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Autore: Freya Crystal    04/01/2012    8 recensioni
- Obbligandomi!? - Tutto d'un tratto, la rossa sembrava tornata padrona di sé.
Ryo stesse in silenzio, cercando di imporsi serietà. Finché non ce la fece più e scoppiò a riderle in faccia.
- Razza di antipatico! Che cos'hai da ridere!? -
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ichigo Momomiya/Strawberry, Ryo Shirogane/Ryan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Basta. 
Aveva davvero superato ogni limite. 
"Possibile che tu non faccia mai niente in casa? Che razza di sfaticata! Tua madre non può fare sempre tutto da sola!"
Ma come si era permesso? 
Non era vero che lei non faceva niente. Ma alle volte quando rincasava da lavoro, era talmente stanca da non avere neppure la forza di salire le scale per andare in camera, così toccava alla madre sparecchiare la tavola, spazzare, lavare i piatti e riordinare la cucina.
"E questa sarebbe la gratitudine che nostra figlia ci dimostra! Noi le mettiamo il piatto caldo sotto il naso tutte le sere, le permettiamo di studiare, di comprarsi tutto ciò che desidera e lei, lei cosa fa? Se ne va a zonzo tutto il giorno e torna qui solo per mangiare e dormire! Cara, dille anche tu qualcosa."
Cosa avrebbe dovuto dirle, sua madre? Sakura era ben più intelligente dello zotico marito; era in grado di capire la figlia lanciandole una sola occhiata, non aveva dimenticato cosa significasse essere adolescenti, perciò la lasciava stare. 
"Ti ricordo che appena esco da scuola, filo dritto al bar a lavorare. Sgobbo tutto il giorno per pagarmi gli studi, perché non ho mai avuto l'intenzione di scaricarvi questa spesa sulle spalle! Quindi io non vado "a zonzo", come dici tu, anzi, mi comporto da persona matura e responsabile."
" Responsabile!? Ma se il tuo capo dice che una volta su due arrivi in ritardo!"
Quella era stata la goccia che aveva fatto traboccare il vaso.
Ah, ma quando lo avrebbe visto, gliene avrebbe dette quattro. Perché non era stato zitto? Per colpa di lui, suo padre aveva avuto modo di farla passare dalla parte del torto in un battito di ciglia. 
<< Uffa! >> 
Ichigo si era rannicchiata sopra allo scivolo giallo, quello pieno di segni e scritte che lasciavano i bambini. A quell'ora della sera, non c'era mai nessuno in quel parco. 
"Perché mi tocca fare la strada a piedi! E ogni volta incontro qualcuno che mi fa perdere tempo, ma siccome sono beneducata, non gli dico "ciao ciao" dopo mezzo secondo da che è cominciata la conversazione!"
"Ogni scusa è buona per dare la colpa agli altri..."
<< Uffa, uffa, uffa! >> Ichigo aveva preso a sferrare pugni al tettuccio dello scivolo. 
<< Ti sposti? Così mi posso sedere anch'io. >>
<< AAAAAAAAAAHHHH. >>
Il ragazzo raggelò di fronte a quel grido stridulo e gracchiante.
<< M-m-m-m-mi... hai spaventata... >> Ichigo si afflosciò su se stessa. Poi si ricordò della discussione avvenuta col padre e del fatto che avrebbe dovuto avercela a morte con l'individuo che aveva di fronte. 
<< RYO! >>
Il biondò sobbalzò, rischiando di perdere l'equilibrio e di cadere giù dalla scaletta che portava in cimo allo scivolo. << Ma la pianti di urlare!? >>
<< Tu hai detto a mio p-
Ma la rossa non fece in tempo a finire la frase. Una mano le afferrò il mento tra le dita, mentre un'altra andò a soffermarsi sulla coscia scoperta dai pantaloncini. La percezione del calore di quella pelle calda appoggiata alla sua si mischiò teneramente alla tempesta marina che la sommerse. Labbra morbide e audaci sfiorarono le sue, le accarezzarono, ne inspirarono l'aria che lei avrebbe altrimenti impiegato per dar vita ad una lunga, spietata lamentela nei confronti del padre.
<< Cos'è che avrei detto, io? >>, le sussurrò roco Ryo, fissandola in quel modo irresistibile che le faceva sciogliere lo stomaco e le gambe. 
Ichigo stava sonnecchiando su di un palloncino trasportato dal vento in un cielo primaverile. Il sole, la luna, le stelle, la stavano incantando con le loro dolci parole affinché Morfeo potesse rapirla nel migliore dei modi. 
<< Devo baciarti ancora perché tu possa tornare in te e dirmi per quale motivo te ne sei andata di casa a quest'ora della sera, obbligandomi a venire a cercarti? >>
<< Obbligandomi!? >> Tutto d'un tratto, la rossa sembrava tornata padrona di sé. 
Ryo stette in silenzio, cercando di imporsi serietà. Finché non ce la fece più e scoppiò a riderle in faccia. 
<< Razza di antipatico! Che cos'hai da ridere!? Vedi come te la faccio passare in fretta quella dan-
Non seppe nemmeno lei come, ma si ritrovò sdraiata a terra, persa in due finestre ipnotiche e seducenti quanto l'azzurro del mare. Ryo era sopra di lei, innamorato e determinato a farla impazzire. 
<< Devo essere inciampato. >> 
Voce calda e provocante. 
<< Credo sia meglio avvisare i tuoi genitori che stai bene. >>
Ichigo lo attirò a sé per il colletto della camicia e lo baciò con delicatezza. Ryo sapeva sempre come prenderla. 
E sapeva anche come farle dimenticare il suo nome, all'occorrenza.
<< Maledetto, irritante, geniaccio dei miei stivali. Sempre tra i piedi. Ti odio. >> 
Non aggiunse altro, prima di riprendere a baciarlo.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Spazio dell'autrice: sono le 4:27 a.m. Già, del mattino. Non riuscivo a prendere sonno .-.  (non si era capito, tranquilla! u_u) 
Magari, anche se è una stupidata, vi è piaciuta. E' un regalo a tutti i fan della coppia, che tra l'altro adoro!*.* 
Alla prossima mew mew's fans <3
  
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