Nei
giorni seguenti Hogwarts ferveva di preparativi per
l’imminente salvataggio di
Hermione. Silente aveva messo un annuncio su tutti i più
squallidi giornali del
mondo per reclutare supereroi: si erano già presentati
Wolverine che si stava
oliando gli artigli, Darth Vader con lo spray per mantenere la sua voce
sempre
impeccabile, Tremonti che era convinto di poter piegare il rapitore di
Hermy
con la minaccia di tagli fiscali e
Quella
sera nell’ufficio di Piton regnava una strana atmosfera
sospesa, forse perché
zio Voldy era sparito dai ritratti alle pareti per ripicca. Sevvy aveva
due
cetrioli sugli occhi e si stava facendo la sua maschera di bellezza
all’uvaspina, quando Drachetto irruppe nella stanza dopo aver
scardinato la
serratura a colpi di mitra. “Professore! So bene che lei
vorrebbe farsi la mia
Hermy, ma voglio farmela anch’io, quindi le propongo di
allearci contro il
comune nemico!” disse l’eroico figo, con
intonazione molto militaresca.
Sevvy
si tolse i cetrioli dalle palpebre e disse piagnucolando:
“Mione è solo mia!”
Draco lo guardò con aria sprezzante, tirò fuori
dal nulla una divisa da
generale della marina e se la infilò, poi lo fece mettere
sull’attenti e gli
urlò in faccia: “Ma ti sei visto? Sei un fottuto
vecchio in crisi di mezz’età,
in testa hai più lerciume che capelli e se giocassi a calcio
faresti fuorigioco
solamente con il naso! Come puoi pretendere che
I
due
si strinsero la mano e Drachettuccello passò ad illustrare
la sua strategia per
la battaglia: “Bene, prima di tutto mi faccia dire che ho
scoperto dov’è il
nascondiglio del Malvagio Fred:
Nel
frattempo alla Tana Fred aveva legato Hermy al tavolo della cucina e la
stava
seviziando costringendola ad ingoiare patate lesse al prezzemolo fatte
con
amore dalla signora Weasley. “Dimmi che mi ami, sgualdrina
boccolosa! Dillo, o
ti farò mangiare tante di quelle patate da fartele uscire
dalle orecchie!”
gridava. Mione scuoteva i suoi dorati capelli piangendo e tentava di
rispondere
che lei amava solo Draco, ma non ci riusciva con la bocca piena (il
massimo che
le uscì fu: “mfphshdhahaco!”, ma era
comunque un risultato apprezzabile),
quindi piangeva ancora di più. Nel frattempo in un angolo
della stanza la
signora Weasley preparava altre torte da portare a Ron, Percy scriveva
una
relazione sui calderoni e Harry, che si era infiltrato lì
aggrappandosi alla
coda del fenicottero da combattimento, salvava il mondo magico in
latino (aveva
voglia di cambiare).
Vedendo
che i suoi metodi non avevano successo, Fred chiamò la
signora Weasley e le
affidò il compito di portare a termine la suprema tortura:
cucire addosso ad
Hermy un infinito maglione di lana verde oliva con un Dobby danzante
ricamato
sopra. Molly afferrò i suoi temibili ferri da maglia e
disse: “Caro tesoro, ti
farò rimpiangere di essere nata!” mentre la
leggiadra donzella soffocava una
convulsione spastica improvvisa.
Fred
salì rabbiosamente le scale trascinandosi dietro un enorme
sacco di cavolini di
Bruxelles, che erano l’unico cibo di cui si nutriva il suo
fenicottero (gli
facevano anche fare atroci scoregge radioattive), e dopo averlo
abbandonato sul
pianerottolo entrò nella sua stanza per confabulare con il
suo diabolico
fratello.
La
figura
imponente e terrorizzante di George uscì dal bagno e il
ragazzo fissò il nulla
con uno sguardo che avrebbe terrorizzato anche zio Voldy (non
è che ci volesse
tanto, però vabbè, il tizio qui aveva una
reputazione)… prima di togliersi l’accappatoio
ricamato a paperelle e brandire la sua spazzola di crine.
