Storie originali > Comico
Segui la storia  |      
Autore: The Edge Of Darkness    28/07/2011    4 recensioni
Ispirata al down di LJ di questi giorni, in una afosa mattina ho scritto queste sette pagine demenziali su un giovane hacker ingaggiato dal Vaticano per distruggere LJ e fermare la blasfemia delle fanfiction a rating NC17 e più. Ce la farà il nostro eroe o cambierà idea? Scoprivatelo! Su Rieducational channel! 'mbuti...spingitori di cavalieri...spingigori di spingitori di cavalieri e...forse è il caso di chiamare la neurodeliri.
Genere: Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Allora, Lj è giù, e anche se non frequento (non ho un account), ho voluto scrivere questa boiata (perchè è una boiata) in onore di tutti quei poveri scrittori e lettori che rimangono a bocca asciutta perchè il sito va a singhiozzo. Volano cazzate atomiche, non so neanche se fanno ridere. Però oh, divertitevi!

Se volete fare un giochino, queste sette idiote pagine sono piene di riferimenti a canzoni, film, telefilm e altre cose viste in TV. Provate a cercarli!

Ps. Nessuna offesa per religiosi, religioni e credenti in alcun modo. Quello che segue è solo un device narrativo, un pretesto per sparare boiate.


Sacro Cracking e altre piccole cose amene...

O come il Vaticano cercò di spegnere LJ

La proposta di lavoro era arrivata come un fulmine a ciel sereno. Se ne stava allegramente spaparanzato sul vecchio divano ereditato dalla madre quando lei aveva riarredato il salotto a guardare tv spazzatura, un qualche talk show mattutino su un qualche canale regionale in cui si dibatteva se in un paesello sperduto sull'appennino Bolognese fosse lecito o meno intitolare un ponte a Tinto Brass, mangiando carote biologiche senza averle pelate, quando sentii nell'altra stanza il trillo che lo avvisava che una delle innumerevoli caselle di posta elettronica false che aveva creato nel corso degli anni era piena. Non si prese neanche la briga di alzarsi.

Pigramente, si allungò sul tavolinetto sbeccato e macchiato da bibite analcoliche senza zucchero che invece erano piene di dolcificanti artificiali e afferrò il palmare. Tanto tutti gli ammennicoli tecnologici che aveva in casa erano connessi ad internet. Guardò semi addormentato lo schermetto luminoso dell'aggeggio da ottocento euro che aveva in mano e cliccò sulla enorme busta gialla che sovrastava uno stilizzato maggiordomo che lo avvisava che aveva posta. Ridacchiò quando la busta cadde sopra il povero essere digitale e lo sfrantecò contro il finto pavimento dello schermo. Finalmente la mail si aprì e ne scorse il contenuto.

Il filtro anti-spam di hotmail non si faceva scappare nulla e la casella “Posta Inviata” conteneva un unico messaggio, con oggetto: “Un'offerta che non dovrai rifiutare. Pena la dannazione eterna della tua anima.”

Stupito dalla sballata citazione da Il Padrino e dalla bizzarra minaccia alla sua anima, persa da tanto tempo nei meandri di youporn, sesso prematrimoniale, patrimoni spesi in favore di Durex e Federica la mano amica, inarcò il sopracciglio e aprì il messaggio dallo strano oggetto e dall'ancor più strano mittente: sssicurezzavaticana@vaticancity.santitasovrana.cdv

Ma che caz...” mormorò prima di afferrare un'altra carota e ficcarsela in bocca mentre il messaggio si caricava. Sbuffando e sbavando mentre teneva la carota tra i denti e la masticava lentamente, prese a leggere un comunicato che sembrava più una minaccia terroristica che una proposta di lavoro.

Gentile e competente hacker,

Il mio nome è Signor Rossi, lavoro presso la Santa Sede a Roma da circa trent'anni e sono il segretario del segretario del segretario del Santo Padre. Da innumerevoli anni egli sta combattendo una santa guerra contro le nefandezze che trovano libero circolare su quello che voi chiamate Internet e negli ultimi tempi purtroppo, la guerra volge a favore di coloro che continuano a immettere spazzatura pericolosa per l'anima delle nostre giovani pecorelle, anche grazie a leggi blasfeme che tutelerebbero il così detto concetto di libertà di parola. Per questo chiediamo il suo aiuto.

