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Autore: zia Molly    30/01/2012    5 recensioni
[con HELENA BONHAM CARTER e JOHNNY DEPP, sul set di Sweeney Todd]
Johnny distolse immediatamente lo sguardo puntandolo sulla prima figura che attirò la sua attenzione.
Un Koala. Il quadro di un Koala aggrappato a un ramo di un albero, accanto a lui Helena e Tim sorridenti.
Anche in quella foto Johnny non poté far a meno di notare la scollatura della riccia attrice.
In quel momento un rumore alle sue spalle lo fece sobbalzare, si voltò di scatto, leggermente rosso in viso, Helena dietro di lui rideva beffarda.
“Cosa guardavi di bello?”
“eh … di bello? La… Le … la fo-foto col Koala” balbettò lui agitato come se fosse stato colto infrangente.
-Buona Lettura-
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Perché, è accaduto qualcosa?
 

 
 “La stanza sopra l’emporio è vostra? sono tempi duri perché non la date in affitto?”
L’uomo guardò appena la donna accennando uno sguardo curioso e interessato, poi con il suo bicchiere di Gin, che gli era appena stato offerto da lei, si accomodò sul divano mantenendo lo sguardo fisso sulla riccia donna che si serviva l’ambrato liquore.
“Quella stanza? No neanche per idea … molti credono sia stregata” rispose lei seria avvicinandosi al divano
“Stregata?” chiese lui accigliato
“già … del resto come dar loro torto, sono successe delle cose lì, e non cose belle”  mormorò lei cercando il suo sguardo.
“STOP!” la voce di Tim echeggiò per il Set, Helena cercò il suo sguardo in cerca di conferma, suo marito era sempre stato difficile nel convincersi sulle scene appena girate, Johnny fece lo stesso.
“Helena eri poco convinta … dopo la riproviamo …” suggerì il regista in preda a una crisi artistica a cui avrebbe dovuto, ora mai, dar sfogo dopo la pausa pranzo. Helena guardò Johnny, sbuffò appena, poi afferrò la bottiglietta d’acqua naturale e si diresse, insieme a lui, nei rispettivi camerini.
Poco dopo si rincontrarono tutti nella mensa del Set.

Johnny entrò tranquillo, ora mai si era lasciato alle spalle il suo personaggio … o almeno i vestiti, dato che il trucco tetro e cupo era rimasto sul volto.
Il chiacchiericcio generale e il rumore delle stoviglie animavano l’atmosfera, prese un vassoio e si diresse a fare la fila.
Il profumo proveniente dalla cucina sfiorava inebriante le narici di tutti. Accanto a lui a fare la fila c’era Sacha Baron Cohen, l’attore che interpretava il barbiere Pirelli nel film.
Dato il suo nome strano e molto difficile da pronunciare, tutti avevano deciso di chiamarlo col nome del suo personaggio.
Era un uomo alto e magro, fissato con la moda, il trucco, gli uomini … okay no l’ultima era solo un sospetto di Johnny.
E tra le sue fissazioni c’era anche il bellissimo e affascinante collega che ora gli era accanto, momentaneamente intento nel decidere tra le polpette e una bistecca.
“Cèèè Johnny Tesoro, a parer mio meglio la salsiccia … se vuoi ti do la mia” disse con sguardo malizioso e accattivante l’alto e baffuto attore porgendo a Johnny il suo piatto con le salsicce.
Depp lo guardò accigliato e interrogativo, schifato forse, si guardò intorno e la prima persona che vide fu Helena, che si stava servendo con dell’insalata.
“Helena aiutami” sussurrò lui impacciato e supplichevole all’amica che soffocò una risata divertita. La donna si fece avanti, osservò il maniacale uomo fissato con l’ordine e la moda, inarcò il sopracciglio e lo scrutò attenta. Era decisamente patetico. Aprì bocca speranzosa di trovare qualcosa da dire, ma dato che non fu così la richiuse, poi si voltò verso Johnny, prese il mestolo e gli mise delle polpette nel piatto poi con uno sguardo serio gli fece cenno di raggiungere Tim al tavolo infondo a destra.
Mentre tutto ciò accadeva, Pirelli la fulminava con sguardo severo e accigliato, le labbra arricciate in una brutta smorfia, a tutto ciò Helena rispose con un piccolo sorriso innocente prima di seguire Johnny verso il tavolo.

