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Autore: Silene Nocturna    19/01/2012    9 recensioni
Crak pairing![ Bra x Radish]… E se la Principessa dei saiyan si ritrovasse con un guerriero decisamente poco addomesticato nella sua regale casa, cosa potrebbe succedere?
Vi avviso, tre capitoli di comicità mista ad un lievissimo sentimentalismo a tratti scabroso… Orsù, che parolone, sono innocente.
- Così io sarei una mezzosangue.
Ella tralasciò d’essersi soffermata un minuto di troppo ad osservare i suoi lenti movimenti, paragonandolo ad una vera macchina da guerra; e stavolta non racchiudeva in se la potenza del personale eroe di Bra, il Principe dei saiyan, né la dedizione con cui era solito allenarsi Trunks ed il divertimento che ci metteva insieme a Goten. Riusciva soltanto a vedere un guerriero, nel senso più puro della parola. La guerra gli era radicata dentro, l’aveva conosciuta fin dalla nascita… Infine l’aveva amata, e la coda, simbolo indiscusso della sua razza, completava quel quadro che le parve perfetto.
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Bra, Radish, Vegeta
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Salve cari lettori! L’ora è tarda e io mi accingo a pubblicare l’ennesimo lavoro partorito praticamente da una fan art che mi ha ispirato! Chi ci aveva mai pensato a Bra e Radish… E se il Principe no Principessa dei saiyan si ritrovasse con un guerriero decisamente poco pochissimo addomesticato nella sua regale casa, cosa potrebbe succedere?? Avviso inoltre che, una volta conclusa questa, potrebbe toccare a Trunks! Chissà con chi potrei accoppiarlo...

Due capitoli di comicità mista ad un lievissimo sentimentalismo a tratti scabroso… Orsù, che parolone, sono innocente. Ma devo fare alcune premesse:

- Per me il GT NON esiste; quindi Bulma è rimasta allo Z, come Vegeta… possibilmente, immaginatela nel suo abitino rosso e un bel caschetto, non la signora che si vede alla fine XD Il principe carciofo ha la solita capigliatura a fiamma. Stesso discorso per il loro fighissimo primogenito.

- Il carattere di Bra non è assolutamente quello che ci hanno mostrato nella serie, che ignoro del tutto, quindi ho tentato di ricostruirla, prendendo spunto dalla bambina vivace presentata da Toriyama nello Z.

- Radish… Béh, non è un pedopervertitissimoincazzatissimo saiyan, ma ha un’età ragionevole, facciamo una trentina d’anni secondo i disegni di Toriyama. Ma tanto sappiamo che non mi permetterei mai di sfociare in cose più pornose, se dovesse succedere comunque sappiate che modificherò l’età di Bra, ritenendola una neodiciottenne un po’ ingenua.

- Ho ricreato quasi uno Shojo, lo so, ma essendo amante del genere non potevo tirarmi indietro…

- SPOILER! Vedremo finalmente una Bra alle prese con gli allenamenti di suo padre?

- Eh sì, c’è anche il Declaimer: Personaggi appartenenti solo e unicamente al gran sensei Akira Toriyama... Ma non lo diciamo troppo ad alta voce che altrimenti se ne va’ di testa!

Ringrazio sentitamente Proiezioni Ottiche per gli ottimi consigli e Moira__03 per gli splendidi complimenti che mi ha fatto in privato, incitandomi ad andare avanti! ; continuiamo sulla nostra scia :)

Buona lettura ragazze!

 

 

 

 

Soffi di vita… La famiglia Brief!

Crak pairing! / [ Bra x Radish ]

Nihila

 

Esperienze notturne

 

Da quando accidentalmente suo padre, Kaaroth, e tutti gli altri componenti della squadra avevano invocato il drago Shenron, chiedendogli ingenuamente di riportare in vita le persone eliminate nel corso degli anni -tranne specificatamente i più temibili avversari che avevano audacemente sconfitto sulla Terra- la giovane Bra, sedicenne da appena una settimana, si era del tutto convinta che la sua non fosse affatto una famiglia normale. Dopotutto, quale delle sue compagne di scuola poteva vantare di possedere sangue blu nelle vene? E non era tutto, poiché ancora non le era chiara l’assurda motivazione per la quale il Principe dei Saiyan avesse deciso di riportare in vita i suoi sottoposti.

