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Autore: Gufo_Tave    12/09/2011    5 recensioni
Una storia celata dietro una maschera… che si riveli più di quel che sembri?
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Cancer DeathMask, Nuovo Personaggio, Virgo Shaka
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 7: E la maschera… svanì

Capitolo 7: E la maschera… svanì

 

Death Mask, nel frattempo, iniziava a non capirci più nulla:

-Qualcuno mi potrebbe spiegare cosa c’è di tanto scandaloso?-

 

-Cavaliere del Cancro- rispose Saori: -In questo periodo, essendo libera da impegni militari, stavo cercando una spiegazione riguardo alla maschera che la legge del Santuario impone alle donne guerriere. So per certo che fu Saga, nelle vesti di Arles, a emanare ufficialmente questa norma, ma non ho trovato alcuna prova scritta di tale obbligo in epoche precedenti, e il racconto della nobile Aleola lo conferma-

-In pratica, Seiya ha subito le angherie di Shaina per niente?- chiese Shun, costretto a tendere le catene di fronte all’esagitata serva.

-Temo proprio di sì- rispose Atena, desolata: -Anche perché, con le forme che hanno certe armature femminili, è alquanto evidente che le maschere non servono certo a nascondere la femminilità, anzi-

 

-Vedo…- rispose Aleola, attingendo dai ricordi della dea: -Eppure, ai miei tempi, le nostre armature erano molto meno scoperte. D’altro canto, c’erano molte più donne tra le nostre file-

 

Ikki, finora silente, prese la parola:

-Per pura curiosità, quante ce n’erano all’epoca?-

 

-Su un totale di quarantadue saint, almeno diciassette, comprese le schiere più alte- rispose, mentre Atena annuiva.

 

Il dato doveva essere piuttosto sconvolgente per dei guerrieri abituati a vedere pochissime donne in armatura. Ma la domanda più sorprendente fu posta da Aiolia:

 

-Mi perdoni, ma cosa intende per “schiere più alte”? Non certo quelle dei cavalieri d’oro-

Aleola accennò un broncio:

-Vedo che i tuoi pregiudizi t’impediscono di arrivarci per cui, se la nostra signora è d’accordo, ti mostrerò quale aspetto aveva l’armatura che indossavo- rispose, maliziosa.

 

Ottenuto con un cenno l’assenso, Aleola si alzò in piedi e chiuse gli occhi. D’un tratto, la fanciulla fantasma si trovò circondata da piccoli frammenti di luce, vorticanti attorno alla sua persona. Il sudario che indossava fino a quel momento lasciò lentamente il posto ad una sorta di chitone cui si sovrapposero piastre dorate.

Aiolia rimase shoccato da ciò che vide, tanto che cadde in ginocchio.

E ne aveva ben donde, giacché Aleola indossava una corazza dorata; benché fosse molto differente dalle attuali, chiunque poteva intuire che fosse la gold cloth del Leone.

O meglio, una sua versione precedente.

A parte le ovvie differenze nelle fisionomie dei proprietari, nella corazza della donna sì intravedevano drappi di candido tessuto, che  nascondevano parti di armatura altrimenti privi di fregi, specie sul bacino e sulle braccia, fino al gomito. Al contrario, gli elementi esposti erano pesantemente decorati, più di quanto non fossero quelli attuali.

Agli occhi di tutti era evidente come, nel corso dei secoli, si fossero abbandonati certi fronzoli in favore di una maggiore funzionalità.

Soprattutto, era ovvio come le donne, all’epoca, occupassero posizioni decisamente più importanti delle attuali, se una di loro faceva parte della ristretta elite dei custodi dorati.

Intuendo i pensieri dei vivi Aleola tornò ad accomodarsi:

 

-Come vi ho già detto, a quel tempo erano molte le donne in servizio nel corpo dei saint di Atena: ce n’erano tre solo contando i cavalieri d’oro-

 

-E chi erano le fortunate?- chiese Death Mask con una punta di malizia nella voce, dimentico di essere al cospetto della dea.

 

-Oltre a me, Virgo e Pisces. Fu lei a salvare me e Kométes, nonostante fosse sorella del traditore-

 

-Scusami, cocca- interruppe Death Mask gettando nel cesso ogni forma di cortesia: -Ma come mai quello stronzetto del mio predecessore non ha semplicemente spedito Kométes nell’Ade?-

 

Più che l’indignazione, poté la sorpresa: come poteva Death Mask conoscere la costellazione del traditore?

L’italiano, alzando le mani, spiegò: -Non fate quella faccia, è da quando l’abbiamo evocata che questa qua vuole farsi uno spuntino ai danni del sottoscritto, non ci vuole molto a capire chi l’ha resa vedova-

Aleola cercò, inutilmente, di soffocare una risata nervosa, per poi tornare seria:

 

-Hai indovinato, cavaliere, fu il Cancer dell’epoca ad uccidere il padre di Kométes-

 

-Non mi stupirei se avesse voluto ucciderlo sotto i tuoi occhi, appena prima di finirti. Che villain da quattro soldi-

 

-Ti sbagli, Death Mask. Il tuo predecessore era un uomo violento, ma non era raffinato nelle uccisioni. Non era il tipo da spedire le proprie vittime nello Yomotsu, o da condurci interi combattimenti-

 

-Insomma, visse da bestia, morì da bestia- rispose l’italiano, cupo.

 

-Vero, ma non è detto che tu debba fare altrettanto- rispose la narratrice, alzandosi.

 

Senza alcun preavviso, la figura di Aleola iniziò a svanire.

Con calma, oltrepassò Cancer e Virgo, e fece un inchino davanti alla dea:

 

-è stato un onore poter parlare di nuovo con lei, mia signora-

 

-Addio, leonessa di Atene- rispose la dea, tenendo nervosamente la mano del suo antico cavaliere.

 

E la maschera, vera e propria protagonista di questa storia… svanì.

Insieme ad Aleola, s’intende.

 

Note:

E così finisce la storia di Aleola. Come avrete capito, fondamentalmente l’idea alla base di questa fic era di spiegare perché diamine le donne cavaliere dovessero portare una maschera, mentre gli uomini no.

Come avete capito, la spiegazione è molto semplice: non c’è stata alcuna regola (almeno, fino all’intervento di Saga), solo una consuetudine, che col tempo è stata deformata, come ha compreso il povero Seiya.

Di fatto, i cavalieri dell’epoca, dopo aver sperimentato i pericoli dell’identità pubblica, hanno scelto combattere con un’identità segreta.

Infatti, il corpo dei Saint di Atena è piuttosto anomalo: tecnicamente si tratta dell’esercito della dea, tuttavia, l’estrema specializzazione dei suoi membri (ad eccezione dei soldati semplici, vera e propria carne da cannone) li rendono dei facili bersagli, se non in prima persona, quantomeno verso i loro cari. Un esempio è quello di Shunrei durante lo scontro Death Mask – Shiryu, in cui il primo spedisce a mollo la ragazza del secondo (facendo impennare il dragone XD NDserva). Oppure, nella guerra contro Hades, il caso Seiya-Seika, con la seconda protetta dai bronze “panchinari”.

Spero con questa storiella di non avervi annoiato, e di avervi proposto una storia diversa dal solito, sebbene non sia basata su combattimenti, rincorse al salvataggio della solita dea o amoreggiamenti vari.

  
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