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Autore: ellephedre    22/12/2011    11 recensioni
Super Usagi, come la terza serie di Sailor Moon (intitolata appunto Sailor Moon S, dove la S sta per Super). Raccolta di scene con lei e Mamoru come protagonisti.
1 - Studio, studio, studio! (tra l'episodio 92 e 93) - Sempre studio per la povera Usagi, secondo Mamoru.
2 - Il primo bacio? (puntata 94) - Mamoru non ricorda il primo bacio con Usagi?
3 - Ti voglio (episodio 98) - Tra sogni proibiti e piccole incomprensioni
4 - Compleanno (alla fine dell'episodio 102) - Il quindicesimo compleanno di Usagi.
5 - Usagi + Mamoru = Chibiusa? (episodio 104) - Davanti a Chibiusa Usagi si sente trattata da Mamoru come una bambina. O no?
6 - Il bacio dell'estate dei quindici anni (episodio 105) - Usagi va a trovare Mamoru di notte nell'albergo in cui lui lavora.
7 - Lovely Valzer (episodio 108) - Tra gelosie e I lov yu's
8 - Chi ha paura? (episodio 110) - Usagi ha paura per o di Haruka e Michiru? E Mamoru?
9 - Una lettera (dopo l'episodio 117) - Una lettera da Usagi per Mamoru.
10 - Grande (dopo l'episodio 120) - Usagi; volersi sentire piccola, essere grande.
11 - Vittoria? (dalla fine dell'episodio 125) - E' difficile sentirsi vincitori.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Mamoru/Marzio, Usagi/Bunny | Coppie: Mamoru/Usagi
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Terza serie
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Oltre le stelle Saga'
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superusagi11 Crisis Make Up! - è la formula di trasformazione di Usagi in lingua originale, nella terza serie di Sailor Moon.

Super Usagi!

Autore: ellephedre

Disclaimer: i personaggi di Sailor Moon non mi appartengono. I relativi diritti sono di proprietà di Naoko Takeuchi e della Toei Animation.


11 - Vittoria?
Dalla fine dell'episodio 125, 'Il Faraone 90'
In cui Usagi cerca di salvare Hotaru dal sacrificio finale necessario per annientare il nemico.


«CRISIS MAKE UP!»
Il suo urlo si perse nel vuoto, confuso coi lamenti di Faraone90, una nenìa di mostri morenti.
Non era più lui la sua più grande paura.
Una bambina! Hotaru non era che una bambina, non poteva morire!
«CRISIS MAKE UP!»
Maledetto calice! Non era vero che non poteva trasformarsi senza, doveva solo- «CRISIS MAKE UP!» Voleva il suo potere!
Schiacciò la spilla nel pugno, tentando di conficcarla nel petto.
Dov'era il suo cuore di energia quando serviva, non vedeva che- «CRISIS MAKE UP!» Solo una bambina! Sempre malata, chiusa in una stanza, infelice! Con che diritto tutti avevano deciso di portarle via una vita nuova, come poteva essere giusto sacrificarla?!
Sailor Saturn, non farlo!
«CRISIS MAKE UP!» Lasciami il tempo di diventare più forte, non annullarti, sto arrivando!
La massa di Faraone90 ricevette un nuovo impatto letale, dimezzandosi. Le grida di agonia si fecero lontane, acute.
Per favore, no... no, no!
Doveva pensarci lei! Era lei ad aver già vissuto, era lei che poteva sacrificarsi! Hotaru doveva tornare a casa con suo padre!
Aspetta, aspetta!
Produceva solo lacrime e urli, nessun risultato, solo disperazione inutile.
Faraone90 stava morendo e con lui Hotaru.
Aiuto... Aiuto! !
«CRISIS MAKE UP!»
Voglio la forza per entrare lì dentro, devo riprendere Hotaru-chan!!
Datemi la forza, voglio tutto quello che potete darmi, chiunque, tu, tutti, per favore!
Qualcuno la ascoltò, ma non fu sufficiente, ancora no!
Devo salvarla!
«CRISIIS...» Hai capito, per favore, hai capito?! «MAKE UP
Il petto le si aprì in due.
Ne uscì.
...
Sì.



Quando entrò, nel buio trovò solo un groviglio di luci.
Due fasci attorcigliati, serpenti, uno che massacrava l'altro.
Un concentrato di pura energia suprema, massima.
Totale, sorrise.
Sì sentì a casa.
Saturno lanciò la sua ultima offensiva. Nel momento del colpo si materializzò la falce invisibile della distruzione. Il loro piccolo nemico ne perì sul colpo e Saturno - giovane Hotaru - si preparò a soccombere, soverchiata dal proprio potere di annullamento.
Lei si tese in avanti e le afferrò un braccio.
Lo spirito di guerriera si fece corpo nel toccarla. Si mantenne tale grazie al loro gracile legame.
'Chi sei?'
Lo sai. Non sei rinata per offrire il silenzio a costui.
'Rinascerò ancora. Con questo corpo sono morta.'
Errore.
Le strinse il polso e legò a lei la propria energia, per imprimere in Saturno una nuova realtà: non c'era scampo, la vita stava per ricrollarle addosso.
Rivivi in questa forma, Saturno.