Arrivati al tavolo Johnny si sedette di fronte a Tim, che era intento ad assaggiare la specialità del giorno, degustava quel piatto di spaghetti come se non ne avesse mai mangiati di così gustosi, assaporava ogni spaghetto come se fosse l’ultimo e coglieva il sapore del pomodoro fresco come se l’avesse raccolto lui stesso dopo mesi e mesi di siccità nel suo campo di pomodori.
Il posto accanto a Johnny era ancora vuoto, Helena da lontano l’aveva puntato, pronta a sedersi lì accanto al suo caro collega e amico di famiglia e di fronte al suo caro marito.
Quel posto non l’aveva notato solo lei, ma anche Sacha, che come se fosse una corsa per arrivare a occupare il primo posto nella formula uno si avviò verso la sedia accanto all’affascinante attore.
Helena di sua risposta accelerò il passo, dato che testarda e pronta a vincere quella che ora mai sembrava una sfida appena lanciata, si fiondò sul posto stringendo il vassoio a sé.
Intanto a osservare la scena con occhi sognanti e ammaliati, un grande tifoso di Helena in quella gara apparentemente stupida, Edd Sanders, il più piccolo attore in quel cast, il bambino che tra milioni era riuscito ad ottenere la parte di Tobias, il messo del barbiere Pirelli nel film, conosciuto nella storia anche come Toby.
Osserva dal suo tavolo Helena, rapito dalla sua bellezza: quanto avrebbe desiderato esser un adulto, un uomo alto, bello e affascinante, pronto a sostituire il famoso regista che fiancheggiava la bellissima Star femminile nella vita di coppia.
Intanto Helena era arrivata al tavolo, seguita da Pirelli che con la sua camminata femminile le teneva testa.
La riccia donna sorridente si stava per accomodare accanto al suo caro amico Johnny, dal tavolo accanto Edd osservava la scena a bocca aperta quasi pendeva dai suoi movimenti, Helena stava per sedersi, il vassoio era quasi arrivato a poggiarsi sul tavolo, quando qualcuno la spinse.
Pirelli si era seduto prima di lei e l’aveva spinta via dal posto.
In un battito di ciglio Helena si ritrovò addosso a Johnny, gli era letteralmente caduta sopra, il vassoio era volato dalla parte opposta e la zuppa della minestra  era finita in testa a Edd che incredulo dovette ricapitolare ciò che era successo almeno sei volte prima di capire che la zuppa era della sua amata Helena.
Si pulì la testa unta di brodo con la mano, poi la guardò sognante e si leccò ogni minima parte della sua mano e alla fine esclamò
“ora è come se l’avessi baciata!!!”, Alan Rickman che era seduto accanto a lui gli scoccò uno sguardo interrogativo, perplesso e preoccupato.
Intanto al tavolo di Tim, Johnny si era ritrovato a terra di punto in bianco, Helena sopra di lui rossa in volto, molto sorpresa e imbarazzata.
Lui aveva la stessa espressione, quasi sconvolto, ancora non riusciva a capire come si erano ritrovati in quella posizione.
Frettolosamente non esitarono a tornare in piedi, guardandosi in torno cercando di sorvolare su quell’imbarazzante momento.
Intanto il rumore più vicino e facilmente udibile era lo sghignazzare di Tim, che non aveva potuto evitare data la comica scena appena successa in mensa.
Helena fulminò letteralmente Pirelli che per sua risposta, ingelosito e rosso dalla rabbia, ricambiò con sguardo furente; poi lei si avviò in fretta a rifare la lunga fila per il pranzo.
 
