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Autore: Lilly_93    16/01/2012    1 recensioni
Non so se e quando riuscirò a liberarmi dal tuo ricordo e da tutte le sensazione che questo porta con sè.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A te, mio unico amore,
mia unica ossessione.

 


A volte mi chiedo se quello che mi sta succedendo sia normale. Se questo enorme vuoto che sento dentro abbia una vera causa, o se sia solo la normale conseguenza di tutto ciò che ho passato negli ultimi anni.
Sono passati ormai tre anni da quando sono stata costretta a crescere. Mi basta leggere le pagine del mio diario per rendermi conto della differenza che c'è tra quello che scrivevo tre anni fa e quello che invece mi ritrovo a scarabocchiare ora, tra strani ghirighori che racchiudono il tuo nome, confusionari e disordinati.
La verità è che tre anni fa ero una normale ragazzina di quasi 16 anni, alle prese con una vita più o meno normale, con i problemi che hanno tutte le adolescenti di quell'età.
E poi, nel settembre del 2009, sei arrivato tu. Se devo essere sincera, non ricordo nemmeno il giorno preciso in cui ti ho visto per la prima volta, forse perchè non avrei mai pensato che saresti diventato così importante per me. Non avrei mai immaginato che proprio in quell'anno avrei incontrato una persona che avrebbe occupato il posto che ora occupi tu nel mio cuore.
Ho cominciato quell'anno scolastico pensando che sarebbe stato come tutti gli altri, senza sapere quanto mi sbagliavo. Certo, devo ammettere che ho sentito qualcosa, nella bocca dello stomaco, quando i tuoi occhi hanno incrociato i miei per la prima volta. Le famose farfalle? Non ne ho idea, ma l'unica che so è che ho pensato che mi avresti cambiato la vita.
Eppure, intendiamoci, non ti conoscevo nemmeno. E' stata una specie di sensazione alla quale, inizialmente, non ho dato nemmeno tanto peso. Eri un perfetto sconosciuto, con il quale avrei dovuto condividere solo le normali ore di scuola.
Certo, è stato così all'inizio. Non posso negare di averti ignorato, per così tanto tempo che ora me ne pento, perchè ho sprecato la mia occasione.
La verità è che cercavo di allontare ogni qualsiasi attrazione verso di te, perchè ero consapevole che non sarebbe mai stata ricambiata. Perchè c'era lei, una lei alla quale tuttora non posso dare un volto, ma che era e sarà per sempre l'unico oggetto del tuo desiderio. Io, se paragonata a lei, non sono nulla.
Così il tempo passava: era il periodo più felice di tutta la mia vita, ma non me rendevo conto. In effetti si dice che ci si accorge della felicità solo dopo averla persa. Non so se sia vero, ma a me è successo proprio così.
L'unica cosa che so è che, all'improvviso, mi sono accorta che non eri più solo un semplice conoscente. Non so come questo sia stato possibile: forse è stata colpa dei tuoi occhi, così maledettamente azzurri, così maledettamente capaci di entrare nella mia anima. Forse è stata colpa dei tuoi sguardi intensi, più intensi di quelli di qualsiasi altra persona.
Me li ricordo ancora, quegli sguardi, nonostante sia passato più di un anno dall'ultima volta in cui ti ho visto. Ricordo di essermi illusa che quegli sguardi fossero destinati solo a me, quando invece non era vero, perchè tu sei solito guardare tutti così. E' una tua caratteristica, scrutare nel profondo di una persona solo tramite lo sguardo. Peccato che io ci sia rimasta ancorata.
E quando me ne sono accorta, era troppo tardi. La scuola era finita, e se solo fossi stata un pizzico più fortunata avrei dovuto aspettare tre mesi, e poi ti avrei rivisto. E invece non è stato così. La Dea bendata ha deciso di abbandonarmi e tu, l'ultimo giorno di scuola, hai annunciato che ti saresti trasferito fuori Roma, lontano da tutti, lontano da me.
Il dolore che ho provato quel giorno mi ha fatto capire quanto davvero ti amassi. Perchè mi sei entrato dentro all'improvviso, senza che me ne accorgessi. Perchè ti ho conosciuto che ero solo una bambina, e anche grazie a te sono cresciuta.
Ricordo ancora quel giorno lontano, il 3 settembre 2010, il giorno del nostro esame di riparazione. L'ultima volta che ti ho visto. Il giorno in cui è accaduta una cosa che continua ad essere scolpita nella mia memoria, nonostante sia passato molto tempo.
Eravamo tutti nell'Aula Magna, in attesa dell'arrivo del professore, quando all'improvviso mi sono sentita osservata. Solo quando ho sentito qualcuno accanto a me ho voltato il viso: e i miei occhi si sono incatenati ai tuoi, così vicini che quasi mi sembrava di sognare. Eri lì, il tuo viso talmente vicino che potevo sentire il tuo respiro mischiarsi con il mio. La profondità del tuo sguardo mi ha immobilizzata, mi ha reso inerme: era come se tu potessi leggermi nell'anima, scrutare a fondo dentro di me.
