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Autore: The Plague    19/09/2011    3 recensioni
Questa è una Dramione, Fremione, Severmione... insomma una fic sul pairing Hermione/qualsiasicosarespiri, ambientata ad Hogwarts (ma dai, chi l'avrebbe mai detto?) durante il sesto anno, ma il sesto anno è lì così, dimenticate tutte le cose scritte dalla Row perchè questa è pura demenzialità. Visto che devo scrivere qualcosa sulla trama, dirò che come forse avrete già intuito la nostra Herm si innamorerà in rapida successione di tutta la popolazione maschile di Hogwarts, e non dimentichiamoci di zio Voldy, lui si che è spassoso, gente!
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione, Fred Weasley/Hermione Granger, Hermione/Severus
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Nei giorni seguenti Hogwarts ferveva di preparativi per l’imminente salvataggio di Hermione. Silente aveva messo un annuncio su tutti i più squallidi giornali del mondo per reclutare supereroi: si erano già presentati Wolverine che si stava oliando gli artigli, Darth Vader con lo spray per mantenere la sua voce sempre impeccabile, Tremonti che era convinto di poter piegare il rapitore di Hermy con la minaccia di tagli fiscali e la Fata Turchina. (A dire la verità erano arrivate anche Catwoman e Campanellino, poi si era scoperto che tutte e due sniffavano come un aspirapolvere, quindi era stato ritenuto saggio allontanarle). Malfoy girava per i corridoi distribuendo fucili a pompa, granate e cerone verde militare per disegnarsi quelle due righe sulle guance che fanno tanto figo. Mirtilla Malcontenta e Pix addestravano le nuove reclute facendogli giocare infinite partite a Call of Duty alla Playstation. Ron continuava a mangiare quella prelibatezza britannica detta pasticcio di rognone e se ne sbatteva di tutto.

Quella sera nell’ufficio di Piton regnava una strana atmosfera sospesa, forse perché zio Voldy era sparito dai ritratti alle pareti per ripicca. Sevvy aveva due cetrioli sugli occhi e si stava facendo la sua maschera di bellezza all’uvaspina, quando Drachetto irruppe nella stanza dopo aver scardinato la serratura a colpi di mitra. “Professore! So bene che lei vorrebbe farsi la mia Hermy, ma voglio farmela anch’io, quindi le propongo di allearci contro il comune nemico!” disse l’eroico figo, con intonazione molto militaresca.

Sevvy si tolse i cetrioli dalle palpebre e disse piagnucolando: “Mione è solo mia!” Draco lo guardò con aria sprezzante, tirò fuori dal nulla una divisa da generale della marina e se la infilò, poi lo fece mettere sull’attenti e gli urlò in faccia: “Ma ti sei visto? Sei un fottuto vecchio in crisi di mezz’età, in testa hai più lerciume che capelli e se giocassi a calcio faresti fuorigioco solamente con il naso! Come puoi pretendere che la Grifona più bella dell’universo guardi uno come te?!”; poi, vedendo che il sensibile professore stava iniziando a piangere e la maschera stava colando, si sfilò la divisa e si mise un grembiule a fiori sporco di farina per interpretare la parte della nonna confortante: “Suvvia, siediti, non piangere adesso”. Ma Sevvy tirò su col naso e disse: “Hai ragione, io sono un decrepito e tu sei un affascinante giovane platinato, non c’è proprio competizione. Comunque, per amore dei boccoli di Hermy, ti aiuterò!”

I due si strinsero la mano e Drachettuccello passò ad illustrare la sua strategia per la battaglia: “Bene, prima di tutto mi faccia dire che ho scoperto dov’è il nascondiglio del Malvagio Fred: la Tana! Devo dire che è così crudelmente imprevedibile che riesce sempre a sorprendermi! Allora, la manovra prevede un diversivo costituito dalla McGranitt che esegue numeri di magia estraendo Vitious da un cappello; poi attaccheremo con l’artiglieria pesante, la fanteria, la cavalleria e la copertura aerea in modo assolutamente scoordinato, e mi raccomando non fate caso a chi uccidete, basta che uccidiate qualcuno; ah, e se è necessario sacrificate pure i Tassorosso, tanto non sono mai serviti a un cazzo” disse con aria determinata. Sevvy lo guardò sfoderando il suo miglior sguardo combattivo (in realtà sembrava una via di mezzo fra un bradipo e Dora l’Esploratrice) e disse: “Facciamolo!”, anche se Draco lo scambiò per un invito sessuale.

 

Nel frattempo alla Tana Fred aveva legato Hermy al tavolo della cucina e la stava seviziando costringendola ad ingoiare patate lesse al prezzemolo fatte con amore dalla signora Weasley. “Dimmi che mi ami, sgualdrina boccolosa! Dillo, o ti farò mangiare tante di quelle patate da fartele uscire dalle orecchie!” gridava. Mione scuoteva i suoi dorati capelli piangendo e tentava di rispondere che lei amava solo Draco, ma non ci riusciva con la bocca piena (il massimo che le uscì fu: “mfphshdhahaco!”, ma era comunque un risultato apprezzabile), quindi piangeva ancora di più. Nel frattempo in un angolo della stanza la signora Weasley preparava altre torte da portare a Ron, Percy scriveva una relazione sui calderoni e Harry, che si era infiltrato lì aggrappandosi alla coda del fenicottero da combattimento, salvava il mondo magico in latino (aveva voglia di cambiare).

