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Autore: mikamey    26/06/2011    7 recensioni
- Rufy! Ho sonno!- Affermo piccata e con le mani ai fianchi, mentre osservo lo sguardo assonnato di Rufy tentare di mettere a fuoco la mia immagine. - N-Nami? Ma cosa?...- Domanda appena, ancora intontito dal sonno. - Ho detto che ho sonno!- Rispondo nuovamente, osservando la confusione impossessarsi del suo viso, reazione più che accettabile dato che mi sono introdotta ai camera sua a quest’ora tarda della notte, portando con me un cuscino e una pretesa assurda. - E allora dormi- Mi risponde infine, ancora non del tutto convinto, ma ciò mi basta. - Sono contenta che ti sia d’accordo con me!- Affermo sorridente, mentre scanso le coperte e mi infilo nel letto accanto a lui . Gli do le spalle e abbraccio il cuscino prima di chiudere gli occhi. - Buonanotte, Rufy. - Lo sento sorridere e accomodarsi meglio nella misera parte di letto rimanente, rimboccandosi le coperte. - Buonanotte, Nami.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Rufy/Nami
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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insmnia parte 2








Mi guardo intorno. Le piante di Bellemer sono cresciute molto da quando le ho piantate qui alla Sunny e sembrano più in forma che mai. Sono contenta. Temevo che la salsedine potesse rovinarle, ma tra le accortezze di Franky e le cure maniacali di Sanji se la stanno passando piuttosto bene.

- Ecco qui.- La voce di Rufy mi desta dai miei pensieri facendomi sussultare. Non lo avevo sentito arrivare.

- M- ma perché hai preso quella coperta?- Domando incerta alla vista di quella trapunta gialla.

- È per noi, ovviamente!- Risponde semplicemente stendendo la coperta sotto gli alberi.
Io continuo a guardarlo con fare interrogativo, ma lui è sempre più sorridente e contento.
- Rufy ma…

- Chopper ha detto che l’insonnia viene quando si è stressati o tristi o preoccupati! Tu sei triste, Nami? Non ti piace più viaggiare ed essere la mia navigatrice? - Domanda serio e un po’ risentito.

- N-No, no, certo che no! Rufy, ma cosa vai a pensare?- Rispondo, colpendolo in testa con un pugno.

- Allora sei preoccupata? Vorresti essere al tuo villaggio invece che sulla mia nave?- Continua a domandare, massaggiandosi la parte lesa
- NO! ma cosa ti viene in mente? Stupida testa vuota, ti ho detto che è solo una cosa passeggera! Siete un branco di idioti, è vero, e mi fate disperare , ma ormai ci sono abituata e poi la calma è noiosa! quindi smettila con le tue ipotesi assurde.

Alle mie parole Rufy sfoggia un sorriso a trentadue denti da fare invidia allo Stregatto e soddisfatto mi invita a prendere posto sulla coperta.

- Bene, allora sdraiati e dormi!  Hai il rumore del mare per distenderti, il profumo dei tuoi mandarini per farti sentire Bellemer vicina e il silenzio. - Afferma, contento e orgoglioso della propria idea. - Qui non verrà nessuno a disturbarti. Gli alberi ti faranno ombra e ti rilasseranno, visto che ogni volta che sei arrabbiata e vieni qui torni da noi sorridente, e io ti farò la guardia.

Io lo guardo, stranita ma intenerita dal suo gesto. A volte Rufy è davvero disarmante. Obbedisco dunque alla sua richiesta e mi sdraio supina, accomodandomi sulla coperta. Un leggero sorriso si distende sulle mie labbra e finalmente, dopo tre giorni, mi sento tranquilla e rilassata.

- Ehi, Nami. stai dormendo? - Domanda dopo appena pochi istanti
-  No, Rufy - rispondo con un tono fin troppo dolce per i miei canoni... ma cosa ci posso fare? questo suo gesto mi ha davvero messa di buon umore.
 

- E adesso, stai dormendo?- pochi minuti e già la voce di Rufy si fa risentire, iniziando ad infastidirmi

- No, rufy, Non sto dormendo!- Ripeto nuovamente con un tono un po’ meno calmo di prima.

- Ma non ti stai rilassando?!- Domanda allarmato, costringendomi ad aprire gli occhi per osservare il suo viso piegato in una smorfia di delusione. Anzi, oserei dire che ha proprio il broncio.

- Mi spieghi come faccio a rilassarmi se ogni due minuti mi chiedi se sono sveglia o meno? E poi, non è che quando si chiudono gli occhi allora si dorme! - rispondo, stizzita per aver dovuto abbandonare la mia quiete.