Dopo pranzo, come concordato con Tim si ritrovarono sul Set per provare la scena precedente, e fortunatamente questa volta sembrò andargli bene.
Il pomeriggio volò in fretta tra i vari Ciak e le piccole pause. Erano le 19 ed era ora di andare.
Helena, Johnny e Tim si stavano avviando verso il parcheggio, il regista non faceva altro che discutere con il suo caro amico dei vari dettagli del film e dell’evolversi del suo personaggio nella storia, sembravano davvero affiatati nel continuare quel discorso ma purtroppo erano arrivati vicino alle loro auto.
“Beh peccato che dobbiamo concludere qui Tim… al massimo dopo telefonami e dimmi cosa dovrò fare con i rasoi!” disse Johnny mentre estraeva le chiavi della sua macchina dalla tasca, Tim annuì appena, poi guardò Helena che tranquillamente giocava a Fruit Ninja sul suo cellulare rosa, poi scoccò uno sguardo al fedele collega e gli sorrise “hey Johnny e se vieni a cena da noi questa sera?” a quel punto Helena alzò la testa e guardò il marito sorridendogli per la bella idea poi aggiunse “si bella idea .. magari va a prendere anche Vanessa e i bambini” Johnny scosse piano la testa sorridendo “io accetto volentieri l’invito … ma Vanessa è a cena con delle amiche e i ragazzi sono dalla nonna… quindi beh .. io vengo volentieri!” Helena annuì e Tim sorrise a entrambi poi sgranò gli occhi e si mise una mano sulla fronte “cavolo ho dimenticato che dovevo girare l’ultima scena con Edd …sentite voi andate avanti, penso che ci vorrà molto” Terminò il regista tornando verso il Set. Helena scoccò uno sguardo a Johnny, lui era leggermente rosso in viso, nella sua mente ancora l’imbarazzante scena accaduta a pranzo. Gli fece cenno di salire in macchina e poi insieme si avviarono verso villa Burton.

Erano in macchina già da diversi minuti, il silenzio regnava sovrano  e ogni tanto i rumori di Fruit Ninja, provenienti dal cellulare di Helena, rompevano il ghiaccio facendo sorridere Johnny.
“Che bella giornata” mormorò Johnny radiante osservando il cielo attraverso il vetro. La riccia attrice al suo fianco mise in pausa il gioco al cellulare, poi guardò fuori dal finestrino e si accigliò un secondo, rivolse uno sguardo divertito al guidatore
“Emmh… Johnny è nuvolo.. forse pioverà” 
“oh perché vedi sempre il lato oscuro delle cose?” chiese lui risentito
“Ma… è vero… il cielo tutto grigio! …comunque apprezzo il tentativo di rompere il ghiaccio” accennò lei con un sorriso“…ma poi alla fine la salsiccia di “Sacca”non l’hai più accettata?” chiese Helena maliziosa ricordando la comica scena avvenuta con Pirelli durante la pausa pranzo.
Johnny la fulminò guardandola con la coda dell’occhio, cercando di concentrarsi sulla strada. “lascia perdere, quel tipo diceva sul serio! Me lo avrebbe dato volentieri!” lei accennò una risata divertita e poi muovendo le mani verso l’altro, in un modo molto teatrale disse “oh ma allora c’è davvero qualcosa tra voi, vedo già i titoli sul Gossip : Johnny Depp e Sacca, un amore a prima vista.. o a prima salsiccia …”  Johnny le scoccò una risata per poi continuare a chiacchierare tranquillamente per tutto il tragitto.

Mezz’ora dopo voltarono nel vialetto che conduceva al villino.
Johnny parcheggiò e entrambi scesero dall’auto.
Casa Burton era un modesto villino, un semplice giardino anticipava l’ingresso in casa.
La casa era ben organizzata: nell’ingresso numerose foto di Tim e Helena appese alle pareti, mentre sul comò laterale una foto dei due coniugi con il loro primogenito.
Una cucina all’americana che andava sulla tonalità dell’arancio si affacciava sul salone. Nella libreria numerosi libri e copioni occupavano gli scaffali illuminati dalla lucentezza dei trofei, le pareti stracolme di quadri.
“fai come se fossi a casa mia” esclamò Helena sorridente, entrando in casa e gettando sciattamente la borsa sul divano, Johnny le sorrise e si accomodò, poi ripensò alla frase e accigliato si guardò intorno, lei era già fuggita in bagno.
“Ma … non era: ..come se fossi a casa TUA?” chiese Lui alzando il tono per farsi udire da lei, sentì una risata e poi la sua risposta
“è uguale … aspettami mi cambio è arrivo”
Depp annuì e rimase a osservare in silenzio il salotto che conosceva abbastanza bene.

