Fanfic su artisti musicali > 30 Seconds to Mars
Ricorda la storia  |      
Autore: Anya_BlackAngel    18/08/2011    0 recensioni
*One Shot Per Il Contest*
*Per tutti i/le lettori/lettrici di INTO THE WILD*
Jared la smetterà di fare la piattola?
Shannon lo ucciderà una volta per tutte?
Tomo continuerà ad ingozzarsi per tutta la vacanza?
Rebecca riuscirà a far perdere i ragazzi grazie al suo (dis)orientamento?
E soprattutto...la montagna sarà clemente con i nostri amici?
Genere: Avventura, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Sun, Mountain and...30 Seconds To Mars!

 

Pov Shannon...

- Mi sto arrostendo.

- Allora spostati, no?

Jared mi guarda con fare saccente dall'alto del suo masso.

Lo ignoro, dato che è per colpa sua che ora sto letteralmente cuocendo

al sole. Un sole che, manco a farla apposta, è più caldo del solito proprio

oggi che non c'è un alito di vento.

Se non fosse stato per il Signor Lamento a quest'ora sarei già seduto a un

tavolo a mangiarmi dell'ottima polenta. E invece no. Nonostante manchi

poco più di un quarto d'ora alla malga Lui si è voluto fermare nell'unico

spiazzo soleggiato del bosco. Ovviamente l'unico masso all'ombra se l'è preso

la DivaH!

Lo detesto.

Tomo, anche lui appoggiato ad un albero al fresco, ha trovato un nuovo amico.

Un piccolo e tenero scoiattolo gli è saltato sulla spalla e ora lo sta ispezionando

annusandogli i capelli. Il chitarrista ridacchia e cautamente prende un creakers

dal suo zaino. Lo avvicina allo scoiattolo e quello, dopo averlo annusato, lo afferra

e comincia a sgranocchiarselo. Rido anche io ma piano per non spaventarlo.

Mofo lo accarezza raggiante. Che teneri. Sento che questo momento durerà a

lungo...

Un urlo di dolore sconquassa la foresta.

Mi volto verso Jared e dopo essermi arrampicato sul suo masso gli mollo uno schiaffo.

- Ma sei scemo?!

- Sarai scemo tu! Mi hai fatto male.

- Che cavolo hai da urlare?

Non risponde ma per poco non scoppia a piangere.

Confuso guardo Rebecca.

Lei alza le spalle.

- Gli ho solo detto che manca ancora un quarto d'ora/venti minuti alla malga. Non

mi pare un tempo così tragico.

Spalanco la bocca sbalordito.

- Ma sei scema pure tu?

Uno sguardo assassino mi trafigge.

- Lo sai che questo tipo di notizie lo fa andare fuori di testa!

- Già - sbotta Tomo - quella sottospecie di DivaH ha fatto scappare Tino.

Ancora più sconvolto di prima guardo il mio amico.

- Tino?

- Si. Tino lo Scoiattolino. Carino, eh?

Oh Gesù...

Jared scoppia a ridere sentendo il nome che Tomo ha assegnato al suo nuovo

amico.

- Cosa ridi? - sbraita il chitarrista.

- Tino! Ma dai Mofo!

- Non chiamarmi così Signor Lamentino.

Mio fratello si zittisce all'istante.

Rebecca si stiracchia e prende il suo zaino da terra.

- Forza andiamo. Non vedo l'ora di mettere qualcosa sotto i denti.

- Io ho un'idea migliore! - esclama mio fratello.

- Sentiamo.

- Che ne dite se tu mia cara e Shan andate a prendere il pranzo mentre Tomo

torna indietro e recupera la macchina?

- E tu?

- Io resto qui e aspetto no?

Basta. Me lo sento. Sta accadere qualcosa di illegale ma che mi regalerà grandi

soddisfazioni.

Mio fratello intercetta il mio sguardo pensieroso.

- Allora? Cosa state aspettando?

- Trattenetemi - mormoro - o lo uccido per davvero.

Mofo e Rebecca scoppiano a ridere.

Il chitarrista mi porge lo zaino e fa cenno di incamminarsi.

Esasperato guardo Jared e ripenso al terribile viaggio di andata che abbiamo fatto

a causa sua. E' diventato lo Yeti dei Boschi. Ogni santo giorno di questa benedetta

vacanza lo abbiamo passato sentendolo urlare "Sono stanco. Quanto manca? Non

ce la faccio più. Ci fermiamo cinque minuti?"