- Aaah, ma cosi non va bene! Ti ho portata qui per dormire! Lo hai sentito Chopper, no? Per stare bene bisogna riposare! E poi se non dormi ti vengono le rughe.- Risponde con aria saputa il mio capitano, mandandomi su tutte le furie! Io, con le rughe! ma siamo pazzi?? Non deve nemmeno pensare queste cose! La mia pelle è giovane e perfetta, e guai a lui se osa metterlo in dubbio!
Gli sferro un pugno con tutta la forza che ho in corpo, facendogli comparire un enorme bernoccolo.

- Ahia, Nami! Ma sei impazzita? Mi hai fatto malissimo!
- Certo che ti ho fatto male, zucca vuota! era proprio quello il mio intento! - rispondo isterica. - Ed ora sdraiati e fai silenzio. mi hai portata qui per farmi dormire, giusto? E allora lasciami il tempo per farlo, sdraiati qui accanto a me e fammi godere questo posto. -  Mi sdraio di nuovo sulla coperta e chiudo gi occhi. È inconcepibile come riesca a farmi cambiare umore cosi velocemente!

Lo sento prendere posto poco lontano da me e spio i suoi movimenti con la coda dell’occhio. Si è massaggiato per qualche istante il bernoccolo in testa e poi si è sdraiato supino, calandosi il cappello sul viso e intrecciando le mani dietro la nuca. Distendo le labbra in un sorriso. So che non si è arrabbiato per la mia sfuriata, non si arrabbia mai, e mi risponde sempre con un sorriso. A volte mi chiedo come faccia, ma poi mi rispondo che fa così semplicemente perché è lui.

Non so per quanto tempo restiamo in silenzio, ma sento il rumore del mare farsi sempre più definito. Riconosco la voce del vento farsi largo tra le foglie dei mandarini. La brezza è piacevole e la temperatura è calda ma non fastidiosa, grazie all’ombra. Sì, devo ammetterlo: Rufy ha trovato il posto perfetto, ma Morfeo purtroppo non vuole proprio farmi visita.

Inspiro profondamente per poi buttare fuori tutta l’aria, lentamente. È  snervante cercare di dormire e non riuscirci. Mi rigiro di lato, sperando che una posizione diversa mi aiuti, ma so che non servirà a  molto. Infatti dopo appena pochi istanti riapro gli occhi, guardando Rufy. È nella stessa posizione di prima e da come respira credo proprio si sia addormentato.

Mi sfugge un sorriso a questo pensiero.   - Non ero io che dovevo dormire, baka? - Sussurro appena, avvicinandomi a lui gattoni. Arrivata a pochi centimetri da lui, però, avverto uno strano peso all’altezza del petto. Mi scorrono davanti agli occhi le immagini di lui steso nel lettino dell’infermeria, tutto bendato con Chopper versione trottola che saltella da un lato all’altro della stanza, preparando miscugli di erbe e pomate, e io sono nella stessa posizione di adesso, china su di lui con un dolore nel petto e il cuore a mille. Sento gi occhi pizzicare, ma ricaccio indietro le lacrime e pongo, delicata, una mano sul petto di Rufy, esattamente come feci quel giorno in infermeria, ma questa volta il suo cuore lo avverto battere con decisione, con un suono deciso e tranquillo. Gli levo anche il cappello dal viso, per poter guardare il suo volto privo di quei tubicini per la respirazione artificiale, ma l’immagine di lui tutto bendato si ripresenta a me. Colta da un’insensata paura passo l’indice e il medio sulle sue labbra chiuse, soffermandomi poi per qualche secondo, per poter sentire sulla pelle il suo respiro.

Il dolore al petto però si trasforma in bruciore. Sembra quasi che dentro me il cuore, i polmoni… tutto stia prendendo fuoco, come una combustione spontanea, e a questo punto le lacrime hanno la meglio su di me. Iniziano ad uscire roventi per rigarmi il volto. Le asciugo malamente col dorso della mano e con delicatezza inizio a sbottonare la sua casacca per scoprire il suo addome. Ormai a coprire la ferita c’è solo una garza rettangolare di pochi centimetri, bianca, immacolata, segno che ormai la ferita è quasi del tutto guarita benché siano passati pochi giorni da quando se l’è procurata.