Negli ultimi tempi una nostra squadra di giovani sacerdoti bravi nell'utilizzo del computer si è concentrata nell'esplorazione di una grotta della perdizione, come l'ho personalmente definita. Il sito, almeno mi hanno detto di chiamarlo così, è chiamato LiveJournal. All'apparenza si tratta di un semplice sistema di reti sociali, mi pare di aver capito, ma nasconde le peggiori perversioni del genere umano. Da quello che mi è stato riferito, questo sito funziona tramite delle comunità, e alcune di queste a quanto pare sono incentrate su racconti amatoriali, quindi non scritti da scrittori professionisti, che li renderebbe peccaminosi ma almeno sono una forma di intrattenimento che può essere controllata e condannata pubblicamente, insomma, racconti pieni di perversioni e...mi fa ribrezzo anche solo a scriverlo attraverso una tastiera, sì insomma, sesso omosessuale esplicito. Provo una grande vergogna per ciò che ho letto, perchè ho voluto controllare io stesso e mi hanno indirizzato ad alcune di queste comunità, tra cui una il cui nome è tutto un programma: the male room. Ho anche avuto modo di visitare una chiamata Nocturne Alley, che oltre alla blasfemia dell'omosessualità aggiunge la stregoneria di quell'opera ispirata da Satana che è Harry Potter e in ultima istanza anon_ficita, questa era la peggiore perchè essendo in italiano capivo perfettamente tutto quel marciume che leggevo. La barriera linguistica dell'inglese, che non è la mia prima lingua, mi aveva permesso di mitigare la sofferenza della mia anima, ma in italiano è stato tutto un altro discorso. Ho dovuto fare ammenda per ore e ore, in modo da avere la certezza che la mia anima fosse ancora pura.

Dopo questo lungo preambolo, volevamo offrirle una cospicua cifra per i suoi servigi. Alcune fonti vicine al nostro servizio segreto ci hanno assicurato che lei è il migliore in questo tipo di lavori, che le sue “crociate” le ha sempre portate a termine con successo e che non si è mai fatto trovare. Le offriamo la somma di tre milioni di euro, trasferibili su qualsiasi conto corrente di sua scelta per attaccare questo ricettacolo di schifezze e cancellarlo dalla faccia della rete.

Se accetta il lavoro le sarà garantita la salvezza della sua anima con indulgenza plenaria dei suoi peccati che verrà rinnovata dalla Santa Sede ogni anno con una bolla papale che le verrà inviata ad un qualsiasi indirizzo di sua scelta.

Se rifiuta ci sarà la scomunica. E la dannazione eterna in secula seculorum.

Risponda con una email a questo indirizzo immettendo il codice iban del suo conto bancario se accetta il lavoro. Le verranno accreditati i tre milioni entro due ore. Se entro ventiquattro ore dalla ricezione di questo messaggio non avrà risposto, riterremo che non avrà accettato l'incarico divino che le è stato affidato e procederemo con la scomunica.

Cordiali e umili saluti,

Signor Rossi.

Sconcertato dal contenuto delirante del messaggio, il giovane fissò lo schermo con il ciuffetto verde della carota che gli pendeva dalla bocca, un filo di bava che colava giù per il mento e gli occhi sgranati per lo stupore e anche un po' per lo schifo.

Ma che cazzo avevano in testa?

Buttare giù un intero sito per qualche cazzo (parola che calzava a pennello) di raccontino scemo pubblicato su un sito ancora più scemo e decisamente inoffensivo?

Doveva essere uno scherzo.

Non c'era altra spiegazione. Qualche coglione di uno dei suoi amici si era divertito a creare un falso indirizzo e aveva scritto quel messaggio aberrante per prenderlo allegramente per il culo.

O forse no?

Si rigirò sul logoro e scolorito divano e iniziò a pensare, sputando il moncherino di carota in una ciotola non lontano assieme agli altri tre che aveva mangiato poco prima.

I casi erano tre. O era opera di un suo amico, o la polizia l'aveva beccato e cercava di tirarlo in una trappola o era tutto tremendamente vero.

Spense la televisione si si lanciò giù dal divano, incespicando in uno dei calzini antiscivolo che nel corso della permanenza sul divano si era mezzo sfilato. Zoppicando, si tirò su il suddetto calzino, con la faccia di una renna che gli sorrideva allegramente (portava i calzini antiscivolo di lana natalizi anche in estate. Soffriva di una strana condizione medica per cui aveva perennemente i piedi freddi, anche con quaranta gradi all'ombra) e andò verso lo studiolo in cui teneva i computer.

Se non si era capito, il ragassuolo in questione, che all'anagrafe faceva Janož Kossuth, mamma pugliese e papà ungherese, trapiantato in pianta stabile a Bolzano per lavoro, era un giovane hacker molto bravo. Aveva fatto qualche danno qua e là, ma non aveva mai attaccato un sito specifico. Di solito si buttava su delle reti o computer specifici, non su un agglomerato di server sparsi chissà dove.

