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Autore: effe_95    29/08/2011    4 recensioni
Hinata e Naruto si rincontrano dopo sette anni di lontananza, e parlano, scoprendo quanto siamo cambiati in tutto questo tempo, cominciano così a ripercorrere a retroso nel tempo la loro storia d'amore, dall'inizio fino alla fine....
"_ Hinata… _ Quanto le era mancato quando lui sussurrava il suo nome, le era mancato da morire in quei sette anni lunghissimi.
_ Naruto _ Rispose lei, lui aveva ancora la mano premuta sul suo braccio e non sapeva che quel contatto la faceva impazzire, che la riportava in dietro nel tempo, che la rendeva felice, ma poi ecco il macigno e quei sette anni di distanza che li separavano l’uno dall’altro e una vita vissuta da soli, e loro cresciuti l’uno senza l’altro, e gli occhi di Naruto vuoti e tristi, e gli occhi di Hinata…"
Genere: Malinconico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki, Un po' tutti | Coppie: Hinata/Naruto
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Salve a tutti, ci tenevo a dirvi, prima che iniziate a leggere, che questa è la prima NaruHina che scrivo, l'idea può sembrare molto triste, e infatti dico già adesso che la trama è triste! Per ora ho messo la storia come one-shot, ma ci sarebbe anche il continuo, vorrei sapere da voi se vi piacerebbe scoprire come procede la storia, sono accettate critiche e tutto quello che volete, mi scuso già da adesso se i personaggi sono OOC, ma è voluto.
Grazie per l'attenzione.



Back to me.

 
I posti affollati non erano mai piaciuti ad Hinata, ma quel giorno sentiva il particolare bisogno di comprarsi qualcosa di nuovo da indossare, e cosa poteva andare meglio di un centro commerciale?
Era passato da poco il suo compleanno, non si compivano tutti i giorno ventotto anni, eppure Hinata non festeggiava più da anni ormai.
Il suo ragazzo, Kiba Inuzuka, sosteneva che lei fosse una ragazza stoica, e che avesse bisogno di svagarsi di più, anche se Hinata un tempo non era affatto così.
Lei e Kiba si sarebbero sposati presto, anche se Hinata non aveva ancora scelto l’abito nuziale.
Sua madre era entusiasta di questa cosa, era entusiasta perché Kiba era ricco, di buona famiglia e con un lavoro assicurato nell’azienda di suo padre, ma soprattutto perché era ricco.
Camminare tra i negozi affollati non era molto piacevole, si prendevano spinte in continuazione, ma Hinata riusciva a non pensare alla sua vita incasinata, al fatto che non amava Kiba nemmeno un po’, che detestava sua madre, a cui l’unica cosa che importava ara che lei si sposasse con uno ricco, e che non sorrideva da anni ormai.
Uscì da un negozio pieno zeppo di vestiti senza aver comprato niente, camminò ancora un po’ fino a quando non raggiunse la zona ristoro. Un caffè non sarebbe stata una cattiva idea, ma un odore in particolare catturò la sua attenzione, un odore che sapeva di cose proibite e ricordi vietati, si avvicinò curiosa e notò che in quella zona si cucinava del ramen, già sentiva gli occhi pizzicarle, ed era strano che anche dopo sette anni pensare a lui la distruggesse ancora. Rimase lí impalata per almeno cinque minuti, poi decise che avrebbe preso il ramen, si mise seduta comoda e ordinò una porzione non troppo grande, quando gliela servirono le si scaldò il cuore e si sentì a casa.  
 
