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Autore: Franz3v    29/12/2011    0 recensioni
Zack,capelli neri, occhi rossi, un ragazzo da un passato misterioso, legato ai demoni dell'inferno e agli angeli del paradiso, con un destino che non può cambiare, o almeno non finchè non incontrerà una ragazza che gli farà cambiare idea...
P.S. dal primo capitolo non sembrerà ma questa fiction è romantica solo ho voluito metterci un po' di azione.
Genere: Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Erano le due di notte, una normale notte a Londra, la luna piena rischiarava il cielo notturno, le nuvole danzavano attorno ad essa formando una spirale, un leggero vento muoveva piano le foglie verdi smeraldo degli alberi, che essendo piena primavera iniziavano a fiorire.La città era completamente deserta, oltre che silenziosa,nessuna macchina, niente persone, nemmeno animali, il silenzo regnava in quel quartiere, le luci delle case erano spente, solo i lampioni che illuminavano le strade erano accesi.
 
 Una figura si muoveva in quello spazio isolato e silenzioso, un ragazzo sui 18 anni, alto circa un metro e ottanta , aveva il respiro pesante, era appoggiato su un muro per riprendere fiato, ma non appena si accorse che il suo inseguitore lo stava raggiungendo, ricominciò a scappare da qualcuno, sempre se così poteva essere definito, era uno strana creatura, la pelle di un marrone scuro ricoperta da scaglie, degli artigli affilati come rasoi, una lunga coda anch'essa ricoperta di scaglie con la forma di un tridente alla fine.
 
“Per quanto pensi di scappare?Sai di non poterci sfuggire”  gridò l’essere, aveva una voce strana, sembrava quasi che avesse due voci che si mischiavano tra di loro.
 
Il ragazzo continuò a correre, ma ad un certo punto si fermò in mezzo alla strada con le spalle rivolte verso il suo inseguitore.Ora si trovava sotto la luce di un lampione, grazie al quale ora si potevano intravedere i capelli neri pece, la felpa verde scuro che indossava con le maniche tirare su fino ai gomiti, le braccia fasciate completamente,o almeno fin dove si poteva vedere a causa della felpa, eccetto mezze dita, i jeans lunghi strappati, le all star nere e il suo fisico ben proporzionato.
 
“Ti sei arreso finalmente?” chiese l’essere, un sorriso sadico comparve sul volto del ragazzo, seguito da una grossa risata allo stesso modo sadica.
 
”Pensi davvero che IO mi arrenda? Ho affrontato bestie peggiori di te” la luce del lampione iniziò ad affievolirsi, quando si spense l’essere cacciò un urlo di dolore immenso, quando la luce si riaccese, si poteva vedere il braccio del ragazzo immerso nel petto dell’essere.Il sangue che colava da esso e percorreva tutto il braccio, ed alcune goccie avevano sporcato il viso e i vestiti del ragazzo , che era rimasto impassibile , il cuore dell’ essere  venne strappato via dal corpo, e in seguito spappolato, fatto ciò l’essere sparì nel nulla.
 
“Non ti capisco, se davvero vuoi riavermi dovresti venire a prendermi di persona, dannazione a te, e anche per colpa tua che parlo in questo modo,per causa tua devo scappare, causa tua che desidero distruggerti, è il pezzo di te e della tua maledetta razza, in realtà spero di non incontrarti mai” .Un sorriso comparve sul suo volto mentre fissava il cielo, le nuvole erano scomparse, ora la luna risplendeva più che mai, accompagnata dalle stelle, come piccole lanterne.
”Madre volevi questa fine per me? Beh non importa… spero di non trovare problemi in questa città, non voglio che sparisca come l’altra”. il ragazzo osservò la luna, era davvero splendente, ed il colore acceso della luna si rispecchiava nei suoi occhi rossi come il sangue, tristi e freddi come il ghiaccio dell’inverno.
 
Una pioggia leggera iniziò a scendere bagnandogli il viso, pulendolo dal sangue ma lasciandogli l’odore addosso, e sui vestiti dove il sangue non andò via ma rimase impresso, sia lì che nella sua mente , il ragazzo si diresse verso casa, sperando che la sua continua fuga prima o poi possa terminare.
 
Ma questo è il suo destino, una fuga perenne dalle sue colpe, colpe non sue.
  
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