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Autore: millyray    03/11/2011    7 recensioni
Ariel Martinez arriva ad Hogwarts per frequentare il quarto anno. Ma sembra nascondere un segreto, oltre al fatto che deve aiutare Harry Potter a sconfiggere il Signore Oscuro. Chi è in realtà? Da dove viene? Chi è la sua famiglia? (Storia ispirata a Came back to the hell di Ino Chan).
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da V libro alternativo
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CAPITOLO SETTE

Ariel ed Hermione erano sedute ad un tavolo della biblioteca intente a svolgere i loro compiti di Pozioni e Trasfigurazione; da poco si erano alzati anche Ron ed Harry che, dopo aver lanciato in aria penne e pergamene a causa di una cristi isterica per il troppo studiare, avevano deciso di abbandonarle e di trovarsi un’occupazione migliore, tipo le cucine.

Ed ora la bionda si era incantata a guardarli che uscivano, soffermandosi ad osservare il fondoschiena di Harry. Un po’ troppo forse, visto che Hermione dovette tossicchiare per farla tornare sul pianeta terra.

Ariel si riscosse immediatamente ma tornò sui suoi compiti come se non fosse successo niente; la riccia però continuò a lanciarle occhiate di sottecchi aspettandosi che la bionda le dicesse qualcosa a proposito. Ma, come sempre, dovette fare tutto da sola, visto che l’amica sembrava intenzionata a fare un bel niente.

“Guarda che è inutile che lo nascondi”.

La bionda alzò lo sguardo sulla riccia guardandola come se all’improvviso le fossero spuntate le antenne in testa.

“Che cosa, scusa?”

“Che ti piace”.

“Mi piace chi?” Ariel odiava i giri di parole e se la ragazza non si spiegava l’avrebbe strangolata.

Hermione alzò gli occhi al cielo esasperata. “Mago Merlino, Ariel! Ma chi secondo te? Harry, no?!”

Questa volta la bionda strabuzzò gli occhi e sbatté le ciglia un paio di volte per realizzare bene quello che l’altra le aveva appena detto.

“Eeeeh? Ma che, ti sei fumata il cervello?”

“Certo che no”. La riccia aveva un sorrisetto soddisfatto; questo confermava tutto. “Io sono sanissima. Piuttosto sei tu quella che ha qualche problema visto che sbavi ogni volta che lo vedi e che sei diversa quando stai vicino a lui”.

“Hermione, io non so proprio come ti vengano in mente certe cose. Io non sbavo affatto quando vedo Harry”. No, infatti vorrei solo saltargli addosso. “E non sono affatto diversa quando sto con lui”. No, infatti mi sento solo più felice, allegra e più incline a fare battute.

Ok, stupida vocina del cavolo, smettila di intasarmi il cervello se non vuoi che ti spiaccichi come un moscerino.

Perfetto, ora ci si metteva pure la sua coscienza, come se non ne avesse già abbastanza.

“Sì, sì raccontalo a chi vuoi. Io ti dico che ti sei proprio presa una bella sbandata per lui”.

“Certo, e domani Johnny Depp verrà a prendermi in moto per portarmi via con lui”.

“Non sto affatto scherzando, Ari. Tu ti sei innamorata!”

Ok, no, questa era davvero bella. Ariel Martinez innamorata? Avrebbe fatto prima a cascare il mondo piuttosto che lei che si innamorava di qualcuno. Lei non si era mai innamorata veramente di qualcuno e non aveva nemmeno intenzione di innamorarsi. Le sembrava una cosa stupida, smielata e per di più l’amore faceva soffrire e non durava mai per sempre.

Però… beh, qualcosa provava per Harry. Forse era solo una cotta o attrazione fisica.

“E se anche fosse? A lui piace la Chang”.

“Ahahah, allora vedi che lo ammetti? Comunque io non ci giurerei tanto”.

“Su che cosa?”

“Sul fatto che gli piace la Chang”. E Hermione le fece un sorriso malizioso.

 

Harry ordinò al suo cavallo di spostarsi con fare annoiato. Stava perdendo la seconda partita a scacchi magici con Ron, ma in fondo non era una novità. Però era anche poco concentrato, sembrava avere la testa completamente da un’altra parte.