Sono io a desiderarlo.
Le ridiede consistenza partendo dalle loro dita umane. Le rese minuscole, innocenti.
Una seconda opportunità. 
L'energia necessaria a farla rivivere divenne insostenibile.
Non sono ancora pronta, ammise.
Quando tornerò, dovrai essere pronta per me, comunicò a Saturno. Le tirò il braccio di neonata per farsi ascoltare da uno spirito che si andava assopendo.
'Per te', annuì la giovane Hotaru, prima di perdere la capacità di rispondere.
Lei se la ritrovò in braccio, dolce bimba senza un passato.
Ne osservò il sonno e capì di non poter reggere oltre.
Mi lascio andare.
Non è vero che voglio stare qui, non voglio essere io.
Io voglio solo la mia vita.
Abbassò lo sguardo, verso il potere della Luna scoperto, privo di protezioni. Era infinitamente prezioso, mia culla. Lo accarezzò con l'anima.
Voglio solo riportare Hotaru a casa. Voglio tornare da tutti quanti.
Voglio solamente essere... Usagi.



«Ricordo ancora di averla tenuta contro il petto» raccontò a Mamoru e alle altre, tremando.
Se Hotaru era stata tra le sue braccia, perché era sparita al ritorno da quel- Da quel...? Viaggio, scontro?
Non sapeva nemmeno lei come chiamarlo. Non ricordava quasi niente, se non la sensazione di aver salvato la piccola Hotaru.
Non era stata una sua illusione, ma era orribile non poter descrivere come era finito il suo peggior incubo.
«Noi ti crediamo, Usagi.» Rei le strofinò una spalla. «Non angustiarti, è normale che tu... Non so nemmeno come hai fatto. Come al solito? Hai deciso di vincere e ci sei riuscita?»
Senza la fiducia delle sue amiche sarebbe stata solo una piagnucolona indegna di essere una guerriera. Aveva pianto persino nel momento cruciale.
Forse era servito - fu costretta ad ammettere - considerato che ogni sua azione aveva partorito disastri. A causa sua, il mondo intero si era incamminato verso la rovina prima di trovare - solo per miracolo - la salvezza.
Non era disposta a pentirsene.
Era grave.
«Chibiusa ha riavuto il suo cuore puro.» Makoto allungò un braccio sopra il tavolino di Mamoru, prendendole la mano. «Sei stata bravissima, Usagi. Se hai sentito la presenza di Hotaru dopo la battaglia, sono sicura che sia vero.»
... sì.
Se riuscivano a dirlo loro, che l'avevano soccorsa quando era uscita, come poteva non crederci anche lei?
Il problema delle sue amiche, purtroppo, era l'eccessiva fiducia nelle sue capacità. Rei poi... se l'avesse vista donare di propria sponte il calice sacro alla Desposta 9, l'avrebbe strangolata con le sue mani.
Nessun'altra di loro avrebbe commesso una simile pazzia, per quanto potessero amare Hotaru.
«Qualcuna di voi ha sonno?»
Mamoru lo chiese con un sorriso sereno, mascherando una notte di riposo mancata con il colore sano di un viso privo di occhiaie. Un giorno avrebbe dovuto chiedergli il suo segreto di bellezza. Lo strinse, nascondendosi sotto il suo braccio e trovando accoglimento.
«Non ne ho molto» dichiarò Ami, nella voce il suono della serenità conquistata da tutte loro, tutte insieme. «Credo che il potere di Usagi abbia fatto qualcosa anche per noi» continuò. «Ci sentiamo tutte riposate. Tu no, Mamoru?»
Usagi lo sentì scrollare le spalle.
«Sei stremato per via di Chibiusa?» azzardò Minako.
«Sì» rispose lui. «Oggi salto l'università, rimango a dormire.»
«E' sabato» gli ricordò Makoto. Sorrise. «Un giorno di vacanza. Ce lo siamo meritato.»
Ami lanciò un'occhiata al televisore spento. «La zona dell'istituto Mugen è rimasta piena di rovine. Usagi non ha ripristinato l'edificio, ma tu, Mamoru, hai sentito qualcosa?»
«Non sanno cos'è successo, parlano di lavori di demolizione affrettati, con utilizzo improprio di esplosivo. Non ricordano nulla di stanotte.»
Quando si parlava di lei come se non ci fosse, Usagi voleva mettersi dritta e composta ad ascoltare anche lei la conversazione sulla gesta di quellla persona favolosa che tutti lodavano. Chi era?
Usagi Tsukino, davvero?
Quando mai aveva cancellato i ricordi degli abitanti di Tokyo? Quando aveva portato via tutti gli studenti rimasti intrappolati nelle macerie dell'istituto? Avevano cercato corpi in giro, senza trovarne nessuno.
«Ehi!» sorrise piano Rei. «Chibiusa si sta svegliando.»
Usagi si voltò verso il letto di Mamoru.
Poté assistere al risveglio della sua vittoria.

