Capitolo
18 – Sul tetto, per
scappare!
“…”
“Sbrigati,
James!”
“…”
James
titubò qualche secondo, poi poggiò un piede sul
balconcino e, dandosi la spinta,
iniziò ad arrampicarsi sulla parete esterna
dell’edificio seguendo la sua
compagna già ormai in piedi sul tetto di tegole.
Salivano
con più cautela del solito, in parte perché era
buio e non vedevano bene come
avrebbero fatto di giorno, in parte per non fare rumore visto che
– detto tra
noi – se la stavano facendo sotto dalla paura.
“…Ma,
Jessie…”
“Che
c’è?” sibilò lei, chinandosi
per aiutarlo a salire.
“Non
dovremmo pensare a Meowth?”
Se
Jessie era visibilmente agitata, la sua espressione mutò
immediatamente e si
rabbuiò.
“Lo
verremo a prendere, ma adesso pensiamo solo a svignarcela!”
lo liquidò, e si preparò
a dirigersi lì dove si delineava la sagoma del piccolo
elicottero lasciato
dall’agente dell’FBI.
Una
voce squillante ed altezzosa, però, bloccò
entrambi dai loro intenti.
“Vedo
che ci rincontriamo. E’ un peccato che non ti sei rotta
qualche osso di troppo”.
Senza
nemmeno mettersi d’accordo, i due si
calarono a testa in giù dalla grondaia per dare
un’occhiata all’interno della
stanza: quello che videro – i mocciosi al gran completo, quei
tizi di Fire
City, Pokémon indemoniati e Jessiebell altrettanto
indemoniata – fece rizzare
tutti i capelli di James e venire la tremarella alle gambe di Jessie
che
oscillò di paura.
Jessie e James si tirarono su d’un colpo e si
guardarono bianchi come dei fantasmi, prima di stringersi le teste in
un
abbraccio e piagnucolare:
“Siamo finiti, poveri noi!”
“Shh!” Jessie ricompose sé stessa ed il
compagno.
“Adesso ce ne andiamo buoni buoni, e non ci facciamo
sentire” bisbigliò.
James annuì e, dalla posizione inginocchiata in
cui si trovarono, si alzarono molto lentamente per evitare di fare
rumore.
“No,
no! No!”
Le
strilla capricciose di Jessiebell fecero venire
la pelle d’oca su tutte le parti del corpo di James.
“Bene, le sta prendendo di santa ragione”
commentò
Jessie sogghignando, e fece un passo in avanti in direzione
dell’elicottero
quando il miagolio poco felino di Meowth la bloccò
definitivamente.
Si calarono di nuovo per vedere chiaramente Meowth
con gli occhi rossi attaccato con tutte e quattro le zampe sulla faccia
del
ragazzino dal testone biondo.
“Non possiamo andarcene così, Jessie” le
disse
James, terrorizzato e impietosito allo stesso tempo. Jessie, faccia in
giù,
annuì distrattamente, non sapendo se agire effettivamente o
meno – quando si
accorse del pericolo.
“James! Sbrigati, o lo frigge!”
In un battibaleno Jessie si era calata ed era
corsa incontro al superfulmine, seguita da un James quantomeno confuso.
La scossa era stata dolorosa come sempre, ma non
troppo lunga, e poterono giurare che l’odore di bruciacchiato
era quello delle
loro stesse carni.
“Se di salvare il moccioso…”
“…Ci chiederai…”
Misty non poteva crederci: in ginocchio parati
davanti ad Ash, elettrizzati fino alla punta dei capelli eppure vivi e
vegeti,
Jessie e James si tenevano la mano tremolanti, le loro facce contratte
in
smorfie di dolore.
“Il Team… Rocket…?” Misty era
completamente fuori
di sé dallo stupore. Da dove diavolo erano sbucati fuori?
Ash, che aveva chiuso forte gli occhi, li riaprì e
si sorprese del fatto che fosse illeso.
“Come… cosa…?”
“N-non pre-o-ccuparti, moccioso”
balbettò Jessie,
ancora sotto l’effetto della scossa: piccole scariche
elettriche le si emanavano
dalla punta dei capelli e delle dita.