“Io e Kaaroth siamo i combattenti più potenti dell’universo. Credi che non siamo in grado di tenere a bada due infimi saiyan?” era stata la “giustificazione” data alla geniale madre, Bulma, e soprattutto a lei… Lei che, infastidita di pranzare allo stesso tavolo, continuava a lanciare vistose occhiatacce a quel viso dai lineamenti marcati, coperto in parte dalla lunga capigliatura. Di tutt’altro parere era stato il fratello maggiore, interessato alla vita da mercenario svolta sotto il comando di suo padre e soprattutto, incuriosito da un passato ricco ed avventuroso, su pianeti sconosciuti e sanguinari combattimenti contro le più svariate razze aliene. Racconti che suscitavano l’interesse anche dell’eroe della Terra, anche se l’ospite pareva infastidito dalle chiacchiere, prerogativa di quasi tutti i saiyan, pensò facendo scorrere lo sguardo sulla figura perennemente accigliata di suo padre. Ma quello era il fratello di Goku, dannazione: avrebbe dovuto condividere il tetto con lui, piuttosto che invadere la Capsule Corporation… Sospirò afflitta prima di addentare il proprio boccone, guardando sua madre, a sua volta attratta dalle innumerevoli stoviglie che andavano a formare una pendente torre di fianco alla postazione degli uomini; lodò l’immenso ingegno di cui era dotata, vedendo i robot da lavoro raccogliere velocemente ogni piatto e riporlo accuratamente nel lavello. Ultimata la sua seconda portata, Bra si alzò senza dire nulla, mentre il saiyan, suo padre e suo fratello erano in procinto di chiedere per la terza volta che gli fosse servita la seconda portata. Bra fece una smorfia, accostandosi subito a Bulma: come lei aveva completato il pasto.

- Credi che ne avranno per molto?- domandò osservando sbiecamente suo padre che manteneva un certo contegno, forse per non abbassarsi al livello di una terza classe come colui che pranzava a tre sedie di distanza; solo in privato e al cospetto di Kaaroth, sfidandolo, poteva concedersi barbare usanze.

- Non lo so cara, spero solo che non decidano di metter mano alla dispensa.- disse Bulma. – Io torno nei laboratori. Ho del lavoro da sbrigare…- ma non ricevendo risposta da nessuno degli uomini presenti, assunse la sua tipica posa, mettendo le mani sui fianchi. – Ah! E’ come parlare con un muro- concluse voltando loro le spalle.

La giovane figlia si rassegnò. Avrebbe potuto rinchiudersi nella sua camera, evitando accuratamente quei tre scimmioni, oppure distendersi sul divano del salotto, godendosi un programma televisivo. Almeno, poteva approfittare del fatto che non avevano ancora intenzione di abbandonare la cucina: una volta stesasi cominciò repentinamente a fare zapping perdendosi nel vortice impetuoso dei suoi pensieri…

Ricordava il momento in cui l’aveva visto per la prima volta; un barbaro, una bellezza selvaggia in grado di dipingerle una sottile smorfia, per quanto era tirata la bocca, osservando Radish pieno di dubbi, trasportato nuovamente sulla Terra. Non le era mai capitato di vedere altri saiyan di razza pura, oltre suo padre e Goku, e la cosa stava ormai per divenire leggenda. Lei stessa non si era mai sentita tale, da quando era nata. Forse perché nessuno dei guerrieri le aveva mai insegnato a combattere, nonostante li avesse sempre osservati con palese ammirazione, incitando fin da quando era piccola il Principe dei saiyan a dare il meglio di sé.

- Io sono Bra, la figlia del Principe dei saiyan- disse al guerriero appena giunto, presentandosi con profonda alterigia.

- Tu saresti la figlia di Vegeta, mezzosangue?- le chiese Radish inarcando un sopracciglio.

