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Autore: kannuki    30/12/2011    2 recensioni
Doveva cominciare a mettersi delle regole tipo 'non si mangia fuori pasto' e 'niente junk food'. Soprattutto, doveva ricordarsi di rispettarle.
PROLOGO della serie BRAVE NEW WORLD
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Claire Bennet, Sylar
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Brave New World'
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Perchè non ne abbiamo mai abbastanza e perchè sono circondata dai circhi in questo periodo... brevissima storia che si inserisce nel Quinto Volume. Buona lettura!

^ Carnival ^

Se c'era una cosa che faceva incazzare Sylar di brutto, era svegliarsi di colpo in un posto sconosciuto e con una sciacquetta bionda che lo toccava. Poiché non erano tante le persone che si sarebbero avvicinate a lui, di certo la capellona tatuata aveva una mira particolare e avrebbe cercato di usarlo per i suoi scopi. Come tutti gli altri.

*/*

Perchè mi porti al circo? Sai che lo odio, sono un'animalista convinta!”

Ti avevo detto di restare al college, sei voluta venire lo stesso. Ora non lamentarti... questo non è un circo come tutti gli altri, sta attenta a dove metti i piedi e non dare confidenza ai circensi.”

Io vedo solo zebre, cammelli, mangiatori di fuoco e prestigiatori. Non c'è nulla di strano, qui.”

Claire alzò gli occhi al cielo, si voltò verso Gretchen, le sorrise con molta ironia e riprese ad occhieggiare le carrozze e i gitanti.

Non le piaceva il circo eppure non la smetteva di fermarsi ai banconi dello zucchero filato rosa e al tiro a segno! Quando Gretchen ebbe le tasche vuote, Claire sospirò, l'afferrò per lo zainetto in cui stava stipando una pecora di peluche e si inoltrò verso la parte meno chiassosa. Le carrozze dove dormivano i girovaghi. Avrebbe trovato Samuel, lì?

Vi siete perse, signore?”

Ecco la risposta. Claire si voltò con intenzioni bellicose, mentre Gretchen batteva le palpebre a tutto spiano e continuava a mangiare zucchero filato.

Claire scambiò uno sguardo d'intesa con Samuel, indicò Gretchen con gli occhi e alzò il mento di un altro centimetro.

Personalità caparbia, pensò l'uomo con un piacevole sorriso e la mano tesa verso il punto da cui erano appena venute. Claire fece dietrofront continuando ad osservarlo, un rumore improvviso attrasse l'attenzione di Samuel e quando un uomo seminudo balzò fuori da un carrozzone, imprecando e riallacciando una camicia, Gretchen prese Claire sottobraccio.

Claire era saldamente inchiodata a terra, tanto da credere che l'erba le avesse incollato la suola delle scarpe o che dei viticci sbucati dal nulla si fossero ritorti attorno alle gambe. Aveva la bocca secca e la mano che stringeva lo zainetto era rattrappita. Non ebbe paura per se – non moltissima, a dire il vero – ma per la sua amica. Sylar non ci metteva niente a prendersela con i più deboli o a far del male gratuitamente alle persone che amava.

Claire, andiamo?”

Fottuto superudito! Sylar smise di riallacciare la camicia che Lydia gli aveva tolto nel suo patetico tentativo di seduzione, abbassò le braccia e si aprì in un sogghigno. Se anche la cheerleader era lì, Sullivan stava reclutando tutti i supereroi di New York.

Il circense spostò lo sguardo attonito sulla carrozza di Lydia, ebbe un brivido freddo, si chiese se fosse ancora viva ma si concentrò sull'uomo che avanzava verso le due ragazze.

Gretchen lasciò il braccio di Claire, inconsapevole di ciò che stava avvenendo. Sylar le passò vicino, la squadrò da capo a piedi, strangolò una risatina e avanzò verso la parte illuminata del circo. Oh, ma ce l'aveva con lei, quel tipo? Che aveva da ridere?

Claire riprese a respirare e il colore le tornò lentamente sul volto. Aveva reclutato anche Sylar? In quale maniera era riuscito a convincere quel mastino sciolto e rancoroso a fare squadra?

