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Autore: FairyCleo    08/02/2012    7 recensioni
“HO DETTO DI NO, DONNA! Lasciami in pace!”.“Giuro che se non ti alzi entro meno di un minuto e non fili in bagno a darti una ripulita, smonterò pezzettino per pezzettino la tua tanto amata Gravity Room, polverizzerò i componenti e ne spargerò i residui in mare. Per di più, potrai anche solo dimenticare di mangiare di nuovo un pasto preparato da me e da sta notte DORMIRAI sul divano".
“TU – NON – LO – FARAI”.
“Oh, si che lo farò! Puoi giurarci, TESORO. E adesso fila!” – ed era uscita dalla stanza, sbattendo con violenza la porta.
“ACCIDENTI” – aveva sbraitato Vegeta, lasciandosi cadere pesantemente sul materasso. Bulma lo avrebbe fatto impazzire. O forse, c’ era già riuscita. [...]“La- la state percependo??” – aveva chiesto Gohan.
“Si!” – aveva risposto Crilin – “E’ spaventosa!”.
“E non è una!” – C18 sembrava tesa – “Sono due!”.
“DANNAZIONE!” – Junior era preoccupato.
“Ma cosa sta succedendo??” – aveva chiesto Chichi, allarmatissima.
“Non lo so Chichi” – Goku aveva uno strano sguardo – “So solo che percepisco due auree. E sono potentissime”.
Genere: Angst, Avventura, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Goku, Nuovo personaggio, Trunks, Un po' tutti, Vegeta
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Memories of a past life


Capitolo 1

Barbecue con sorpresa

Erano trascorsi esattamente sei mesi dal giorno in cui Goku aveva salvato la terra dalla furia distruttiva di Majin- bu.La vita aveva già ripreso il suo solito corso, e la minaccia del nemico sembrava ormai solo un ricordo lontano, un brutto sogno confuso e in parte dimenticato.
Lo stesso valeva per i nostri amici che, quando non erano impegnati con gli estenuanti allenamenti, amavano darsi appuntamento, solitamente a casa di Bulma, per trascorrere del tempo tutti insieme.
Quel giorno, invece, avevano deciso che sarebbe stato più opportuno riunirsi a casa Son, e approfittare della temperatura non eccessivamente calda per fare una bella grigliata all’ aria aperta.
Inutile dire che a casa Brief c’ era qualcuno che non sembrava propriamente d’ accordo.

“E dai, Vegeta! Non fare il solito scimmione! E’ già tardi! Vestiti” – urlava una Bulma pronta da almeno dieci minuti contro un Vegeta che si rifiutava categoricamente di alzarsi dal letto.
“HO DETTO DI NO, DONNA! Lasciami in pace!”.
“GRR!! Ancora?? Ma la vuoi piantare di chiamarmi in quel modo? Sai che lo detesto! Lo fai di proposito allora!” – e cercava di tirare le coperte in cui sua maestà si era avvolto come una mummia.
Ma Vegeta non demordeva. E poi, era davvero troppo pesante perché Bulma potesse davvero riuscire a spingerlo via, e questo lo sapeva fin troppo bene. Ma stavano insieme da tanto tempo, ormai, e lei sapeva benissimo come avrebbe potuto persuadere il suo amato sposo ad alzarsi immediatamente.

“Giuro che se non ti alzi entro meno di un minuto e non fili in bagno a darti una ripulita, smonterò pezzettino per pezzettino la tua tanto amata Gravity Room, polverizzerò i componenti e ne spargerò i residui in mare. Per di più, potrai anche solo dimenticare di mangiare di nuovo un pasto preparato da me e da sta notte DORMIRAI sul divano”.

Ora, non saprei dirvi se fosse stato per la minaccia di smontare la stanza gravitazionale, o per quella di non cucinare mai più per lui, o per quello di spedirlo a DORMIRE sul divano, – o magari, per tutte e tre insieme – ma Vegeta si era messo seduto di scatto, tracotante d’ ira, con la giugulare che pulsava impazzita, e uno sguardo che avrebbe disintegrato anche il materiale più resistente.

