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Autore: Neko    16/09/2011    9 recensioni
Una nuova avventura travolge inaspettatamente i Mugiwara partiti per affrontare le sorprese del Nuovo Mondo.
Da una strana isola dove avvengono fenomeni strani, si ritroveranno a che fare con quello che il destino ha in serbo per loro.
Genere: Avventura, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Monkey D. Rufy, Nami, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Rufy/Nami
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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DeStInY

 

Capitolo uno: Terra in vista

 

Ecco che i Mugiwara si erano ritrovati nuovamente in una situazione assurda, a dir poco incredibile, ma se nel Grande Blu accadevano cose bizzarre, nel nuovo mondo potevano accadere cose straordinarie ai confini con la realtà.

Erano circa un paio di giorni che l’intera ciurma navigava in quelle acque esplorate solo da pochi e tra le lamentele di Rufy che voleva del cibo e i battibecchi di Sanji e Zoro, il resto del gruppo si godeva quel momento di tranquillità, portandosi avanti con le proprie faccende.

Nami si era chiusa in cabina a disegnare la mappa dell’isola che si erano appena lasciati alle spalle, Chopper preparava alcuni medicinali che aveva finito qualche giorno prima, Robin si portava avanti con la lettura di uno dei suoi libri, Usopp e Franky trafficavano con le loro creazioni e Brook dormiva tranquillamente sul ponte dopo essersi esercitato per l’intera mattina al violino, cercando di creare una nuova melodia.

Tutta quella pace che ora regnava sulla Sunny ci voleva proprio. L’ultima terra su cui avevano sbarcato, non era stato uno scherzo e i pazzi che credevano di avere sotto il loro controllo quel territorio, avevano dato loro del filo da torcere, nonostante non avessero avuto la meglio. I ragazzi ne erano usciti vivi grazie agli allenamenti che avevano svolto nei due anni di separazione, ma questo non aveva permesso loro di uscire dallo scontro senza nemmeno un graffio. Gli abitanti del nuovo mondo erano molto più forti di quelli del Grande blu e l’intera ciurma ormai lo aveva compreso, soprattutto Rufy.

Esso era colui che, come al solito, aveva rischiato di più facendo preoccupare per l’ennesima volta tutti i suoi compagni. Nami si ritrovò a ringraziare quel suo potere, datogli dal frutto del diavolo gomu gomu, che gli garantiva una maggiore resistenza, se no quella volta difficilmente se la sarebbe cavata. Eppure ora il capitano della nave era li tranquillo, come se niente fosse successo, nonostante fosse più bendato di una mummia.

“Terra in vista!” gridò Usopp guardando verso l’orizzonte con un binocolo. “Ha un aspetto alquanto bizzarro. Vedo delle strane cose apparire e scomparire in continuazione!” sostenne il cecchino, passando lo strumento a Ruffy che con una smorfia disse “Ma che cos’è? Siamo sicuri sia un’isola?”

“Ho letto qualcosa a proposito, non ricordo molto. Quella dovrebbe essere l’isola del tempo!” disse tranquillamente l’archeologa avvicinandosi al capitano e osservando anch’essa l’isola, cosa che fecero anche tutti gli altri dopo aver udito l’urlo di Usopp.

“Non so molto sull’argomento, essendo questo un mare da pochi esplorato e  ancora meno quelli che hanno avuto la possibilità di raccontare cosa succede in questo mare. Se la memoria non mi inganna, quell’isola consente a pochi prescelti di tornare indietro sulle loro imbarcazioni, dopo che questi si sono avventurati al suo interno!” continuò pacatamente Robin.

“In base a cosa sceglie chi far tornare o meno?” chiese Chopper curioso e intimorito allo stesso tempo, ma Robin scosse la testa, non conoscendo la risposta.

Bhe io vorrei evitare di scoprirlo!” cominciò UsoppRufy, non avrai intenzione di sbarcare e di rischiare di non diventare il re dei pirati, vero?”

Usopp negli ultimi due anni che aveva trascorso lontano dai suoi compagni, aveva imparato ad affrontare la sua paura e lo aveva anche dimostrato in battaglia sulla precedente isola, ma comunque preferiva essere prudente.

