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Autore: Carmilla Lilith    09/01/2012    4 recensioni
Victoria ed Emily, due care amiche, decidono di partecipare a "La notte di fantasma", una festa di Halloween che si svolge al cimitero di Mount Pleasant. La festa, però, si rivela più spaventosa del previsto.
Racconto partecipante al contest "This is Halloween" indetto da Nihila nel forum di Efp.
Genere: Dark, Horror, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La notte del fantasma
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Victoria attendeva con impazienza l’arrivo della sua amica Emily.
Qualche ora prima, mentre stavano chattando, Emily le aveva praticamente ordinato di raggiungerla il più velocemente possibile.
Ho una notizia sensazionale, devi venire SUBITO da me.
Victoria s’era affrettata ad eseguire l’ordine, anche se con un certo timore: l’ultima, sensazionale, trovata di Emily era stata organizzare un pic nic notturno al cimitero cittadino.
Al solo pensiero, Victoria aveva ancora i brividi anche se, in fondo, si era divertita: aveva ancora il calco in carboncino che Emily aveva fatto ad una lapide particolarmente antica.
 
Emily fece il suo ingresso nel salotto dove Victoria la stava aspettando. La padrona di casa era una goth, alta ed esile come un giunco e pallida come un fantasma. I suoi capelli sarebbero stati corvini, ma lei ne aveva tinto alcune ciocche di blu elettrico, in modo che richiamassero il blu intenso dei suoi occhi. Suonava il violino e il pianoforte, disegnava abiti e scriveva racconti e poesie.
Victoria, invece, era la classica ragazza acqua e sapone: corporatura ed altezza erano nella norma, aveva lunghi e lisci capelli castano chiaro e dei timidi, pensierosi, occhi azzurri.
A scuola, nonostante l’impegno profuso nello studio, non era mai eccelsa in nulla. La sua unica, vera, passione era il canto: Emily adorava la sua voce e aveva iniziato un corteggiamento serrato per averla come cantante per il suo progetto di metal sinfonico.
 
“Sentiamo, quale sarebbe questa novità incredibile?” Domandò Victoria, con una malcelata nota di diffidenza. Emily sorrise radiosa, prima di porgerle una pergamena chiusa da un sottile nastro rosso.
Victoria, dopo aver rivolto uno sguardo dubbioso ad Emily, aprì la pergamena: era la mappa di un territorio poco esteso, probabilmente di un parco o qualcosa del genere.
“Che cos’è?” Domandò Victoria, studiando la mappa.
“La mappa di Mount Pleasant!” Rispose Emily, visibilmente soddisfatta. Victoria rabbrividì, notando improvvisamente i vari siti indicati con “crypt” nella mappa: Mount Pleasant era il cimitero più grande di Toronto ed il fatto che Emily ne avesse la mappa non presagiva nulla di buono, soprattutto considerando che mancava appena una settimana ad Halloween.
 
Halloween is the night/
The legend says the ghost will rise./
On Halloween they can't redeem/
A restless soul from ancient scene/
 