In seguito era venuta a conoscenza che contava decisamente poco, secondo la rigida gerarchia in cui probabilmente era vissuto suo padre; l’aveva da subito guardato, riscoprendo che con tono pacato, Vegeta gli aveva intimato di non rivolgersi in maniera simile. Il loro pianeta era andato distrutto, tutto il resto era stato per sempre seppellito. Eppure non aveva potuto fare a meno di chiedersi, se le circostanze fossero state diverse, se lei fosse nata in un periodo così precedente, da indurre il Principe dei saiyan a non avere considerazione dei propri figli. A volte si era imposta di non pensare a queste cose, come più volte le aveva ripetuto Bulma, ma a differenza di Trunks, che si era guadagnato il rispetto col duro allenamento seguito, con la maestria poiché ad appena sette anni aveva sconfitto Goten, partecipando al suo primo torneo, lei era nata nel periodo in cui Vegeta era riuscito a trovare la sua pace interiore. Strinse i pugni, indurendo lo sguardo: Trunks, probabilmente resosi conto della situazione, le poggiò una mano sulla spalla facendole un sorriso. Ma Bra, offesa, aveva subito scansato il gesto rifugiandosi nella Capsule Corporation, evitando di incrociare lo sguardo dei membri della famiglia: non si sarebbe mai data per vinta.

- Così io sarei una mezzosangue.

Approfittando dell’assenza di Vegeta e di suo fratello, intenti ad allenarsi nella camera gravitazionale, la ragazzina si era diretta in giardino, ormai accantonando la rabbia che l’aveva ammutolita quel giorno e con una sorta di lieve rancore, misto a personale orgoglio, s’era diretta verso Radish, interrompendo così quella sorta di allenamento a cui si stava sottoponendo. Ella tralasciò d’essersi soffermata un minuto di troppo ad osservare i suoi lenti movimenti, paragonandolo ad una vera macchina da guerra; e stavolta non racchiudeva in se la potenza del personale eroe di Bra, il Principe dei saiyan, né la dedizione con cui era solito allenarsi Trunks ed il divertimento che ci metteva insieme a Goten. Riusciva soltanto a vedere un guerriero, nel senso più puro della parola. La guerra gli era radicata dentro, l’aveva conosciuta fin dalla nascita… Infine l’aveva amata, e la coda, simbolo indiscusso della sua razza, completava quel quadro che le parve così perfetto.

In cambio ricevette la solita occhiata, osservandolo sferrare pugni, fendendo l’aria: non demorse. Dopotutto avrebbe anche potuto fargli patire le pene dell’inferno senza che le venisse torto un solo capello.

- Sai, terza classe, dovresti ringraziare mio padre che ha perso il suo “tocco”. Se fossi in lui mi divertirei a torturare i miei sottoposti.- asserì alzando il mento, guadagnandosi finalmente l’attenzione dell’uomo, finché non le sembrò che il cuore compisse una capriola; non credeva veramente a quell’affermazione, ma riteneva che suo padre si fosse guadagnato il rispetto di tutti cominciando in quella stessa maniera.

Radish inarcò un sopracciglio, doveva ammettere che l’oratoria poteva essere il primo passo per incutere timore al nemico, se solo l’avversario avesse avuto almeno un briciolo di ki. Quell’ultimo pensiero l’indusse a ghignare compiaciuto.

- E tu dovresti ringraziare che possiedi metà dei suoi geni, mocciosa. Se ti facessi fuori il tuo paparino non mi risparmierebbe, e io ci tengo alla mia pelle.

Le fantastiche imprese di Mr. Satan!”

Ancora,

“Lo show del secolo: Mr. Satan e le sue interviste!”

Ancora,

“Benvenuti nella casa di Mr. Satan…”

E ancora.

Contrasse la mascella infastidita; c’era almeno un programma che non parlasse di quel pallone gonfiato?

“I misteri della Terra… Gli alieni sono davvero giunti sin qui!”

Bra posò il telecomando cominciando ad osservare incuriosita le immagini scorrere come veloci fotogrammi; dapprima il maestoso Dio Drago apparve in quella che poteva essere la città dell’Ovest anni prima. Subito dopo inquadrarono le navicelle spaziali con cui i saiyan erano giunti, spostando poi la telecamera su due figure imponenti ed indistinte per altri, ma non per lei.

- Ehi papà, sei in tv. Caspita, com’eri giovane!- asserì sghignazzando, attirando finalmente l’attenzione dei tre guerrieri. Giunsero infatti nell’ampio salotto parandosi dinanzi lo schermo, impedendo alla ragazza di continuare la visione del programma.