La porta del carrozzone si aprì di nuovo e una sconvolta Lydia ne uscì arrabbiata e alterata. Stringeva uno scialle di seta lavorata sulle spalle e aveva tutta l'aria di uno che aveva appena subito uno shock.

Samuel sospirò ma il colpo venne a Claire. Non credeva ai propri occhi e la sua mente si rifiutava anche solo di immaginare Sylar a letto con una donna. Era più probabile che le avesse fregato il potere e che per qualche strano avvenimento l'avesse lasciata in vita. Ma di solito non se ne andava in giro a torso nudo, pensò prendendo Gretchen per mano e allungando il passo verso il baraccone dei giocattoli animati. Un telecinetico all'opera, nulla di nuovo per Claire ma Gretchen era estasiata e non la smetteva di commentare e indicare. La ragazza si guardava attorno con le sopracciglia aggrottate. Samuel le aveva chiesto di passare del tempo al circo per ambientarsi e capire se avesse voluto o meno restare con loro e condurre una vita 'normale'.

Una casa semovente senza radici e con mille fratelli e sorelle. A Claire ne bastava uno per perdere la pazienza e una doccia scassata non era certo...

Bu.”

Il cuore le balzò nel petto, ma Claire chiuse gli occhi e si voltò senza alcuna espressione in particolare.

Sylar non guardava lei ma Gretchen. Fece una smorfia, scosse la testa con un certo rammarico e afferrò Claire per l'avambraccio.

Guarda che urlo.”

Tu urli ed io ti strappo la spina dorsale” la minacciò “voglio solo parlare. Sbarazzati della tua fidanzata.”

Ehi, oh! Che si era messo in testa? Non era certo... oddio, era qualcosa per lei ma da lì a dire che avevano un rapporto in quel senso...

Sylar le lasciò il braccio e svanì in una direzione. Claire si domandò come fare ad allontanarsi con una scusa, ma quando Gretchen annunciò di voler fare un giro nella Casa degli Specchi, Claire le disse che l'avrebbe aspettata fuori. Si inoltrò nella stessa direzione presa dal serial killer, si chiese se per caso era impazzita a dargli corda ma la prima cosa che le uscì di bocca non fu certo la domanda 'cosa ci fai qui?' ma un bel 'non sono lesbica!' piuttosto scocciato, condito dalla tremarella che le serpeggiava nel corpo.

Sono cazzi tuoi, splendore. Come sei arrivata fin qui?”

Con la bussola...” bisbigliò frugando nelle tasche e mostrandogli l'oggetto. “E spero che mi riporti a casa perchè non ho la più pallida idea di dove sono.”

Sylar la girò da tutti i lati, provò a concentrarsi su di essa per carpirne i segreti, ma l'oggetto era ostico da decifrare. La chiuse e gliela porse con aria dubbiosa, strofinando un labbro. Ciò che lo fregava sempre, era la curiosità. Poteva volarsene via e tornare alla vita di sempre, ma aveva bisogno di risposte. E chissà se la ragazzina gliene poteva dare qualcuna. “Lo sa tuo padre dove sei?”

Che gliene importava? Claire scosse la testa facendo ondeggiare i capelli. “Devo tornare dalla mia amica.”

E' innamorata di te.”

Claire allargò un po' le palpebre e fece un passo indietro. “E tu come fai a saperlo?”

L'ho sentito. Come cazzo credi che lo sappia?”

Sgarbato. “Mi scusi, mister empatia” soffiò nascondendo di nuovo la bussola nella tasca interna del giubbotto. Aveva sentito un 'che spreco' o se l'era sognato? “Da quando hai smesso di essere un one man band?”

Non lavoro con Sullivan, sta solo cercando di usarmi come tutti gli altri” borbottò incrociando le braccia. “Sei già stata nella tenda della veggente? E' facile riconoscerla, è...”

... tatuata.”

Tipetto interessante.”

Ho visto” mormorò e la sua voce grondò sarcasmo.

Sylar scoppiò in una risata. Era vagamente agghiacciante perchè era una risata genuina, non il solito risolino bastardo che le tornava in mente anche di notte, insieme alla sua voce sussurrata. “Quando vuoi, Claire.”