Vedendo che i suoi metodi non avevano successo, Fred chiamò la signora Weasley e le affidò il compito di portare a termine la suprema tortura: cucire addosso ad Hermy un infinito maglione di lana verde oliva con un Dobby danzante ricamato sopra. Molly afferrò i suoi temibili ferri da maglia e disse: “Caro tesoro, ti farò rimpiangere di essere nata!” mentre la leggiadra donzella soffocava una convulsione spastica improvvisa.

Fred salì rabbiosamente le scale trascinandosi dietro un enorme sacco di cavolini di Bruxelles, che erano l’unico cibo di cui si nutriva il suo fenicottero (gli facevano anche fare atroci scoregge radioattive), e dopo averlo abbandonato sul pianerottolo entrò nella sua stanza per confabulare con il suo diabolico fratello.

La figura imponente e terrorizzante di George uscì dal bagno e il ragazzo fissò il nulla con uno sguardo che avrebbe terrorizzato anche zio Voldy (non è che ci volesse tanto, però vabbè, il tizio qui aveva una reputazione)… prima di togliersi l’accappatoio ricamato a paperelle e brandire la sua spazzola di crine. “Freddie, cielo! Cosa stai facendo qui? Lo sai che il sabato io e Alfy abbiamo il nostro momento d’intimità!” strillò come una mucca castrata.

Fred si squacchiò una mano sulla fronte: aveva dimenticato l’appuntamento settimanale di George con il suo parrucchiere/personal stylist/checca isterica/amante Alfy Signorini, il quale uscì per l’appunto dal bagno con un asciugamano a orsetti avvolto intorno alla vita. “Salve, caro Freeed! Vuoi che facciamo una cosina a tre? Ah no, dimenticavo che tu sei rimasto all’altra sponda, ihihihih” ridacchiò Alfy.

Freddie fissò suo fratello in malo modo e disse: “Noi due avevamo un piano malefico da portare a termine!”. George stava per addurre una qualche giustificazione, tipo che Alfy era troppo un bonazzo o che gli era finito il Bagnoschiuma Eau de Voldy Limited Edition, quando il suo amante irruppe: “Cielo, avevo dimenticato il mio appuntamento con la Marcuzzi! Farò tardi! Oh, vorrà dire che ci andrò così, il nude look va tanto di moda quest’estate! Addio, cari!” e sparì fuori dalla finestra (tanto le checche isteriche hanno nove vite come i gatti), lasciando George afflitto e Fred trionfante.

“Bene, fratello, ho saputo che Malfoy attaccherà all’alba e che dovrebbe avere un diversivo infallibile, per questo sono molto preoccupato… Ma non temere, noi abbiamo un’arma che sconfiggerà tutti quanti!” esordì sbattendo un pugno sulla scrivania.

“L’amore?” chiese George.

“No, cretino, il fenicottero!” urlò Fred esasperato.

“Ah già, il fenicottero.. Gli ho fatto le treccine alla coda” buttò lì George.

“Come osi, idiota? Hai rovinato tutta la sua spaventevole e atroce forza e imponenza!”

“Fred, è un fenicottero rosa. Persino una checca come me lo trova tenero, e tu sai che io ho paura anche della tua faccia” sentenziò George in un raro momento di lucidità.

Fred decise di lasciar perdere: “Comunque, come ti dicevo, io so tutto”

“Sai anche come fa il coccodrillo e chi ha ucciso l’Uomo Ragno? Per caso sai anche perché le mucche fanno muuu ma una fa muu muu? No perché io me lo son sempre chiesto” disse George. Fred si squacchiò di nuovo una mano sulla fronte. “Taci, lurida checca! Io amo Hermy, e la difenderò a costo della vita!”

“Come la metti con il piccolo problema che lei ti odia a morte? Ma sono quisquilie, eh” replicò il gemello. Fred lo incenerì con lo sguardo e rimase zitto.

La signora Weasley lo chiamò per dirgli che Mione era svenuta alla prima manica del maglione. Fred stava per scendere, ma improvvisamente Leotordo sfrecciò nella stanza da una finestra casualmente lasciata aperta (i calzini di Alfy erano famosi in tutti e sette i continenti per il loro aroma) recando con sé zio Voldy attaccato ad una zampa (NdA: se vi chiedete come abbia fatto un minigufo a portare un Mago Oscuro in volo, tacete e non chiedetevelo più, se volete tutte le risposte andate in Chiesa o da Vanna Marchi).

“Salve, cari, ho sentito che gli Hogwartiani stanno attaccando proprio in questo momento, Minerva è giusto qua fuori con uno strano cappello” disse con nonchalance. Fred e George si precipitarono a sellare il fenicottero e a preparare le forze Weasley per resistere all’assedio, mentre Voldy rimaneva nella stanza a chiedere invano: “Avete per caso visto Potter? Ho come la sensazione che se lo uccido tutto si risolverà in un battibaleno…”

 

 

 

Angolo dell’autrice

Mi scuso con tutti se questo capitolo si è fatto attendere, ma mi sono trovata davanti ad una terribile mancanza di idee D: infatti mi è venuto anche abbastanza corto, ma vabbè, ne sono moderatamente soddisfatta… Al solito, fatemi sapere a cosa pensate, e un ringraziamento speciale ai pazzi che hanno inserito la fic tra le preferite, le seguite e le ricordate :)

  
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