- Incredibile, hanno conservato qualche filmato.- disse Trunks osservando con interesse il combattimento tra Goku e Vegeta, o meglio, tra quelle due minuscole e velocissime macchie.

- Mio fratello Kaaroth era notevolmente forte.- intervenne d’improvviso il saiyan rivolgendosi al suo superiore, che annuì semplicemente.

- Da ciò che mi hanno raccontato però, non è riuscito a sconfiggerti.- elargì ingenuamente Bra.

Radish la scrutò, prima di volgere nuovamente l’attenzione a Vegeta.

La giovane si chiese se quell’atteggiamento fosse davvero causato dall’intimidatoria presenza di suo padre, o dal fatto che, come lo stesso Vegeta inizialmente, quel saiyan disprezzasse tutti gli abitanti del pianeta. Le tornarono alla mente le ipotetiche leggi, emanate con dispotiche minacce che il Principe dei saiyan, ipoteticamente dettate al suo maschile ed inetto ospite: forse non poteva neanche rivolgere la parola, in quanto terza classe, alla figlia del proprio superiore, pensò Bra, altrimenti il suo amorevole padre non ci avrebbe messo molto per rispedirlo all’inferno, si disse compiaciuta. Le settimane si erano susseguite velocemente e quel guerriero non si degnava neanche di rivolgerle uno sguardo, dopo lo scontro verbale che aveva visto una Bra battere in ritirata.

“Poco male”, pensò la ragazza con una scrollata di spalle. Anche suo padre era incorreggibile.

- Scusa papà, ma non avevi detto che voi saiyan conservate il vostro giovane aspetto per combattere?- intervenne con l’ennesimo argomento, inarcando un sopracciglio.

- Che vorresti dire?- domandò calmo Vegeta, mentre ella ricambiò l’espressione inquisitoria con un sogghigno.

- Oh niente… Non sembri affatto lo stesso che sta combattendo!- detto ciò se ne andò platealmente, scuotendo la chioma come la madre le aveva insegnato… Lasciandosi alle spalle un saiyan con gli zigomi vagamente più coloriti.

Trunks fece di tutto pur di non sghignazzare, fatto sta che quando Vegeta gli lanciò un’occhiataccia smise immediatamente, tentando di darsi contegno.

- Che diavolo fai ancora qui? Va’ ad allenarti se non vuoi che ti sottragga la paghetta.- ordinò brusco suo padre, sentendo distintamente lo sguardo di Radish su di sé; dopotutto che male c’era se tentava di utilizzare lo stesso tono di un comandante?

- L-La paghetta? Papà sono il Presidente della Capsule Corporation!

- Allora dirò a tua madre di licenziarti!

***

Le ore trascorse erano state decisamente piatte, compresa la cena a cui avevano presenziato soltanto lei e sua madre: le aveva raccontato qualche episodio divertente, mentre Trunks, suo padre e Radish erano chissà dove ad allenarsi.

- Insomma mamma, non hai mai avuto qualche ripensamento con papà? Adesso ti sei ritrovata con ben tre scimmioni in casa!- esclamò la ragazzina incrociando le braccia al petto stizzita. Bulma ridacchiò.

- Sai tesoro, gli somigli ogni giorno di più!

- Certo. Sono la principessa dei saiyan, io- disse ironica, alzando fieramente il mento, anche se la madre non aveva risposto al suo quesito e non le piaceva minimamente essere liquidata con quei commenti.

E così era andata a letto stancamente, trascinando i passi, nonostante il sonno avesse deciso di non cullarla quella notte. Cominciò dapprima a rigirarsi tra le coperte, sbuffando, sbatacchiandole un po’; voltò il cuscino, assaporando il lato più fresco, ma buttò tutto all’aria, decisa ad assecondare la sua voglia di cibo: o meglio, uno spuntino di mezzanotte che le conciliasse il sonno.