“S-s-…s-s…siamo
come la gomma, ormai” continuò James, i capelli
elettrizzati ancora a
mezz’aria.
Misty
corse da Ash: “stai bene, riesci ad alzarti?”
Ash
tentò di muoversi, ma faceva molto male. “Non,
tanto, fa ma…”
Misty
trattenne il respiro dal dolore: Ash l’aveva afferrata per la
spalla nera nel
tentativo di tirarsi su, e quando se ne rese conto lasciò
subito andare la
presa. “Scusami”.
“Non
fa niente” disse lei, trattenendo le lacrime.
“Perché
siete venuti, stupidi!” gridò Miriam contro Jessie
e James, agitandosi
aggrappata a Phil.
“Per
salvarvi la pelle, non è forse chia…”
Jessie
si bloccò, guardandosi intorno. Non sapeva
perché, ma aveva una strana
sensazione di dejà vu, come se quell’ambiente
lussuoso non fosse altro che una
materializzazione di uno dei suoi sogni.
“…Dove
diavolo siamo?”
“Nella
camera da letto dei nostri genitori”
le
rispose Jessiebell, riprendendosi anch’ella dallo stupore di
ritrovare il Team
Rocket così all’improvviso. “Ti fa un
effetto strano, non è vero?”
Jessiebell
sogghignò, e con un gesto della mano ordinò a
Meowth di staccarsi dai due
ragazzini e di fiondarsi contro Jessie, ma James impedì al
Pokémon di colpire
fiondandosi contro di lui e lanciandolo per terra prima che questi
potesse
graffiarlo con i lunghi artigli tirati in fuori.
Jessiebell
rise di gusto e poi alzò in aria il Meowth, assente ed
avvolto in una luce
rossa.
“Proviamo
un esperimento” disse, sotto gli occhi attoniti di tutti.
“Che
cosa succede se il tuo amato Pokémon, mio caro James, passa
a miglior vita?”
“Meowth,
no!” gridò James, mentre la sfera in cui era
immerso il povero Meowth diventava
sempre più rossa. Si lanciò su di lui, ma il suo
gesto servì solo ad essere
sbalzato per aria per finire contro la parete ed uno spigolo
dell’armadio in
oro ed avorio.
“Pikaa!”
Pikachu
si concentrò con tutto sé stesso contro
Jessiebell lanciandole una scossa
elettrica congiunta all’attacco di fuoco di Oal, ma
Jessiebell sembrava
apparentemente immune ai loro attacchi e rideva come una forsennata.
“Se
ci tenete tanto al vostro Meowth, datemi mostra di quello che sapete
fare!”
Jessie
era come pietrificata. Meowth stava diventando sempre più
rosso quasi ardesse,
e nel suo stato di trance iniziava ad agitarsi in preda a convulsioni.
La
scena le sembrava fin troppo familiare.
“Glameow”.
Jessie
capì dove avrebbe dovuto colpire.
“Lascialo!”
Si
scagliò come una furia contro Jessiebell, incurante delle
scosse elettriche e
del fuoco, e la colse di sorpresa: Jessiebell non seppe difendersi, e
Jessie le
si fiondò addosso bloccandole i polsi.
La
fissava negli occhi, furiosa.
“Brutta…
befana… non
osare… toccare… i miei…
amici!”
Una
luce color magenta si scaturì dalle due, e Jessie fu
scaraventata di lato.
Meowth fu liberato dalla sua prigione rossa, e finì al suolo.
“Meowth!”
Meowth
alzò la testa felina dal pavimento, alquanto confuso.
“Che succede?... Che ci
faccio qui?...”
Sembrava
essere tornato in sé, con gran gioia dei suoi due amici.
Jessiebell
era atterrata sul morbido, ovvero sul letto matrimoniale. Rimase un
istante
ferma lì, disorientata, ma Vileplume attirò la
sua attenzione e si alzò in
fretta.
“Non
crediate di poterla finire così facilmente” disse.
“Vai, Arcanine!”
Ma
Arcanine non si mosse da dov’era.