Accarezzo delicatamente la ferita da sopra la garza, mentre rievoco il momento in cui gli è stata inflitta. Sono stati pochi attimi, fugaci; il nemico che sia avventa contro di me, la voce di Rufy che mi chiama e poi il sangue e il peso del suo corpo sul mio. Non potendo fermare l’attacco, l’ha subito al mio posto, proteggendomi per poi sconfiggere il nemico dopo una lunga battaglia. Se non avesse avuto quella ferita forse lo avrebbe battuto più facilmente.

Mi chino su me stessa con ancora la mano su quella ferita e il capo su di essa, lasciando scorrere libere le lacrime nella speranza che sfogandomi fuoriesca tutto quel fuoco che lentamente mi divora. Avverto la voce di Rufy e il suo cappello posarsi sulla mia nuca. Stranamente tutto ciò non mi sorprende; in un modo o nell’altro entrambi sono sempre stati presenti nei miei momenti difficili.

- Lo sapevo, sai, che era per questo che non riuscivi a dormire. - Afferma con tono vacuo. – Sei una sciocca, Nami!-

- Sta’ zitto, idiota! non capisci niente. L’unico stupido sei tu!- Rispondo piccata tra le lacrime. nemmeno il dolore riesce a tenere a freno la mia lingua.

- Invece sei tu la sciocca, Nami! E non sai nemmeno contare! Ma non è questo il punto. Sei una sciocca e mi hai fatto venir meno ai miei doveri di capitano e amico! Siamo nakama, Nami, e tu avresti dovuto essere sincera con me e con gli altri. - Risponde serio Rufy facendo sì che le lacrime cessino di scorrere, per permettere ai miei occhi di concentrarsi sui suoi.

- I-io, io non ho mentito, davvero non so cos...-

- Cinque giorni. Tu non dormi da cinque giorni, esattamente dalla fine dell’ultima battaglia. La notte venivi sempre in infermeria. Mi controllavi e ti appisolavi accanto a me, ma non riposavi davvero. Ti agitavi, ti svegliavi spesso per controllarmi... lo so, Nami, ti sentivo, ti sento sempre. Nami, tu hai paura che io possa mor…-

- Zitto! Non osare dirlo!- Lo interrompo urlandogli contro, ma non sembra stupito dalla mia reazione. io stessa invece sono sbigottita e arrabbiata e la lacrime nuovamente bagnano il mio viso, solcando scie invisibile di fuoco. Inizio a picchiarlo al petto per tentare di zittirlo e lui lo fa, per qualche minuto smette di parlare, e mi abbraccia debolmente incassando tutti i miei colpi seppure blandi senza lamentarsi, lasciandomi sfogare. Quando smetto di sussultare e il respiro diventa nuovamente regolare, però, riprende il suo discorso. Il tono è calmo e basso, quasi accondiscendente, ma deciso e sicuro.

- Quando ho preso il mare sapevo a cosa andavo incontro, anzi. Lo so da quando ho deciso di diventare pirata. Nami, io volevo e voglio tutt’ora essere un uomo libero ed essere liberi vuol dire anche correre dei rischi. Ho rischiato di morire molte volte durante il mio viaggio, il nostro, e rischierò la vita tantissime altre volte. Io non ho paura di morire, Nami, perché so che se anche perderò la vita sarà accaduto seguendo i miei sogni, difendendo i miei ideali… proteggendo i miei nakama, le persone che amo.

Non gli rispondo. So che dopotutto ha ragione e so che se anche gli fornissi mille motivi non potrei cambiare al sua opinione. Stringo più forte la sua casacca, poggiando il mio capo sul suo petto a occhi chiusi, per poi prendere grandi e profondi respiri. Cerco semplicemente di calmarmi, di riprender se non proprio un aspetto decente, almeno un minimo di contegno. Sento gli occhi gonfi per il pianto e il viso impiastricciato di lacrime e con ciuffi di capelli attaccati; non si può certo dire che questo sia il mio look abituale... ma evidentemente a Rufy questo non interessa.

- Comunque, Nami, - Continua Rufy sollevandomi il viso per potermi guardare negli occhi - Ti prometto, che farò di tutto per non morire!- Conclude sorridendomi e riabbracciandomi, stretta che io ricambio, sorridendo a mia volta contro il suo petto.


Le urla di Sanji mi svegliano, ma non riesco a capire cosa stia dicendo. Sbadiglio pigramente prima di stropicciarmi gli occhi e stiracchiarmi, andando però a sbattere contro qualcosa, o meglio, qualcuno, facendolo mugolare. Improvvisamente ricordo tutto: il pianto, le parole di Rufy… e allora spalanco gli occhi e mi sollevo, incrociando quelli onice del mio capitano che nonostante il colpo al viso mi sorride felice.