Nell’enorme struttura regnava il silenzio, e i piccoli passi felpati erano riusciti a non impattare con spigoli sporgenti o possibili lampade sbucate dal nulla. In camicia da notte com’era, venne illuminata dalla forte luce del frigorifero contenente le provviste per almeno dieci persone, finché, facendo scorrere lo sguardo su e giù, riuscì ad individuare anche la sagoma del cartone del latte. Non appena fu pronta ad afferrarlo però, venne anticipata da una sconosciuta presenza sbucatale alle spalle; ci volle tutto il suo autocontrollo per non urlare, nonostante le palpebre fossero notevolmente più spalancate del normale. Riuscì a contenere un grido di sorpresa soltanto perché nessun sano di mente avrebbe potuto decidere di introdursi in quella casa con tre -minacciosi e superpalestrati- uomini per sottrarre del latte.

Balzò ritrovandosi faccia a faccia con quel maledetto saiyan, e per poco l’imprecazione a cui stava pensando non le uscì istericamente dalle labbra… Finché Radish non la intrappolò tra il suo torace e i ripiani gelidi del frigorifero aperto.

- Eh?! Hai del coraggio, saiyan- articolò schiacciandosi ancor più contro la superficie metallica. – C-Che diavolo stai…- non riuscendo a terminare la frase lasciò spazio soltanto all’impellente stato di nervosismo che le aveva causato l’estrema vicinanza con il corpo del guerriero. Poteva avvertire il suo odore, respirando l’aria che fuoriusciva dai polmoni e non pensò a null’altro quando lo vide tendersi maggiormente verso di sé. Attese che il saiyan sferrasse una sfera d’energia, un colpo letale, qualunque cosa la svincolasse da quell’imbarazzante situazione, ma appena sentì le dita ruvide sfiorarle i capelli, il battito impazzito del cuore divenne un unico e terrificante rumore. L’aria le mancò quasi del tutto e nel momento in cui tentò di arrovellarsi su cosa avesse intenzione di fare Radish, percepì distintamente il caldo respiro penetrarle fin dentro la gola. Non aveva mai avuto occasione di osservarlo, sentirlo così vicino. Eppure trovò quell’odore inebriante, tanto da farle quasi perdere le forze per sorreggersi.

- Non credi sia pericoloso girare per casa tutta sola...con me nei paraggi, mocciosa?- sibilò facendo scorrere le iridi corvine sull’esile corpo della giovane, prima di sporgersi ancor più in avanti. Bra serrò immediatamente le palpebre, convinta di ritrovarsi con le labbra del saiyan sulle sue, di percepire quel sapore sconosciuto all’interno della bocca, maledicendosi per averlo sfidato così apertamente: doveva aspettarsi di pagare prima o poi le conseguenze.

Clak

L’elettrodomestico si richiuse subito dopo che Radish ebbe afferrato il cartone del latte, cominciandolo a tracannare tutto come se improvvisamente la sua vittima si fosse smaterializzata. La giovane Bra spalancò gli occhi osservandolo riprovevolmente umiliata, il cuore nel petto si ridusse ad un unico e roboante rumore all’interno dei suoi timpani, mentre il sangue ribolliva nelle vene; non aveva sbagliato quando l’aveva visto la prima volta. Non doveva lasciarsi imbambolare da uno sguardo ammaliatore, dall’atteggiamento scontroso e taciturno di quello scimmione. E non poteva neanche sperare che la cosa si evolvesse radicalmente, nonostante, dovette ammettere, si era riscoperta più attratta da una persona della sua stessa specie, rispetto ai ragazzini che le giravano intorno, impauriti dalla costante presenza di Vegeta.

- Sarai anche la figlia del Principe, ma sul mio pianeta nessuno se la sarebbe cavata così facilmente.- le disse duro, poggiando il cartone ormai vuoto sulla superficie metallica del tavolo. Bra sapeva, o meglio, poteva solo immaginare le rigide regole del pianeta Vegeta-sei, e ne era spaventosamente incuriosita, come un piccolo insetto attratto dalla lucente tela del ragno.