Non passò molto tempo, Helena ricomparve ai suoi occhi, intenta a sedersi sul divano accanto a lui, ma non fece in tempo ad accomodarsi che il telefono sul comò di fronte  a loro  squillò. Sbuffando appena si diresse verso il cordless e rispose, si sedette su uno sgabello e accavallò le gambe.
Intanto Johnny osservava attentamente la posa in cui Helena era seduta, le forme messe in risalto dall’abbigliamento provocante.
La maglietta con la scollatura a V metteva ben in risalto lo spacco del seno, degli aderenti pantaloncini di jeans lasciavano, la maggior parte delle cosce scoperte, in un secondo lo sguardo del famoso attore si incrociò con quello di lei che accigliata, mentre parlava al telefono, scosse la testa incuriosita. Johnny distolse immediatamente lo sguardo puntandolo sulla prima figura che attirò la sua attenzione.

Un Koala.

Il quadro di un Koala aggrappato a un ramo di un albero, accanto a lui Helena e Tim sorridenti.
Anche in quella foto Johnny non poté far a meno di notare la scollatura della riccia attrice.
In quel momento un rumore alle sue spalle lo fece sobbalzare, si voltò di scatto, leggermente rosso in viso, Helena dietro di lui rideva beffarda.
“Cosa guardavi di bello?” 
“eh … di bello? La… Le … la fo-foto col Koala”balbettò lui agitato come se fosse stato colto infrangente.
“Ah si … ricordo ancora quel Koala… io e Tim in un viaggio in Australia avevamo deciso di adottarlo, portato a casa è morto pochi giorni dopo… povero Koala”il volto di Helena era assorto nei ricordi di quella drammatica avventura “ … si chiamava Albert il piccoletto” sorrise ripensandoci
“Albert? ..come il marito di Mrs Lovett …”
“Già … Tim era molto affezionato a lui”terminò con un sospiro afflitto, ripensando alla storia di Albert; in quel momento suonò il citofono: era Tim.
Dopo aver aperto al marito ebbe inizio la cena: una semplice e simpatica cena a base di carne, patatine fritte e un’insalata.
Arrivati alla fine della cena lo sguardo di Tim si posò sulla vetrina degli alcolici. Numerose bottiglie di diversi colori brillavano negli scaffali, i bicchierini accanto a esse. La sua attenzione fu catturata da un ambrato liquido, il Rum. Guardò Johnny e gli sorrise beffardo
“hey Joe ti va un po’ di Rum?” chiese indicando la bottiglia in vetrina, l’uomo annui, sorridendo appena
“Oh si …” Tim si alzò e prese tre bicchierini, la bottiglia e tornò a tavola, servì sua moglie e il suo amico e si accomodò.
Lentamente portarono i bicchieri alle labbra, assaporando la fragranza del liquore.
La bottiglia rimase sul tavolo, in essa si specchiavano i tre che scambiandosi piccole occhiate sorseggiavano il liquido.

Tim poggiò il suo bicchierino sul tavolo, aprì la bocca e proprio mentre stava per dire qualcosa squillò il telefono.
Si accigliò e scoccò un’occhiata a sua moglie che scosse piano la testa e guardò Johnny che a sua volta scosse le spalle.
Intanto Tim era al telefono.
“Hey Alan!”  salutò l’uomo sorridendo alla profonda voce del suo amico che proveniva dall’apparecchio
“Che? Ti si è rotta la macchina?!” domandò Tim all’apparecchio camminando accanto al camino mentre parlava. Dal tavolo della sala da pranzo si udiva una profonda voce provenire dal telefono, probabilmente Alan stava spiegando l’accaduto.
“mh … allora aspettami dai, arrivo io!” terminò Tim annuendo col cordless tra le mani e attendendo un saluto dell’interlocutore.
Poco dopo il regista si avviò verso l’appendi abiti che era in salotto, prese il suo cappotto e lo indossò, tornò in sala da pranzo, prese le chiavi della macchina e guardò i due che, accigliati, ancora seduti a tavola, lo guardavano in attesa di spiegazioni.
“Tim ma dove vai?” chiese Helena accigliata
“Ad Alan gli si è rotta la macchina in mezzo al traffico, ha bisogno di aiuto e mi ha chiesto se lo raggiungo! …penso che in un paio d’ore sarò a casa”
Johnny salutò Tim, Helena seguì il suo esempio, con gran rammarico, dato che odiava lasciare le cose a metà, in quel caso la cena.
Ancora una volta Helena e Johnny rimasero soli.

