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Autore: Prue786    27/01/2012    5 recensioni
Artemis si lasciò sfuggire un’occhiata alla cravatta nera che spiccava sulla camicia candida “È mia abitudine vestire così!... Ah, posso chiedere dove sono?” “Questa è villa Phantomhive!” “Quindi, vostro padre sarebbe…” “Io… sono il conte Ciel Phantomhive e questa casa è di mia proprietà!” Esclamò l’altro con una nota di irritazione nella voce.
Genere: Avventura, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 6

 

L’eco della frase del conte Phantomhive aleggiava ancora all’interno della stanza quando Sebastian si mosse velocemente in avanti, ma Leale riuscì a frapporsi fra lui e Spinella, arrestando l’avanzata del demone, che lo fissò con un ghigno sorpreso.

“Capitano Tappo, vada via!”

L’elfo socchiuse le labbra e fece per muovere un passo verso l’uomo, ma sembrò cambiare idea, e indossò in fretta il casco.

“La prego di lasciarmi passare, signore!” Esclamò Sebastian senza scomporsi; a rispondergli fu l’espressione altrettanto bronzea dell’euroasiatico “Sono spiacente, ma non lascerò che dei nobili appena arrivati facciano del male al capitano!”

Artemis si lasciò sfuggire un mezzo sorriso a quell’esclamazione e si sentì quasi sollevato nel notare che Spinella era scomparsa oltre la finestra “Dovrò trovare un altro modo per recuperare quello che mi serve…” la constatazione fu accompagnata da una rapida smorfia contrariata “Ormai non c’è più il rischio che possa prenderla!” Si trovò ad aggiungere, suo malgrado.

“Sebastian, questo è un ordine…”

Artemis si voltò di scatto e inarcò un sopracciglio nel vedere Ciel stringere la benda che copriva l’occhio destro “Cos’è quel simbolo?” Si chiese, incuriosito, notando lo strano disegno inciso sull’iride del conte e che, in quel momento, emanava un debole luccichio.

“Sì, mio signore!” Esclamò subito il maggiordomo, distogliendo l’attenzione di Fowl dal giovane dietro di sé.

Con uno scatto fulmineo Sebastian raggiunse la guardia del corpo e la scaraventò senza alcuna fatica contro la parete.

“Leale!” Artemis spostò rapidamente lo sguardo dall’uomo al maggiordomo proiettato fuori dalla finestra, per poi tornare nuovamente a Leale che, un po’ a fatica, si stava rialzando.

“Stai bene?” Chiese avvicinandosi di qualche passo e lanciando un’occhiata a Ciel, che era rimasto immobile, gli occhi puntati fuori dalla stanza.

“Certo, sono ancora intero, ma quel tipo ha una forza fuori dal normale!”

Il giovane annuì con aria grave e lo sguardo perso nel vuoto “Provengono dall’ottocento, l’aereo è ancora una fantasia…” Un respiro profondo “Non è un essere umano!” Si lasciò sfuggire Artemis “Come sospettavo!”

“Arguta osservazione, signor Fowl. Giunta un po’ troppo tardi, però, non crede?” Phantomhive incrociò le braccia al petto, guadando il giovane Fowl con disprezzo.

“Probabilmente ha ragione.” Lo scintillio di soddisfazione nel suo sguardo strideva con le parole appena pronunciate “Se non è un comune essere umano a che specie appartiene… o devo dire appartenete?”

“Non che la cosa la interessi, signor Fowl.”

“Naturalmente.”

Il conte sospirò e con aria annoiata tornò a guardare fuori dalla finestra “Sebastian è un demone, sempre che sappiate cosa ciò implichi.”

“Me ne rendo conto anche più di quanto lei non immagini.” Il sussurro di Artemis fu appena percepibile.

“Sta dicendo sul serio, Artemis? Quel tipo è davvero un demone?” Il tono di Leale era scettico.

“Non vedo perché dovrebbe essere il contrario. In questo modo verrebbe spiegato tutto, incluso il fatto che sappia volare.”

L’euroasiatico socchiuse le labbra “Volare… Spinella!” Sussurrò, leggermente allarmato.

Fowl mosse appena la testa con aria inespressiva “Esatto!”

“Lasciami andare!” il sibilo dell’elfo anticipò l’entrata di Sebastian: tratteneva Spinella per le braccia, sollevandola dal terreno.

Ad Artemis non sfuggì la smorfia soddisfatta del suo ospite e il movimento appena accennato di Leale che però, ad una sua occhiata, si fermò, reprimendo l’irritazione per l’impossibilità di agire.