“Ron?” chiamò l’amico.

“Hm”

“Che cosa ne pensi di Ariel?”.

Lo sguardo dell’amico si spostò all’improvviso sul moro e lo guardò con curiosità, stupito da quella domanda.

“Beh, è carina. E simpatica”.

No, pensò Harry, Ariel non era solo carina e simpatica. Era molto di più. Era figa ed era… forte, sì. Il ragazzo sapeva che aveva un carattere molto forte, determinato e anche parecchio ribelle, solo che doveva uscire fuori.

C’erano molte cose di lei che lo attraevano: i suoi capelli biondi, il suo profumo e soprattutto i suoi occhi, grigi come il cielo quando preannunciava pioggia, occhi in cui si vedeva della malizia, solarità, vivacità ma in cui si potevano scorgere anche tristezza e malinconia.

E poi, beh, gli piaceva la sua compagnia, a volte era divertente e lo faceva ridere mentre altre volte potevano semplicemente parlare di qualsiasi cosa perché lei lo capiva.

“Ma se io, tipo, la invitassi ad uscire, secondo te accetterebbe?” chiese ancora al suo migliore amico.

“Non lo so. Ma per caso ti sei preso una cotta per Ariel?”

“Può anche darsi”.

“Beh, certo che punti in alto amico. Lei è proprio bella. E forse dovresti provarci, ad invitarla a uscire intendo”.

Harry rimase un attimo pensieroso con gli occhi fissi sulla scacchiera.

Però quegli occhi grigi gli ricordavano tremendamente qualcuno.

 

Ariel ed Hermione erano risalite dalla biblioteca nella loro Sala Comune e avevano appoggiato i libri sul tavolo; la bionda non era mai stata una grande studiosa, ma visto che non aveva niente di meglio da fare, aveva deciso di rimanere a fare compagnia alla riccia per conversare un po’ di più con lei e guadagnare soprattutto la sua fiducia, visto che era sempre quella che sospettava di più.

“Che cos’hai al collo?” domandò ad un tratto Hermione con gli occhi puntati sul collo della bionda.

“Niente!” si affrettò a rispondere Ariel nascondendo la collana con una mano. Non si era accorta che per sbaglio era sbucata fuori dalla sua maglietta, solo in parte però, rivelando leggermente la sua forma. Sapeva che Hermione era molto intelligente e furba e poi una collana del genere l’aveva usata pure lei.

“Ora vado a farmi la doccia”. Aggiunse prima di salire di corsa le scale.

La Granger rimase nella Sala leggermente basita; i suoi sospetti su quella ragazza cominciarono ad aumentare. Quella collana aveva uno strano ciondolo a forma di clessidra, da quello che era riuscita a vedere.

Mah, forse erano le sue solite paranoie, però…

 

Ariel era sdraiata nel letto, a pancia in su, con gli occhi aperti a fissare il soffitto del suo dormitorio completamente al buio. No, non riusciva proprio ad addormentarsi. Troppi pensieri che le frullavano per la testa; il pensiero e la preoccupazione per la sua famiglia, la missione, quello che le aveva detto Hermione in biblioteca…

“Ariel?” si sentì ad un tratto chiamare. Era Ginny, probabilmente non riusciva a dormire neanche lei.

“Hm?”.

“Ma i tuoi fratelli in che scuola vanno?”

“Durmstrang”.

“E quanti anni hanno?”

“James un anno più di me e Miguel quattordici dato che è il mio gemello”.

“Oh”.

Calò di nuovo il silenzio, poi la rossa riprese.

“Posso farti una domanda?”

Beh, me ne hai già fatte due senza chiedermi il permesso, pensò Ariel tra sé e sé. Ma quella aveva tutta l’aria di essere una domanda un po’ delicata e sperava che non fosse sulla sua famiglia.

“Ti piace Harry?”

“Eh?” ma che avevano oggi tutti? Possibile che tutti dovessero pensare che lei provasse qualcosa per Harry mentre non era per niente vero? Oppure era assurdamente vero e lei non stava attenta per fare in modo che nessuno se ne accorgesse.