“Freddie, cielo! Cosa
stai facendo qui? Lo sai che il sabato io e Alfy abbiamo il nostro
momento d’intimità!”
strillò come una mucca castrata.
Fred
si squacchiò una mano sulla fronte: aveva dimenticato
l’appuntamento
settimanale di George con il suo parrucchiere/personal stylist/checca
isterica/amante Alfy Signorini, il quale uscì per
l’appunto dal bagno con un
asciugamano a orsetti avvolto intorno alla vita. “Salve, caro
Freeed! Vuoi che
facciamo una cosina a tre? Ah no, dimenticavo che tu sei rimasto
all’altra
sponda, ihihihih” ridacchiò Alfy.
Freddie
fissò suo fratello in malo modo e disse: “Noi due
avevamo un piano malefico da
portare a termine!”. George stava per addurre una qualche
giustificazione, tipo
che Alfy era troppo un bonazzo o che gli era finito il Bagnoschiuma Eau
de
Voldy Limited Edition, quando il suo amante irruppe: “Cielo,
avevo dimenticato
il mio appuntamento con
“Bene,
fratello, ho saputo che Malfoy attaccherà all’alba
e che dovrebbe avere un
diversivo infallibile, per questo sono molto preoccupato… Ma
non temere, noi
abbiamo un’arma che sconfiggerà tutti
quanti!” esordì sbattendo un pugno sulla
scrivania.
“L’amore?”
chiese George.
“No,
cretino, il fenicottero!” urlò Fred esasperato.
“Ah
già, il fenicottero.. Gli ho fatto le treccine alla
coda” buttò lì George.
“Come
osi, idiota? Hai rovinato tutta la sua spaventevole e atroce forza e
imponenza!”
“Fred,
è un fenicottero rosa.
Persino una
checca come me lo trova tenero, e tu sai che io ho paura anche della
tua faccia”
sentenziò George in un raro momento di lucidità.
Fred
decise di lasciar perdere: “Comunque, come ti dicevo, io so
tutto”
“Sai
anche come fa il coccodrillo e chi ha ucciso l’Uomo Ragno?
Per caso sai anche perché
le mucche fanno muuu ma una fa muu muu? No perché io me lo
son sempre
chiesto” disse George. Fred si squacchiò di nuovo
una mano sulla fronte. “Taci,
lurida checca! Io amo Hermy, e la difenderò a costo della
vita!”
“Come
la metti con il piccolo problema che lei ti odia a morte? Ma sono
quisquilie,
eh” replicò il gemello. Fred lo
incenerì con lo sguardo e rimase zitto.
La
signora Weasley lo chiamò per dirgli che Mione era svenuta
alla prima manica
del maglione. Fred stava per scendere, ma improvvisamente Leotordo
sfrecciò
nella stanza da una finestra casualmente lasciata aperta (i calzini di
Alfy
erano famosi in tutti e sette i continenti per il loro aroma) recando
con sé zio
Voldy attaccato ad una zampa (NdA: se vi chiedete come abbia fatto un
minigufo
a portare un Mago Oscuro in volo, tacete e non chiedetevelo
più, se volete
tutte le risposte andate in Chiesa o da Vanna Marchi).
“Salve,
cari, ho sentito che gli Hogwartiani stanno attaccando proprio in
questo
momento, Minerva è giusto qua fuori con uno strano
cappello” disse con
nonchalance. Fred e George si precipitarono a sellare il fenicottero e
a
preparare le forze Weasley per resistere all’assedio, mentre
Voldy rimaneva
nella stanza a chiedere invano: “Avete per caso visto Potter?
Ho come la
sensazione che se lo uccido tutto si risolverà in un
battibaleno…”
Angolo
dell’autrice
Mi
scuso con
tutti se questo capitolo si è fatto attendere, ma mi sono
trovata davanti ad
una terribile mancanza di idee D: infatti mi è venuto anche
abbastanza corto,
ma vabbè, ne sono moderatamente soddisfatta… Al
solito, fatemi sapere a cosa
pensate, e un ringraziamento speciale ai pazzi che hanno inserito la
fic tra le
preferite, le seguite e le ricordate :)