“TU – NON – LO – FARAI” – aveva detto, facendo strisciare le arcate dentarie in maniera più che sinistra l’ una sull’ altra. Stava stringendo le coperte talmente forte da essere sul punto di strapparle, e, se quella davanti a lui non fosse stata sua moglie, forse le avrebbe fatto fare la stessa fine.
Perché non l’ avesse già fatto rimaneva un mistero.

“Oh, si che lo farò! Puoi giurarci, TESORO. E adesso fila!” – ed era uscita dalla stanza, sbattendo con violenza la porta.

“ACCIDENTI” – aveva sbraitato Vegeta, lasciandosi cadere pesantemente sul materasso. Bulma lo avrebbe fatto impazzire. O forse, c’ era già riuscita.
In fondo, non voleva farla arrabbiare, ma era una domenica mattina! L’ unico giorno in cui lei stava a casa e poteva averla per sé. Questo, ovviamente, non l’ avrebbe mai e poi mai ammesso, neanche sotto le più atroci torture. Ma lui le voleva bene… molto più bene di quanto tutti credevano.
Era stata la prima ad accettarlo per quello che era, e questo non avrebbe mai e poi mai potuto dimenticarlo. Era stata quella bella donna dai capelli turchini, orgogliosa e intelligentissima ad accoglierlo in casa sua in barba a quello che dicevano i suoi amici. Era stata lei a curarlo, a nutrirlo, ad amarlo. Lui, che aveva ucciso i suoi cari e minacciato di distruggere il suo pianeta.
Ancora non riusciva a credere che fosse trascorso tutto quel tempo, e che avesse davvero fatto tutte le cose che aveva fatto. E non per se stesso, ma per lei e per…

“Papà!”.
Trunks.
Suo figlio, il suo orgoglio più grande, se ne stava davanti la porta della loro camera da letto, rivolgendogli il più allegro sorriso del mondo.
Vegeta non aveva risposto, ma si era limitato a girare il capo per poterlo guardare.
Era felice, terribilmente felice. Aveva gli occhi azzurri come quelli della madre, ma lo sguardo era identico al suo: fiero e corrucciato. Ricordava ancora quando il Trunks del futuro si era mostrato loro per la prima volta, senza svelare la propria identità. Quello strano ragazzo che diceva di essere un super sayan non riusciva a smettere di fissarlo. Ricordava quanta irritazione avesse provato, mista ad un’ enorme invidia, visto che lui sembrava l’ unico a non essere in grado di trasformarsi in super sayan.
Trunks si era rivelato un guerriero formidabile nonostante fosse cresciuto senza padre. Ma gli era parso terribilmente triste e solitario, come era stato lui, del resto. Dopo quell’ episodio, si era ripromesso che suo figlio non sarebbe cresciuto senza un padre, come era toccato a lui, e come era toccato al Trunks del futuro, e così era stato. Almeno fino a quando non aveva rinnegato tutto per un orgoglio e una voglia di rivalsa che credeva da tempo sopiti. Ancora non riusciva a perdonarsi per aver messo da parte le gioie più grandi di tutta la sua vita per quello.

Tristemente, aveva sorriso al suo piccolo super sayan.

“Sei già pronto, vedo” – aveva detto, tirandosi su a sedere.
“Già! Non vedo l’ ora di arrivare da Goten! Ma tu perché non sei ancora pronto? Non stai bene?” – e si era cautamente avvicinato al padre. Non era stato in grado di dimenticare l’ istante in cui era stato abbracciato da lui per la prima volta. Anelava una sua stretta, ma non osava chiederla. E, spesso, non sapeva bene come comportarsi.
“Certo che sto bene!” – aveva risposto Vegeta, guardandolo serio.

“VEGETAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!”.

L’ urlo sovrumano di Bulma aveva fatto tremare le pareti della Capsule Corporation.
Trunks si era gettato al suolo e Vegeta era trasalito.