<< Pancia mia fatti capanna! >> Urlò lui, e lei rideva e rideva in continuazione guardandolo mangiare il ramen con beatitudine.
<< Devo dedurre che il ramen è il tu piatto preferito. >> Lui la guardò per un istante e poi sorrise, di quel suo sorriso allegro che illuminava tutto.
<< Dovresti provarlo >>
  
A distrarla dai suoi pensieri fu il ragazzo che le porse le bacchette e poi un fazzoletto perché stava piangendo, e non era la stessa cosa mangiare del ramen da sola, senza quel sorriso…
 
 
I posti affollati erano sempre piaciuti a Naruto, lí poteva smettere di pensare per un po’ di tempo, e poi aveva una voglia matta di comprarsi una bella felpa arancione sgargiante, certo, non aveva più l’età per fare il ragazzino, ma lui era fatto così, un eterno bambino senza speranza.
Per il suo ventottesimo compleanno i suoi migliori amici lo avevano portato in un ristorante per festeggiare, anche se lui non aveva tutta quella grande voglia di farlo, e non era proprio da lui. Sasuke e Sakura avevano insistito fino allo sfinimento, anche se in realtà il loro piano era quello di farlo uscire con Ino perché era da sette anni che Naruto non aveva una ragazza fissa. Rovistò in alcuni negozi maschili ma non riuscì a trovare la felpa che cercava, una ragazza ci provò spudoratamente e lui gentilmente la rifiutò. Non era per nulla soddisfatto di quella giornata, il lavoro era andato uno schifo e non era riuscito a trovare la felpa. Raggiunse il punto ristoro del centro commerciale, di solito il sabato c’era molta gente ma non importava, si guardò intorno e una scritta catturò la sua attenzione : RAMEN A PREZZO UNICO!
Ecco! Il ramen era proprio quello che ci voleva, se solo non gli ricordasse così tanto lei . Raggiunse il bancone, non c’era molta gente, di schiena vide una ragazza e un altro uomo, si mise seduto accanto all’ uomo e si strofinò le mani, ordinò la sua porzione di ramen, la più grande che avevano, e quando gliela misero davanti il suo sorriso svanì all’istante.
 
<< Pancia mia fatti capanna! >> Non sapeva mai contenersi quando si trattava di ramen, ma lei rideva, rideva tantissimo.
<< Devo dedurre che il ramen è il tuo piatto preferito>> Lui si girò a guardarla e poi sorrise, era così bella con quella mano poggiata amabilmente sotto il mento e il sorriso appena accennato.
<< Dovresti provarlo >>   
 
Sospirò e pensò che non era così bello mangiare il ramen senza di lei, staccò lentamente le bacchette e alzando la voce gridò.
<< Pancia mia fatti capanna! >> La gente si fermò a guardarlo come se fosse pazzo, certo non era normale urlare all’ improvviso in un centro commerciale, ma lui non era di certo pazzo. Un rumore improvviso attirò la sua attenzione, la ragazza seduta sul bancone accanto al suo si era alzata rumorosamente buttando la sedia a terra e tutto il ramen sul tavolo. Si premeva convulsamente le mani alle orecchie e non riusciva a guardarla in faccia, ma la sua figura gli era familiare, magra, con lunghi capelli scuri che le ricoprivano la schiena, un vestito blu con dei fiorellini rosa quasi invisibili, le calze grigie, gli stivali marroni e quella giacca di pelle beje, la borsa a tracolla pe penzolava sul lato sinistro del corpo. Si alzò preoccupato e le sfiorò un braccio, prese la scossa a quel contatto, la ragazza abbassò le mani e sollevò lo sguardo, Naruto ci mancò poco che svenisse…
 
Azzurro, quello che Hinata riusciva a vedere era solo l’azzurro immenso dei suoi occhi, quegli occhi che non avrebbe mai dimenticato e poi era solo …
 
Amoreamoreamoreamoreamoreamore e il suo profumo e le sue mani e i ricordi che andavano in continuazione e poi il succo alla mela verde e quella chitarra e i fiori e le ciambelle la chitarra e le canzoni e l’appartamento 106 e loro e amore e ….
 
