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Autore: Migiri Born    08/09/2011    3 recensioni
Ecco, non sono davvero tipo da favole, ma questa mi è venuta in mente così ed ho voluto condividerla ^^ E' una storia che tratta di un principe capriccioso e cattivo che viene punito da suo padre, ma non posso dirvi di più perchè è tanto corta la favola che vi svelerei tutto ^^' Quindi se siete curiosi dategli un'occhiatina, altrimenti andate avanti per la vostra strada XD Per i curiosi: spero vi piaccia, buona lettura ^^
Genere: Fantasy, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti, rieccomi con un’altra favoletta ^^ Avrei intenzione di trasformare questi racconti in una serie e prima o poi lo farò XD Per ora mi limiterò a tenerli divisi ^^ Buona lettura, spero gradirete ^^

 

Cuore di Sabbia e Occhi di Luna

Agli albori del tempo, quando la Terra verdeggiava di fronde rigogliose e fioriture incontaminate, gli spiriti elementali, pari a divinità, governavano il corso della vita.

Tali spiriti avevano la capacità di assumere le forme più disparate, chi di volpe, chi di fiume, ma tra loro, due  si elevavano per splendore; lo spirito del deserto, Cuore di Sabbia, il quale possedeva meravigliosi capelli d’ambra, e Occhi di Luna, la bellissima dea del candore lunare dalle iridi bianco latte. Le due divinità erano solite mostrarsi come apparizioni eteree, l’uno di giovane ragazzo, l’altra di donna.

Innamorati da tempo immemore, essi non avrebbero mai potuto toccarsi, appartenendo a differenti sfere degli elementi, ma si contentavano della presenza reciproca.

Quando la notte ghermiva il sole cocente dell’infinità desertica, ed il vento s’acquietava in una leggera brezza sotto lo splendente velo del firmamento celeste, Cuore di Sabbia mutava il suo intero corpo in migliaia di granelli ramati, che salivano fino in cielo, cullati dai raggi rifulgenti della splendida dea.

Ma un giorno, quando il sole si spandeva ancora sulla Terra, lo spirito degli oceani che aveva nome Cobalto, invaghitosi del giovane dio, lo invitò con un inganno nella sua dimora, in fondo al mare più oscuro.

Lo spirito marino  aveva infatti riferito al dio del deserto di aver trovato un modo per far si che il giovane e la dea lunare potessero incontrarsi.  

Cuore di Sabbia, ignaro delle intenzioni dello spirito, e impaziente di vedere la sua amata, accettò l’invito, ma non appena mise piede nelle distese marine, subito lo avvilupparono violente correnti e gelide onde che lo trascinarono nel nero dell’oceano, dove lo attendeva il dio Cobalto.

Alla vista dello spirito, ormai nelle sue mani, la divinità del mare  svelò lui l’inganno, e lo stesso non fece in tempo a stringerlo tra le braccia, che subito Cuore di sabbia lo respinse e, consapevole di non aver via di fuga, distrutto dal dolore, con le ultime forze cambiò forma in granelli.

Lo spirito, in questo modo, aveva impedito al dio marino di macchiarlo di una colpa contro l’amore per Occhi di Luna, ma allo stesso tempo, Cuore di Sabbia non avrebbe più potuto far ritorno sulla terra, mancando dell’aiuto del vento, che sempre gli era stato amico.

Il volto triste, e colmo di lacrime della dea, a causa della perdita dell’amato, s’impose eterno sulla superficie serica  della Luna, ancora oggi visibile agli occhi dei mortali.

Occhi di Luna piange e si dispera ogni notte, poiché il candore dei suoi raggi non può raggiungere il viso del giovane Cuore di Sabbia, ancora imprigionato e sempre devoto al suo unico amore, e di rimando, il deserto è ogni giorno più arido.

  
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