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Autore: Lady Diamond    22/10/2011    3 recensioni
Ciao, ritorno alla carica con Our Memories aggiungendo un nuovo sottotitolo.
Ho rivisto il capitolo ,perchè, come mi è stato suggerito non esprimeva tutto quello che volevo.
I protagonisti saranno quelli che nell'amine erano i secondari.
Prendere coscienza di sè è la cosa migliore che ognuno di noi dovrebbe fare e magari riuscire a riflettere su i propri valori e sentimenti scavando nell'animo umano.
Osservare il mondo e capire i propri errori, diventare ed essere forti, valorizzare tutto il nostro passato e i sentimenti che spesso sono dimenticati, analizzare per analizzarsi.
E così, con questa noiosa premessa vi auguro una buona lettura, sempre se avrete il coraggio di farlo :)
Genere: Introspettivo, Slice of life, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments, OOC, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Forse è utile dire ciò che si prova inutile. 
Cercare una parola “nuova” per descrivere 
il momento in cui so vivere meglio, inutile 
aspettare che ci arrivi un segno utile. 
L'impegno cos'è se non cercare di essere degno 
per questa vita è normale voler dare il meglio 
desideriamo ciò che sia inutile dicendo "voglio”. 
Non sorridiamo se non l'abbiamo dicendo "muoio”. 

Nella mia vita ci sono state, e ci sono ancora, persone, amici, parenti che hanno sempre cercato di dare il loro meglio in qualsiasi situazione, anche in quelle più rischiose, mentre io, Hilary Tachibana, mi sento inutile.
Avete mai conosciuto quel senso di pesantezza che vi lacera l’anima? Io sì, lo sto provando in questo momento ed ho capito che la mia esistenza è pressoché inutile.
Già, inutile … e volete sapere il perché?
No, a chi può interessare una piccola mascotte dall’aspetto banale che ha sempre puntato tutto sull’intelligenza nascondendosi dietro ore di studio per dimostrarsi superiore, matura, forte, coraggiosa. Ma io non sono così e forse non lo sono mai stata.
Difatti io valgo ben poco, fatta eccezione per i momenti di analisi psicologica cui sottopongo i miei compagni, ma so che questo non basta.
Loro sono i Blade Breakers, ed io sono un semplice portafortuna che assiste alle loro partite senza poterli aiutare concretamente, e questo mi fa male, soprattutto perché in passato denigravo questo sport che ora amo nonostante io sia totalmente negata.
Ho voglia di piangere, di lottare con i miei amici, le uniche persone che sono state capaci di farmi conoscere il senso dell’amicizia, quelle stesse persone che a volte odio perché loro hanno degli scopi nella vita, mentre io sono qui, seduta sugli spalti a vederli soffrire insieme ai loro compagni: i bit power.
Ed è per questo che mi sento inutile … colpevole della mia stessa invidia oserei dire.
Ho sempre cercato qualcosa che mi facesse vibrare dentro e darei tutto quel che ho per essere come loro, ma so che non sarà mai così.

 

Stessa rabbia, stesso mondo 
lo stesso modo di dimenticare in un secondo. 
O di guardare sempre indietro ogni singolo giorno 
finché non è il nostro turno, non saremo di tritono 
dal viaggio che ci tiene in pugno e che ci rende simili 
tutti con la stessa paura, di essere inutili. 


 

Sono invidiosa di tutto quel che hanno loro, e questa sensazione mi fa sentire come un’emarginata, ma in fondo so di esserlo.
Volevo una vita piena di emozioni, cercavo uno scopo ma ora non ne ho voglia perché so che nulla mi coinvolgerebbe tanto da donarmi quel brio che rende speciali i miei amici.
Desideravo sentirmi degna della loro amicizia, volevo essere importante per qualcuno, o forse desideravo solo esserlo.
Speravo di riuscire a diventare una donna matura, forte, combattiva, e non la ragazzina isterica e debole che si nasconde dietro lo studio.
In torno a me vedo tante persone che lottano per i loro obiettivi nonostante tutti soffrano, ma nonostante questo io provo rabbia verso me stessa perché non riesco a trovare il mio posto.
Sono presuntuosa, lo so, difatti ognuno di noi soffre ma io ho sempre creduto di essere speciale, forse diversa, ma mi sbagliavo, e volete sapere il perché? Perché io soffro per la mia stessa inutilità, mentre altre persone soffrono per motivi seri e non sciocchi come i miei.
Odio sentirmi così, ma in fondo è quello che si merita una persona come me, una bambina cresciuta troppo in fretta che solo ora ha capito quanto la sua esistenza sia futile.
E così prendo coscienza del mio Io e di quel macigno che si fa sempre più pesante.
Sola ora capisco quando in passato ero denigrata da tutti facendomi cambiare.
So di essere inutile, e questo mi basta.
E così, sentendomi più leggera, mi avvio verso l’uscita con la mia nuova consapevolezza.
Guardo i miei amici, mentre una lacrima solitaria mi bagna il viso.
Addio, Hilary Tachibana.






 

Spazio autrice:
In primis dico: Grazieeee a chi ha commentato il primo capitolo ma ora parto dicendo che ho paura di aver fatto e scritto qualcosa di estremamente contorto e che forse non ha senso.
Specifico il significato dell’ultima frase: Hilary dice addio a se stessa per ricominciare e per dimenticare (ma forse finisce sotto un’auto e muore – quest’opzione mi piace xD-)
La canzone è di Nesli, ma il capitolo lo decido alla mia Ele-chan perché mi ha ispirato con tutte le nostre chiacchiere (prossimo capitolo Boris-Rei e il pezzo già l’ho scelto).
E dopo questo nuovo capitolo la vostra Carmen vi dice ciao!
   
 
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