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Autore: _Luna_    06/10/2011    9 recensioni
Avete visto il quarto film di pirati dei Caraibi? Bene. Dimenticatelo!
Jack allora la fissò negli occhi e domandò « Mi stai cacciando? » Sbuffò irritata e mentì, dicendo che gli avrebbe fatto preparare una stanza. Quando andò da Mery, però, si raccomandò che il signor Sparrow avesse una camera al pian terreno, quindi lontano da lei e da James « Oh, e Mery? Assicurati che tutti i gioielli e le cose di valore siano chiusi a chiave » abbozzò un sorriso ma di Jack Sparrow poteva fidarsi ben poco. Quando tornò in cucina, notò con preoccupazione il volto interessato di James alla vicenda che gli stava raccontando Jack: « E allora, presi due…»
« Ah! Ma come si è fatto tardi! James, a letto, Jack…la cameriera ti porterà in camera tua » Prese per mano il figlio che però non aveva alcuna intenzione di andare a letto « James, andiamo, domani finirà la storia delle tartarughe marine »
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Elizabeth Swann, Hector Barbossa, Jack Sparrow, Un po' tutti, Will Turner
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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La collina stepposa era sferzata dal vento fastidioso di settembre e agitava l’erba come il mare in tempesta. Come una bestia pronta ad attaccare, il mare ritraeva e faceva avanzare le sue onde gelide sulla spiaggia deserta. Non c’era quasi mai nessuno e con l’avvicinarsi dell’inverno mai un’anima viva attraccava lì.
Ma sulla collina sovrastante un’anima inquieta era seduta ad osservare la distesa feroce del mare. La osservava attentamente con gli occhi scuri, anche se sapeva bene che nessuna nave si sarebbe fermata per far scendere una scialuppa. Era troppo presto. Ma le piaceva ugualmente andare lì appena aveva un attimo libero, appena suo figlio smetteva di fare i capricci o la sua cameriera la pregava di andare a Londra per tornare alla civiltà e andarsene da quel paesino sperduto nei Caraibi che aveva scelto come residenza. Ma lei comandava ed era stata irremovibile.
Non le importava che qualche volta Mery si lamentasse più del dovuto o che Charles, il maggiordomo, sparlasse di lei e di suo figlio. Niente di tutto ciò la riguardava. Si sistemò dietro i capelli scompigliati dal vento e appoggiò la testa sulle ginocchia. Più volte James le aveva chiesto dove andava sempre ma lei era stata elusiva, forse anche troppo egoista, però era un luogo suo. Suo e di Will. Avrebbe portato suo figlio James lì solo quando finalmente la nave stregata avrebbe riportato suo marito da lei.
Era stato così difficile allevare un figlio in quegli anni, lunghi anni. Non si preoccupava delle chiacchiere delle comari del paesino, ma di come avrebbe potuto spiegare a James l’esistenza di una nave stregata, l’esistenza di pirati nobili ma soprattutto l’assenza di suo padre. No, un bambino di quasi dieci anni non poteva sopportare tutto questo.
Una strana presenza la riscosse dai suoi cupi e ripetitivi pensieri: un uomo dalla camminata strana e poco sicura stava avanzando sulla spiaggia e si dirigeva proprio sulla collina dov’era seduta.
Aguzzò la vista, anche se già non aveva dubbi su chi fosse. Quella camminata da ubriaco, il fedele cappello sulla testa e un’aria sarcastica e saccente sul volto. L’aveva riconosciuto ma stentava a crederci.
Si fece forza e disse « Che cosa ci fai qui? Ti credevo in giro a rubare navi o a salvare donzelle dall’affogare » Un sorriso ironico gli arricciò le belle labbra ma non rispose. Lei allora non si trattenne dal domandare dove fossero finiti tutti quelli della ciurma « Gibbs? Pintel? Ragetti? Cotton? Dove sono? Niente tesori maledetti stavolta? »