Prima di accettare però doveva fare qualche ricerca.

Avviò il computer che usava per gli hack e fece qualche ricerchetta su questo famoso signor Rossi. Nome cretino. La sua ragazza si chiamava Rossi, sua madre si chiamava Rossi...pseudonimo del cazzo. O no?

Un certo Angelo Rossi esisteva per davvero, era un laico che lavorava veramente come segretario del segretario del segretario del Papa a Roma (era sicuramente uno di quei tizi con cilicio e frustino che se per sfiga rimane incastrato nel traffico e non riesce ad andare a Messa aveva una reazione allergica), l'indirizzo email era effettivamente autentico, l'indirizzo IP era tracciabile tranquillamente fino al Vaticano...

Era tutto tremendamente vero.

Fanculo!

Buttare giù LJ o quanto meno fare un po' di danni sarebbe stato uno scherzetto da un paio di giorni neanche, senza dover per forza stare sempre al computer. Non era il server centrale dei Pentagono o dell'Interpol, era un situcolo di blog...la sicurezza andava in secondo piano per loro. Almeno la sicurezza dei server, tenevano di più alla sicurezza degli account.

E a lui non interessavano indirizzi email, numeri di carte prepagate...il cliente voleva altro.

Ci pensò un attimo prima di inviare la mail di conferma, e dopo qualche secondo con il dito indice a pochi millimetri dal tasto invio, decise che aveva bisogno di sedano.

Afferrò scarpe, giacca e portafogli e uscì di casa. Si diresse al mercatino rionale che per fortuna era aperto tutti i santi giorni e andò dritto verso il suo ortolano di fiducia. Comprò quattro gambi di sedano, otto finocchi, un chilo e mezzo di carote con ancora il ciuffo attaccato, due chili di zucchine e due melanzane oblunghe da fare alla griglia. Passò dal salumiere e prese due etti di prosciutto, due di mortadella, tre di salame di Milano e tre di salame ungherese. Tre litri di latte al negozietto in fondo alla strada, un cartone da sei di birra e una bella scorta di pane dal fornaio. Poi se ne tornò a casa e premette invio per la conferma che accettava il lavoro.

Preparò il sedano e le carote, tagliò le melanzane e le mise a fare l'acqua, poi approntò una bella padella a bordo alto, tagliò le zucchine a tocchetti e le mise a cuocere con un po' di dado, della menta dalla piantina che teneva sul davanzale della cucina, poi si accomodò davanti al computer. Premette invio poi avviò il programma di hacking che aveva disegnato qualche annetto prima.

In preda ai fumi di una canna grossa come un palo della luce, regalo di un amico per il suo ventiduesimo compleanno, aveva chiamato il programma Bunga Bunga Prime. Era proprio fatto di brutto, aveva preso due parole a casaccio e siccome era la versione definitiva ci aveva aggiunto -prime-. Era rimasto esterrefatto mesi prima, quando al telegiornale si cominciò a parlare di bunga bunga in relazione a certi movimenti inguinali di un qualche politico di spicco. Si era mangiato un cetriolo crudo con tanto di buccia, notoriamente difficile da digerire, quando aveva sentito la notizia al TG. La faccia era dello stesso colore del cetriolo.

In ogni caso, si cacciò un bocca un gambo di sedano e inserì le coordinate informatiche di Live Journal giusto in tempo per vedere la mail di conferma dell'accredito dei tre milioni di dollari su un conto off shore alle Cayman che teneva nella banca che una sua amica hacker svedese, Wasp, le aveva consigliato. Eh, lei che aveva rubato qualcosa come qualche miliardo sapeva dove piazzare i propri dindini...e poi farsi sparare in testa dal padre psicopatico...ma quello era un altro discorso.

Intanto che il programma faceva tutti i suoi calcoli preliminari e cercava i vari buchi, Janož si rollò una canna, divorò un altro pezzo di sedano e si accomodò sulla poltrona ultra comoda made in Ikea che aveva acquistato qualche tempo prima per rendere più confortevoli i suoi soggiorni alla scrivania.

Intanto, preso da una certa insana curiosità, prese un altro computer e diede un'occhiata alle famose “comunità” di cui parlava il signor Rossi nella sua allegra letterina omofoba, bigotta e delirante. Quello che lesse lo fece morire dalle risate.

Sì certo, non erano racconti per educandi, ma non era certo peggio di un certo tipo di pornografia che le pay per view ti vendevano per pochi euro tutte le notti!