<< Hinata… >> Quanto le era mancato sentirlo sussurrare il suo nome, le era mancato da morire in quei sette anni lunghissimi.
<< Naruto >> Rispose lei, lui aveva ancora la mano premuta sul suo braccio e non sapeva che quel contatto la faceva impazzire, che la riportava indietro nel tempo, che la rendeva felice, ma poi ecco il macigno e quei sette anni di distanza che li separavano l’una dall’ altro, e una vita vissuta da soli, e loro cresciuti l’uno senza l’altro, e gli occhi di Naruto vuoti e tristi, e gli occhi di Hinata…
<< Ti trovo bene! >> Rispose gioviale il ragazzo, non era cambiato di una virgola, forse aveva il viso un po’ più maturo e la barba un po’ cresciuta, ma che si vedeva appena, era sempre lui.
Non far finta che non sia successo niente.
<< Grazie, anche tu stai bene! >> Rispose lei sorridendo, e Naruto vide quanto quel sorriso potesse essere falso, anche lui aveva quegli occhi tristi e vuoti?
<< Ti va di prendere un caffè? >>
<< Certo >> Ed erano bravi a mentire tutti e due, come due maestri esperti.
Raggiunsero una caffetteria qualsiasi e si misero seduti comodamente, arrivò il cameriere e chiese cosa volessero, Naruto rispose per entrambi.
<< Un succo alla mela verde e una limonata >> E  Hinata si sentì male, perché lui se lo ricordava ancora qual'era la sua bevanda preferita, e non aveva più voglia di mentire.
Non fare finta che non sia successo niente.
Quelle parole gliele aveva gridate lui molto tempo fa, forse era il momento di ascoltarle.
<< Ti piace ancora vero? Il succo alla mela verde >> Lei annuì e lo guardò imbarazzata, non erano più quei due ragazzini innamorati di allora.
<< Come sta tua madre? >> Chiese lui quasi con voce ironica, Hinata non sorrise e abbassò lo sguardo.
<< Purtroppo sta bene >> Lui annuì, e lei fu colta da un’ansia stranissima, perché non era più il ragazzo di allora? Quello che con un sorrido spaccava il mondo in due? Era troppo tardi ormai ?
Erano affondati entrambi.
Non fare finta che non sia successo niente.
Non lo farò.
<< Mi sposo >>Naruto sgranò gli occhi e poi sorrise imbarazzato, grattandosi la testa.
Stai soffrendo vero?
Non tanto, sto solo morendo.
<< Auguri, con chi? >>
<< Con Kiba >>
<< Quando? >>
<< Tra un mese esatto>> Hinata avrebbe voluto invitarlo giusto per cortesia, ma non voleva che l’unico ragazzo che avesse amato e amava, la guardasse distruggersi la vita.
<< Tu? Sei sposato? >> Naruto sorrise beffardo, e Hinata riconobbe nei suoi occhi un po’ di quella vitalità passata che le mancava da morire, notò che Naruto non indossava niente di arancione, la cosa era insolita.
<< No, mi vedo con Ino >>
<< E Sasuke, Sakura, Shikamaru, Sai … stanno bene? >>
<< Non sono cambiati per niente, Sakura e Sasuke aspettano un bambino >> A quella frase Hinata scivolò sulla sedia e altri ricordi le affiorarono in mente, la fecero morire dal dolore, e poi guardò gli occhi di Naruto e morì per davvero.
 
<< Che cosa hai fatto Hinata? >> La scuoteva terribilmente, Naruto sembrava come impazzito.
<< Non c’è più >> Disse lei atona, lui continuava a scuoterla per farla riprendere, perché non voleva crederci, non voleva credere che lei l’avesse fatto davvero.
<< Hinata! Chi non c’è più? Cosa hai fatto in quella clinica? >>
<< Il bambino non c’è più …>>
 
Pagarono, si alzarono e presero a passeggiare per il centro commerciale, l’unico posto che non aveva ricordi, camminare vicini non era faticoso, era il guardarsi negli occhi che li distruggeva entrambi, no, loro non erano più gli stessi, ma il tempo passato era meraviglioso da ricordare, almeno in parte.
<< Occhi grandi e chiari, quelle scapole un po’ sporgenti, ti ho conosciuta così, e non ho avuto niente da ridire… >> Cominciò a canticchiare Naruto e Hinata sorrise, c’erano tante cose da dirsi e tante non sarebbero mai state dette.
<< Te la ricordi ancora? >>
<< E tu? >>
  

  
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