Ricordo appena cosa mi dissi, quelle parole che mi invitavano a tranquillizzarmi, tanto il compito era sicuramente simile a quelli fatti in classe. Non riuscivo a fare nulla: avrei voluto risponderti, ma mi limitai ad annuire, troppo presa a scavare nella profondità dei tuoi occhi azzurri, a ricambiare il tuo sguardo, lo stesso che mi aveva colpito la prima volta che ti vidi. Ed è stato allora che ho provato l'impulso di poggiare le mie labbra sulle tue. Era un pensiero sbagliato, e se solo avessi fatto una cosa del genere avrei rovinato tutto. Ma averti così vicino era un'emozione troppo forte.
Era come se il mondo intorno a noi fosse scomparso, come se in quell'aula ci fossimo solo noi due, e non un'altra trentina di persone. Il tempo di un ultimo sguardo e tutto finì, con la stessa velocità con cui era iniziato.
Adesso, a distanza di un anno, i ricordi sono così sbiaditi che a volte mi viene il dubbio che sia stata solo una mia fantasia, un'immagine creata dalla mia mente per soddisfare, almeno in parte, il bisogno di te.
E ancora adesso mi chiedo il perchè di quel tuo gesto, così lontano dal tuo modo di essere. Ma la verità è che non mi importa perchè tu l'abbia fatto: l'unica cosa importante è che, per un attimo, ti ho sentito vicino a me, ed è stato il momento più bello di tutta la mia vita. Perchè è stato come se le nostre due anime si fossero toccate, come se i nostri cuori battessero all'unisono.
Ma all'improvviso è finito anche quel momento. Solo quando il professore ha ritirato i compiti ho capito che era arrivato il momento di andare via, il momento di dirti addio per sempre. Mi sono alzata, ho consegnato il compito e ho firmato sul foglio delle presenze: quella è stata l'ultima volta che ti ho visto. Sono uscita dall'aula senza avere la possibilità di salutarti, senza nemmeno voltarmi per dare un'ultima occhiata. Fuori scuola ho riconosciuto il tuo scooter rosso fiammante, e quello è stato l'ultimo contatto con te.
Non ero pronta a quello che mi sarebbe successo dopo. Forse è stato proprio perchè sono arrivata impreparata che ho sofferto così tanto.
Ma dal giorno successivo a quello dell'esame ho cominciato a sentire la tua mancanza. Era una sensazione strana, a cui non ero abituata, perchè ho sempre avuto accanto a me le persone a cui tenevo.
Ma questa volta era diverso, più passava il tempo e più desideravo rivederti, anche solo per un secondo.
E sapere che non sarebbe più successo, che non avrei mai più rivisto il tuo volto mi faceva - e mi fa tuttora - troppo male.
Non ero pronta ad affrontare tutto quello, non ero pronta a tornare a scuola e ad accorgermi che ogni luogo ricordava te: la nostra classe, l'Aula Magna, il laboratorio di chimica, la sala computer...
Non ero pronta a dirti addio. Ma sono stata costretta a farlo, sono stata costretta a piombare in una realtà che non mi piaceva e che continua a non piacermi, una realtà senza di te.
L'unica lieve consolazione è arrivata quando, attraverso il profilo facebook di un'amica comune, ho scoperto delle tue foto. E non mi importa se sono sfocate e lontane, l'importante è che attraverso quelle foto ho avuto la prova tangibile della tua esistenza. La prova che tu, da qualche parte del mondo - anche se lontano da me - ci sei ancora..
Anche se distanti, in qualche luogo esistono ancora i tuoi occhi, il tuo sorriso, la tua voce e la tua risata. E qualcuno - anche se, purtroppo, non io - può beneficiare dell'azzurro di quelle pozze dove io mi sono specchiata in quel lontano giorno di settembre.
Adesso, che mi sembra passata quasi una vita da quel giorno, non so se e quando riuscirò a liberarmi dal tuo ricordo e da tutte le sensazione che questo porta con sè.
Adesso so solo che non ti vedrò mai più, ma che porterò per tutta la vita sul mio cuore i segni dell'amore per te.


***Spazio autrice***
E rieccomi qui! Mamma mia, è da una vita che non pubblico una storia .-.
Dunque, tanto per cominciare buon anno! Sono in ritardo, lo so, ma sono mesi che non riesco più a scrivere una parola, un pò perchè ho perso l'ispirazione, un pò perchè questo quinto anno mi sta letteralmente uccidendo .-.
Questa cosa che ho pubblicato (e che come al solito non mi convince per niente) è una specie di lettera che ho scritto qualche mese fa, ma considerando che le cose non sono cambiate affatto, ho pensato che avrei potuto pubblicarla, tanto non ho nè il coraggio nè  la possibilità di spedirla a chi dovrei.
Per quanto riguarda il titolo, avevo tante frasi che avrei potuto utilizzare, alcune anche più belle, ma questa mi è sembrata la più adatta. In fondo sono quasi due anni che lui è diventato la mia ossessione.
Grazie a chiunque l'abbia letta, spero di non avervi annoiato troppo. E se magari vorrete lasciarmi una recensione, anche piccola piccola, sappiate che a me fa solo piacere :D
A presto,
Lilly_93
  
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