Johnny guadò Helena, incrociò il suo sguardo, nella sua mente un’assidua domanda: ma perché c’era sempre un buon motivo per rimanere soli?
Forse era anche un po’ imbarazzato, pensando a cosa stava facendo prima che arrivasse Tim. 
Senza accorgersi di ciò,  Johnny, servì altro Rum e tra una chiacchiera e l’altra una risata e un’altra continuava a servirsi e a servire, fino a quando nella bottiglia rimase meno della metà. Il liquido ambrato riposava a sole due dita dal fondo della bottiglia.
La risata rumorosa di Helena echeggiava in tutto il soggiorno accompagnata da quella di Johnny, alterata dall’effetto dell’alcol.
La sensazione di un’ubriacatura era qualcosa di sublime, riusciva a portarti un mondo parallelo, lontano dal normale e dall’ordinario, forse meglio di ciò che si provava facendosi una canna.
Mentre accadeva tutto ciò, mentre i pensieri maliziosi generati dall’alcol passavano nella mente di entrambi, Johnny si alzò di scatto e la guardò, si sporse verso di lei e  prendendole il volto tra le mani la baciò con passione.

A quel bacio un’Helena sobria avrebbe sicuramente rinunciato, così come un Johnny sobrio non avrebbe mai osato.
Quel bacio durò pochi istanti, che sembrarono trascorrere nell’arco di diverse ore.
Si staccarono e i loro sguardi si incrociarono di sfuggita, Helena si alzò dal tavolo e andò dalla parte di Johnny, sul volto un gran sorriso malizioso, lo afferrò per il colletto della camicia e continuò quel bacio che aveva volutamente interrotto.
Continuarono a baciarsi per poco rimanendo poggiati al tavolo, fino a quando Helena non trascinò Johnny sul divano.
In quel soggiorno accadeva l’irrazionale tra quei baci che si confondevano con il rumore dei loro respiri che variavano a seconda dell’andatura  e del ritmo di quella follia. 
Nelle loro menti i pensieri e le intenzioni erano confusi, agivano senza pensare, a guidarli era solo l’effetto dell’alcol che li aveva portati a trovarsi uno sopra l’altra sul divano.
Johnny la baciava sul collo con molta passione, come se il Rum avesse su di lui l’effetto contrario a quello che solitamente provoca.
Mentre la baciava rimaneva stregato e inebriato dal suo profumo che si mescolava dolcemente con il proprio.
Mentre tutto ciò accadeva Helena gli accarezzava i capelli, passandogli lentamente l’altra mano sul petto arrivando con delicatezza a sbottonargli la camicia, Johnny sorrise malizioso,  incrociando nuovamente le sue labbra e cercando il suo sguardo le sfilò la maglietta.
Lei si tirò su piano e tirando Johnny per il colletto lo trascinò , muovendosi lentamente e in modo sinuoso, barcollando appena, verso la camera da letto. Aprì la porta alle sue spalle.
Johnny stava al gioco divertito, osservando ammaliato ogni movimento e gesto di Helena. Si lambì le labbra sensualmente, lo tirò a sé, sprofondando nel morbido materasso del letto matrimoniale.
Bastò un secondo per ritrovarsi nudi uno sopra l’altra, entrambi respiravano forte come se quel piacere pian piano si tramutasse in orgasmo.
 Tra i sussurri e i baci diversi brividi di piacere attraversavano le schiene di entrambi. I folli ricci di Helena erano sparsi sul cuscino, i loro vestiti in terra ai piedi del letto, nella stanza echeggiavano solo i rumori dei loro corpi che si muovevano tra le coperte e delle loro labbra che si cercavano in continuazione, guidati solo dalla pazzia e dalla follia, comandati dall’alcol.
La nuda pelle poteva toccarsi senza trovare ostacoli, nessun corpo estraneo a intralciare gesti. Johnny le afferrò le gambe esprimendo una volontà ben precisa. I loro sguardi si incrociarono, con uno sguardo penetrante e un sorriso perverso, Helena acconsentì a quella esplicita richiesta.
Dolci erano i respiri che seguivano quel gesto, soavi sfioravano i volti, spesso le labbra si incrociavano ancora, accompagnate da un frenetico gioco di lingue.
Nella mente di Helena quelle immagini si scolpivano anche se era completamente ubriaca, i rumori venivano registrati e tutto ciò veniva immagazzinato come un ricordo. Ma un giorno ripensandoci ... come avrebbe rivisto quel ricordo? Positivo o negativo?
Ovviamente, molte donne sulla terra, in quel momento avrebbero desiderato essere al posto suo, mentre tra quei ardenti baci Johnny consumava la passione di quella notte.
Bastò un secondo, un attimo e tutto tacque.
Le coperte erano a un angolo del letto, mentre i loro corpi si affiancavano soddisfatti.
Helena baciò dolcemente Johnny sulla guancia, lasciando scivolare piano la testa sul petto dell’uomo, che ricambiò quel gesto dolce tirandola a sé, strappandole un passionale bacio. Lei lo guardò, rapita da quel castano scuro degli occhi, che come il suo, nell’oscurità della stanza, poteva benedissimo esser confuso con il nero più buio e inquietante.
Accoccolati presero sonno, conservando segretamente il ricordo di quella notte di passione, custodendolo come qualcosa di illegale.
Durante la notte i loro profumi si impregnavano alle pareti, la luce della luna che filtrava dalla finestra con il passare delle ore lasciva il posto ai primi raggi del sole che si posavano lentamente sui due corpi abbracciati sul letto.

