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Autore: Carmilla Lilith    28/01/2012    4 recensioni
Friederich, povero garzone di Gottinga, partecipa al gioco dell’albero della cuccagna. Riuscirà il giovane a raggiungere la cima dell’albero?
Racconto partecipante al Mini Original 3: "Il Medioevo e... l'albero" e classificatosi quarto.
Genere: Generale, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Medioevo
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L'albero della cuccagna
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Friederich il garzone osservava attentamente l’alto palo in legno a cui erano appesi succulenti prosciutti, preparandosi all’arrampicata. Si trovava davanti all’albero della cuccagna, una delle pochissime occasioni che aveva un giovane garzone come lui per procurarsi un bene prezioso come la carne.
Il garzone sapeva che Herr Mannelig, marchese di Sassonia, lo stava osservando attentamente. Il marchese assisteva divertito ai tentativi che i giovanotti facevano per raggiungere la cima dell’albero, bevendo birra e ridendo sonoramente quando qualcuno cadeva dal palo ricoperto di grasso. Il giovane era piuttosto infastidito dal comportamento del nobiluomo: quest’ultimo considerava gli abitanti della sua marca alla stregua di patetici giullari, degni soltanto di farlo divertire.
                                                                                           
Non appena iniziò la scalata, Friederich si rese conto che riuscire ad arrampicarsi senza scivolare era incredibilmente difficile, ma non si diede per vinto: se avesse raggiunto la cima dell’albero non solo avrebbe ottenuto della succulenta carne di maiale, ma avrebbe anche attirato l’interesse di Hilde, la bella giovane di cui si era invaghito. Se i genitori della fanciulla avessero notato la sua forza e la sua abilità, forse lo avrebbero considerato un buon partito per la loro figliola e avrebbero permesso il loro matrimonio.
 
Friederich aveva ormai raggiunto la cima dell’albero, quando levò lo sguardo: a poco più di un metro da lui, cullati dalla lieve brezza primaverile, v’erano i tanto ambiti prosciutti. Per un attimo il giovane si sentì come se si trovasse nel vero paese di cuccagna, dove ogni prelibatezza è presente in abbondanza e dove ogni uomo può soddisfare i propri bisogni. Quel paradiso era ad un passo da lui.
Il garzone udì la folla che lo incoraggiava e guardò in basso per cercare la sua amata Hilde. Fu allora che si rese conto di quanto fosse in alto e la vertigine ebbe il sopravvento: spaventato, Friederich lasciò la presa.
 
Un forte grido si levò dalla folla ed Herr Mannelig non rise: il giovane garzone aveva violentemente sbattuto la testa a terra e una piccola pozza di sangue si stava lentamente creando sotto il suo capo.
La giovane Hilde pianse, guardando i verdi occhi del suo spasimante vacuamente volti verso il cielo.
 
Friederich si alzò e si guardò intorno: la folla era scomparsa e non si trovava più nella grigia città di Gottinga. Era seduto su un prato di formaggio e non lontano da lui scorreva un fiume di latte e miele. Molti uomini oziavano sotto alberi carichi di frutta profumata, mentre alcune giovani raccoglievano fiori di marzapane.
Ciò che più colpi il giovane, tuttavia, fu un grande albero carico di salumi di ogni forma e dimensione. Lentamente, Friederich si diresse verso l’albero della cuccagna, pronto a scalarlo nuovamente.
 
L’angolo dell’autrice
 
Salve gentaglia! Sto proseguendo nella scrittura di testi brevi ed ecco la mia prima flashfic!
Questo racconto ha partecipato al Mini Original 3 “Il Medioevo e… l’albero” classificandosi quarta con mia grande sorpresa (ultimamente colleziono quarti posti XD).
Non sono certa che il gioco dell’albero della cuccagna si svolgesse come descritto in territorio tedesco, ogni informazione ricavata su tale tradizione è stata ricavata da Wikipedia. Il nome del marchese di Sassonia è di mia fantasia, anche se è ampiamente ispirato all’omonima canzone degli Haggard.
A presto,
Carmilla Lilith.
   
 
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