Jessiebell
lo guardò interdetta, e si accorse che anche Chikorita e
Totodile la guardavano
in maniera poco amichevole, schierandosi con Ash e Misty ancora sul
pavimento.
Ash
si rialzò in piedi tremolante, mentre Misty lo aiutava.
Totodile, poco
delicatamente, schizzò dell’acqua sulla faccia di
Brock il quale saltò subito a
sedere.
“Cosa…
cosa…?”
“Brock!
Hai ripreso i sensi!”
Per
fortuna, era solo svenuto.
Jessiebell,
assieme a Vileplume, sbiancò.
“Non
è possibile…”
“Evidentemente
qualcosa ha interferito con i tuoi comandi psichici” Miriam
diede una risposta
alle sue perplessità. “Qualcosa come, ad esempio,
un grande gesto di
sacrificio”.
Jessiebell
lanciò un’occhiata a Jessie, ancora sul pavimento.
“Maledetta!”
Con
le poche forze rimaste, Jessiebell spalancò la mano destra
davanti a sé e
lanciò contro Jessie un potente attacco molto simile ad un
Iper-Raggio, ma
James spiccò un balzo da dov’era e si
parò di fronte alla sua amica, urlando di
dolore.
“James!”
“Sto
bene” disse lui tra i denti, piegandosi in due.
Jessiebell
era ancora più adirata di prima, il viso illuminato da un
rosso terrificante.
“Come
osi, come osi!” strillò quasi fosse a sua volta
posseduta, e tornò a librarsi
in aria come uno spirito vendicativo.
“COME
OSI PROTEGGERLA!”
La
sua furia fu tale che il vetro della finestra sul balconcino
finì in mille
pezzi, ed i Pokémon più potenti furono spiazzati
dalla sua furia. Jessiebell
fece volteggiare dinanzi a sé il perfido Vileplume, cattiva
e pazza come non lo
era sembrata prima.
“Non
uscirete da questo palazzo, vi eliminerò uno per
uno!”
Una
risata malefica si propagò per la stanza, messa a soqquadro
da un’aura così
forte da sembrare che si fosse appena generato un tornado. Vileplume e
Jessiebell emanarono una quantità sorprendente di spore
velenose, e l’unico
modo per contrastarle sarebbe stato darle fuoco.
Arcanine
ed Oal partirono con i loro attacchi di fuoco che bruciarono le spore
ed
incendiarono l’intero ambiente, nonostante questo Jessiebell
ed Arcanine
sembravano non essere toccati dalle fiamme e la donna sorrideva in
maniera allo
stesso tempo angelica e pazzoide.
Misty
si appiattì contro la parete per accorgersi solo in quel
momento di avere le
spalle ad una porta. Questa si aprì per rivelare la presenza
di un Pokémon a
lei molto familiare.
“Horsea!”
Il
Pokémon era troppo piccolo e, sebbene avesse tentato di
attirare l’attenzione,
Misty non si era accorta di lui se non fino a quel momento.
“Da
questa parte!”
Il
gruppo si rifugiò nel grande bagno adiacente alla stanza
dove una vasca d’acqua
stava sgorgando fuori dal bordo –
sicuramente effetto della rottura della cisterna. Staryu ruppe ulteriormente la
vasca, così Neptune e
Totodile approfittarono del loro elemento per infliggere a Jessiebell
un degno
contrattacco nel fuoco che avanzava ed ingoiava ogni cosa.
“E
ora che si fa?” chiese Sukie spaventata, tenendosi stretta ad
Ben tutto graffi.
“Non
ci capisco più nulla, miao!” miagolò
Meowth.
“Usciamo
per di là, svelti!” fu Ash ad accorgersi
dell’altro balconcino che si trovavano
nella stanza da bagno piuttosto grande. Misty rientrò Horsea
e Staryu nelle
sfere Poké, anche Arcanine fu richiamato così
come Oal, Totodile e Neptune,
mentre Ash salì in cima al balconcino per primo con
Chikorita e si servirono di
quest’ultimo per issare tutti più velocemente.
Jessiebell
avanzava lentamente mentre James era per ultimo, ancora arrampicato
fuori alla
parete.
“Sbrigati,
James!” gridò Jessie fuori di sé, ma
James faceva a fatica a salire.