Ultimato quel sintetico discorso e vedendola ancora impalata lì, nella sua camicia da notte in preda a chissà quali pensieri, Radish le si avvicinò nuovamente, e senza attendere oltre le intrappolò il mento tra pollice ed indice, chinandosi abbastanza da raggiungere le sue labbra. La baciò rudemente, schiudendo da subito la bocca per assaporare e conoscere cosa significasse baciare la principessa, lui, che dopotutto era marchiato come una terza classe. L’aveva fatto per provocazione, per intimarle di stargli alla larga, e mentre Bra veniva assuefatta da quella scalpitante emozione, ella percepì distintamente un calore spropositato pervaderla fin dentro le viscere. Quell’attimo le sembrò lungo un’eternità: mentre stava per replicare, il saiyan l’aveva prepotentemente zittita. Saggiò la lingua di Bra con avidità, fino a lasciarla senza fiato. Si era soltanto staccato un istante, cercando la sua espressione, mantenendo lo sguardo serio e tagliente di sempre; poi era voracemente tornato all’attacco e stavolta le gote di Bra si ridussero a due incandescenti macchie. Quando il supplizio finì, le parve che ciò non fosse mai accaduto, desiderò sparire e non dover incrociare quegli occhi indagatori: tronfio, soddisfatto, consapevole della vittoria. Ma anche tremendamente impassibile, perché probabilmente quella scena era accaduta così tante volte, con chissà quante delle sue vittime. L’orgoglio ferito poteva essere ben peggiore di una donna offesa, perché per Bra, quello, non era un bacio qualsiasi.

Fatto sta che la sua irruenza ebbe la meglio e, avvicinandosi fulminea al saiyan non ci pensò due volte a mollargli un ceffone, facendogli affiorare un lieve rossore sulla guancia sinistra. Non aspettò neanche la sua reazione, pronta a voltargli le spalle per dirigersi nella sua camera… e magari non uscire per un bel pezzo.

***

La mattina seguente però si ritrovò a colazione, certo, più infuriata che mai, osservando prima dalle scale che di quello scimmione non ci fosse traccia. Sua madre l’aveva salutata col solito sorriso, mentre lei aveva ricambiato borbottando qualcosa di incomprensibile, attirando fin da subito lo sguardo di suo padre; Trunks continuava a far finta di leggere il giornale, focalizzandosi sulle azioni aziendali, mentre di tanto in tanto guardava la televisione sintonizzata sull’ennesimo canale di Mister Satan. Se solo avesse avuto la forza, Bra l’avrebbe polverizzata all’istante, pensò mentre la beffarda risata dell’uomo pervadeva l’intera cucina. Bulma servì una bella razione di dolci, riempiendo il piccolo tavolo e fu quando Vegeta decise di prendere una lunga sorsata di caffè dalla tazza appena portata alle labbra, che la ragazzina batté le palme su quella superficie, tanto da far saltare alcune pietanze costringendo Trunks a smettere di fingere di leggere quel maledetto giornale e ammutolendo Bulma, qualsiasi cosa stesse dicendo:

- Papà, tu avresti dovuto allenarmi! Pretendo di ricevere i tuoi insegnamenti, adesso.

L’irruenza con la quale decise di esprimersi, indussero il saiyan a stringere convulsamente la tazza, mentre rischiava di strozzarsi con il caffè appena ingurgitato.

- Caro, respira.- disse semplicemente Bulma, vedendolo tossire convulsamente -e guadagnandosi l’ennesima occhiataccia-, mai quanto quella che riservò alla secondogenita. Trunks per tutta risposta non le diede molto conto, anche se continuava ad osservare la scena dubbioso.

- Ma che diavolo…- provò ad articolare Vegeta, ripresosi.

- Bra, andiamo, smettila di prendere in giro tuo padre.- asserì Bulma con un sorriso insicuro. Doveva ammettere che sua figlia pareva troppo determinata.

- Insomma, ma che avete? Cosa c’è che non va’?- li guardò uno ad uno, poi tornò a rivolgersi al diretto interessato. – Sai benissimo che potrei farcela. Le donne sul tuo pianeta combattevano, no? Perfino Pan, la nipote di Goku, ha imparato sin da quando era piccola…- disse con voce quasi tremante, lasciando forse il discorso in sospeso; si aspettava un cenno, qualsiasi cosa da parte del genitore che aveva sempre idolatrato e ammirato, un rifiuto l’avrebbe soltanto spinta a provare ancora.

I due sguardi così apparentemente simili in quel momento si sostennero per istanti interminabili, carichi di tensione e speranza, da parte di quella giovane che pareva avesse ereditato molto più di quanto tutti i Brief immaginassero.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   
 
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