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Autore: The Plague    09/09/2011    10 recensioni
Questa è una Dramione, Fremione, Severmione... insomma una fic sul pairing Hermione/qualsiasicosarespiri, ambientata ad Hogwarts (ma dai, chi l'avrebbe mai detto?) durante il sesto anno, ma il sesto anno è lì così, dimenticate tutte le cose scritte dalla Row perchè questa è pura demenzialità. Visto che devo scrivere qualcosa sulla trama, dirò che come forse avrete già intuito la nostra Herm si innamorerà in rapida successione di tutta la popolazione maschile di Hogwarts, e non dimentichiamoci di zio Voldy, lui si che è spassoso, gente!
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione, Fred Weasley/Hermione Granger, Hermione/Severus
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Sevvy scosse i suoi lunghi capelli setosi (ebbene sì, setosi, setosi) mentre camminava per i corridoi di Hogwarts dopo essere tornato dal suo lavoro part-time al frantoio.

Come mi sento leggero, anche oggi ho donato i miei due ettolitri dolio alla comunità magica” canticchiava, mentre due uccellini cinguettanti lo seguivano, una musica dolce suonava nell’aria e il sole splendeva (certo, c’era un’atmosfera da Mulino Bianco, per chi non l’avesse capito Sevvy è sempre stato un angioletto e la sua passione per i coniglietti pucciosi è cosa ormai nota). I corridoi di Hogwarts erano pieni di piccole Grifondoro in divisa, tutte Lavanda style, che lo guardarono adoranti mentre faceva ondeggiare la sua chioma morbida e corposa passando tra di loro come Cristo tra i plebei. Poi entrò nel suo ufficio e vide che lo aveva lasciato con la modalità per studenti accesa: tutta quella lugubritudine lo rese triste, quindi arricciò gli occhi, il naso e anche la bocca prima di ricordarsi che possedeva una bacchetta magica (fatta di legno di rosa e peli del culo di un Teletubbie). Quindi la tirò fuori e attivò la modalità privata che esprimeva veramente la sua personalità: le pareti si tinsero di rosa shocking, apparvero centrini di pizzo e quadretti di zio Voldy incorniciati, e dal soffitto scese una pedana con sopra Dolores Umbridge che faceva la lap-dance sulle note di Beyoncé.

Finalmente soddisfatto, Sevvy si sedette sulla sua poltrona a fiori, si collegò su Facebook e mandò un messaggio a Silente: “Al, mi sono veramente stufato di fare il doppio gioco con zio Voldy e fingere di farlo con te e contemporaneamente aiutare Potter ma fingere di odiarlo, odiare Malfoy ma fingere di aiutarlo pur odiandolo, odiare Paciock e non fingere un’emerita cippa, e devo anche partecipare a quelle bruttissime riunioni a Villa Malfoy dove tutto è nero e nessuno mi prepara mai una cioccolata calda!”.

Immediatamente Silente rispose con una faccina triste: “Come ti capisco, anche io mi sono stufato di salvare sempre il culo a Potter e rimediare alla sua ottusaggine con le mie erudite spiegazioni! Dai che abbiamo quasi finito, tra un po’ io e Voldy fingiamo di tirare le cuoia in rapida successione così possiamo organizzare un toga party fighissimo a Beauxbatons”.

Sevvy non era molto soddisfatto, ma uscì da Facebook pensando di andarsi a distrarre facendo precipitare Paciock dalla scopa. Solo quando fu al campo da Quidditch gli venne in mente che Paciock non aveva mai avuto una scopa perché era troppo imbranato per fare qualcosa di più impegnativo di una passeggiata, ma ormai era lì e i Grifondoro stavano stracciando i Serpeverde millemila bilioni a zero, grazie al solito Potter che aveva barato mettendo in campo novecento Boccini con la collaborazione di Baston, che oltre a fare il giocatore professionista di Quidditch fabbricava Boccini di contrabbando, e ingoiandoli tutti a ripetizione. L’aitante ed affascinante professore si sedette sugli spalti, chiedendosi perché mai Potter fosse così bravo a Quidditch e così demente da non capire che l’allusione di Diggory al bagno dei prefetti era un aiuto e non un invito sessuale, e si trovò casualmente proprio vicino a Weasley e Granger. Decise quindi di rivolgere loro la parola in barba al suo personaggio.

“Weasley, tu non eri il portiere dei Grifondoro?”

In effetti Ron indossava ancora la divisa giallorossa e gli rivolse un gran sorriso dicendo: “Mphovo fof, ‘affù vo’fevvo e ‘ajjù foffa ”.

