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Autore: flors99    26/01/2012    59 recensioni
- Sono incinta. – specificò a quel punto Hermione, dissipando ogni suo dubbio e facendola strozzare con la sua stessa saliva.
Ginny spalancò gli occhi, incapace di credere che quello non fosse uno scherzo.
- Cos… eh?! C-come? Quando? Ma… ma… tu... – borbottò, pronunciando frasi sconnesse per quasi un minuto intero. – Non… non è divertente, Hermione. – disse alla fine, con la gola che bruciava per lo sforzo di parlare.
- Già. – mormorò Hermione, in un ansito di tristezza. – A chi lo dici. […]
- Ma… – la giovane Weasley cercò di mettere ordine nella sua testa, ancora sconcertata dalle parole della strega più grande. – Io… cioè tu… con chi…cioè… è Ron? – domandò, allucinata. – Io non sapevo neanche che vi frequentaste! Perché non mi hai detto niente? […]
- Ronnonèilpadre. – chiarì Hermione, pronunciando quelle parole nel modo più veloce possibile, scacciando dalla sua testa i cattivi pensieri.
- Che?
- Ronnonèilpadre! – ribadì, più in fretta di prima.
- Hermione, non capisco… cosa stai dicendo… - mormorò la giovane Weasley, non consapevole di quali parole usare.
Via il dente, via il dolore.
- Ho detto che Ron non è il padre! – esclamò tutto d’un fiato.
Via il dente, via il dolore. Sì, un cavolo!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
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Hermione Granger era sempre stata una strega brillante e invidiabile, con capacità oltre il limite della norma, probabilmente la migliore di tutta Hogwarts.
Il suo coraggio, la sua intelligenza, il suo orgoglio smisurato erano le parti del suo carattere che l’avevano contraddistinta, fin dalla tenera età, da tutti i suoi coetanei.
Un coraggio da leonessa e una mente logica e pratica le permettevano di trovare una soluzione, un’alternativa a qualsiasi problema che le si parasse di fronte.
Aveva combattuto al fianco di Harry Potter, divenuto ormai leggenda a Hogwarts, si era trovava faccia a faccia con la morte ed era riuscita a vincerla, con una determinazione senza pari.
 
Ma in quell’istante Hermione si sentì più vulnerabile e indifesa che mai: il respiro a malapena usciva e rientrava tra le sue labbra, i polmoni si contraevano a fatica, il cuore pulsava dolorosamente contro la sua gabbia toracica, forse credendo di avere la possibilità di uscire dal suo petto.
Tremava, la coraggiosa Grifondoro. Tremava, come se il suo corpo fosse stato squassato e flagellato ripetutamente e Hermione fu costretta a mordersi le labbra per non gridare.
Odiava sentirsi così debole.
 
Un minuto.
 
Così vulnerabile.
 
Due minuti.
 
Il respiro sempre più veloce, più stentato.
 
Tre minuti.
 
Non fiatò, non disse una parola.
Non respirò, dimenticò come compiere quel gesto e rimase in apnea per vari secondi.
Non riusciva più neppure a muoversi, come se il tremore incontrollato del suo corpo avesse offuscato anche le sue capacità motorie.
 
Quattro minuti.
 
La ragazza percepì una nuova sensazione, che rare volte aveva provato: panico. Un panico assoluto, totale, che spazzò via qualunque traccia di lucidità e raziocinio.
 
Cinque minuti.
 
Appena il tempo necessario alla verifica fu scaduto, Hermione guardò terrorizzata quell’oggetto bianco come se fosse il suo più grande dei carnefici. Lo prese tra le dita tremanti, col viso pallido quanto quello di un cadavere. In quei giorni e in quei minuti, i più lunghi della sua vita, Hermione aveva pregato che quel dubbio non fosse fondato, che quel ritardo fosse solo per colpa dello stress, come altre volte era capitato.
Quando i suoi occhi si posero sullo stick, le sue certezze caddero a pezzi, i dubbi furono dissipati.
 
Un errore.
Doveva esserci un errore.
Doveva esserci per forza un errore.
Chiuse gli occhi, sperando di svegliarsi al più presto da quell’incubo.
 
Un orrendo e terribile incubo.
 
Ma quando li riaprì la scritta blu e evidente era ancora sullo stick.

Positivo.

Con la bocca impastata e la disperazione che si faceva strada nel suo corpo, a Hermione non rimase altro che scivolare sul muro del bagno, fino a toccare terra, mentre soffocava malamente un singhiozzo.  
Riguardò quel maledetto oggetto, sperando forse che scomparisse tra le sue mani, ma non fu così: la scritta continuò a lampeggiare, sconvolgendo ancora di più la mente della Grifondoro.
Chiuse gli occhi, appoggiando la testa contro il muro, mentre il respiro, che fino a quel momento aveva trattenuto, usciva stentato dalle sue labbra. Solo in quel momento, Hermione si concesse di piangere, di far uscire quelle lacrime disperate che presero a bruciare sul viso come lava incandescente.
 
Ma non si sentì per niente meglio.

 























Angolo Autrice
Ciao a tutti cari lettori! Sono nuova su efp e questa è la mia primissima fan fiction! Sono una fan sfegatata della coppia Draco/Hermione e appena iscritta non ho potuto fare a meno di dedicare una long a questa splendida coppia che la Row non ha voluto creare (quante imprecazioni che le ho mandato quando ha messo Hermione con Ron!)

Ok, sto divagando, tutto quello che voglio dirvi è che spero che la mia storia mi piaccia e vi strappi qualche risata o qualche sorriso. Mi piacerebbe ricevere qualche commento o critica, almeno per sapere se vale la pena o no di continuare a scrivere…
Beh, che altro dire? Ho già parlato anche troppo, buona lettura!
flors99
 
  
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