Quando vuoi cosa?, pensò osservandolo allontanarsi e riprendendo la strada verso la Casa degli Specchi.

***

La tenda della chiaroveggente era riccamente lavorate e colorata. Claire alzò la tenda mentre Gretchen aspettava fuori. Aveva attaccato con la Coca Cola e fra qualche ora sarebbero dovute andare in cerca di un bagno chimico. Claire dubitava ce ne fossero in un circo magico. Gretchen si sarebbe accontentata dei cespugli.

Perchè sei qui?”

Uhm, come dirlo in parole povere? “Quel bastardo mi ha ordinato di venire da te” soffiò e Lydia sorrise scostando la scialle dai tatuaggi. Era davvero bellissima. “Ha detto che sei interessante.”

Ho un potere interessante” rettificò con un certo fastidio. Le prese le mani e le accarezzò le vene dei polsi. “Che cosa vuoi sapere?”

Perchè sono qui. Cosa sto cercando. Perchè la mia vita finora sembra tutta un'enorme sbaglio” sussurrò temendo che Gretchen la udisse. La sua presenza le impediva di lasciarsi andare, la riportava nel mondo reale e alla routine di tutti i giorni.

Lydia chiuse gli occhi e si concentrò. Claire vide distintamente i suoi tatuaggi muoversi e assumere varie forme. Nella prima era in uniforme da cheerleader. Nella seconda mostrava i muscoli come un disegno di Braccio di Ferro dell'epoca. Nella terza uccideva Sylar con un coltello alla nuca e danzava sulla sua tomba. Nell'ultima rimase solo il suo volto e Claire ritirò le mani in fretta. Sparisci!, gridò al tatuaggio che si mosse dopo un eterno istante e tornò a distendersi in un fiore stilizzato.

Lydia aprì gli occhi. Aveva percepito la paura di Claire prima che strappasse via le mani. “Hai visto qualcosa che ti può essere utile?”

Quella visione l'avrebbe tormentata per le notti in avvenire. “No... ma ti ringrazio lo stesso...”

Claire” sussurrò quando accennò ad andarsene. “I miei tatuaggi non mostrano il futuro ma i desideri più nascosti” annunciò strappandole un singulto che restò in gola. “O quel che vuoi vedere.”

Le ossessioni?” domandò tornando a sedere di fronte alla donna. “Gli incubi?”

Se sono abbastanza forti, influiscono su...” Lydia deviò lo sguardo sull'uomo apparso all'ingresso della tenda. Si scurì e Claire si voltò a sua volta. “Sono con una cliente.”

Samuel ti sta cercando.”

Quando avrò...”

Subito, Lydia.” Edgard lasciò ricadere la tenda ma la donna ebbe una rapida visione della ragazza che accompagnava Claire in allegra conversazione con un comune nemico. “Porta via la tua amica. Segui la bussola. Non tornare qui” sussurrò rendendole il denaro. “Ho visto i suoi desideri.”

I suoi...

Ha preso il mio potere ma non sa usarlo. Lui..”

Claire le fece cenno di tacere e indicò le orecchie. La donna si morse un labbro, cercò un pezzo di carta e vi scrisse rapidamente sopra.

Ho visto te, nella sua mente.

Claire quasi cadde dallo sgabello imbottito.

Sta cercando risposte e crede che tu sia in grado di dargliele.

Claire si indicò interrogativa e si accorse di tremare di paura.

Dagli quello che vuole.

Eh?!” esclamò allibita. “Cosa dovrei...”

Ti farà delle domande, rispondi sinceramente.

Claire annuì e inalò profondamente. Odore di incensi e inchiostro. La stordivano un po'.

Lydia la guardò ancora, perplessa. Tornò a scrivere e attesa la reazione violenta.

Claire non riuscì ad averla. Era sotto shock.

Il mio potere può manifestarsi solo dopo un lungo contatto fisico, ma lui non lo sa.

Sa sempre tutto quello che c'è da sapere” singhiozzò spaventata. “Come è riuscita a fregarti?”

Lydia sorrise e inclinò il capo, riportando lo scialle sulle spalle. “Non lasciarti toccare o baciare.”

D'accordo. Quella donna la voleva morta.



  
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