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Autore: samaelstoker    23/12/2011    2 recensioni
Yuu ha sempre odiato le feste, mentre Lavi le adora e non fa altro che parlarne.
In mezzo a palline, festoni di Natale e, soprattutto, al vischio, un piccolo stralcio della loro vita quotidiana.
[...] [Lavi] Sorrise appena e indicò un punto sul soffitto, poco sopra di loro. «Vischio. – disse, semplicemente, mentre Kanda seguiva con lo sguardo la sua mano, ritrovandosi a fissare il piccolo rametto che pendeva sopra le loro teste – Sai, la tradizione vuole che quando due persone si trovano sotto il vischio debbano baciarsi… » [...]
Genere: Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Rabi/Lavi, Yu Kanda | Coppie: Rabi/Kanda
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Vischio






Lavi fece un passo indietro, per contemplare l’opera appena completata.
«E’ venuto veramente bene!» esclamò, felice, osservando l’albero di Natale che spiccava, coperto di palline e lucette colorate, al centro del salotto.
Dall’altro lato della stanza sentì venire un sonoro «Che», seguito da uno sbuffo scocciato.
Il ragazzo si lasciò sfuggire un sospiro, poi si voltò, sfoggiando uno dei suoi soliti sorrisi.
«Un po’, d’entusiasmo, dai, Yuu-chan! – disse, rivolto al ragazzo che se ne stava seduto imbronciato sul divano – E’ in arrivo il Natale, non senti l’atmosfera felice, la voglia di festeggiare assieme…»
Yuu Kanda gli lanciò uno sguardo gelido, per poi rispondere con un secco «No», seguito da un «Chiamami di nuovo Yuu-chan e ti uccido», ed iniziare a sfogliare uno dei numerosi giornali che Lavi lasciava sempre in giro per l’appartamento.
«Scusa, scusa…» sospirò Lavi, andando a sedergli accanto.
Finalmente, un po’ di riposo. Aveva passato gli ultimi giorni nelle preparazioni per le vacanze natalizie: comprare gli addobbi, l’albero, i regali… era più il tempo che aveva passato a zonzo per la città in cerca degli affari giusti che a casa.
Si stiracchiò un po’. Sentiva tutti i muscoli indolenziti: addobbare l’appartamento era stata una faticaccia.
«Che stanchezza…» sussurrò, sistemandosi più comodamente sul divano ed avvicinandosi di più a Kanda che, inaspettatamente, sembrò non fare caso né a lui né alle sue parole e continuò a sfogliare distrattamente il giornale.
Fra i due calò il silenzio. Gli unici rumori che si sentivano erano lo sfregare dei fogli di carta ogni qualvolta che Kanda sfogliava le pagine ed il rombo dei motori delle auto che sfrecciavano nella strada sottostante, e Lavi si trovò a desiderare che quel momento non terminasse mai. Voleva restare lì, così vicino a Yuu da poterlo sfiorare con il minimo movimento, in quell’istante d’intimità, come non gli capitava ormai da tantissimo, troppo, tempo.
S’inumidì appena le labbra e fissò l’amico, cercando d’indovinare quello che stava pensando.
I lineamenti femminei di Kanda erano contratti nella solita espressione contrariata: le sopracciglia aggrottate, gli occhi scuri socchiusi e le labbra arricciate in una smorfia, come a significare che quello che stava leggendo non gli piacesse affatto.
Lavi gli si avvicinò sbirciando l’articolo che l’amico stava leggendo. Distrattamente, gli scostò dal viso una ciocca dei lunghi capelli scuri che era sfuggita alla lunga coda in cui era solito raccoglierli. Ci giocherellò per un paio di secondi, intanto che l’altro era impegnato a leggere la rivista. Gli piacevano, i capelli di Yuu, sì. Erano così lisci e morbidi… era un piacere, per Lavi, passarseli fra le dita quando il ragazzo glielo permetteva, anche se era una cosa che accadeva veramente di rado.
D’un tratto Kanda sbuffò e, casualmente, gli piantò una gomitata sullo stomaco, poi lanciò in malo modo il giornale sul tavolino da soggiorno. Lavi si scostò, poggiandosi una mano sulla pancia dolorante.
«Tsk. E’ mai possibile che da qualsiasi parte si guardi non si vedono altro che i preparativi per queste stupide feste…?» borbottò Kanda, lanciando un’occhiata truce all’appartamento addobbato e poi al giornale che giaceva spiegazzato ed aperto su un articolo che parlava, appunto, delle ormai vicinissime feste natalizie.
A Lavi sfuggì un sorriso vedendo l’espressione irritata del giovane. Kanda, contrariamente a lui, aveva sempre detestato le feste, di qualsiasi tipo che fossero.
«E’ normale, Yuu. – ridacchiò Lavi, guadagnandosi un’occhiata omicida di Kanda – Il Natale è una delle feste migliori dell’anno! Ci sono le vacanze di Natale, le decorazioni di Natale, i regali di Natale, i bambini che vanno di casa in casa a cantare le canzoni di Natale… oh! E poi c’è anche il pranzo di Natale! Pensa, Yuu, non ti sembra anche a te una cosa meravigliosa? Le famiglie riunite assieme per il pranzo di N-»
«Dì un’altra volta la parola Natale e ti farò pentire amaramente di avermi invitato a casa tua, oggi. – ringhiò Kanda, afferrando bruscamente Lavi per il colletto della felpa – E smettila di chiamarmi Yuu, stupido coniglio.»
Lavi fece una risatina nervosa, iniziando a giocherellare distrattamente con il filo nero che teneva ferma la benda che portava sull’occhio destro.