Un raggio di sole si posò sul volto di Johnny, accecandolo nel sonno, interrompendo i ricordi di quella notte che vagavano nella sua mente come sogni irrazionali, vittime del suo inconscio.
Johnny aprì lentamente gli occhi, stropicciandoli appena, sbadigliò e rilassato, convinto di essere a casa sua si voltò verso la parete alla sua sinistra.
Sbalordito notò qualcosa che nella sua camera da letto non era presente, l’armadio della camera da letto di Tim e Helena.
Strabuzzò gli occhi, il cuore gli salì in gola. Voltò di scatto il viso, al lato destro la finestra dalla quale la luce del sole filtrava raggiante, accanto a lui non c’era sua moglie, non c’era nessuno, le coperte sfatte e il profumo di Helena lo inebriava ancora una volta.
Bastò un secondo per ricordare, in modo sfocato e poco chiaro, le scene e i flash della notte appena trascorsa, per risentire i rumori dei lievi sospiri e il sapore dei loro baci.
Affondò il volto nelle mani dalla disperazione e i sensi di colpa. Il cuore batteva all’impazzata e per un secondo i flash della sua vita, in caso qualcuno avesse mai scoperto quello che era accaduto quella notte, scorrevano veloci.
I sensi di colpa per aver tradito Vanessa e poi aveva tradito la fiducia del suo migliore amico.
Si alzò dal letto e senza esitare si rivestì, poi andò alla ricerca di Helena che sembrava averlo lasciato solo al suo risveglio.
Uscì dalla camera da letto e si diresse verso la sala da pranzo.
Helena era intenta a preparare un caffè mentre, anche lei ripensava a quello che aveva fatto.
Sentì un rumore e si voltò di scatto, per un secondo il timore che fosse tornato Tim la persuase portandola a soffocare un urlo.
Lui non sapeva bene cosa dire, i loro sguardi si incrociarono, parlando praticamente da soli. Quello preoccupato di Helena e quello afflitto di Johnny rimasero posati l’uno sull’altro per diversi minuti fino a quando lei non trovò il coraggio di interrompere quell’imbarazzante silenzio che sembrava urlare parole e sentimenti.
“Quindi ??! ….” Mormorò lei mordendosi il labbro
“emm … non c’è molto da dire …. “ sussurrò lui imbarazzato grattandosi la nuca, lei annuì sorseggiando una tazzina di caffè, lo guardò facendogli cenno se ne voleva un po’, ma lui scosse la testa rifiutando: forse, per un po’… era meglio stare lontani.
“La prossima volta .. direi di evitare il Rum …” accennò lui  
“Decisamente … spero che ciò che è accaduto rimanga tra noi, lo so che tu non diresti nulla a nessuno ma …” entrambi erano in difficoltà, molto imbarazzati.
“perché, è accaduto qualcosa?” domandò lui con sguardo complice, di risposta Helena gli fece un occhiolino ponendo fine a quel capitolo che sembrava chiuso.
   
 
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