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Autore: Caster_Gamer    06/02/2012    6 recensioni
Questa è una One-shote che ha come protagonista la nostra pazza Izzy, lei fa una visita dalla psicologa e anche questa volta riesce a farsi distinguere:
invece di essere aiutata è lei che aiuta la donna.
Spero che la storia vi piaccia anche perché il significato è specifico. Buona lettura.
ATTENZIONE: Non so per quale motivo ma dopo le prime due parole la scritta diventa più piccola, se dovesse essere fastidiosa potete cliccare in alto alla pagina dove sono scritte tre A, dovete cliccare la più grande per vedere la scritta di maggiori dimensioni. Scusate!
Genere: Generale, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Izzy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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Io sono Katy Andrew,

una psicologa famosa nella mia città,

la gente viene da me per svariate motivazioni...

a volte viene per la depressione,

altre volte per fobie derivanti da episodi dell'infanzia,

altre ancora per ottenere trasferimenti in diverse condizioni...

ma circa una visita al giorno riguarda persone che hanno qualche problema, non sono psicopatiche, pazze o cose simili...

L'altro giorno è entrata nel mio “ufficio” una ragazza tra i 18-20 anni...grazie a lei ho capito molte cose, non sciocche e per niente futili.

Era la mia ultima visita, il sole spariva tra i grattacieli ed io stavo seduta accanto alla scrivania aspettando la cliente...sarebbe già dovuta arrivare esattamente 7 minuti prima ma ancora non ne vedevo l'ombra, così mi alzai e guardai fuori dalla finestra

era tutto così monotono... La madre andava a prendere la figlia a lezione di danza, il padre aspettava in macchina, la donna entrava nell'auto e cominciava a discutere con il marito senza accorgersi di star distruggendo la vita della figlia; l'uomo d'ufficio usciva dall'edificio con giacca e cravatta tenendo stretta la valigetta da lavoro camminando verso il suv nuovo e lucido con il quale avrebbe fatto morire d'invidia i suoi colleghi, almeno così credeva, la sua idea fu spazzata via da un regalino lasciato da un uccello sicuramente pochi minuti prima; la coppia di fidanzati sedeva su di una panchina sbaciucchiandosi come se niente fosse e rispettivamente dall'altra parte della strada donne di mezza età e anziane che se non stavano a giudicarli sparlavano le colleghe nel tentativo di liberarsi da pesi ma avrebbero solo infangato la reputazione di quella persona.

Finalmente udii il campanello della porta ed andai ad aprire, davanti a me una ragazza alta e magra, i suoi capelli erano ricci color pel di carota e gli occhi verdi che le brillavano

Salve! Il mio nome è Isabella, ma può chiamarmi Izzy!”

sembrava del tutto normale, indossava una gonna a jeans, una maglietta verde a maniche corte e scarpe a mo' di sandali, la feci accomodare e subito si sedette sul lungo divano

Uuuh! Dovrò stare sdraiata qui a parlare della mia infanzia!?”

chiese con un finto entusiasmo, sorrisi e mi sedetti sulla sedia accanto al divanetto

Non sarà necessario...”

la guardai attentamente e ripetendo il nome in mente spalancai gli occhi

Tu sei Izzy! La ragazza che ha partecipato al reality condotto da Chris McLean!” roteò gli occhi poi sorrise

Già, non può capire quanto è sadico...allora cominciamo?” aveva molta fretta di parlare ed andarsene, in questo modo non avremmo concluso niente.

La conoscevo bene, il suo profilo psicologico mi ha molto interessato sin dalla prima volta che l'ho vista apparire in televisione, non credevo che i reality fossero interessanti...

oltre a lei il profilo di Gwendolyn, la dark, mi aveva molto interessato, non mi ci volle molto per capire che il punk, Duncan, avrebbe lasciato la fidanzata Courtney per lei, infondo la castana tentava di cambiarlo, e anche se il suo era un modo per dimostrargli il suo affetto perché credeva che se non migliorava l'avesse perduto, lui non riuscì a sopportare questa cosa, ciò lo portò a fare amicizia con una ragazza simile a lui che probabilmente non avrebbe tentato di cambiarlo.

Comunque presi il mio quadernetto e incrociai e gambe, lei si distese e cominciò a parlare

Beh che dire...mi hanno sempre mandato da uno psichiatra e non so come bisogna comportarsi con una psicologa.”