“Bene signora! Veniamo subito al dunque!” Phantomhive mosse qualche passo in direzione dell’agente della LEP, che tentava inutilmente di liberarsi “Sembra che lei abbia qualcosa di cui il signor Fowl necessita per rimediare al suo errore…”

“Se speri che consegni quello che chiedi ad un fangosetto arrogante come te, ti sbagli di grosso! Ordina al tuo colosso di lasciarmi se non vuoi rischiare di essere polverizzato, in barba alla coesistenza pacifica!” Spinella scosse la testa con ancora addosso il casco ma Fowl aggrottò un sopracciglio “Cosa spera di ottenere in questo modo?”

Dalla bocca di Ciel non uscì neppure una parola. Continuò a fissare l’altra con sguardo indifferente prima di tornare a parlare “Come può vedere, non è nelle condizioni di potersi permettere un simile linguaggio e non credo che nella sua posizione possa rifiutarsi di fare quello che le ho chiesto, non crede?” Il tono duro del conte provocò solo uno sbuffo irritato da parte del capitano Tappo, che non rispose all’umano.

Phantomhive irrigidì la mascella di fronte al prolungarsi del silenzio e con pochi passi raggiunse Spinella sfilandole di colpo il casco, che cadde a terra con un tonfo, fissandola dritto negli occhi “Forse non ci siamo ben capiti…” 

Leale socchiuse le labbra, guardando Artemis, che però continuò a fargli cenno di aspettare.

“La mia non è una richiesta, non accetto un rifiuto come risposta!”

L’elfo rimase in silenzio qualche attimo, prima di scandire “Scordatelo!” con lentezza esasperante.

Ciel si irrigidì ulteriormente “Sebastian…” sibilò con aria incattivita “Liberati di quest’essere inutile…”

Leale estrasse la Sig Sauer prima che chiunque altro potesse muoversi “Non mi interessa se sei un demone o altro, ma non muoverai un dito sul capitano!” 

Ciel si voltò verso l’euroasiatico con aria annoiata “Se pensa di spaventarmi con quell’arma, si sta sbagliando…”

L’uomo non sembrò turbato e continuò a mantenere la pistola puntata contro Sebastian con stretta ferrea.

Fowl mosse rapidamente lo sguardo da Ciel a Leale ma, prima che potesse proferir parola, la sua guarda del corpo mosse la bocca dell’arma verso il conte Phantomhive. “Sarà abbastanza spaventato con qualche proiettile in testa, non crede, signor conte?”

Il cipiglio che curvò la fronte di Phantomhive fece inspirare Artemis prima che il giovane muovesse qualche passo in avanti, frapponendosi fra Leale e il suo obiettivo “Signori, per favore, cerchiamo di calmarci!”

“Artemis che stai facendo? Spostati subito!” Nella voce dell’uomo risuonò una nota allarmata.

Il rampollo di casa Fowl scosse la testa con aria risoluta “Mi dispiace Leale, ma è meglio che le cose non precipitino più di quanto non stiano già facendo…” Un lieve cipiglio indurì l’espressione del ragazzo per qualche secondo “Non vogliamo che succeda qualcosa al capitano Tappo, giusto?”

L’uomo fissò Artemis e la determinazione nel suo sguardo; si limitò ad annuire, abbassando l’arma di poco, ma questo bastò all’altro che rivolse la sua attenzione al conte e al suo maggiordomo; l’uomo teneva ancora ferma Spinella senza però dare l’impressione di aver cattive intenzioni.

“Non c’è bisogno di usare la forza per risolvere il nostro problema, non crede?” Artemis mosse un passo, ma Phantomhive non fece una piega, continuando a puntare gli occhi bicolore su di lui. “Sono sicuro che il capitano Tappo converrà con me che sarebbe meglio cominciare a collaborare!” 

L’occhiataccia che arrivò di rimando da parte dell’elfo non prometteva nulla di buono, ma non si sarebbe aspettato niente di diverso. Portò due dita alla tempia destra rimanendo qualche istante in silenzio prima che qualcosa gli affiorasse alla mente. Riportò la sua attenzione sull’agente della LEP “Conte Phantomhive…” esordì dopo aver incrociato lo sguardo di Spinella “Sono sicuro che la signora voglia parlare con lei per ridiscutere i termini dell’accordo!” Gli occhi azzurri guizzarono da Ciel a Spinella prima che quest’ultima assumesse per un attimo un’aria incredula, diventando, poi, mortalmente seria, e rivolgendo tutta la sua attenzione al conte, che sussurrò un “Lo spero per lei!” prima di fissare gli occhi nocciola che sembrarono scurirsi.