“Quella pergamena è un invito per la notte del fantasma! Non sai quanto sia stato difficile procurarmene una!” Spiegò Emily, con gli occhi che le brillavano.
“La notte del fantasma?” Domandò Victoria, perplessa. Emily la fissò come se avesse appena bestemmiato senza ritegno.
“Vicky, non puoi non saperlo! Non conosci la leggenda?” Domandò la goth. Victoria scosse la testa.
Emily sospirò rassegnata prima di cominciare a raccontare: “La leggenda narra che la notte tra il trentuno Ottobre e il primo Novembre del 1876, alcuni uomini avevano ucciso un certo Jason Finnigan, convinti com’erano che quell’uomo fosse in grado di parlare con i demoni.
Per non essere accusati dell’omicidio, occultarono il cadavere proprio a Mount Pleasant, che sarebbe stato inaugurato qualche giorno dopo. Nessuno trovò mai il cadavere di Jason, ma da allora accadono cose strane a Mount Pleasant la notte di Halloween: la gente giura di aver sentito gli agghiaccianti rintocchi di una campana arrugginita rimbombare nel cimitero e di aver visto una figura luminescente aggirarsi tra le lapidi, dicendo che rivoleva il suo cuore”.
“Quindi tu pensi sia una buona idea trascinarmi in un cimitero, di notte, sapendo che uno spirito tormentato sta cercando il suo cuore.” Osservò sarcasticamente Victoria.
“Non saremo da sole, sciocchina! Di solito riescono ad intrufolarsi almeno una cinquantina di persone. Poi sai che io non credo nei fantasmi, è soltanto un’ottima occasione per trascorrere un Halloween più eccitante del solito! Verrai con me, vero?” Disse Emily, tentando di convincerla.
Victoria sospirò, indecisa: nemmeno lei credeva ai fantasmi ma l’idea di trascorrere Halloween in un cimitero sconosciuto, al buio, magari circondata da persone in vena di fare scherzi di cattivo gusto… No, non le sembrava un granché. D’altro canto, però, le dispiaceva abbandonare Emily: era la sua migliore amica e si vedeva quanto ci tenesse a partecipare alla notte del fantasma.
“Posso avere un paio di giorni per pensarci?” Domandò la giovane dai capelli castani, con un timido sorriso. Emily non riuscì a nascondere una certa delusione, evidentemente sperava che la sua amica avrebbe subito accettato, ma acconsentì.
 
 
At the sound of the demon bell/
Everything will turn to hell/
Rise...rise...rise...it's Halloween/
Rise...rise...the ghost will rise/
 
Alla fine, come sempre, Victoria si fece convincere e si ritrovò, alle undici di sera del trentun Ottobre, davanti alla splendida Massey Family Crypt, in compagnia di Emily ed altri cinquanta sconosciuti.
L’atmosfera era surreale: i vetri del meraviglioso edificio in pietra rilucevano debolmente, colpiti dal fascio delle torce fornite ai presenti dagli organizzatori. Victoria rimpiangeva l’assenza della luce solare, che faceva apparire meno macabro quell’edificio in stile neoromanico. Il semplice fatto che i vetri multicolori apparissero ora grigi e spenti la faceva rabbrividire.
“Vicky, tutto bene?” Domandò Emily, mentre studiava nuovamente la mappa con l’ausilio della torcia. La goth pensava di ripetere il tour del cimitero, già compiuto nel pomeriggio, trovando che sarebbe stato molto più suggestivo alla luce lunare. Già, peccato che fitte nuvolo scure impedissero a qualsiasi astro di rischiarare il paesaggio.
“Sì, sto bene. Però non credevo che il buio facesse sembrare questo posto così inquietante!” Rispose Victoria, guardandosi intorno: gli alberi non mostravano più i loro sgargianti colori autunnali e i sentieri sembravano più un dedalo incomprensibile che non delle tranquille e rilassanti passeggiate.
Nel frattempo Oscar, uno degli organizzatori, aveva narrato la leggenda di Jason Finnigan e stava concludendo dicendo: “Temete il suono delle campana del demone, perché esso può tramutare qualsiasi cosa nell’Inferno stesso!”. Persino Emily, abituata a racconti e film dell’orrore, non poté che rabbrividire a quelle parole.
“Ed ora andate, miei coraggiosi amici! Chissà che qualcuno di voi non incontri il caro Jason!” Esclamò Oscar, incoraggiando i presenti ad esplorare il cimitero.
Victoria ed Emily s’incamminarono verso la cripta di Timothy Eaton, benedicendo la presenza di qualche lampione che evitava loro d’inciampare ad ogni passo. L’aria fredda le faceva rabbrividire, ma anche Victoria doveva riconoscere che c’era qualcosa di estremamente suggestivo in quel luogo. Qualcosa di lugubre, certo, ma suggestivo.
Improvvisamente, però, nell’aria risuonarono alcuni rintocchi di campana. Un suono sgradevole e spaventoso, dalla provenienza incerta. La voce di Oscar aggiunse, subito dopo: “Urla anche tu, grida sempre più! è questo il nostro Halloween!” L’urlo di Victoria si unì a quello di molte altre persone ma, mentre la maggior parte delle grida erano state lanciate in risposta all’invito di Oscar, l’urlo della timida giovane era veramente terrorizzato.
Ad Emily sfuggì una risatina nervosa. “Stai tranquilla Vicky! Stanno soltanto rendendo la cosa più eccitante!” Aggiunse la goth.
“Preferirei che non lo facessero, davvero!” Rispose Victoria, intimorita. Emily le passò un braccio intorno alle spalle, cercando di rincuorarla.
“Dai, non fermiamoci, altrimenti ci geliamo!” Disse poi Emily, convincendo Victoria a proseguire il cammino.
 