«Come vuoi... – lo assecondò, poggiando le mani sui polsi di Kanda, cercando si spingerlo ad allentare la presa sulla sua felpa – Non lo dirò più.»
Kanda assottigliò gli occhi scuri, poi, lentamente, sciolse la presa e si scostò da Lavi, che gli rivolse un sorriso e si riassettò alla bene e meglio la felpa un po’ stropicciata.
«Grazie.»disse, poi, coprendo di nuovo la distanza che Kanda aveva messo fra loro e tornando a sedergli il più vicino possibile. Sapeva di farlo a suo rischio e pericolo, ma non resisteva.
«Y…-Kanda?»
A Lavi sfuggì un sorrisetto, mentre pronunciava il nome dell’amico. Inutile, per quanto ci provasse, non riusciva proprio a chiamarlo con il cognome. Gli sembrava troppo… distaccato, formale; e Lavi non voleva avere un rapporto del genere con Kanda, oh, no.
Kanda si voltò a fissarlo, smettendo di guardare con odio le lucette intermittenti dell’albero di Natale.
«Tu…che cosa farai? – continuò il ragazzo, ricominciando a giocherellare con i fili della sua benda – Tu detesti “la festa che comincia con la N”, quindi… passerai le vacanze natalizie e il venticinque Dicembre come se fossero giorni qualsiasi?»
«Esatto.»
Kanda si alzò, guardando l’orologio appeso alla parete. Era quasi ora di cena, quindi doveva spicciarsi ad andarsene, anche perchè quella sera era stato costretto ad andare invitato a cena a casa del patrigno.
«Devo andare.» disse, avviandosi verso la porta. Lavi mormorò un «Oh!» sorpreso sgranando l’occhio verde e si affrettò a seguire Kanda attraverso il salotto e il piccolo corridoio – forse l’unica parte della casa che non era invasa da lucette e festoni vari – fino alla porta.
«Aspetta un attimo, Kanda.»
Lavi poggiò la mano sulla porta, impedendole di aprirsi, proprio mentre il ragazzo metteva la sua sulla maniglia.
«Che. – sbuffò Kanda – Fa’ in fretta, sono già in ritardo.»
Lavi sorrise e si sporse verso di lui, sfiorandogli appena le labbra con le proprie. Immediatamente, sentì Kanda irrigidirsi in risposta al suo tocco, ma scelse di ignorarlo e fece un po’ di pressione sulla sua bocca, cercando di spingerlo a socchiuderla.
Per un attimo, soltanto per un breve attimo in cui Lavi credette di avercela finalmente fatta, Kanda si lasciò andare e rispose al bacio, ma appena sentì la lingua del ragazzo sfiorare la sua sgranò gli occhi e gli mollò un pugno nello stomaco, allontanandolo da sé.
«Ma che cazzo fai?!» gridò, pulendosi la bocca con il dorso della mano.
Lavi barcollò. La reazione di Kanda gli aveva fatto perdere l’equilibrio e dovette appoggiare una mano contro il muro per non cadere.
Non poteva certo dire che non si aspettava una reazione del genere da Yuu, anzi: poteva ritenersi fortunato per essersela cavata con così poco.
Sorrise appena e indicò un punto sul soffitto, poco sopra di loro. «Vischio. – disse, semplicemente, mentre Kanda seguiva con lo sguardo la sua mano, ritrovandosi a fissare il piccolo rametto che pendeva sopra le loro teste – Sai, la tradizione vuole che quando due persone si trovano sotto il vischio debbano baciarsi… »
Kanda strinse i pugni fino a sbiancarsi le nocche, lanciando a Lavi un’occhiata furente. «…Vischio, eh?» ringhiò, irato, mentre una vena iniziava pericolosamente a pulsare sulla sua fronte.
Lavi si grattò una guancia, facendo un sorrisetto nervoso. «Sì, sai, di solito si mette durante il periodo natalizio…»
«Natalizio…?» gli fece eco Kanda, afferrando di nuovo Lavi per la felpa, con l’intenzione di riempirlo di botte. E, probabilmente così sarebbe andata se, improvvisamente, il campanello dell’appartamento non avesse iniziato insistentemente a suonare, dando un’occasione a Lavi per sfuggire alla presa del giapponese.
Mentre, sorridendo, Lavi apriva la porta e salutava amichevolmente Allen che, ignaro, era venuto a fare una visita all’amico, pensò che la prossima volta che avesse voluto tentare di baciare Kanda avrebbe dovuto farlo in un luogo pubblico o, come minimo, in presenza di testimoni, nel caso si verificasse un tentato omicidio.














Rieccomi, dopo un discreto lasso di tempo, ad infestare con un'altra shot questo fandom :3
Non avrei pensato di tornarci fino all'anno nuovo, in verità, con una piccola long che ho in programma per un contest, quindi per questo rientro inaspettato dovete "ringraziare" FanWorld.it, che ha indetto un'adorabile challenge natalizia a cui è ispirata questa shottina ^^
Sinceramente, non ho molto altro da dire, su questa storia, se non che ringrazio immensamente Lily Inuzuka per averla letta in anteprima ed avermi dato il "via" a pubblicare. Un ultimo grazie va a tutti quelli che hanno letto/recensito/messo fra i preferiti la mia flash precedente, "Hair", non sapete come mi avete fatto sentire bene *scuoricina verso i lettori*
Ahem. *si ricompone* adesso vi saluto, anche perchè non so più cosa dire, Lol.
Solo, se recensite, anche negativamente, mi fate molto piacere, così che possa capire in che modo migliorarmi oppure avere un parere sulla storia.
Un bacio e alla prossima,
Tallu_chan.
   
 
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