“Signor conte…” esordì Spinella, con voce improvvisamente suadente “Credo proprio di aver sbagliato a giudicarla…”

Ciel inarcò un sopracciglio, ma prima che potesse proferir parola, pendeva già dalle labbra dall’elfo. “Sa, credo che abbiamo cominciato col piede sbagliato, ma forse possiamo rimediare!” La voce carica di fascino aveva ormai fatto breccia nel conte che si limitò ad annuire con fare meccanico.

“Che ne direbbe se provassimo ad andare d’accordo?”

Il giovane inglese socchiuse le labbra; dopo un attimo che sembrò di esitazione esclamò “Non chiedo di meglio, signora!”

Un ghigno di soddisfazione comparve sul volto di Spinella, subito cancellato da un’aria di stupore.

Artemis guardò il volto del capitano Tappo cambiare repentinamente espressione ma non gli fu dato il tempo di pensare alcunché e un grido soffocato anticipò un fulmineo scoppio di luce.

“Che sta succedendo?” domandò Leale, ormai alle spalle del giovane Fowl, che scosse semplicemente la testa prima di avvicinarsi a Spinella, ancora a qualche dozzina di centimetri dal pavimento. Vedere l’elfo con ancora un’aria incredula dipinta in volto non gli fece presagire nulla di buono e quando fu a non più di un metro di distanza capì la portata del problema.

“Cosa mi hai fatto?” La voce incrinata di Phantomhive non distolse l’attenzione di Artemis dagli occhi dell’amica che erano palesemente spaiati “Questo non l’avevo davvero previsto!” Pensò non senza una punta di entusiasmo che venne messo da parte nel notare il simbolo sull’iride di Spinella, identico a quello mostrato a tutti dal conte.

“Vi ho chiesto cosa mi avete fatto ed esiguo una risposta!” Ciel strattonò Artemis per farlo allontanare e poter essere a quattrocchi con l’elfo “Ne ho davvero abbastanza di tutti voi, troverò da solo il modo per far rientro a casa! Sebastian, questo è un ordine, uccidili tutti, e spazza via questo posto!”

Seguì un lungo attimo di silenzio prima che l’uomo parlasse “Sono spiacente signorino, ma non mi è più permesso eseguire i vostri ordini.”

Phantomhive fissò accigliato il maggiordomo che ricambiò lo sguardo con aria mesta.

“Cos’hai detto?” Sibilò a denti stretti afferrandolo per la giacca scura “Abbiamo un contratto, ricordalo!”

Fowl inspirò brevemente “Signor Phantomhive, ho come l’impressione che sia venuto meno un importante elemento che legava il suo demone a lei… e suppongo che ora sia il capitano Tappo ad avere un maggiordomo!”

L’occhiata di Spinella gli sembrava decisamente più sconvolta rispetto a quella del suo ospite ma sicuramente altrettanto contrariata.

 “Spiegati meglio, fangosetto, non credo di seguire le tue farneticazioni!”

Artemis annuì e notò che anche Phantomhive sembrava interessato alla spiegazione “Il fascino che hai appena usato sul mio ospite, deve essere entrato in contrasto con il marchio sul suo occhio provocando lo strano fenomeno che non avevo previsto: capitano Tappo, ora puoi anche ordinare all’uomo alla tue spalle di lasciarti andare!”

L’elfo guardò torvo il giovane Fowl per qualche secondo prima di piegare le labbra in una smorfia dubbiosa “Ehi, tu, colosso! Lasciami subito andare.” Esclamò con poca convinzione cambiando subito espressione quando Sebastian la rimise lentamente a terra.

“Com’è possibile?” Ciel sembrò parlare a se stesso “Sebastian, com’è possibile una cosa del genere? Il contratto, il…” La voce di Phantomhive si affievolì davanti all’evidenza dei fatti, ma questo non gli impedì di strattonare ancora il maggiordomo “Fa’ tornare tutto come prima! Sei un demone, no? Puoi farlo!” Il tono era meno deciso del solito, ma il conte aveva riacquistato l’autocontrollo.

L’uomo scosse mestamente il capo.

“Conte Phantomhive, il suo servitore è sotto il controllo del capitano Tappo e prima se ne farà una ragione, pri…”

“Chiuda la bocca, Fowl, lo so benissimo cos’è successo e che è solo colpa sua!” Ciel fulminò l’altro guadagnandosi un’occhiata perplessa.