Mai una volta abbiamo camminato in silenzio. MAI!

Se dipendesse da lui dovremmo passare le giornate a bighellonare per casa.

Ma sfortunatamente per lui noi tre siamo forti e insieme riusciamo a trascinarlo

fuori di casa caricandocelo in spalla.

Anche adesso ho una gran voglia di prenderlo di peso per portarlo alla malga.

- Mi lasciate qui? - borbotta rimanendo seduto sul masso.

- Se non vuoi venire mica ti possiamo obbligare - risponde Tomo con un sorriso

a trentadue denti.

Jared sbuffa piagnucolando e ci raggiunge con lo zaino penzoloni sulla spalla.

- Shan...

- No! - lo interrompo - mancano quindici minuti! Quindici! Cammina e zitto!

- Ma...

- Non voglio sentirti fiatare!

A testa bassa mio fratello mi passa accanto e raggiunge Rebecca. Poi finalmente,

in un silenzio miracoloso, ci incamminamo tutti insieme.

Dopo poco più di un quarto d'ora la malga spunta tra gli alberi.

 

- Allora io prendo delle penne con speck, funghi e panna, poi la polenta con

salsicce e formaggio fuso e infine uno strauben accompagnato da una bella tazza

di cioccolata con panna. Ah ovviamente da bere vorrei della birra alla spina, nel

boccale più grande che avete. Grazie.

Tomo consegna il menù al cameriere.

- Che c'è?

Io, Rebecca e Jared lo guardiamo a bocca aperta.

- Ho un pò fame, ok?

- Un pò? - mormoro.

- Come siete noiosi.

- Ma quanto cavolo ci mettono?

Ecco, mi sembrava strano che non si fosse ancora lamentato.

Mi volto verso mio fratello che fissa la porta della cucina irritato.

- Hai appena ordinato. Dagli almeno il tempo di cuocere il cibo, no?

Sbuffa. Dio, come vorrei ucciderlo.

Neanche un quarto d'ora dopo arrivano le nostre ordinazioni.

Prima di avventarmi come un orso ingordo sul piatto, lo osservo per un attimo con

la bavetta alla bocca e inspiro quel dolce profumo di salsicce e polenta.

Aaaah!

Poi senza pensare alla dignità e all'educazione comincio a abbuffarmi.

 

Pov Rebecca...

- Shannon! Sei un maiale per caso?

Jared guarda suo fratello sconvolto.

Quest'ultimo invece lo ignora e continua a divorare il suo cibo.

- Dai lascialo in pace e mangia - lo punzecchio.

Un cameriere arriva con due piatti enormi e fumanti con cui circonda Tomo. Poi

posa anche delle panzanelle con lo speck in mezzo al tavolo, gentilmente offerte

dalla casa, che Mofo e Shannon rapiscono subito.

Alla faccia della fame.

Un ultima occhiata stupita ai ragazzi poi mi getto anche io sui miei piatti.

 

- Questo yogurt ha un sapore strano. Non lo mangio!

Jared allontana da sè il bicchiere e incrocia le braccia.

Ne prendo un assaggio e glielo restituisco.

- Puoi pure tenertelo. Non lo voglio.

- Ma è buonissimo!

- Bleah!

Con una mano sposta ancora di più il bicchiere verso il centro del tavolo.

- Non lo voglio. Punto. Dov'è il cameriere? Glielo restituisco e mi faccio portare

qualcos'altro.

Shannon scoppia a ridere.

- Ma che dici?

- Ma come? Qui non è come in crociera? Soddisfatti o rimborsati? Là mi

cambiavano pure il cibo se non mi piaceva!

- Bè, qua no. Quindi mangia quello yogurt!

Troppo tardi.

Un bicchiere vuoto si trova davanti a Tomo.

- Meglio così - fa le spallucce Jared - A me non piaceva.

- Forza! - esclamo alzandomi - paghiamo il conto e si riparte!

Shannon e Tomo si alzano e vanno a pagare, Jared invece si incolla alla sedia.

- Non costringermi ad usare le maniere forti.

Per tutta risposta lui comincia a piagnucolare e ad artigliarsi alla sedia.

- Non voglio venire.

- E come pensi di tornare a casa?

SIlenzio.

- Muoviti.

- Chiederò un passaggio.

- Qui le macchine non ci arrivano.

Di nuovo silenzio. Jared continua ad abbracciare la sedia.