“Cavoli papà! La mamma è furiosa! Ti conviene sbrigarti!”.
“Umpf!” – aveva sbuffato Vegeta, mettendosi in piedi controvoglia.

Il piccolo Trunks si era soffermato a guardare il torace nudo del padre cosparso di cicatrici, sorridendo orgoglioso. Poteva anche essere meno forte del padre di Goten, ma per lui era il guerriero più forte dell’ intera galassia. Era il principe dei sayan. Questo faceva di sua madre la principessa di tutti i sayan e di lui il principe ereditario. Spesso, immaginava che la Capsule Corporation fosse il loro castello, e che i terrestri fossero loro sudditi. I sovrani erano amati e rispettati da tutti perché proteggevano il loro pianeta dai nemici che volevano invaderlo e distruggerlo. Era un gioco bellissimo. Gli dispiaceva solo non poter dare a suo padre la splendida corona che aveva costruito con gli scarti metallici che sua madre non utilizzava. Era un po’ storta, ma aveva impiegato anima e corpo per realizzarla e renderla lucida come l’ argento. Già sapeva che suo padre sarebbe stato meraviglioso indossandola.

“Trunks, va giù e cerca di tenerla buona per un po’… Cercherò di fare in fretta” – aveva decretato Vegeta, mentre spariva dietro la porta del bagno.
“Agli ordini padre!” – aveva esclamato Trunks, correndo al piano di sotto.
“Padre?” – Vegeta si era rivolto a suo figlio con aria interrogativa, ma quest’ ultimo non c’ era più.
La cosa era strana… molto strana.
Da quando suo figlio aveva cominciato a chiamarlo padre?
Non era normale. Forse, avrebbe dovuto parlarne con Bulma.

*

A casa Son c’ era un gran movimento: gli amici erano arrivati da un pezzo e avevano cominciato a preparare l’ occorrente per la grigliata. Le donne marinavano i quintali di carne comprati per l’ occasione, pelavano le patate e condivano l’ insalata, mentre gli uomini apparecchiavano, tagliavano le legna e preparavano la brace.
C’ erano proprio tutti: Videl e Mister Satan accompagnati da Majin-bu, Olong, Pua, Yamcha, Rif e Tensing, Crilin, C 18 e la loro buffissima bambina, Junior, Dende e Popo, Kaioshin il Superiore, il padre di Chichi, Genio e persino Tartaruga! L’ allegra combriccola di amici era a dir poco estasiata all’ idea di trascorrere una giornata insieme.

“Che bella giornata!” – aveva esclamato Crilin, mentre posava i bicchieri sulla tavola.
“Hai proprio ragione!” – gli aveva fatto eco Goku – “Chichi ha avuto un’ ottima idea! Ci voleva proprio una bella rimpatriata!”.
“Già! Ehi, ma Bulma non è ancora arrivata? Strano! Di solito è sempre la prima ad arrivare quando si tratta di queste cose!”.
Goku doveva ammettere che il suo migliore amico avesse proprio ragione. Chissà come mai era talmente in ritardo. Forse aveva avuto un inconveniente sul lavoro ed era stata trattenuta! Quella donna lavorava troppo. Avrebbe dovuto farglielo notare, o le sarebbero venute le rughe!

“Secondo me, starà ancora tentando di convincere quello scimmione del marito a venire!” – aveva esclamato all’ improvviso Yamcha, mentre apriva l’ ennesima sedia pieghevole.
“Dici?” – Crilin sembrava scettico.
“Sai bene che ci ritiene degli ‘ sporchi ed inutili terrestri ‘ , e l’ ho citato testualmente. Perché dovrebbe voler stare con noi se ci odia tanto?”.
“Vegeta non ci odia!”.