Giunte alla cripta di Eaton, le due giovani incontrarono un gruppetto di cinque persone. Tra loro c’era una ragazza decisamente scossa, che piangeva disperata.
“Io l’ho sentito! C’era qualcuno che ordinava al fantasma di sorgere!” Diceva la ragazza, in preda ai singhiozzi.
“Angela dai, non preoccuparti! Era solo qualcuno che voleva spaventarci!” La rassicurò un giovane, passandole un fazzoletto.
Emily e Victoria si allontanarono un po’, decise a fare una fotografia al mausoleo neoclassico, quando udirono anche loro la voce: “Risorgi Jason, risorgi! è Halloween, vieni a cercare il tuo cuore!”. Non era certamente la voce di Oscar!
Terrorizzata, Angela urlò prima di fuggire nelle tenebre, mentre due dei suoi amici la rincorrevano. Victoria indietreggiò spaventata, frenando a fatica il suo desiderio di fuggire immediatamente, mentre Emily puntava il fascio della sua torcia nell’oscurità, alla ricerca dell’autore di quello scherzo tanto idiota, ma non vide nessuno .

Reconciled with powers of darkness/
(...)
You'll won't believe? See for yourself/
 
“Emily, stanno veramente esagerando! Io ho paura, andiamocene!” Disse Victoria, guardandosi nervosamente intorno: era certa che quegli eventi inquietanti altro non fossero che lo scherzo di qualche cretino, ma era comunque spaventata.
“Vicky, non fare così! Stanno soltanto cercando di spaventarci!” Rispose Emily. Non voleva già andarsene via, chissà quando avrebbe avuto di nuovo l’occasione di trascorrere una nottata del genere in un cimitero così maestoso!
“Lui… lui ci ucciderà tutti, non capite?! Si è riconciliato con le forze delle tenebre, ci sacrificherà per ottenere i loro favori!” Urlò la voce di Angela. I suoi amici erano riusciti a riprenderla, ma la giovane stava vaneggiando in preda al terrore.
“Angela, i fantasmi non esistono, calmati!” Le disse la voce di un uomo evidentemente seccato.
“Ah, non mi credi? Vedrai tu stesso che dico la verità! Dobbiamo andarcene subito!” Rispose, urlando, Angela.
“Dai, andiamo via di qui, quella è impazzita!” Intervenne Emily, prendendo per mano Victoria e conducendola con sé. La timida giovane seguì l’amica senza opporre resistenza, ma nel profondo del suo animo avvertì una strana sensazione.
 
I hear bell/
A sound fron Hell, the demon bell/
I see a light in shadow in between the graves/
Swinging his sword of hate towards the gates of Heaven/
"Beelzebur, Astaroth...bring me the Devil"/
And as he says these words I can't believe my eyes/
 