- Dormito bene?-
Lo guardo incerta, forse ancora non del tutto sveglia, rendendomi immediatamente conto delle nostre posizioni: gli sono praticamente sdraiata sopra e lui mi sorregge dai fianchi, privo di imbarazzi o malizia, e lo stesso vale per me.

- Sì, sì, molto bene ma… quanto ho dormito? - Domando infine. Lo vedo sorridermi nuovamente, per poi rispondermi che è ormai è quasi ora di cena. Non mi ci vuole molto a capire che ho dormito per ben undici ore. Sgrano gli occhi sbigottita, sotto il suo sguardo sempre più divertito.

- T-tutto questo tempo?

- Sì, esatto. Abbiamo anche saltato il pranzo! E Sanji è furioso. Non fa che correre avanti e indietro per la nave, cercandoci e urlando che non puoi saltare addirittura due pasti.

Mi sollevo scostandomi da Rufy, che si alza per poi offrirmi la mano in modo da alzarmi a mia volta.

- Rufy, anche tu hai saltato il pranzo? - Domando senza guardarlo negli occhi mentre raccolgo la coperta.

- Certo, non potevo mica andarmene. Avevo detto che ti avrei fatto da guardia, e poi ti eri addormentata addosso a me. Se mi fossi spostato ti avrei sicuramente svegliata e non volevo!- Mi risponde piccato - Ma adesso andiamo, che muoio di fame!- Mi prende per mano, e mi trascina correndo verso la cucina, sotto lo sguardo malizioso di Robin e quello furioso di Sanji, che comincia  rivolgergli ogni genere di improperi mentre io sorrido, felice di aver ritrovato la mia “quiete”.





È ormai notte inoltrata quando tutti decidiamo di andare a letto, stanchi dei bagordi appena trascorsi, ma una volta sdraiata mi rendo conto che il sonno tarda ad arrivare.



- Rufy! Ho sonno!- Affermo piccata e con le mani ai fianchi, mentre osservo lo sguardo assonnato di Rufy tentare di mettere a fuoco la mia immagine.

- N-Nami? Ma cosa?...- Domanda appena, ancora intontito dal sonno.

- Ho detto che ho sonno!- Rispondo nuovamente, osservando la confusione impossessarsi del suo viso, reazione più che accettabile dato che mi sono introdotta ai camera sua a quest’ora tarda della notte, portando con me un cuscino e una pretesa assurda.

- E allora dormi- Mi risponde infine, ancora non del tutto convinto, ma ciò mi basta.

- Sono contenta che ti sia d’accordo con me!- Affermo sorridente, mentre scanso le coperte e mi infilo nel letto accanto a lui . Gli do le spalle e abbraccio il cuscino prima di chiudere gli occhi.

- Buonanotte, Rufy. -

Lo sento sorridere e accomodarsi meglio nella misera parte di letto rimanente, rimboccandosi le coperte.

- Buonanotte, Nami.












Salve a tutti gente!! come detto nello scorso capiotolo ecco già postata la parte finale della shot!

Eccomi qui in una domenica pomeriggio ferma in casa invece di stare al mare perché.. bè perché… sorvoliamo sul perché che è meglio.. ad ogni modo questa pausa forzata mi ha dato il tempo di rifinire questa storia e postarla :D E’ finita già da un po’ a dire il vero e kukiness l’aveva betata ma io non ho potuto aggiustarla perché.. dovevo laurearmi XD finalmente un traguardo è andato!! Ad ogni modo il mio ritardo è giustificato ;P

Che dire su questa shot?? Quando l’ho scritta quasi mi piaceva ma ora.. non ne sono più tanto convinta…l’ ho postata comunque come è ovvio notare :P  ci sono troppe poche runami!! E poi dopo tanto lavoro lasciarla abbandonata nel pc mi dispiaceva quindi... spero che vi possa strappare almeno un sorrisino o un piccolo “aaahw” di gradimento.

Tutto è nato ovviamente da una notte insonne… a chi non è capitata una nottata priva di sonno?
A me negli ultimi tempi fin troppo spesso… comunque ho solo inserito il contesto nel mondo di OP anche se temo di aver reso i personaggi un po’ OOC soprattutto Nami, Rufy sinceramente non penso di averlo storpiato troppo…

Comunque  fuori splende il sole e anche se il mare lo posso vedere solo da lontano ho uno splendido dondolo che mi attende assieme alla brezza estiva, quindi vi saluto e vi invito a  lasciare un commentino- critica- saluto.


Un abbraccio
Mikamey
  
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