Ridendo come un deficiente, continuò a scorrere storie dopo storie, impartendo ogni tanto qualche ordine al Bunga Bunga Prime sull'altro computer per metterlo a lavorare sulle stringe di programmazione di LJ. Sarà stato anche in missione per conto di Dio, ma non aveva certamente voglia di mettersi a correre per un cazzone razzista e sessista, nonché bigotto e tutta la trafila di aggettivi irripetibili che gli vennero in mente, giù in Vaticano! Lui se ne andava per la sua stradina, mangiando sedano e fumando marijuana allegramente nella sua stanzetta.

Il sacro cracking di LJ non era una priorità. Voleva divertirsi!

Un paio d'ore dopo le sonore risate che si era fatto, decise che era ora di farsi un panino.

Aveva un po' di fame chimica.

In cucina aprì il frigorifero, tirò fuori i cartocci col salume, prese uno sfilatino da cinquanta centimetri dal sacco del pane e lo imbottì con mortadella, prosciutto e salame, senza contare una sonora spalmata di maionese e tzatziki fatto in casa, qualche cetriolino sott'aceto, un paio di cipolline borretane, ketchup piccante, una fettina di bacon rimasta dalla colazione e un'uovo sodo tagliato a fette. Avvolse il panino in due o tre tovaglioli di carta e, in una delle sue migliori interpretazioni, si lanciò in un'Homerata.

Mmhhhh Sfilatino...”

Addentò il mostro calorico non appena tornò a sedersi alla scrivania. Bunga Bunga Prime era dentro al sistema di LJ. Janož inserì un paio di comandi e diede il via ad un lento logoramento dei server, con reinvii dei dati verso server cinesi, islandesi e cambogiani per ritardare l'accesso alle pagine inizialmente, poi avrebbe visto che fare più tardi.

Voleva divertirsi.

Loggò anche twitter e aprì una pagina per cercare il tag #livejournal per controllare le reazioni degli utenti.

Trovò quasi solo twitter russi, ma pian piano, a mano a mano che le ore passavano, i commenti nelle lingue che conosceva (italiano, inglese, ungherese e tedesco) si moltiplicarono e diventavano sempre più isterici. C'era un'autrice che aveva appena postato una storia (carina tra l'altro, fantascienza e tentacoli...mica malaccio per quanto non fosse un amante di quel genere di letteratura) che voleva moderare i commenti ma non ci riusciva. Un'altra che stava per vomitare dall'ansia, una, o uno, non sapeva, che minacciava di buttarsi dalla finestra del primo piano se LJ non ricominciava a funzionare di nuovo...

Si inserì nella conversazione isterica e chiese perchè la tipa voleva buttarsi dalla finestra del primo piano. Non si sarebbe fatta granchè male!

La tipa rispose che alla finestra c'erano le grate di sicurezza.

Sì, avrebbe fatto male. A meno che la tipa non si chiamasse Eugene Victor Tooms, non fosse sua sorella o una parente di Mr. Fantastic o altro tipo di X-Men, si sarebbe fatta molto male.

Verso sera rollò una seconda canna, se fu seguita da un tegame di pasta al pesto e otto panini col salame, e continuò la sua opera di sacro crack.

No, non il crack da fumare.

Il crack del sito.

Sarà stato anche uno che si fumava delle gran canne, ma non era mai andato più in là.

Il chilo e mezzo di carote era finito l'indomani mattina e l'isteria generale su twitter era degenerata. Ormai era come leggere il blog di un malato mentale a cui era stato dato libero accesso alla rete.

O peggio, il blog di tanti, tanti drogati in crisi di astinenza.

E iniziò a sentirsi in colpa.

Non tanto per gli utenti, quanto perchè aveva trovato delle belle storie. Non era solo perversione, sodomia e omosessualità. C'era della bella roba.

Per scherzo aveva cercato qualcosa riguardante i fumetti Marvel, la sua passione da quando era bambino, e aveva trovato delle belle fanfiction su Thor. Certo, con l'uscita del film, di cui aspettava intensamente l'uscita in bluray, le storie erano tutte incentrate sul movieverse, e c'erano tante crackpairing, e tante slash con Loki, ma c'era della roba scritta bene! Oddio, c'erano anche tante cagate, ma basta entrare in libreria! Per ogni libro bello, c'è tanta carta da macero!

Ne trovò una scritta in ungherese molto carina!

Al terzo giorno ricevette una chiamata. Raramente gli telefonavano, lo cercavano su skype o MSN di solito. La fidanzata non poteva essere, era in Siberia a fare una spedizione di ricerca oltre il circolo polare. Niente telefono. Era la sorella. Alice.

Ehi sorellina! Come va?”

Da schifo!”