Non c'è un comportamento esatto, devi solo dirmi ciò che ti turba.”

A me non turba niente.”

guardava verso la finestra, credo che stesse analizzando le tende grigie

Come mai allora sei venuta qui da me?”

Non sono venuta io, mi hanno obbligato a fare questa visita.”

E' un incontro, non una visita.”

In ogni caso come ben sa ho partecipato ad un reality, ho baciato il mio cicciOwen”

si mise a ridere

fatto l'attrice, sbattuto la testa per tornare...come prima.”

Come prima? Cosa vuoi dire?”

ero confusa, ricordo che quando cadde dall'aereo al suo risveglio era un genio in tutti i sensi... voleva forse dire che prima era così?

Beh prima di vivere la vita ero una ragazza come tutte le altre, anzi ero anormale. Studiavo sette giorni su sette, suonavo otto strumenti e frequentavo un corso di matematica...poi mi cadde un vaso di fiori in testa e feci uno strano sogno. Da quel momento capii che quella vita non aveva senso, come poteva averlo poi? Passavo ore e ore sui libri, se non ero su quelli suonavo strumenti e gli unici amici che avevo erano quelli del club di matematica e comunque non potevo frequentarli. Non era una vita. Mi sentivo una macchina ma non avevo il coraggio di diventare umana fino a quel giorno.”

aveva detto quelle parole con una tristezza ben celata, io capii che la provava perché guardavo i suoi occhi verdi, che prima brillavano ed ora erano spenti.

Uno strano sogno...cosa poteva mai aver sognato di tanto strano da farla diventare...beh come dire...pazza.

Cos'hai sognato prima si risvegliarti...intendo dopo che ti ha colpito il vaso.”

Non ricordo.”

calò il silenzio in quella stanza, non sapevo che chiederle, o meglio, troppe domande in un solo momento, troppe torture per lei così le chiesi la cosa che ritenevo più importante

Cosa volevi dire prima con 'prima di vivere la vita ero una ragazza come tutte le altre'?”

aveva ancora lo sguardo rivolto verso la finestra, spontaneamente feci lo stesso ma non notai niente, ero convinta che stesse guardando qualcosa

Quando parla, è limitata, non può dire ciò che pensa perché crede che quello che sta per dire potrebbe essere offensivo, non è libera di esprimersi. Se lei è felice, non può urlarlo a tutto il mondo perché la gente la guarderebbe male, non è libera di essere felice. E' rinchiusa in se stessa, nulla più. Io invece non penso prima di parlare e posso esprimermi liberamente, quello che capita capita, non m'importa. Se sono felice lo urlo letteralmente e saltello qua e là, non m'interessa ciò che penseranno o diranno di me le persone, sono libera di essere felice. Non sono più rinchiusa in me stessa, la prigione è stata aperta ed ho buttato la chiave in modo da non poter rimanere più là dentro per troppo tempo.”

aveva ragione.

La guardai con la bocca spalancata, per qualche minuto cadde nuovamente il silenzio nella stanza, poi si voltò verso di me e fece un sorriso

Avrei un altro impegno adesso.”

disse, io annuii e la portai davanti alla porta d'ingresso

Arrivederci!”

esclamò

Mi ha fatto piacere parlare con lei, più di quanto mi aspettassi.”

Ha fatto piacere anche a me Izzy.”

risposi con un sorriso. Fece per andarsene poi si voltò

Oh, ha una macchia nella tenda, cerchi per bene e la troverà.”

Grazie Izzy.”

Prego.”

chiusi la porta ed andai nel mio ufficio, subito controllai la tenda ma non trovai nulla.

Poco dopo però vidi un cerchio più scuro rispetto al resto del tessuto, ma si notava pochissimo solo alla luce...impressionante, non me ne sarei mai accorta.

Detti una rapida occhiata alla porta vetrata e la aprì andando nel balcone. Mi affacciai e vidi Izzy saltellare per il marciapiedi, pochi secondi dopo si fermò ed alzò la testa

Io non sono pazza! Sono gli altri che non sanno vivere.

le feci un sorriso che lei ricambiò e continuò a saltellare, la seguii con lo sguardo fino a quando svoltò l'angolo.

Lei non è pazza, sono io che non so vivere.

 

 

Angolo dell'autrice: Beh che dire, spero vi sia piaciuta e di non aver fatto troppi errori, ma soprattutto spero che abbiate capito il senso della 'storia'.

Alla prossima! ^^

  
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