La vocina irritata di Goten era giunta alle orecchie dei presenti, facendoli girare tutti verso la sua direzione.
Il suo sguardo accigliato la diceva lunga.
La verità era che Goten non sopportava sentir parlare male della persona più simile ad un padre – oltre a Gohan, ovviamente – che avesse mai avuto. Il piccolino era stato praticamente cresciuto dal papà del suo migliore amico, e lo adorava, anche se stentava a dimostrarlo.
Questo, Goku lo sapeva bene e, nonostante sapesse che non poteva biasimarlo, provava invidia nei confronti di Vegeta. Per quanto cercasse di recuperare il tempo perduto con suo figlio, sapeva che non ne sarebbe mai stato in grado, e che una parte del cuore di Goten sarebbe sempre appartenuta al burbero principe dei sayan.

“Goten ha ragione” – aveva detto – “Non ci odia affatto! Ha smesso di farlo tanto tempo fa! Ci considera degli amici, ormai!”.

“Davvero Kaharot?”.
La voce sarcastica di Vegeta aveva raggiunto Goku alle spalle.
“E chi ti ha detto che non vi odio?”.

“Vegeta!” – il piccolo Goten gli era corso incontro festante, salutandolo con un piccolo inchino.
Il principe dei sayan stranamente gli aveva sorriso, salutando così il bambino.
“Vedete lui com’ è bene educato? Dovreste prendere esempio”.

“Sempre il solito modesto, eh?” – aveva detto Crilin, sarcastico.
Ma il principe dei sayan non si era scomposto.
Goku lo guardava con un misto fra divertimento e ammirazione.
Non doveva essere stato facile per lui adattarsi a vivere sulla Terra. Ma aveva una motivazione più che valida, anzi, ne aveva ben due. Due motivazioni che lo avevano appena raggiunto.

“Ciao Goku!” – Bulma, con un balzo, gli era praticamente saltata addosso, stringendolo forte.
“Ehi! Non davanti a tuo marito! Non vorrei finire male!”.
“Ma piantala! Senza offesa, Goku, ma data la tua tendenza ad andare in giro senza vestiti ho potuto constatare una notevole differenza fra voi due, e Vegeta è decisamente meglio”.
“MA CHE STAI DICENDO BULMA??” – Vegeta era diventato rosso come un pomodoro e aveva rischiato di morire dall’ imbarazzo. Ma come le era saltato in mente di dire una cosa del genere davanti a tutti??
I ragazzi lo guardavano invidiosi e le donne facevano finta di non guardarlo, arrossendo pudiche.
Voleva scomparire.
Goku era l’ unico a sembrare stupito.
“Urca! Dici davvero?? Sai, non ho avuto occasione di vedere Vegeta nudo, e ora mi hai incuriosito! Vegetaaa!”.
Il tono con cui Goku gli si era rivolto e il modo in cui lo guardava aveva fatto raggelare il sangue al principe dei sayan. Ma che voleva fare quel depravato?
Bulma, nel vedere il marito terrorizzato, aveva iniziato a ridere come una matta, seguita a ruota da tutti gli altri.
“STAMMI LONTANO KAHAROT!”.
“E dai! Che problemi hai se ti vedo nudo?? Su!!”.
“SEI PAZZO! STAMMI LONTANO O AMMAZZO PRIMA TE, POI TUTTI QUEGLI SMIDOLLATI E INFINE MIA MOGLIE PER AVERMI MESSO IN QUESTO CASINO! NO! FERMO!”.
Era riuscito per puro miracolo ad evitare che Goku gli abbassasse i pantaloni davanti a tutti, mettendo in bella vista le sue pudenda.
I due sayan volavano veloci verso il laghetto, incapaci di sentire il coro di risate che li accompagnava.
“GOKU! PIANTALA DI DARE FASTIDIO A VEGETA! Ah! Quell’ uomo è impossibile!” – Chichi, nonostante cercasse di apparire seria, non riusciva a non ridere per la scena. Ormai erano lontani chilometri, ma continuavano a sentirsi le urla di Vegeta che minacciava di disintegrare Goku con un Ki Blast se non la smetteva immediatamente di toccarlo.

“Ma che hanno da urlare quei due, Goten?” – un Trunks rimasto indietro per portare in casa l’ enorme torta preparata da sua madre aveva fatto capolino all’ improvviso.
“Ciao fratello!” – Goten era al settimo cielo. Era tanto tempo che non vedeva suo Trunks – “Ah, non ho capito bene! So solo che c’ è mio padre che vuole vedere il tuo nudo, ma non so il perché!”.

