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Autore: xlairef    21/10/2011    2 recensioni
Tra i ghiacci del Mare Ultimo, sulle rotte dei pirati, nelle mani di Sedna, nella sorte di due capitani, negli occhi rosso sangue giace il destino di Ferenc, a bordo della Dragonfly
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una volta che si fu lasciato alle spalle il Confine, Sedna non tardò ad arrivare.
La nave affondò di nuovo nei flutti gelidi, fino a raggiungere il fondo del mare, quasi fosse anch’essa un’enorme e misteriosa creatura marina.
Se la divinità fu sorpresa di non trovarsi di fronte entrambe le sorelle, non lo diede a vedere.
“Giusto in tempo, il plenilunio è stanotte…” Esultò Sedna, congiungendo le mani estasiata. “Che efficienza, che professionalità…Come sono…”
“Non fingere sentimenti che non sei in grado di provare.” La interruppe Sue.
Le mani senza dita si bloccarono.
“Perché tu invece ne sei capace?” Abbandonata ogni parvenza di cordialità, Sedna raddrizzò la schiena: all’improvviso sembrò quale doveva apparire agli uomini del mare che la temevano e la veneravano, altera, distante, imperscrutabile come gli abissi degli oceani di ghiaccio.
Sue si morse il labbro inferiore.
“Agli sciamani non è consentito avere sentimenti, non è vero?”
L’altra non rispose.
“…Ed ora dammi il totem…”
“Alle divinità del mare non è consentito farsi depredare delle insegne del proprio potere…”
“Che cosa significa? Dammelo!” Urlò Sedna, e la sua voce era l’eco di ogni tempesta e di ogni maremoto avvenuti fino ad  allora. “Non puoi ribellarti al mio vincolo, sei una mia creatura!”
“...Per cui…” Sue fece una pausa. “…Vallo a prendere.”
E detto ciò lanciò il totem fuoribordo, tra le correnti vorticose.
Con un urlo di stizza Sedna disparve, mentre le sue balene si lanciavano all’inseguimento del piccolo totem.
La Dragonfly riemerse in mare aperto, sotto il cielo plumbeo.
“Ordini, capitano?”
La donna si passò una mano sul volto, scostando la frangia dalle cicatrici.
“Turni di riposo per le prossime sei ore, poi rotta verso ovest.”
Lasciato il timone a Phineas, scese le scale ed entrò nelle sue cabine.
 
“Non si sveglierà fino a domani.”
La voce del capitano suonò ovattata alle orecchie del mozzo, intento a vegliare il sonno dell’altro capitano.
Distesa su un largo materasso di piume, frutto di qualche razzia ai danni di navi meridionali, Mary dormiva, finalmente serena, come testimoniava l’espressione sul suo volto.
“Non so come sia successo.” Confessò infine Ferenc, dopo un lungo silenzio. “Intendo…Quando stava per ucciderci tutti: ad un tratto è stato come se…come se…”
“Come se tu fossi dentro la sua mente, e potessi indicarle la strada verso la ragione.”
Sue parlava osservando ogni impercettibile guizzo sul volto della sorella. “La maledizione del sangue non ha cura: una volta preda della follia, non si può far altro che uccidere, senza fare distinzioni. Alcuni decidono di diventare folli, come gli eserciti del Confine. Ad altri la scelta viene imposta: il padre di Mary voleva un figlio invincibile in battaglia, ed andò da nostra madre…Ma nacque lei.”
Si interruppe, come se avesse detto già troppo, ma poi proseguì.
“Io posso accedere alla mente di mia sorella, in virtù del legame di sangue e del potere sciamanico. Se la situazione non diventa troppo grave, posso parlarle e riportarla alla realtà.
Questo solo grazie  a Sedna: in cambio delle nostre vite, ha ridato la vita a me, come richiestole da Mary, e mi ha concesso la facoltà di fermarla, quando la follia prende il sopravvento su di lei.
 Tu…Forse il rito di guarigione che ho usato per riportarti indietro dai cancelli dell’aldilà ti ha lasciato qualche traccia di potere…Ma forse hai creato un legame con lei, in questi giorni: per questo ti ha lasciato entrare…”
Confuso, Ferenc scrollò le spalle, e chiese: “E Sedna?”
Sue si incupì ancora.
“Non immischiarti più del dovuto.”
Si alzò e andò alla porta della cabina. “Il legame che Sedna ha con me e Mary è indissolubile. Ma forse un giorno…” E uscì, immersa nei suoi pensieri.
Ferenc si appoggiò con la schiena alla parete, stanco: nel dormiveglia gli sembrò di vedere un sorriso sul volto del suo capitano addormentato, come se stesse sognando, ma fu solo un attimo.
Infine chiuse gli occhi.
 
 
  

  
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