“Granger, per caso Potter gli ha insegnato il Serpentese?” chiese Sevvy.

“Nossignore, ha detto che sta mangiando una torta e lo ha fatto mentre stava mangiando una torta, per questo non ha capito” spiegò Hermione pazientemente.

Sevvy stava per dire a Ron che aveva uno spinacio incastrato tra gli incisivi, quando i suoi occhi color cromatura-di-Mercedes-scolorita si incrociarono con quelli nocciola di Hermione e tutto il caos della partita parve svanire (NdA: in realtà il caos era svanito per davvero perché la partita era finita mentre Sevvy cercava di capire cosa avesse detto Ron, ma non voglio rovinare l’idilliaco momento in cui un professore di mezz’età capisce che è innamorato di una studentessa sedicenne che lo crede un Mangiamorte e acquista la certezza che la sedurrà ignorando tutte le leggi sulla pedofilia).

Sevvy ed Hermione furono catapultati in un prato in riva al mare dove due cavalli bianchi correvano; anche loro erano vestiti di bianco e quando partì la musica delle Olimpiadi capirono che dovevano lanciarsi l’uno verso l’altra al rallentatore. Quindi Sevvy scosse la nera chioma profumata e cominciò a correre, e la musica delle Olimpiadi venne sostituita dalla colonna sonora della pubblicità del detersivo perché era un peccato sprecare dei vestiti così bianchi… Hermione era quasi arrivata tra le sue possenti braccia quando la Sprite si materializzò accanto a loro e fece un gran rutto. Quindi tutta la magia si spezzò e la coppietta felice scoprì di non essersi mai mossa dal campo da Quidditch.

“Scusate, ho mangiato pesante” disse la Sprite.

Sevvy arricciò di nuovo tutto l’arricciabile e le urlò dietro: “Vai a fare la cicciona da un’altra parte, mi hai rovinato la mia fantasia pura e casta sulla mia allieva di sedici anni!”. Poi si girò verso Hermione e si chiese se anche lei avesse vissuto la stessa magia. In effetti lei sembrava davvero stordita e per un attimo Ron si chiese se un Bolide non l’avesse colpita (poi tornò a mangiare la sua torta sbattendosene altamente della sua migliore amica). In realtà nella mente di Hermione si agitavano immagini diverse: la bellezza di Sevvy, i capelli di Sevvy, il compito di Divinazione da consegnare domani, Sevvy, l’ultimo numero di Cioè, il frullatore che le avevano regalato i suoi genitori al compleanno, la forza delle braccia di Sevvy… Alla fine, indovinate un po’, Sevvy fu quel che prevalse. I due restarono a guardarsi per ere geologiche mentre gli spalti si svuotavano, calava la sera e da qualche parte nel mondo i panda si estinguevano. Alla fine Sevvy si disse che doveva riprendere la sua aria da professore rompicoglioni e sbottò: “Granger, lurida Mezzosangue! Che ci fai fuori dal castello di sera? In punizione nel mio ufficio, stanotte!” Poi fra sé e sé, mentre Hermione si allontanava con gli occhi a forma di cuoricino (NdA: e certo, si era innamorata del più figo tra le centinaia di ragazzi disponibili ad Hogwarts… Bè, almeno da sposati avrebbero risparmiato sullo shampoo), aggiunse: “Che genio che sei, Severus! Stanotte la avrai nel tuo ufficio! Sarà meglio che dica a Dolores di mettersi il bikini!”. E si avviò verso il castello: non vedeva l’ora che arrivasse il momento del castigo.

 

 

 

Angolo dell’autrice

Cheffigata, ho appena scritto il primo capitolo della mia prima fic demenziale! Ok, adesso ci sono un paio di credits necessari: prima di tutto a Lily_James che sta scrivendo una Dramione da rotolarsi dalle risate e che mi ha spinto a dedicarmi anch’io alle demenzialità ridacchianti; e seconda ma non per importanza Chiarolla che mi ha promesso di aiutarmi aggiungendo le sue due manine sarcastiche e pungenti all’umorismo delle mie. Detto ciò, mi sento un po’ immodesta ma devo proprio dirvi che questo capitolo ha fatto sganassare anche myself mentre lo rileggevo, soprattutto per la prima parte in cui Sevvy si personalizza l’ufficio :’D Mi raccomando, recensite a più non posso, anche solo per dirmi “Fa schifo” (no, ok, non ditemi solo che fa schifo, casomai ditemi anche perché fa schifo così posso migliorare… anche se vorrei tanto che nessuno di voi pensasse che fa schifo, ma non si può avere tutto dalla vita). Buona lettura! :)

  
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