Rufy non rispose, al contrario abbassò  il cannocchiale con un gemito, portandosi una mano sullo stomaco.

Rufy, ti senti male?” chiese Chopper, agitato.

Il ragazzo prendendo un profondo respiro sorrise e scosse la testa “No, no, sto bene!”

Rufy, la tua ferità è…” cominciò Nami avvicinandosi a lui preoccupata, ma esso rispose “Tranquilla Nami, non è niente. Con una bella mangiata passerà!” disse con i suoi soliti sorrisi, ma la ragazza si accorse del fatto che fosse un po’ forzato nel suo tentativo di nascondere il dolore.

Sanji sospirò “Ho capito, vado a preparare qualcosa, tanto è quasi ora di pranzo!” disse il cuoco recandosi in cucina, pronto a preparare un abbondante pasto per tutti.

Rufy si appoggiò al corrimano della nave sentendosi improvvisamente debole. Nami e Zoro lo sorressero e la ragazza non perse l’occasione di dire la sua “Baka, come posso stare tranquilla? Ti hanno trafitto nel bel mezzo dello stomaco da parte a parte. Chopper dice che non è una ferita da sottovalutare. Sei fatto di gomma, ma se viene colpito un tuo organo vitale, rischi la pelle come tutti gli altri e ci è mancato poco questa volta!” la voce di Nami era carica di rabbia e preoccupazione.

“Ma Nami, davvero mi basta una bella mangiata per ritornare in forma. Questa ferita è un graffio!” cercò di giustificarsi il capitano.

“Non è un graffio e lo sai. Forse lo può paragonare a un graffio a quanto ti è accaduto a Marineford e…

Nami!” la voce di Zoro tuonò nell’aria mettendo a tacere la navigatrice.

Rufy abbassò la testa e nascose gli occhi sotto l’ombra del cappello. Da quando la ciurma si era riunita, Rufy non aveva ancora accennato a quanto era avvenuto  nella prigione della marina e di come si erano svolti i fatti che i giornalisti avevano abbastanza modificato nelle loro pubblicazioni.

Nonostante fossero passati due anni, quello era ancora un argomento tabù. Era ancora difficile per lui accettare completamente la scomparsa di suo fratello, nonostante si fosse ripromesso di continuare il suo viaggio e di realizzare, almeno lui, i suoi sogni.

Nami portò una mano alla bocca “Scusa Rufy

Si sentì un sospiro “Non importa! Forse hai ragione tu, sto sottovalutando la ferita!” disse abbassandosi lentamente e adagiando la schiena contro il parapetto della nave.

Zoro, dopo essersi assicurato che il suo amico stesse bene, si allontanò per andare a controllare a che punto fosse arrivato il cuoco, lasciando i due da soli. Nami si sedette accanto a lui a testa china, lanciando verso Rufy delle occhiate preoccupate di tanto in tanto.

Nami, rilassati. Non sto morendo!” disse Rufy sorridendo.

“Avresti potuto. Perché sei sempre così incosciente. Mi…ci fai preoccupare!” disse arrabbiata.

“Ti stai riderendo alla ferita allo stomaco o a Marineford?” chiese Rufy facendosi serio.

Nami sussultò. Era la prima volta che sentiva dire dal suo capitano, di sua spontanea volontà, il nome del luogo dove si era svolta la sua tragedia personale.

“Credevo fossi morto. Il giornale raccontava le vicende che si erano svolte in quel postaccio  e riportava la notizia delle tue condizioni disastrate, per poi parlare della tua scomparsa! Cosa avrei dovuto pensare? Ti sei lanciato in qualcosa di più grosso di te. È stato imprudente da parte tua!” disse la ragazza stringendo con forza i pugni.

“Cosa avresti fatto tu, se al posto di Ace ci fosse stata Nojiko?”

Nami chiuse gli occhi e si morse le labbra, rabbrividendo a quel pensiero “Forse anche di peggio di quanto hai fatto tu. Ma tu non sai cosa ho provato in quel momento…cosa tutti abbiamo provato. Non eravamo lì con te per aiutarti e sostenerti!”

