Siamo alla fine della prima serie, tipo, prima che Naruto vada a farsi un ramen con Iruka e poi parta con Jiraiya *annuisce da sola per autoconvincersi*. Il genere non so quale sia, sono cinquecento parole, è NaruSaku (mica tanto. Il massimo grado di NaruSaku che riesco a raggiungere, agfhjk!) ed è per fare gli auguri a Urdi, che oggi invecchia ma con stile (?). Comunque, Sottr, io volevo fare qualcosa di carino, non maltrattarti il pair. Meno male che per la carineria ci sono slice e Aya, va' XD
Bagagli
Allora
parte davvero, se ne va.
«È
troppo pesante, crollerai per strada».
Naruto
si volta, il viso finalmente libero dalle bende – sembrava una
mummia, l'aveva ridotto come una mummia – e la guarda con
occhi ingenui, puliti. Prende in considerazione l'avvertimento -
perché Naruto prende sempre in considerazione quel che lei dice - e
squadra lo zaino con aria critica. È enorme, una palla gigante dalle
cuciture scricchiolanti che minacciano di esplodere per la pressione di
una vita stipata dentro a forza. E infatti una
cinghia salta e lo zaino sputa fuori tre mutande e la sveglia, che va
a sfracellarsi contro la parete con uno schiocco d'ingranaggi sotto
gli occhi attoniti dei due genin.
«Kami,
quanto sei idiota...» sbuffa Sakura, staccandosi dallo stipite e
avanzando decisa. Naruto non fa in tempo a muoversi che lei ha già
raccolto le parti rotte dell'arnese e le ha posate sul comodino
sgombro. «Su, dai qua» intima, scacciando le dita indecise del
compagno dall'enorme zaino e ficcandoci dentro le mani. «Sei un
disastro, non sei neanche capace di prepararti un bagaglio da solo».
Lui
ribatte con un borbottio ingarbugliato, ma la lascia fare.
Sakura
tira fuori tutto in silenzio, ripiega i panni con cura e prende a
riempire di nuovo la borsa, metodica.
«Jiraiya
sama ha detto che starete via un bel po'» risponde all'occhiata
perplessa che Naruto le lancia quando lei lascia fuori buona metà
dei suoi indumenti. «Crescerai. È inutile portarti tante cose, ne
comprerai di nuove».
Riesce
giusto a finire la frase che incrocia gli occhi di lui, azzurri e
angustiati, e improvvisamente sembra tutto così solido che è quasi
come se fra lei e Naruto ci fossero già anni interi; anni
lunghissimi in cui lui crescerà d'altezza e lei forse diventerà una
donna, e saranno anni divisi ai due capi del mondo, passati a vivere
distanti due vite diverse.
«Diventerò
forte in un baleno» sbotta Naruto, quasi le avesse letto nel
pensiero. «E poi ti riporterò Sasuke, l'ho promesso!»
Sakura
si fissa a guardarlo, arancione, biondo e scemo com'è; deciso e
rassicurante come solo lui sa essere.
Scrutano
lo zaino, entrambi, e ad entrambi adesso sembra che sia troppo
piccolo e vuoto, perché Naruto è un pezzo importante di Konoha, di
Sakura, e non è possibile che andandosene via porti così poco con
sé.
«Beh,
almeno non crollerò per strada, 'ttebayo» bofonchia lui, ridendo
d'una risata forzata. «Grazie, Sakura chan» conclude, bagaglio in
spalla.
E
mentre chiudono la porta e scendono le scale, a Sakura viene da
piangere, perché questo è un altro addio, un altro «grazie»,
ed è quasi peggio del primo: stavolta è colpa sua. Se Naruto va
via, è colpa sua.
«Non
crollerai per strada» soffia, davanti alla sua espressione sorpresa,
una volta scesi giù. «Non crolleresti comunque».
In risposta,
riceve quello che non crede di meritare e che ancora una volta lui le
regala senza rimorsi: ha
sciupato migliaia di sorrisi credendoli scontati, ma questo lo
conserverà; e non come ultimo, ma come primo.
Nda
Il
titolo fa defecare punesse, tra l'altro.
Allora: no.
Per me la Naruto/Sakura
non esiste, è come cercare di concepire una Kankuro/Chiyo: mi si
scombinano le sinapsi ed esce fuori 'sta roba insipida.
Però
ci ho messo tanto amore, Sottr. E in fondo è solo un pretesto per
farti gli auguri, no? … No? *sviene*
Comincio
a scrivere una Kakashi/Tenzo già da adesso per l'anno prossimo, sì
uu'.
Quarantaduemila
di questi giorni, Somma dotata di segno meno. Che il tenzopene sia
con te.