Più e più volte la campana del demonio risuonò a Mount Pleasant, ed ogni volta urla terrorizzate si levarono nell’aria come a voler rispondere all’orrido suono stridente della campana.
I nervi di Victoria erano sensibilmente provati, così Emily decise di lasciare il cimitero e raggiungere l’ostello della gioventù. Si sarebbero concesse qualche ora di sonno per poi fare ritorno ad Ottawa con il primo treno disponibile.
Avanzando nell’oscurità che precedeva l’alba, le due stavano per raggiungere il cancello del cimitero, quando Emily si accorse che qualcosa non andava: una luce evanescente avanzava tra le ombre delle lapidi. La goth si fermò ad osservare quella strana apparizione, ignorando i richiami di Victoria: la luce sembrava formare una figura umana armata di spada, che emanava malsani bagliori verdastri nell’oscurità della notte.
Victoria trattenne a stento un urlo quando vide ciò che aveva notato Emily: era un fantasma, non c’era alcun dubbio! Sperando con tutto il cuore che l’ectoplasma non le avesse già viste, Victoria tentò di tirare verso di sé Emily, che però pareva non rendersi conto del pericolo che stavano correndo.
“Chissà come hanno fatto a fare una cosa simile.” Mormorò la giovane dagli occhi blu, prima di seguire l’amica. Fu allora che il fantasma alzò il capo, urlando con voce incredibilmente acuta: “Beelzebur, Astaroth, prendetele!”.
Victoria afferrò saldamente il braccio di Emily e corse disperata verso i cancelli del cimitero. Fu tutto inutile: all’improvviso le due giovani si sentirono afferrare alle spalle e trascinare con forza all’indietro, lontano da quei cancelli che ora sembravano quelli del Paradiso.
Il fantasma le seguiva soddisfatto, un ghigno maligno stampato sul suo volto scarno e un profondo buco nel petto.
Emily, in preda alle lacrime, continuava a ripetere: “Non temere, è solo un brutto un sogno, i fantasmi non esistono!” Victoria era già svenuta, il corpo inerme tra le braccia possenti del demone che la imprigionava.
 
Jason aveva faticato a perdonare i demoni per non averlo protetto da quei bastardi ubriaconi che lo avevano ammazzato e che avevano persino osato privarlo del suo cuore. Soltanto quando aveva compreso che, se una notte ogni dieci anni poteva mettersi alla ricerca di un cuore adatto al suo petto era merito delle forze oscure, era riuscito a riappacificarsi con esse.
Con un fendente della sua spada incorporea, Jason fece spalancare i cancelli della cripta della famiglia Massey, al cui interno giacevano alcuni cadaveri.
Sull’altare, disposti intorno ad un boquet di fiori appassiti, v’erano alcuni cuori, ancora sanguinanti e pulsanti. Purtroppo, nessuno di essi era adatto a ridare la vita a Jason: c’era bisogno del cuore di un’anima oscura quanto la sua e non era ancora stato in grado di trovarlo.
Victoria ed Emily vennero sbattute sull’altare e il loro peso schiacciò alcuni cuori rossi. Jason dubitava che le due giovani avessero un’anima oscura, ma l’idea di farle uccidere non gli dispiaceva: vedere il sangue scorrere lungo le pareti dell’altare era uno spettacolo che non si stancava mai di ammirare.
“Beelzebur, Astaroth: uccidetele e portatemi i loro cuori. Sono le ultime, per quest’anno, l’alba sta ormai arrivando. Dopo fate sparire tutto questo disastro!” Ordinò imperiosamente l’ectoplasma, osservando i suoi infernali servitori eseguire l’ordine.
Si stupì di come la ragazza dai capelli striati di blu continuasse a ripetere, fino alla morte: “Solo un brutto sogno, solo un brutto sogno…”.

You better believe or see for yourself.
 
L’angolo dell’autrice

Eccomi di nuovo tra voi, con una storiella horror creata per partecipare a due contest, ossia “This is Halloween” indetto da Nihila sul forum di Efp e “Ghosts are coming back” indetto da LoLLy_DeAdGirL sul forum di Efp. Entrambi i contest purtroppo non hanno avuto molto successo, ma ringrazio Nihila per il “Premio Pipistrello” (storia più originale e poi… io AMO i pipistrelli) e per il banner.
Qualche piccola NdA: Le informazioni riguardanti il cimitero di Mount Pleasant sono tratte da “La Bibbia Gotica” di Nancy Kilpatrick (mi ha affascinata soprattutto il fatto che sull’altare della Massey Family Cript sia sempre presente un boquet di fiori secchi) e da Wikipedia. Il cimitero aprì il 4 Novembre 1876.
La canzone a cui mi sono ispirata, presente in corsivo nel testo, è “At the sound of the Demon Bell” dei Mercyful Fate, dall’album “Melissa”.
Detto ciò, mi dileguo, a presto!
Carmilla Lilith.
   
 
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