“Sbrigati,
imbecille!” lo incitava Meowth, calandosi e tirando la zampa
verso di lui, ma
James si era arrestato sulla parete, appoggiato ad una pietra
sporgente,
ansimando.
Jessie
lesse l’allarme sulla faccia di James. “Qualcosa
non va con James” la
precedette Meowth, e in quel momento Chikorita aiutò ad
issarlo con le liane.
James,
appena sul tetto, si mise a quattro zampe, tenendosi la pancia.
“Tutto
bene, James?”
James
si girò alle sue spalle, giusto in tempo per vedere una
diabolica Jessiebell
salire come uno spettro senza alcuna difficoltà, protetta in
una bolla luminosa
assieme al suo fidato Vileplume. A James bastò
un’occhiata per trasalire e saltare
ritto sull’attenti.
“Andiamo!”
I
ragazzi corsero sul tetto, salirono sull’elicottero e si
prepararono a partire ma
Jessiebell colpì l’elicottero con un attacco
Superfulmine provocando il
cedimento del tetto, l’elicottero cadde all’interno
della casa sfondando la
soffitta, e finì nel vuoto del matroneo: si sarebbero
schiantati al piano
terra, sul pavimento blu di marmo dell’entrata, tra le
macerie di colonne.
“Ed
ora come facciamo? Moriremo!”
Stavano
quasi per schiantarsi al suolo, quando Neptune uscì dalla
sua sfera, balzò
coraggiosamente fuori dall’elicottero e frenò la
caduta del mezzo deviandolo
con un potentissimo Idropompa ben controllato; anche gli altri
Pokémon uscirono
di propria volontà dalle sfere e si gettarono fuori, usando
il getto d’acqua
come base d’appoggio, e frenarono per quanto poteva essere
loro possibile
l’impatto del velivolo col suolo.
Quando
l’elicottero atterrò con un tonfo, Ash rimase
stupito da quanto intelligente e
potente fosse quel Pokémon d’Evee, ed anche se non
era il momento adatto per
pensarci, ritenne che solo Pokémon così forti
potevano far parte di uno
squadrone FBI.
Miriam
cercò di riavviare l’elicottero, ma sembrava fuori
uso. “Usciamo tutti fuori!”
gridò come fuori di sé, ed in un lampo tutti si
trovarono a schizzare fuori tra
le macerie.
Ad
attenderli, tra la polvere e le colonne rovesciate del salone
dov’erano entrati
alcune ore prima, c’erano altri Pokémon: alcuni
dei quali, ancora ipnotizzati.
Jessiebell
fu caricata in groppa ad Charizard e planò di fronte a loro
ridendo, estasiata.
“A
quanto pare, questi mi obbediscono ancora”
commentò, compiaciuta. “Perfetto, ci
voleva proprio un Charizard per riscaldare questa notte fredda e
bagnata!”
I
ragazzi si dispersero tutti correndo, ma ad un certo punto James cadde
per
terra.
“James,
non è il momento” gridò Jessie a
qualche passo da lui, “rialzati!”
Ma
James non si muoveva.
Jessie
sbiancò alla vista di una palla di fuoco pronta ad
inghiottirlo.
Salve!
Ci
ho messo tre giorni… Wow, sto migliorando :-)
La
verità è che voglio aggiornare il più
possibile prima di andare in ferie (ci
starò solo una settimana, non disperate!)
Spero
di aver scritto bene, le scene movimentate non sono il mio forte.
Come
avete visto, qualcosa ha interferito con il potere di Jessiebell: che
il Tempo
del Potere stia svanendo?
Eh,
lo so che un Vaporeon che salva la caduta in picchiata di un elicottero
è poco
credibile, ma non avevo Pokémon adatti a disposizione per
questo…
Ad
ogni modo, spero che questo capitolo sia all’altezza delle
aspettative.
A
presto!
ps. un'altra fan art. Questo è uno schizzo del palazzo Thomps a Fire City. Ho cercato anche di abbozzare i piani, ma poi la storia si è come "scritta da sola", e sono comparsi passaggi segreti, stanze in più, ecc.: