1
– Ice Girl
Era
circa un
quarto d’ora che stavo seduta alla scrivania, incapace di
decidermi ad alzarmi.
Tra le dita stringevo una piuma dall’aria usurata, mentre il
mio sguardo
assente percorreva la stanza in cui mi ero rifugiata; ovvero la vecchia
camera
di papà.
Sorrisi
distrattamente
al poster dei Cannoni di Chudley, di cui ero una tifosa sin da bambina,
prima
di poggiare la fronte sul tavolo di legno.
Mancavano
ormai poche ore…
-
Rose! Vuoi
farmi il favore di scendere?! – la voce irata di mia madre mi
fece sussultare.
In effetti mi stavo comportando proprio da maleducata, restando
rintanata lassù,
ma poco importava.
Non avevo la benché
minima intenzione di trovarmi faccia a faccia con…
-
Rose? –
Dominique spalancò la porta ed entrò senza tante
cerimonie. Indossava un paio
di jeans sdruciti e una canottiera anonima, ma era praticamente
stupenda, come
sempre. Avrebbe potuto indossare un sacco della spazzatura e sarebbe
stata
meravigliosa, sul serio. Ma lei non era superba, né
ostentava la sua bellezza;
era semplice e normale, una ragazza come le altre.
Mia
cugina
mi squadrò per alcuni istanti, corrugando appena le
sopracciglia. – Hai deciso
di restare rinchiusa qui per sempre? Che stai facendo?
-
Niente,
ripassavo alcune formule di Incantesimi. – replicai
scocciata, continuando a
rigirarmi la piuma tra le dita. Lei sospirò – Ma
per piacere Rose, la scuola
comincia domani! Non potresti goderti questa serata come tutti noi? Insieme a noi?
Scossi
la
testa con stizza – No, devo studiare! – ribattei
con forza, fissando ostinatamente
le mie mani. Sentii il suo sospiro, ma non me ne curai. Speravo che se
ne
andasse, ma lei rimase lì a fissarmi.
-
Senti, lo
so che sei arrabbiata con Al perché lo ha invitato, ma sono
amici e lo sai come
sono fatti i maschi, no?
Mi
sentii
avvolgere dall’amarezza. Quello stupido di mio
cugino… - Io non sono arrabbiata
con Al, come ti ho detto stavo solo studiando. – obiettai, ed era una mezza
verità in fondo.
Non ero arrabbiata con mio cugino, ero solo delusa.
Dominique
tacque. Nonostante non mi confidassi con lei da secoli, sapevo che
capiva il
mio stato d’animo. Solo che, invece di farmi piacere, la cosa
mi urtò ancora di
più. Non volevo che sapesse quanto ci stessi male. Non
volevo che provasse pena
per me.
-
Su, adesso
scendiamo, prima che ci vengano ad uccidere! Ti sei persa Lily che
cantava la
canzone preferita di nonna, hai presente? Dai, quella di Celestina
Warbek! –
esclamò mia cugina, sfoderando un sorriso luminoso. Strinsi
più forte la piuma
tra le dita, ma poi mi voltai, facendo un sorriso fintissimo
– Va bene,
scendiamo.
Le
sue
chiacchiere ci accompagnarono
fino al
piano di sotto, dove quasi mi scontrai con mia cugina Roxanne.
Quest’ultima sorrise sarcastica – Stavi per caso studiando, Rosie?
Le
lanciai
un’occhiataccia – Sì,
Roxanne. –
replicai acidamente, marciando fuori. La sentii
sbuffare e borbottare qualcosa sul mio pessimo carattere, ma non mi
voltai.
-
Secondo me
adesso stai esagerando, Rose. Ti stai comportando da bambina! Non
capisco la
ragione del tuo… – mi sibilò Dominique,
affiancandomi. Io mi voltai di scatto –
Ah, tipico! Ovviamente quella che si comporta da tipa strana sono
sempre io.
Per voi è normale preferire la compagnia di quello stronzo,
piuttosto che la
mia. Beh, non preoccuparti di smentire – aggiunsi, mentre lei
apriva la bocca
per ribattere – ormai ci sono abituata. – le diedi
le spalle, prima di
allontanarmi definitivamente. Sapevo di aver parlato troppo, di aver
permesso
che i miei veri sentimenti uscissero fuori, ma ormai era fatta. Marciai
a testa
alta fino allo stagno in fondo al giardino e mi sedetti per terra,
sospirando.
Rimasi
per
alcuni istanti in completo silenzio, prima di voltarmi a guardare la
Tana. I
miei parenti non facevano altro che entrare ed uscire dalla casa,
trasportando
le buonissime pietanze preparate dalla nonna. Il giardino era
illuminato a
festa e tutti parlavano a voce molto alta. Sentivo le loro voci allegre
e
confusionarie mentre stringevo l’erba fresca tra le dita,
cercando di impedirmi
di piangere.
Ero
solo una
stupida.
Ma
che cosa
pretendevo? Mi ignoravano tutti e la colpa era soltanto mia.
Chiusi
gli
occhi e cercai di ricordare un periodo diverso, sette anni prima.
Allora ero
semplicemente la piccola Rosie; una ragazzina allegra e circondata da
gente che
le voleva bene.
Il
problema
era sorto dopo. Non appena era entrata ad Hogwarts era cambiato tutto.
Avevo
sempre
preso sul serio il mio ruolo nel mondo; io ero figlia e nipote di
persone
importanti, di gente che aveva compiuto imprese che non potevo neppure
immaginare… non volevo che la gente mi considerasse
interessante solo perché
ero una Weasley. Solo perché ero figlia di Ron ed Hermione e
nipote di Harry
Potter.
Era
buffo,
perché né mio fratello, né soprattutto
James, Albus o Lily si erano mai posti
il problema. Avevano accettato la notorietà ed avevano
imparato a conviverci.
Ma
io no.
Mi
ero autoconvinta
che tutti avessero delle aspettative su di me e, invece di
intraprendere un
percorso mio, avevo deciso di rendermi perfetta. Volevo esserlo per non
deludere
nessuno, per far vedere a tutti che anche io potevo essere degna di
nota, a
prescindere dal mio cognome… e c’ero riuscita, ma
a quale prezzo?
Ero
diventata una specie di ragazza di ghiaccio, inflessibile, intrattabile
ed
acida. Ero la prima della classe, Prefetto e adesso Caposcuola.
Oltretutto non
avevo amici; ero riuscita ad allontanarmi persino dai miei cugini, che
mi
ritenevano saccente e fredda.
-
Allora mio
padre si è alzato ed è uscito sbraitando
che… ah! – una voce a me ben nota mi
costrinse ad sollevare la testa. Mollai l’erba e scattai in
piedi.
Fantastico,
adesso la mia serata sarebbe stata uno schifo su tutta la linea.
Scorpius
Malfoy e mio cugino Al avevano appena varcato il cancello
d’ingresso e mi
stavano fissando. Al fece uno strano cenno della testa – Ciao
Rose.
-
Al – lo
salutai senza la minima inflessione, mentre dentro di me avrei voluto
schiaffeggiarlo ed urlargli quanto mi facesse star male, con quel suo
atteggiamento.
Albus
era
stato il mio primo vero amico. Essendo cresciuti insieme, avevamo
maturato la
consapevolezza che non ci saremmo mai divisi, che saremmo stati non
solo
cugini, ma soprattutto amici per sempre. Era una cosa sciocca forse, ma
bella. Peccato
fosse una gran cavolata.
Anche
Al era
cambiato, in qualche modo. Si era fatto nuovi amici, e adesso aveva
cose più
importanti a cui pensare. Non c’era stato più
spazio per quella nuova, scorbutica
Rose. Ero stata cancellata e messa in un angolo, senza
possibilità di replica.
Inizialmente avevo creduto che lui capisse il perché del mio
atteggiamento… ma,
anche in questo caso, avevo sbagliato.
-
Weasley,
che piacere. Sono riusciti a tirarti fuori dal tuo antro polveroso?
Con
uno
sforzo immane, rivolsi la mia attenzione al migliore amico di mio
cugino,
lanciandogli la più velenosa tra le mie occhiate. Merlino,
quel Malfoy era una
specie di piaga. Lo odiavo cordialmente, non solo per la sua aria
spocchiosa e
superba, ma anche perché era stato lui a monopolizzare
l’attenzione di Al e del
resto della mia famiglia. Con loro era gentile, educato e simpatico.
Con me era
una specie di demonio. Ero stata sostituita da un cretino snob coi
capelli
biondi.
Ignorandolo,
mi voltai e raggiunsi il tavolo della cena, sedendomi accanto a mio
nonno, ben
lontana dagli altri ragazzi.
-
Ad
Hogwarts allora! Che questo anno scolastico sia proprio come lo
desiderate! –
esclamò Teddy, sollevando la sua Burrobirra.
Sollevai
gli
occhi al cielo e repressi un sospiro stanco.
Mancavano
poche ore e sarebbe ricominciata.
CIAO gente! Come va? Siete tornati dalle ferie/vacanze e vi state accingendo a rientrare nella routine? Io non ci sono mai uscita - dalla routine intendo! - quest'estate ho lavorato (e lavoro tutt'ora, in un'agenzia di viaggi! :D ), mi sono lamentata tanto perché abito lontano dalla città e, pur avendo la patente, non guido, e ho anche cercato di studiare... e la volete sapere una cosa? Venerdì avevo un esame che mi è stato posticipato il 14 settembre, data in cui si terrà il matrimonio di mia zia. Di mattina. Alla stessa ora dell'appello. Questa è fortuna, vero???
Scleri a parte, sono davvero felice di pubblicare questo primo capitolo. Come presto capirete - se non l'avete già capito - il tema della storia probabilmente non sarà granchè fantasioso... ma siccome sono stata ferma per un bel po' di tempo e desideravo ritornare, non odiatemi troppo. Avevo in mente questa fic da circa due mesetti, ma la mia ispirazione era andata in vacanza...
E' una Rose/Scorpius... anche se per adesso non è che loro due siano proprio amici, eh! Ma mai dire mai! Questa nuova Rose è diversa per davvero, vero? Più menefreghista, più acida, meno dolce...
Ah, già è solo apparenza! ;)
Pubblicherò prestisssssimissimo, quindi fatemi sapere cosa ne pensate! Efp mi era mancato!
Lily_Luna