«Ti ringrazio.»
Si voltò appena prima di uscire dalla porta, rientrando di un passo nel corridoio interno. Chibiusa e le ragazze l'avevano preceduta, uscendo.
Mamoru fino a quel momento non le aveva detto molto. Rivedendola dopo la battaglia, si era limitato a stringerla, stringerla forte. Nessuno dei due aveva avuto bisogno di parole.
«Mamo-chan» sospirò felice lei. «Per cosa mi ringrazi?»
«Hai riportato indietro tutto quello per cui vivo. Chibiusa... Tu.» Stremato, riuscì a fare solo un passo in avanti.
Con l'energia di tutti e due, lei rese il loro abbraccio così soffocante e completo che il fiato mancò persino a lei.
«Neanche questa volta ero con te...» mormorò lui.
Grazie.
Il caso si meritava gratitudine per aver tenuto Mamoru lontano da lei. A vederla commettere una serie lunga ed enorme di follie, lui si sarebbe intromesso, mettendosi in grave pericolo pur di proteggerla.
«Mamoru...» Nel silenzio dell'appartamento, dei combattimenti, delle sue amiche che non potevano più ascoltarla, parlò. «E se... e se avessi paura di come ho salvato Hotaru?»
L'immobilità di lui fu un giudizio che sparì alla prima carezza sulla sua schiena.
«Potrai parlarmene. Potrai dirmi tutto quello che vuoi, non sei sola.»
Nella sua immaturità, nei suoi errori, quando iniziava a sentirsi grande e finiva col commettere più errori di quando era stata piccola.
Per miracolo, tremò. Si era sistemato tutto per miracolo.
«Lo rifarei di nuovo» piagnucolò miseramente. Avrebbe messo in pericolo la pace dell'intero pianeta per Hotaru, sentendosi sempre nel giusto. «Scusami.» Non voleva assoluzione; una parte di lei desiderava solo potersi pentire.
«Usako... Sai che una volta ho sentito una storia?»
Lei tirò su col naso.
«E' la storia di una guerriera. A quattordici anni è stata mandata a combattere. Non era pronta, non voleva, ha pianto e si è lamentata, ma di battaglia in battaglia si è fatta forza ed è diventata l'unica combattente che può mettere fine a ogni guerra. Usa, se senti una storia come questa, sai cosa pensi di questa ragazza? Che lei è l'eroe di tutti noi.» Abbassò la testa. «Non perché vince» e la chiamò con un nome troppo tenero per uscire dalla sua bocca, «ma perché affronta situazioni che nessuno vorrebbe vivere, fa scelte che nessuno dovrebbe compiere. E non si arrende ugualmente.»
Le stava parlando della sua Usagi, di una ragazza amata e ammirata.
Posso esserlo.
Poteva essere tutto semplice, lei aveva lui. Aveva Chibiusa, le ragazze. Hotaru, che era viva.
Soffrire era una punizione per tutte le persone che adesso erano felici.
Non c'erano più battaglie da affrontare ora.
«Ti lascio dormire» gli disse annuendo, incastrando il naso sotto il suo e premendo solo un poco la bocca su quella di lui. Il bacio di un buon riposo. «Ci vediamo più tardi.»
«Sei ancora triste? Resto sveglio, se vuoi.»
Si attardò a lasciargli la mano. «No. Questa guerriera invincibile aveva solamente bisogno di qualche parola dolce.» Sorrise e fu leggera. Senza più pesi. «Volevo... sentire quello per cui ho combattuto. Tu sei un genio, Mamo-chan, ci riesci per me.»
«Sono qui per servire vostra maestà Odango.»
Lei scoppiò a ridere. «A dopo, Tuxedo Kamen-sama.»
Era lui il suo eroe.
Uscì.



NdA: ed ancora un capitolo alla fine di questa raccolta :)
Avevo avuto una mezza idea di chiuderla qui, ma questo episodio era più cupo, per rispecchiare le atmosfere della dura battaglia finale combattuta da Usagi e Hotaru contro Faraone90.
Ciò che succede durante il combattimento contro quest'ultimo è un complemento di quello che sto raccontando nella mia storia 'Verso l'alba': Usagi è riuscita a fare ciò che ha fatto per via di una particolarità del suo potere. Nell'anime, dicono che lei sia il 'Messia'. Sto riprendendo questo concetto, apliandolo.
Ancora prima di elaborare questa complessa trama, ho sempre pensato però che se Hotaru era tornata indietro fosse stato solo merito di Usagi.

Qualunque vostro commento su questo episodio mi aiuterà moltissimo per capire come impostare il finale (da ambientare nell'episodio 127, verso la fine o dopo).

ellephedre





   
 
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