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Autore: suzako    25/03/2006    31 recensioni
Questo, per me, è l'ultimo volo.
Genere: Generale, Triste, Malinconico, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Untitled Document Non mi ero mai accorto quanto fosse grigio il cielo di Londra, e dell’opprimente fumo che pende dai camini, per sollevarsi e ricadere mollemente, nel trambusto delle strade serali. Non si vedono mai, le stelle da qui.

Non ricordi com’erano quando t’innalzavi fino a sfiorarle con le dita?

Non ricordo.
E poi questa soffitta è buia e polverosa, e la finestra lascia passare aria sporca e calda, in questa notte di fine estate. E’ pesante, sai....

<< Peter, cosa ci fai qui? >>

Ecco, è lei. E’ lei che mi tiene qui, prigioniero in catene di cartapesta, sorrisi vuoti e giorni tediati dall’ipocrisia di vivere, amare. Coi suoi baci nascosti, che non sento più. Non sento più niente.

<< Stavo guardando fuori, Wendy. >>

<< In questa sporcizia? Ma dai, vieni di là! Fra poco arrivano i miei genitori... >>, dice concludendo la frase con una risatina leziosa.

<< No, non voglio.. >>

<< Oh, andiamo, non fare i capricci! >>

I capricci?
I capricci?
Come un bambino…?!

<< Lasciami, se non sono più un bambino è tutta colpa tua. >>, sibilo socchiudendo gli occhi, per non incontrare il suo sguardo, per non vedere quell’azzurro brillare...

<< Ma cos’hai? In questo periodo sei così strano, ti prego, parlane con me… >>, mormora abbracciandomi da dietro. Parla in maniera affettuosa, è dolce e devota, e mi dicono che questo è l’amore.
Per me è una gabbia, le mie manette che bruciano come l’inferno.
Farai sempre così, cara Wendy?
Quando ci sarà un problema, quando tutto andrà storto, ti stringerai a me piagnucolando parole prive di significato?
Perché se è questo il tuo gioco, tieniti pure i tuoi viscidi baci, ma ridammi le mie ali.

<< Non ti preoccupare, adesso arrivo. Lasciami un attimo solo. >>, dico tentando di sorridere, e la scanso con un’ipocrita gentilezza che da molto tempo appresso mi viene naturale.
Lasciami, lasciami, lasciami andare.
Per l’ultima volta, sorridi l’ultima volta, mi potrò illudere di lasciarti felice, come quel giorno, quando scelsi questa imitazione di vita, mentre mi guardavi con sorrisi vuoti e false promesse dalla finestra della tua stanza…

Tinkerbell, il mio campanellino fatato, quante volte avrò detto di non credere nelle fate? Quante volte ti ho ucciso?
Mi perdonai?
Wendy, mi perdonerai?
Mi perdonerete tutti?

I suoi passi risuonano nel corridoio, è andata per sempre. Dalla finestra spalancata entra un vento forte, che parla di pagine e foglie, isole perdute e notti di luna piena.
E’ così facile salire sul davanzale e guardare giù, nella città che vortica di luci senza nome, voci senza suono.

Questo, per me, è l’ultimo volo.

  
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