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Autore: lady hawke    03/11/2011    8 recensioni
Nell'Ungheria del 1300 essere una strega o un mago non è impossibile, ma decisamente complicato. Bisogna nascondersi, fingere di non avere niente a che fare con pratiche considerate demoniace e bisogna farla franca davanti ad Inquisitori e ministri di Dio. Di uno Statuto di Segretezza si continua a parlare, ma niente è stato deciso. In questo clima è cresciuta una bambina che, da adulta, verrà ricordata come Guendalina la Guercia, colei che finì sul rogo ben trentasette volte.
Genere: Avventura, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
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Note: Benvenuti nagivanti internettiani! Questa storia, sappiatelo, è attualmente in corso e in via di più precisa definizione, ma l'ho iniziata almeno tre anni fa e da allora non sono più riuscita a togliermela dalla testa. L'idea è partita da un personaggio su cui Harry doveva fare un tema per le vacanze, all'inizio del terzo libro. Non so se ricordate: si parlava di come i maghi sfuggivano ai roghi usando l'incantesimo Freddafiamma, che lasciava una bella sensazione di solletico sulla pelle. Guendalina amava così tanto la sensazione che nel corso della sua vita si fece per l'appunto dare fuoco trentasette volte. La storia mi era rimasta impressa, così ho deciso di proporvela. Ho scelto un'ambientazione diversa dall'Inghilterra perchè sono masochista e nei limiti del possibile ho curato sia l'ambientazione spaziale che temporale. So che non è perfetta, ma in caso di errori non fatevi scrupoli e segnalatemi cosa non va! Dedico il prologo a Liz, lei sa benissimo il perchè! <3


Storia di un'inquisizione

Prologo

Guendalina la Guercia era sempre stata una a cui piaceva giocare con il fuoco. Era astuta, non aveva alcun senso del pudore e la sua vita era dominata da strane coincidenze.
In quanto sua sorella, penso di poter dire che la conoscevo bene, quasi come le mie tasche. Effettivamente quello che ho scritto ha l'aria di sembrare un necrologio, dato che parlo al passato, ma non lo è affatto. Lei è la più piccola e se io, Hilda, centotrentaquattro anni lo scorso giugno, sono così pimpante potete immaginare quanto lei appaia giovanile. Non la vedo da anni, ma sono certa di non sbagliarmi. Per questo sto scrivendo: un po' per crogiolarmi nella mia triste sequenza di ricordi lontani, un po' per ricordarmi di lei e anche per dar sfogo alla mia grafomania. Quando si vive così a lungo l’idea di lasciare traccia di sé diventa una mania, e mia sorella merita un po’ di fama per il futuro.
Ma torniamo al discorso delle coincidenze. Innanzitutto devo confessarvi che il suo soprannome "la Guercia", non aveva motivo di esistere. E' sempre stata dotata di un'ottima vista; una caratteristica che si porterà nella tomba. Anche nel suo nome c'è qualcosa che non andava. Non so voi, ma a me Guendalina fa pensare ad una bella ragazza ben piantala con le guanciotte rubiconde. Invece lei era altissima e snella, con il viso sempre bruciato dal sole, dato che ha passato la sua vita all'aria aperta. Ma c'è una cosa importante che non è ancora stata detta, e che riguarda lei e me. Guendalina la Guercia era nata in Ungheria nel 1357 da una famiglia di maghi.
Decisamente non era un buon periodo per venire al mondo nella profonda Europa, fidatevi di chi l'ha vissuto. Non lo è nemmeno ora, ma ora l’esperienza, dalla mia, mi rende molto più facile sopportare le follie di questo mondo. Cercherò comunque di chiarirvi la situazione. Come sicuramente saprete, all'epoca il continente attraversava ancora il tunnel dei secoli bui, e il primo spiraglio di luce era lontano.
Il mondo che vedo oggi, fuori dalla mia finestra, è rimasto ostile e spaventato da noi. Ma luci nuove appaiono all’orizzonte, meno roghi vengono innalzati. Non so che diranno gli indovini, ma può essere un buon segno per il futuro.
Le comunità magiche, oggi come allora, discutevano della possibilità di nascondersi da orde di Babbani preoccupati.
Preoccupati e superstiziosi com'erano di natura passavano, e passano tutt’ora, in verità il tempo ad osservare con sospetto la loro ombra alla ricerca del Maligno, come lo chiamano loro. All’epoca si erano lanciati in vere guerre sante contro di noi, e credevano veramente che sarebbero stati in grado di affrontarlo, se "Lui" fosse comparso. Per Adalberto e Sigifrida Godefroid - i nostri genitori -, come per tutti gli altri maghi, la paranoia di queste comunità di Babbani non era un grosso problema. Noi tutti avevamo imparato a sottrarci agli sguardi indagatori dei nostri vicini, trovando il modo di vivere sereni. In questi ultimi anni, lo confesso, a volte trovo divertente instillare il dubbio nei miei dirimpettai, e un giorno di questi potrei confessare loro la mia vera età; anziana e sola come sono, necessito di qualche distrazione.
Comunque sia, le vecchie comunità avevano giustamente pensato che i maghi non avrebbero più dovuto manifestare i loro poteri in pubblico. Troppi guai, troppi disastri erano nati dalla convivenza di persone così diverse.
Tutti i governi magici ne discutevano, in tutte le assemblee di maghi se ne parlava, ma mai una volta che si giungesse ad una risoluzione definitiva. L’imperativo era, e rimaneva: discreto è meglio.
Per un po', grazie a questo sistema, le cose parvero funzionare, ma con il sopraggiungere delle carestie e della peste, solo pochi anni prima della mia nascita, la situazione era precipitata. In un mondo in cui anche il sole sembrava splendere meno del solito, il timore era la norma. I Babbani sembravano sempre avere in mente il ricordo di creature misteriose e di figure mitiche. Ogni volta che se ne dimenticavano spuntavano in mezzo ai villaggi Banshee o altre creature a rovinare tutto. Ricordandole ne erano affascinati, e proprio per questo le temevano. Cercammo in molti modi di dissuaderli queste credenze; ma un faccia a faccia con un Ungaro Spinato è difficile da dimenticare.
Sembravano esasperati dal male che effettivamente albergava in queste terre; perciò cercarono un capro espiatorio per tutto ciò, e lo trovarono nella magia. Naturalmente nessun Babbano sarebbe stato in grado di riconoscere la vera Stregoneria; ciò nonostante cominciammo a guardarci intorno sempre più spesso.
In questo clima io e mia sorella siamo nate e cresciute. Una sola grande differenza ci ha separato. Mentre io approvai e decisi di seguire quest’ordine, lei scelse la via dell’esibizionismo. Ma forse, è meglio partire dal principio…
  
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