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Autore: Kazumakun    08/08/2011    3 recensioni
Questa è la mia prima shot su beyblade e narra di una notte particolare, dove i protagonisti scopriranno di avere qualcosa in comune(oltre al beyblade).
"Era una tiepida sera d’estate, accompagnata da armoniosi suoni delle onde che si frangevano sulla battigia o il dolce carezzare del vento leggiadro; In quella dolce atmosfera, i blader, avevano deciso di trascorrere una vacanza che avrebbe ripagato per tutte le dure prove affrontate durante l’ anno, soggiornando in un albergo che affacciava direttamente sul mare".
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Kei Hiwatari, Rei Kon
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Era una tiepida sera d’estate, accompagnata da armoniosi suoni delle onde che si frangevano sulla battigia o il dolce carezzare del vento leggiadro; In quella dolce atmosfera, i blader, avevano deciso di trascorrere una vacanza che avrebbe ripagato per tutte le dure prove affrontate durante l’ anno, soggiornando in un albergo che affacciava direttamente sul mare.
Il primo ad arrivare fu Kei. In quel momento non c’era ancora nessuno, così decise di fare un giro dell’ albergo in attesa dei suoi compagni e di una persona in particolare. Mentre era intento a fare il giro dell’ albergo si ritrovò nella hall dove venne catturato da un rumore proveniente dall’ esterno, così, preso dalla curiosità si avvicinò con passi felpati alla porta e lo vide. Lui, che tanto aspettava e che tanto bramava, era lì…finalmente.
Stava male, tanto da non riuscire a respirare. Una sensazione di vuoto gli pervase lo stomaco, accompagnato da piccoli brividi che lentamente risalivano sulla sua schiena. “ Rei!” Avrebbe voluto esclamare, quasi facendogli notare la sua felicità nel vederlo, ma non poteva farlo. Ma non poteva poiché ne valeva il suo orgoglio già ferito dai suoi sentimenti contrastanti. Rimase immobile, in attesa di incontrarlo faccia a faccia, sentire il calore del suo corpo, sentirlo vicino, sempre più vicino.
“Eccolo, sta arrivando!” , pensò l’argenteo, si sentiva sempre più emozionato man mano che avanzava, avrebbe voluto corrergli incontro, ma, spinto dal suo orgoglio non lo fece.
Rei aprì la porta e lo vide e gli fece un sorriso caldo, così caldo che Kei si sentì sciogliere il cuore. “Sei arrivato finalmente!”, gli disse Kei, trattenendo a stento l’ emozione che provava. “Già, ci sei solo tu? Dove sono gli altri?”, chiese il ragazzo dall’aspetto felino spiazzando l’euroasiatico che gli rispose: “Non ne ho la più pallida idea, per il momento ci siamo solo io e te”. A quelle ultime parole il cuore di Kei gli balzò in gola; “Ho capito. Beh, se non ti dispiace io salgo di sopra a farmi una doccia. Tu che fai?”, disse Rei. Kei avrebbe tanto voluto andare con lui, ma non poteva, avrebbe voluto dichiararsi ma era il momento e il luogo erano sbagliati, così gli rispose “ Vado a fare un giro in spiaggia.”.
I due si separarono e l’argenteo uscì dall’ albergo, avvertiva un forte senso di solitudine, che per la prima volta lo infastidiva. Avrebbe sempre voluto dirgli che lo amava, che avrebbe voluto farlo suo, ma non era capace di farlo poiché non era mai stato bravo ad esprimere i propri sentimenti e ,in quel caso, non faceva eccezione.
Si ritrovò a camminare sulla spiaggia, con il suono del mare in sottofondo, finchè non decise di sedersi per osservare il cielo Era un cielo strano, non era nuvoloso, ma mancava qualcosa: le stelle. Era un cielo vuoto, e Kei vi si immedesimava, “Siamo uguali io e te”, pensò difatti quell’ambiente così oscuro ma contemporaneamente puro gli provocò un senso d’impotenza e frustrazione. La spiaggia era deserta, e i suoi amici non erano ancora arrivati all’ albergo; “Che me ne importa.”, disse a sé stesso, “C’è solo una persona che vorrei affianco a me: Rei, io ti voglio, perché non ho il coraggio di dirtelo? E’ colpa tua, ogni volta che ti vedo il cuore mi salta in gola, non riesco a respirare e a stento trovo la forza di dirti qualche parola”.
In quel momento sentì un rumore, erano i suoi amici? No! Era lui! Rei che stava venendo verso di lui. Non appena gli si avvicinò l’euroasiatico si alzò e gli corse incontro e gli diede un cazzotto in faccia; prima uno, poi un altro ancora, e ancora un altro. Rei era fermo, non reagiva, l’unica cosa che faceva era dire “Perché?”. Kei si fermò, vedere la faccia del suo amore tutta gonfia gli faceva male, e sapere che era stato lui a ridurlo in quello stato lo faceva sentire peggio. Improvvisamente i due si ritrovarono l’uno sopra l’altro, Rei, che era sotto, gli domandò con un tuono alquanto preoccupato: “Che ti prende? Ne vuoi parlare? Io ci sono sempre per te, come ci sono stato anche in passato”. Ma appena il cinese disse quella frase, sentì una goccia calda che gli scese sul viso fino ad accarezzare la bocca, così pensò “Sta piovendo?”, ma non appena ebbe assaporato quella perla d’acqua, sentì che era salata, e in quel momento capì.
L’unica cosa che riuscì a dire era “Kei … tu stai …”, così l’argenteo, arrabbiato per le lacrime che gli scendevano in voltò gli gridò di stare zitto.
Non era mai successo prima, ma ora stava piangendo solo per lui. “Non capisci?”, gli gridò, “Non capisci che sto male per colpa tua? Non ho mai trovato il coraggio di dirtelo e non so perché lo stia facendo ora: Rei io ti amo! Ti ho sempre amato, tu sei tutto per me, sei più importante della mia stessa vita!”.
Rei non rispose, tutto ciò che fece fu posare le sue labbra su quelle di Kei . E, nonostante quel contatto lo avesse spiazzato (ed eccitato), ma gli fu naturale ricambiare il bacio. L’ aveva sempre desiderato e ora era lì, con il corpo stretto al suo, con una mano gli toglie i vesti, voleva vederlo nudo. Rei si lasciò spogliare, quasi lieto di questo evento, come se anche lui stesse nascondendo questo desiderio nel suo cuore da sempre.
Passano i minuti e i due continuano a baciarsi, nudi, sulla spiaggia, in un paesaggio romantico; un bacio tira l’ altro e ora si stavano unendo ed il loro piacere sta per andare al culmine, lo stanno facendo lì, in quel luogo desolato che sembra fatto a posta per loro. Kei gli disse, con voce flebile e sensuale “Se questo è un sogno, non svegliarmi, ti prego”.
I due sfiniti dopo il rapporto, rimasero distesi sulla spiaggia, vicini come hanno sempre desiderato; Rei si girò verso l’ amico e gli disse dolcemente “Kei, non te l’ ho mai detto, ma anche io sono sempre stato innamorato di te”. Kei aveva giurato a sè stesso di non piangere mai più, ma non sa perché in quel momento la felicità ebbe il sopravvento e pianse in silenzio, senza farsi scorgere e guardava il cielo, come prima, quando quel bel momento doveva ancora essere consumato, e notò che il cielo era diverso: c’era una stella, una sola, ma faceva luce pari ad un milione di stella. Era come il suo cuore, triste e solitario, in cui solo una persona vi può fare breccia e renderlo, a suo modo, un uomo migliore.

  
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