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Autore: Mala Mela    11/07/2011    5 recensioni
E’ la seconda –no, no, terza!-, è la terza volta che accade qualcosa di simile da quanto si era trasferito a Londra.
John Watson sospira sconsolato, stringendosi nel parka e muovendo pochi passi all’interno dell’edificio.
L’odore di bruciato che permea la stanza lo colpisce al volto, facendogli storcere il naso.
“I danni sono stati minimi” gli aveva detto Sherlock, relegando la distruzione di ogni suppellettile ad una mera variabile nei suoi ragionamenti.
John stringe i pugni, cercando non solo di farsi forza, ma anche di comprendere l’esatto significato di danno e minimo nel vocabolario del suo coinquilino.
Genere: Commedia, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: John Watson , Sherlock Holmes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Crack, fanon o canon? Slash, Het, Threesome? GOD SAVE THE SHIP! I Shipping è un'idea del « Collection of Starlight, » said Mr Fanfiction Contest, « since 01.06.08 »




Normale Amministrazione

 

 

 

 

E’ la seconda –no, no, terza!-, è la terza volta che accade qualcosa di simile da quanto si era trasferito a Londra. John Watson sospira sconsolato, stringendosi nel parka e muovendo pochi passi all’interno dell’edificio. L’odore di bruciato che permea la stanza lo colpisce al volto, facendogli storcere il naso.
“I danni sono stati minimi” gli aveva detto Sherlock, relegando la distruzione di ogni suppellettile ad una mera variabile nei suoi ragionamenti. John stringe i pugni, cercando non solo di farsi forza, ma anche di comprendere l’esatto significato di danno e minimo nel vocabolario del suo coinquilino.
La carta da parati è quasi completamente distrutta, salvo pochi pezzi bruciacchiati che ancora pendono dal muro nell’angolo più lontano dal punto in cui era stato appiccato l’incendio; del divano e della poltrona non restano che due scheletri anneriti, mentre della libreria e dei numerosi libri sparsi per la casa, non vi è nemmeno l’ombra. Scuote la testa, deciso ad andarsene.
Sta riflettendo su dove potrebbe passare la notte –andrà in un hotel o, forse, proverà a chiamare Sarah- quando una macchia scura, esattamente accanto al divano, attira la sua attenzione. Vi si avvicina circospetto, abbassandosi a studiarla come potrebbe fare Sherlock; è una pozza solida e scura, probabilmente di plastica fusa, piena di componenti metalliche altrettanto rovinate e– oh, no.

La consapevolezza lo colpisce come un fulmine a ciel sereno: è il suo notebook.
Quella non è che l’ennesima dimostrazione di come la semplice convivenza con Sherlock Holmes metta a dura prova non solo i suoi nervi e, molto più che occasionalmente, la sua vita sociale, ma anche quella professionale. Dovrà definitivamente prendere delle decisioni radicali, si dice, non può continuare in quel modo, e per quanto riguardava il suo –patologico- bisogno di adrenalina… beh, si troverà un’altra soluzione. Roulette russa, bunjee jumping, qualunque cosa, purché non interferisca in modo così catastrofico sulle sue relazioni con il resto del mondo.
“Incendio doloso, chiaramente appiccato utilizzando del combustibile liquido, cherosene, a giudicare dall’odore. Volevano distruggere qualcosa di preciso, è evidente. John, l’hai notato anche tu? No, ovviamente no, come posso anche solo chiedertelo? Dannazione, è chiaro come il sole!” Sherlock è apparso alle sue spalle senza che se ne accorgesse, ed è entrato nell’appartamento attraversando la stanza con ampie falcate. Un secondo prima osserva con attenzione la cenere che si è depositata accanto a ciò che resta del divano, quello successivo è piegato a terra ad esaminare quello che sembra un batuffolo di polvere. “Pensa di aver fatto un lavoro pulito, non mi sono mai trovato di fronte a qualcuno di tanto incapace. Concordi? Comunque si spiega tutto, basta osservare l’angolatura con cui è stata la finestra e… John, mi stai ascoltando?”.
John deglutisce.
“Sherlock, dobbiamo parlare”.
“Ogni cosa a suo tempo. Seguimi” lo liquida il detective, fiondandosi lungo le scale ed uscendo in senza smettere di parlare. “Sarebbe quasi riuscito a farla franca, se solo non avesse aperto la finestra. Forse pensava di fare fessi quelli dell’Interpol, probabilmente non sa bene con chi ha a che fare. A meno che... TAXI! Dicevo? Sì, giusto, a meno che non sia stato pagato per farlo, ciò spiegherebbe la sua colossale incompetenza”.
Sherlock tace per qualche secondo, probabilmente per riprendere fiato.
“Prima, cosa mi volevi dire?”.
John si riscuote, perso nel fiume di pensieri in cui il suo coinquilino l’ha trascinato.
Ah… non ricordo più” mente. “Nulla di rilevante, probabilmente”.
Dopotutto non è ben certo di aver bisogno di una vita al di fuori di quella che già ha, e non gli dispiace affatto.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Sono una grande fan sia dello sceneggiato della BBC, sia del canone, per questo temo che dopo questa flash Sir Arthur Conan Doyle, in versione Zombie, bussi alla mia porta per mangiarmi il cervello XD



Mela

   
 
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