“Bene!” Mormorò Artemis, rivolgendosi poi all’agente della LEP “Spinella, avresti dovuto ascoltarmi, ci saremmo evitati questa situazione incresciosa… ora credi che sia il caso di aiutarmi?”

L’elfo si allontanò di qualche passo dal gruppo e raccolse da terra il casco, indossandolo e alzando la visiera “Polledro, hai sentito?! Ci sono novità… e smettila di nitrire, potresti rischiare molto!” Rimase in silenzio fissando gli umani, prima di annuire “Va bene…” Bisbigliò alzando gli occhi bicolore su Artemis. “Dimmi cosa ti serve, fangosetto; sono disposta a darti ascolto, ma non ti permetterò di seguirmi, dovrete aspettare il mio ritorno!” Le sopracciglia di Spinella si piegarono in modo quasi innaturale.

“Capisco, ma nulla vieta al tuo maggiordomo di seguirti fino a Cantuccio per aiutarti, no?”

L’altra sembrò soppesare il suggerimento prima di sospirare “Cerca di non rallentarmi, fangoso!” Sbottò rivolta  a Sebastian, che accennò un inchino “Come desidera, signora!”

Il capitano fece una smorfia “Finiamo in fretta questa pantomima disgustosa.” Sussurrò attraversando la finestra, con il demone alle calcagna.

Artemis guardò i due sparire e incrociò le braccia “Vado a rivedere il progetto prima che facciano ritorno!”

Leale annuì seguendo Fowl che però si fermò dopo pochi passi “Lei viene con noi, signor Phantomhive?” Un lieve sorriso si allungò sul volto pallido.

A rispondergli vi fu solo il silenzio e un cenno del capo, prima che Ciel li seguisse.

 

 

 

“Bene, è tutto pronto!” Esclamò Artemis con aria soddisfatta, lanciando un’occhiata alla macchina.

“Sei sicuro che questa cosa funzionerà?” Il viso di Spinella esternava tutta la sua perplessità.

“Certo!” Si limitò ad esclamare il giovane Fowl, afferrando il telecomando per digitare gli ultimi dati necessari.

Ciel osservava la scena in completo mutismo, solo le sopracciglia continuavamo ad inclinarsi, con fare nervoso.

“Va bene, se qualcosa va storto sai come rintracciarmi… sempre se potrai ancora farlo!” L’elfo saltò sul bordo della finestra.

“Dove va’ capitano Tappo?” Chiese Leale guardandola con la coda dell’occhio mentre controllava per l’ennesima volta che tutte le parti fossero montate perfettamente.

“Non penserete che me ne rimanga qui. Se salterete in aria non voglio essere dei vostri!” Fece spallucce e, silenziosa com’era arrivata, scomparve alla loro vista.

“Ci sentiamo nel presente giusto!” Si limitò a sussurrare Artemis, premendo, senza preavviso, il pulsante di avvio. 

 

 

Epilogo

 

Il ticchettio dei tasti del pc portatile riecheggiavano nella stanza silenziosa e le dita pallide e affusolate di Artemis si muovevano velocemente sulla tastiera.

L’ambiente aveva ritrovato il consueto arredamento; l’unica nota stonata era costituita dalla manica multicolore che spuntava dal cestino della spazzatura.

 

L’esperimento non ha dato i risultati previsti inizialmente, ma non sarà mai il primo intoppo a fermare la ricerca e, quando saranno stabiliti con certezza le cause degli inconvenienti, si procederà con una nuova rielaborazione del progetto.

 

Fissò le ultime righe scritte: le parole nere risaltarono sulla pagina elettronica ed Artemis si lasciò sfuggire un lieve sorriso “Andrà tutto da copione… la prossima volta!”

 

 

 

Fine

 

 

 

Note: questa fan fiction è nata per gioco, a causa delle somiglianze assurde che a volte riesco a trovare… e meno male XD Grazie a questa storia, infatti, mi sono resa conto di non essere l’unica a pensare che certi personaggi siano gemelli separati alla nascita e ciò mi consola. Inoltre ho potuto conoscere altri fan della mitica saga di Colfer che, stranamente, sembrano essere degli esseri mitologici rari.

Ringrazio tutti coloro che hanno letto fin qui; spero che la fan fiction sia stata di vostro gradimento e che vi abbia divertito almeno un po’… io mi sono fatta un sacco di risate, da sola, come una mezza esaltata ^^;  

Con questo è davvero tutto!

Baci baci

Prue

   
 
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