“Perché me lo chiedi?” fece poi a Ginny.

“Beh, si vede da come lo guardi”.

“Davvero si nota così tanto?”

“Beh, abbastanza”.

Oh, merda.

“Secondo me dovresti provarci”. Continuò la rossa.

Ariel si voltò verso la ragazza con gli occhi quasi fuori dalle orbite solo che l’altra non se ne accorse a causa del buio.

Ma lei aveva sempre saputo che Ginny si fosse terribilmente innamorata di Harry e quindi era strano che adesso le dicesse di fare questo. Aveva anche sofferto parecchio dopo… beh, dopo che…

Ecco perché lei non poteva, anzi, non doveva affatto innamorarsi di lui; lui era destinato a stare con un’altra, non con lei, anche perché sarebbe comunque stato impossibile tra loro due.

Ma come si suol dire, al cuore non si comanda.

“Sei sicura?”

“Sì”.

A Ginny però si strinse il cuore nel dare questa risposta alla bionda; sapeva che Harry non provava niente nei suoi confronti che non sia una forte amicizia o una fratellanza che dipendeva dal fatto che lei era la sorella del suo migliore amico che considerava quasi come un fratello. 

Quindi aveva cercato di farselo passare, di dimenticarsi di lui e di distrarsi con qualcun altro; sembrava anche che ci stesse riuscendo perché riusciva a convincersi, a convincere il suo cervello e la sua ragione che Harry Potter non le piaceva più. E quindi, se magari lo vedeva felice insieme ad un’altra, forse questa cotta le sarebbe passata in maniera definitiva.

Ma spesso, in fondo al cuore, immaginava spesso che lui la invitasse ad uscire, che la baciasse, che le sussurrasse parole dolci e piene d’amore.

Eh no, al cuore non si comanda…

SPAZIO AUTRICE

Ma che mi succede?? Sia in questa fic che in quell’altra ho scritto capitoli grondanti miele?? Io che parlo dell’amore?? Ma quando mai s’è visto??

Vabbè, saranno gli ormoni.

Coooomunque, ho visto che ormai tutti avete capito che Ariel è una Black ma perché avete già dato per scontato che sia la figlia di Sirius?? xD

*trotterella via fischiettando allegramente*

FEDE15498: ehi, tranquilla se non hai recensito la volta scorsa, mica ti mangio, al limite ti mando qualche Mangiamorte  a casa. Ahah, no scherzoJ sono contenta che Our Song ti sia piaciuta, visto che io amo molto Taylor. Anche a me comunque piacerebbero come coppia Harry e Ariel ma… chissà.

STEFANMN: eh sì, la vita di Ariel è abbastanza piena di impegni ma c’è sempre posto per un po’ d’amore, non trovi?? Sirius Black è il padre di Ariel?? Vedremo, vedremo :P

PUFFOLA_LILY: eh sì, se non hai gli occhi grigi non puoi assolutamente essere considerato un Black xD per la Chang invece, vediamo. Però, non se la caverà tanto bene :p

ROXY_BLACK: certooooo!!! Taylor è sempre nel mio cuore. Però non sono tanto convinta che Ariel possa assomigliare a lei perché Taylor ha un viso molto dolce e angelico, mentre Ariel è tutt’altro che dolce e angelica e si vede. Comunque sono d’accordo con te sul fatto che le cotte spariscono con un colpo di vento, ma vediamo se quella con Harry sarà proprio così. Non ricordo però se fossi tanto allegra quando l’ho scritto quel capitolo, in realtà penso mi sia venuto piuttosto malinconico, a parte la canzone. Vabbè, alla prossima. Un bacio.

LULI EVANS POTTER: eh sì, Santa Ino proprio. Che faremmo senza le sue storie? Pensa che io mi sto rileggendo Came back per la terza volta, per me è diventata ormai come una droga e ho influenzato pure una mia amica. Spero di aver aggiornato abbastanza in fretta perché le Strillettere non mi piacciono proprio. Un beso, Milly.

  
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