« Beth » si schiarì la voce per enfatizzare sul nomignolo « è così che si saluta un vecchio amico? »
Inarcò un sopracciglio e replicò  « Che non si fa sentire da diec’anni? Ma forse è stato meglio così, attiri guai come il rum attira pirati »
« Ne avresti un po’? Ho anche un certo languorino e una bottiglia di…»
« No, non ne ho. Lo sai che è un'ignobile bevanda che muta anche il più rispettabile degli uomini in un perfetto furfante » Lui abbozzò un sorrisetto
« Già, meglio bruciarlo, non credi? Avanti, Liz, offrimi almeno un tozzo di pane! Una Lady non lascerebbe un uomo a morire di fame! »
Toccò a lei, ironizzare « Ma un Pirata Nobile si » alla fine, la curiosità di sapere che fine avessero fatto gli altri e il suo sangue avventuroso ebbero la meglio « Avanti… vieni, vediamo di rimediare qualcosa per un pirata affamato » Fece l’occhiolino e i due si avviarono verso la villetta di lei, poco distante da dove si trovavano « Dimmi qualcosa degli altri… che fine hanno fatto? »
« Sai, razzia qua, ruba di là… solite cose » Il suo tono di voce preoccuparono non poco Elizabeth che però inizialmente non indagò oltre, ma lo lasciò continuare « E tu, Liz? » Gli mise una mano sul petto e disse « Se vuoi che ti sfami, smettila con i vezzeggiativi e chiamami con il mio nome »
Riprese quindi a parlare, evitandola di chiamare in qualsiasi nome « Per uno sventurato errore di Gibbs, la Perla è caduta nuovamente nelle mani di Barbossa e… io mi ritrovo a vagare… ma con le carte che mi ha gentilmente lasciato » Era ben chiaro che Barbossa non gli aveva affatto lasciato le carte e si era impadronito della nave ma lei non indagò nemmeno su quello. « E dove sei andato? Così appiedato? » Non aveva intenzione di prenderlo in giro, ma di stuzzicarlo amichevolmente, forse troppo sorpresa e nervosa di trovarlo lì. « Bhè! Mi sono potuto dedicare alle mie amate pulzelle, tesoro! Sai… quando manco troppo iniziano a litigare, ed è una brutta cosa…si, si! » si arricciò i baffi sempre uguali e si sistemò il cappello « Ma sai, poi il mare mi ha richiamato e ho dovuto dare una lezione a Barbossa… e per un altro errore di Gibbs non sono riuscito a prendermi la Perla! »
« Purtroppo non puoi più barattare un Turner con la Perla, capitano. Mi spiace » Non sapeva per quale motivo, ma voleva tenere James a distanza da lui. Anzi, avrebbe preferito non dirigersi a casa sua, ma non poteva nemmeno lasciarlo lì a morire di fame e di sete davvero. Fortunatamente però, James intorno a quell’ora era in camera sua a studiare con Charles, sarebbero entrati tranquillamente in cucina. Dopo altri dieci minuti di cammino, la casa di Elizabeth si mostrò in tutta la sua bellezza. Una costruzione antica e ben fatta, semplice sotto un certo aspetto ma ricca e grande. « Mmm, ti mantieni sempre bene, eh? » Non ebbero bisogno di bussare perché la cameriera li aveva visti arrivare e fece un inchino, soffermandosi sul nuovo arrivato « Devo preparare una camera…signora? »
« No, Mery, non si trattiene »
« Chi è, mamma? » la voce limpida e poco infantile di James risuonò dalle scale e subito il bambino apparve con un sincero sorriso sulla faccia « E’… ? » Elizabeth scosse la testa, un po’ irritata « No. Non è lui…vai a studiare »
Ma l’uomo appena entrato, strinse la mano al bambino appena sceso e poi seguì la cameriera in cucina. « Allora, chi è? » insistette James, tirando la madre per una manica. Sbuffando, la madre rispose « E’ Jack Sparrow. Capitan Jack Sparrow »


Nota: Questo è il primo capitolo e la prima fanfiction che scrivo su questa fantastica storia. Per me è molto importante che mi scriviate cosa ne pensate! E' ambientata dopo il terzo SENZA tener conto del quarto che a parer mio è inguardabile! Aspetto tanti commenti ;)

   
 
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