Fiocchi di neve volteggiano allegramente fuori dalla finestra e come ogni anno innumerevoli pacchi sono disposti sotto l’albero di Natale, ed io, la “piccola” diciannovenne chiamata Carmen, come ogni anno provo un’infinita tristezza perché sotto quell’albero e in questi giorni sento la mancanza di qualcosa, o meglio, di qualcuno.
Eh, già sono passati ben undici anni e lui, il mio adorato nonno, non c’è più ed è questo che mi manca per rendere il mio Natale fantastico.
Ricordo perfettamente i ricordi colorati degli anni passati quando il suo magico volto attento e sicuro e i suoi occhi scrutavano dolcemente noi bambini mentre ascoltava senza sosta le nostre poesie, anche quelle inventate da me, e poi, come ogni anno ci dava uno dei suoi tanti regali: il suo dolce sorriso dorato, adoravo quel suo dente ricoperto d'oro perché era raggiante come lui e anche perché gli conferiva quella luminosità che lui poteva avere.
Quello era il Natale, d’altronde solo Lui era capace d’infondermi coraggio e sicurezza, solo lui mi faceva sentire importante e felice, solo lui sapeva donarmi quell’amore che solo un nonno può dare, mi sentivo così semplicemente perché lui era il mio nonnino.
Arriccio una ciocca del color del grano su un dito mentre il mio sguardo sembra perdersi nel vuoto e poi mi ricordo di lui, l’unica cosa materiale che mi è rimasta: una vecchia foto e dolcemente la stringo fra le mani, mentre qualche lacrima cerca di sfuggirmi, ma io, mantenendo la mia apparente freddezza, riesco a respingerla.
E ora, come ogni anno, un sorriso apparentemente sincero si dipinge sul mio volto… è ora di andare, e così, come ogni anno, il tempo passa in fretta, mentre nel mio cuore e nella mia mente c’è solo il tuo ricordo.
“Stringi forte le persone a te care se ne hai bisogno
Con un sorriso ed un pensiero saluta chi non c'è più
è natale sì è Natale anche lassù”
Ti voglio bene, nonno.