi immagazzinò quanta più aria possibile nei polmoni, strizzò gli occhi fino a farli diventare due fessurine luminose e gli disse la prima, evidente cosa che gli venne in mente in quel momento: «Sei più basso di me».

Girò sui tacchi e se ne andò, ghignando dell'espressione mezzo ferita e mezzo confusa del povero, piccolo Potter.


***



Lily si stiracchiò soddisfatta. Era riuscita a terminare i compiti di Incantesimi ben un'ora prima del previsto- il che capitava giusto una volta al mese, e, chissà come mai, la volta in questione coincideva con la sera in cui Potter e compari sparivano per andare chissà dove.

Quella doveva essere la sua sera fortunata- e smentiva anche l'assurda teoria di Severus, visto che, lo poteva chiaramente vedere, la Luna fuori dalla finestra era appena a un quarto.

Stava giusto iniziando a pensare alle molteplici possibilità su come impiegare il suo tempo libero e godersi la serata in pace, quando la risata- o, per meglio dire, gli inconfondibili ululati di Sirius Black e le voci divertite di Remus Lupin e Peter Minus preannunciarono la fine della tranquillità in sala comune.

Anche a distanza di anni, i presenti poterono giurare di non aver mai visto i tre ragazzi ridere così di gusto.

Peter non faceva altro che asciugarsi le lacrime dagli occhi; Remus teneva entrambe le mani appoggiate sullo stomaco dolorante; Sirius era semplicemente accasciato davanti al ritratto dal tanto ridere e James... James non c'era.

Un ragazzo del quarto anno sembrò notare per primo la sua assenza.

«Dove avete lasciato Potter?» domandò, cercando di non scoppiare a ridere a sua volta.

La domanda scatenò un altro scoppio di ilarità tra i tre Malandrini presenti.

Tra una risata e l'altra, Peter cercò di spiegare: «E'... è... è in in-inferme-infermeria ahahah».

«Infermeria?».

Con un ululato più forte degli altri, anche Remus Lupin andò a far compagnia a Sirius sul pavimento.

Lily, dalla sua postazione, drizzò le orecchie. Aveva capito bene, infermeria? Era proprio curiosa di sapere cos'aveva combinato quello scavezzacollo.

«S-sì! P-per-perché... ahahah no-non ce la faccio ahahah».

Ormai più di mezza sala comune era in ascolto, bramosa di venire a conoscenza dell'ultima malandrinata di James Potter. Un duello? Una sfida? Uno scherzo finito male?

Appena riprese un po' di fiato, Sirius fece contenti tutti i presenti terminando la spiegazione:

«Vo-voleva aumentare un po' la s-sua sta-statura e... e...» ma a quel punto fu sopraffatto di nuovo dalle risate, così che le uniche parole che le persone in ascolto (Lily compresa) riuscirono a cogliere furono “rimpicciolito”, “mutande” e “bambino”.

Lily smise di ascoltare- aveva già sentito abbastanza. Appoggiò la fronte al tavolino davanti a lei.

Ah, quel Potter.

Che babbeo.

Come minimo gli avrebbe dovuto chiedere scusa. Meglio togliersi subito il pensiero.

Così Lily salutò con la manina la sua serata tranquilla, scavalcò i corpi rotolanti dei tre compagni di casa e, mangiandosi il fegato e pregando che Madama Chips riportasse alle dimensioni normali il... beh, il tutto, uscì dal buco del ritratto.



Minnie parla senza coerenza~
Liiiiiind
lo so che il tuo compleanno è stato giorni fa, ma la mia pigrizia mi ha portata a ritardare anche in questo ç__ç
Quindi impoloro il tuo perdono per due cose uu
1- Il ritardo
2- La schifezza. Non ti meriti una merda del genere per il tuo compleanno D: Però non sono riuscita a fare di meglio, e ho puntato sul lato un po' comico che so che apprezzi. Se fatto bene. Quindi probabilmente non sono riuscita neanche in questo ma APPREZZA IL PENSIERO PERCHE' TI VOGLIO BENE.

Okay. Oltre a questo non ho voglia di scrivere, perciò se il titolo ambiguo non vi è piaciuto mi dispiace e l'idea della statura mi è venuta perché io stessa l'ho usata con il mio migliore amico alle medie (Tony ti voglio bene trolololol ).
Spero vi sia piaciuta, recensioni come sempre bene accette!
Un bacio, grazie anche solo per essere arrivati fin qui.
Minnie

   
 
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: shootingstar_