“So esattamente come ci si sente. Io ero lì eppure non sono stato in grado di aiutarvi e proteggervi da quel pacifista orso. Vi ha mandato in giro per il mondo senza che io potessi muovere un muscolo e prima di venire a conoscenza dei suoi poteri, vi ho creduto morti. Mi sono sentito un debole, un fallito, non capace di proteggere le persone che più amo, nonostante i duri allenamenti a cui mi sono sempre sottoposto fin da bambino. E per qualche tempo ho continuato a sentirmi colpevole di quanto è accaduto!” disse Rufy abbassando la testa “Ricordo come se fosse accaduto ieri, il tuo sguardo che supplichevole mi chiedeva aiuto. Invece io non sono stato nemmeno in grado di respirare, figuriamoci salvarti!”

Nami sussultò sorpresa a quella confidenza “Rufy, tu…tu non hai nessuna colpa di quanto accaduto. Probabilmente da una parte è stato un bene. Se non ci avessero divisi e fossimo subito partiti per il nuovo mondo, saremo stati impreparati e a quest’ora saremmo solo cibo per i pesci!”

“Si, l’ho pensato anch’io…tante di quelle volte che speravo mi aiutasse a superare il senso di colpa!”

“Cosa ti ha aiutato a dimenticarlo?” chiese Nami curiosa.

Rufy la guardo sorridendo dolcemente “Voi!” Nami sussultò sorpresa “Nonostante tutto, due anni dopo, tutti quanti avete risposto al mio appello. Mi avete dimostrato di avere ancora fiducia in me, nonostante la mia incapacità di proteggervi!”

Nami si mise le mani ai fianchi e sorridendo in modo furbo disse “Ne dubitavi forse?”

“Dubitavo di me stesso. Non credevo di meritarmi dei nakama come voi!” a quella frase Nami non resistette e stringendo un pugno, con forza, colpì la testa del povero mal capitato “Sei il soluto baka! Sarai cresciuto e diventato più carino, ma rimani sempre il solito scemo!”  

Rufy sgranò gli occhi “Mi trovi carino?”

Nami arrossì “Ecco, io…io volevo dire che…che nonostante tutto hai perso un po’ di quell’aria infantile che ti caratterizzava, tutto qui!”

Rufy rise. Era la prima volta che vedeva Nami impacciata. Esso allungò la mano e le accarezzò i capelli, cogliendo di sorpresa la ragazza. “Non solo io sono cambiato. Tutti lo siamo e devo dire che questo nuovo look ti dona!”

Nami sentì il suo cuore battere più forte. Percepì una strana sensazione  a ricevere quel complimento così diretto sul suo aspetto fisico da Rufy.

La porta della cucina si aprì, lasciando uscire Zoro, il quale, brontolando un “quel cuoco da strapazzo, prima o poi lo faccio a fette!”, si avvicinò loro dicendo “Ehi voi due, se non sto interrompendo qualcosa, vi conviene venire a mangiare!”

Nami lo fulminò con lo sguardo “cosa vorresti dire con “interrompere qualcosa”?”

Zoro divertito disse “Non sono stupito!Mi sono accorto delle occhiate che di tanto in tanto voi due vi lanciare all’insaputa dell’altro!”. Questa frase provocò l’ira di Nami che colpì il povero spadaccino per fargli pagare quanto appena accennato, soprattutto in presenza di Rufy che poteva benissimo fraintendere. “Certo che stare due anni sull’isola delle donne, ha risvegliato in te certi interessi. Eh capitano?”

Rufy comprese benissimo cosa Zoro volesse insinuare e alzando gli occhi al cielo disse “Al contrario di come tu e Sanji possiate pensare, non è successo niente su quell’isola. Mi sono solamente allenato!”

Zoro scoppiò a ridere “Rilassati, stavo solo scherzando! Ma ciò non toglie che hai un certo interesse per la nostra navigatrice!” disse allontanandosi non dando il tempo a Rufy di controbattere e difendersi da quanto insinuato.

Il capitano si sentiva decisamente meglio dopo il pranzo abbondante che Sanji aveva preparato. Non rimaneva che discutere sul fatto di sbarcare o meno sull’isola misteriosa.