Sbuffo spazientita e corro a chiamare Shannon in mio aiuto. Lui, ancora più

spazientito di me, raggiunge suo fratello e dopo esserselo caricato in spalla lo

porta fuori dal locale. La gente si affaccia sbigottita dalla porta per capire cosa

stia succedendo.

Io soffoco a malapena una risatina pensando alla figuraccia di Jared.

 

Pov Shannon...

- Hai intenzione di portarlo in spalla per tutto il sentiero? - mi domanda Rebecca.

- Non per tutto, ma buona parte. Almeno la pianta.

Lancio a Tomo lo zaino di Jared poi mi incammino. Mio fratello è tranquillo per

ora.

Nel giro di dieci minuti lo sento russare sulla mia spalla.

Così non darà problemi.

Felice cammino pregustandomi il silenzio ottenuto e ammirando il paesaggio.

Alti abeti mi circondano coprendomi con la loro ombra, rovi di more e lamponi

crescono qua e là ai lati del sentiero. Tomo si ferma a ogni cespuglio raziandolo

completamente.

In lontanaza si sente lo scrosciare dell'acqua di un probabile ruscello.

Anche se non fiatiamo, dopo Tino, non si sono più visti animali. Peccato.

Rebecca mi precede con la cartina sotto braccio poichè il sentiero è pieno di bivi

e non vogliamo rischiare di perderci.

Non vedo l'ora di tornare a casa per farmi un bel bagno caldo e rilassante.

Con Jared addormentato in spalla dovremmo metterci più o meno un paio d'ore

per tornare alla macchina, invece di tre abbondanti come all'andata.

 

- Non dovremmo essere già arrivati? - domando preoccupato a Rebecca.

Lei cammina guardando la cartina.

- A regola si.

Sono quasi tre ore che camminiamo su questo sentiero. Non abbiamo incontrato

nessuno a cui chiedere quanto manca all'arrivo o per avere indicazioni. Inoltre

il paesaggio sembra essere mutato notevolmente rispetto all'andata.

Il sentiero è diventato stretto e fangoso in alcuni punti, mentre in altri si inerpica

su pareti rocciose davvero alte. Jared si è svegliato da un pezzo e ora cammina

tranquillamente. Proprio non lo capisco. Sui sentieri pari si lamenta mentre in

quelli più difficili non apre bocca. Bah! Meglio stare zitti, potrei rovinare la quiete.

Anche ora fischietta allegro come non mai.

Tomo, dietro di lui, ha uno sguardo misto tra lo scioccato e l'incazzato, perchè

mio fratello si è calmato ora e non prima quando c'era Tino.

Stanco e sconsolato procedo lungo il sentiero tortuoso e nuovamente melmoso.

A ogni passo sprofondo nel fango!

- Che succede? - chiedo a Rebecca che si è fermata improvvisamente.

Lei continua a spostare gli occhi dalla cartina a un punto davanti a sè.

Mi avvicino per capire cosa cavolo sta guardando.

Davanti a noi il sentiero comincia ad arrampicarsi sulla montagna, ripida e scoscesa.

- Uh bellino! Mi piace - mormora mio fratello con la testa appoggiata sulla mia

spalla.

- E levati! - sbotto - Ma qui non ci siamo MAI passati!

Rebecca continua a non rispondere.

- Cara mi sa che hai sbagliato a seguire il percorso sulla cartina - ridacchia Jay.

- La smetti! - urlo io.

Mio fratello si allontana da me ridendo.

Poi con un gesto veloce prendo la cartina dalle mani della mia amica e comincio

a studiarla.

- Bene - mormoro tornando indietro.

Tomo mi blocca afferrandomi il braccio.

- Che c'è?

- Arrivaci, no? Ci siamo persi!

Jared scoppia a ridere e si accosta a Rebecca.

- Bel lavoro - le dice schioccandole un bacio sulla guancia.

Come lo detesto!

Tutto contento mi sorpassa canticchiando.

- Si prospetta una bella vacanza! - mi urla nell'orecchio.

- Ti conviene scappare - dico a denti stretti.

Lui sorride e comincia a correre.

Eh si, sarà proprio una bella vacanza.

 

_________________________________________________________________

 

Ecco un altra storia per gli amanti di quella che sta diventando una vera e propria

serie sulle avventure di questi quattro! Spero vi sia piaciuta se siete arrivati a leggere

queste due righe >.<

Un bacio, Anya <3

  
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > 30 Seconds to Mars / Vai alla pagina dell'autore: Anya_BlackAngel