Janož rimase di sasso. “Perchè piccola?”

Perchè LiveJournal è sotto attacco hacker...”

Gli cadde il pezzo di carota che aveva forato e stava usando come filtro per la canna dalla bocca. Sua sorella su LJ? Ma da quando? Era già tanto se stava su EFP! Era una ballerina professionista, non aveva tempo per 'ste cazzate! O sì?

Oh, caspita...mi dispiace!” il senso di colpa gli attanagliò lo stomaco.

Non dirlo a me! Ho da postare le mie slash porca troia!”

Fantastico, sua sorella scriveva esattamente quel genere che il cliente voleva eliminare.

Alice, dai, tra un po' si fermeranno! Cosa vuoi che facciano! Saranno dei deficienti che vogliono far del casino ma non riescono ad attaccare niente di meglio!”

Spero. Perchè se becco quel figlio di buona donna lo inculo col frigo!”

Minaccia pesante. Senza neanche guardare, afferrò il mouse e disconnesse Bunga Bunga Prime. L'attacco era finito. In tre giorni però di danni ne aveva fatti, ci sarebbero voluti giorni, forse settimane, per sistemare tutti i buchi che aveva fatto!

Beh, spero per quei coglioni che tu non li trovi mai. Ma mi hai chiamato solo per dirmi questo?” le chiese afferrando un altro gambo di sedano.

No, volevo sapere se tu onnipotente hacker sapevi qualcosa di questi maledetti senza palle coglioni figli di beeeeeeeeeeeeeeep e Alakazam!”

Trasse un sospiro di sollievo. “Bah, sui forum che frequento no. Su Hacker Republic neanche. Sarà qualche buontempone testa di cazzo che non ha niente di meglio da fare. Magari si è rotto una gamba, è a casa ad annoiarsi e si è messo a cazzeggiare!”

Cazzeggiare un corno vichingo de staminchia! Se lo prendo gli faccio passare la voglia di usare i computer! Gli faccio usare la Programma 101 della Olivetti a vita a questo grande testicolo ipertrofico! Ma che gli prenda un attacco di caghetta fulminante! La dissenteria cronica gli deve venire! Attacca il Pentagono! Che ne so, il sito della BCE, non LJ! Ma che si fotta con il bracciolo della poltrona in pelle umana del capo di Fantozzi piuttosto! Ma vaffanculo stronzo! Gli disintegro la fonchia se lo becco! Gli faccio ingoiare la tisana di passiflora rupestre nella discarica abusiva in una notte di luna piena e lo faccio diventare mansueto come un criceto! E poi lo metto anche nella ruotina!”

Janož stava sudando freddo. La sorella stava dando i numeri. E li stava dando contro di lui...inconsapevolmente.

Senti sorellina, tra un po' la smetteranno e tutto tornerà come prima. Provo ad informarmi e vedere chi è e perchè l'ha fatto ok?”

Bravo fratello. E controlla per piacere che il mio account non sia stato danneggiato. È AliceDancingQueen ok?”

Evvai con gli ABBA! “Certo sorellina. Posso leggere le tue storie?”

Oh certo. Lascia anche un commentino se vuoi! Però...conta che scrivo solo slash e femslash...”

Oh beh, mi adatterò.”

Bene. Se vuoi ti linko qualcosa di figo.”

Volentierissimo. Aspetto un messaggio su facebook cara la mia ballerina alla Scala!”

Ciao fratello. Mangiati una carota anche per me!”

L'aveva scampata. Per ora.

Ma il cliente non sarebbe stato contento.

Ma la sorellina veniva prima. E poi aveva già trasferito i tre milioni in altri conti bancari...

Fanculo ai bigotti. Poteva sempre scrivere che era stato quasi beccato e che aveva dovuto smettere. In fondo, dei danni li aveva fatti!

Preparò una mail di scusa, la inviò e diede un occhio all'account della sorella. Nessun danno. Forse avrebbe dovuto riguardare l'impostazione della privacy, ma niente danni irreparabili.

Si fece un altro tegame di pasta al pomodoro, lo portò nello studio e, tra una forchettata e l'altra, continuò a leggere.

Gli si era aperto un bel mondo.


Ok, cagata atomica, lo so. Però non avevo un cavolo da fare questa mattina e mi è uscita questa. Ringrazio Nyappy per i consigli sulle community di LJ. Ti faccio anche un po' di pubblicità alla storia!

Avete individuato i riferimenti alle canzoni? Ai telefilm? Alle altre cose amene viste in TV? Lasciatele nelle recensioni, vediamo chi li trova tutti.


 

   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Comico / Vai alla pagina dell'autore: The Edge Of Darkness