“Dobbiamo scendere. Vi ricordo che dobbiamo registrare il magnetismo dell’isola!” disse Nami sbattendo le mani sul tavolo, al sentir le insistenti richieste di Chopper e Usopp al loro volere evitare quell’isola.

“Allora perché non scendi tu?” cominciò il cecchino “Per registrare il magnetismo non è necessario che scendiamo tutti! Inoltre hai visto quelle continue scariche elettriche che di tanto in tanto sbucano fuori da qualsiasi parte dell’isola. Chissà quali tipi di agenti atmosferici ci sono là dentro, magari qualcosa che nemmeno conosciamo!”

Robin mantenendo la sua compostezza prese la parola “Si chiama isola del tempo, ma non ha niente a che vedere con il tempo atmosferico. Quei fulmini e lampi che si vedono, indicano solo la nascita di nuove distorsioni temporali, che inghiottono qualsiasi cosa ci sia sul loro cammino!”

“Meno male che non ne sapevi molto archeologa!” disse Franky.

“Ho dato un’occhiata a quel diario di bordo che abbiamo preso alla nave pirata che abbiamo incontrato qualche settimana fa e su di esso era citata quest’isola. Sembra che alcuni membri dell’equipaggio che si sono inoltrati all’interno dell’isola, non siano più tornati indietro!”

“Con queste distorsioni si può andare in dietro nel tempo o nel futuro, dico bene?” Non c’è molta differenza dal Grande blu allora. Abbiamo già viaggiato nel tempo, ricordate little Garden?” chiese Sanji.

“Io non mi ero ancora unito a voi. Mi sarebbe piaciuto esserci!” disse Chopper rattristandosi.

“Hai solo evitato di farti mangiare da dinosauri o di diventare una statua di cera!” disse Zoro.

Yohohoho anche se finissimo all’epoca preistorica, i dinosauri avrebbero ben poco con cui sfamarsi con le mie carni, perché di carne sulle mie ossa non ne è rimasta Yohohoho!” disse Brook  con una delle sue solite battute sul suo aspetto.

“Era diverso. Little Garde è un’isola della nostra epoca dove il tempo si è fermato, non è un mondo parallelo!” disse Nami “Comunque ho notato che il log pose ha preso a girare freneticamente, quindi sta già registrando il magnetismo dell’isola. Si può anche evitare di sbarcare!”

Rufy incrociò le braccia indeciso sul da farsi. Era davvero curioso di inoltrarsi nell’isola, ma una nuova fitta allo stomaco, gli deve ricordare che per il momento era meglio evitare eventuali scontri e avventure di cui non si può conoscere l’esito. Non voleva rischiare che i suoi nakama, si facessero male a causa della sua irresponsabilità. Ormai aveva imparato la lezione.

Esso sbuffò “D’accordo, rimaniamo sulla Sunny, ma sarà una vera noia!” disse, ma la noia non ebbe il tempo di farsi sentire, che un urlo proveniente da Nami, fece sussultare e voltare tutti.

Sotto la ragazza si era aperto un vortice, una distorsione temporale che l’aveva attirata a sé, senza che la navigatrice potesse fare niente per evitarla.

Istintivamente Rufy si lanciò al suo recupero, così come gli altri, venendo anch’essi risucchiati al suo interno. Solo Franky e Brook rimasero sulla Sunny a causa della chiusura improvvisa della distorsione.

 

 

Salve a tutti.

È da un po’ che manco da EFP e ancora di più in questa sezione.

Mi viene un po’ difficile inventare storie su i nostri cari Mugiwara, ma ho voluto tentare di nuovo.

Ho scritto già qualche capitolo e spero di essere riuscita bene a gestire i mille personaggi che ci saranno nella storia.

Spero anche che possa piacervi e che non vi sembri noiosa, dato che si racconterà molto e l’azione arriverà solo a capitoli avanti (non saprei dire ancora quando).

Bhe che dire ancora?

Buona lettura e soprattutto fatemi sapere cosa ne  pensate!

Byebye

Neko =^_^=

 

  
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