La cosa aveva reso Trunks pensieroso, ma era bastato che Goten gli chiedesse di andare a giocare per fargli dimenticare l’ accaduto.
I due bambini si adoravano. Erano veramente cresciuti come due fratelli.
Nel sogno ad occhi aperti di Trunks, Goten era il principe ereditario in seconda, in quanto figlio adottivo del principe dei sayan e di sua moglie, e dividevano la stessa stanza da letto enorme, piena di giochi e di dolciumi fino al soffitto. Era un vero paradiso.
Forse, a ben pensarci, avrebbe dovuto chiedere alla mamma di cucire due mantelli come quelli dei cavalieri delle favole. Così, sarebbe stato tutto molto più realistico.

*


La giornata stava trascorrendo piacevolmente.
Alla fine, Goku non era riuscito a spogliare Vegeta per sincerarsi di ciò che aveva detto Bulma.
L’ unica cosa che ne aveva ricavato era stato un enorme livido sullo zigomo destro e un morso sulla mano sinistra.
Vegeta poteva ritenersi più che soddisfatto del proprio operato.
Quella che avrebbe dovuto pagare la lezione sarebbe stata un’ altra: la sua consorte. E lui, aveva già in mente uno o due modi per ‘ punirla ‘ per benino.
Proprio quest’ ultima gli si era appena avvicinata, servandogli l’ ennesima porzione di carne e insalata.
Il principe dei sayan aveva messo il broncio, ma era sicuro che da un momento all’ altro si sarebbe trasformato in un sorriso. Non riusciva quasi più a farne a meno. Sorridere lo faceva sentire bene.

“Non dirmi che sei arrabbiato con me!” – gli aveva sussurrato all’ orecchio.
“Tsk!” – aveva ‘ risposto ‘ Vegeta.
“E dai… il mio era un complimento!”.
“Certo, come no! E grazie a questo tuo complimento mi sono trovato addosso un pervertito senza cervello che cercava di molestarmi. Tante grazie!”.
“Che esagerato!” – aveva detto, mentre gli aveva dato uno spintone.

Vegeta non ce l’ aveva fatta, e aveva abbozzato un sorriso.
Bulma lo guardava teneramente.

“Sappi che dovrai fare molto di più che servirmi della carne per farti perd-“ – ma Vegeta non aveva finito quella frase. Il principe dei sayan era rimasto di sasso, sgranando gli occhi tanto da far paura.
“Amore… ma cosa ti succede??”.
Subito dopo, avevano avuto la sua stessa reazione tutti i guerrieri presenti a tavola.

“La- la state percependo??” – aveva chiesto Gohan.
“Si!” – aveva risposto Crilin – “E’ spaventosa!”.
“E non è una!” – C18 sembrava tesa – “Sono due!”.
“DANNAZIONE!” – Junior era preoccupato.
“Ma cosa sta succedendo??” – aveva chiesto Chichi, allarmatissima.
“Non lo so Chichi” – Goku aveva uno strano sguardo – “So solo che percepisco due auree. E sono potentissime”.
Che si trattasse di un nuovo nemico? Forse, il periodo di pace sulla Terra, era già destinato a finire.

Continua…
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Ok...
Lo so, non si fa...
E con questa sono a 4 fanfictions in corso più una storia originale... Sono impazzita. Ma sul serio!!
Eppure, non ho potuto farne a meno! DRAGON BALL ha avuto la meglio su di me!! NON RAGIONO PIU'!!!
Solo che, insieme GokuxVegeta, voglio cimentarmi in qualcosa di diverso. Il mio animo ANGST sta tornando!! Anche se da questo primo capitolo non si direbbe, lo so!
Inutile dire che il protagonista della faccenda è il nostro amato Principe dei Sayan. Un ruolo predominante nella storia l' avrà il suo Trunks, e saranno presenti anche Bulma, Goku e Goten, ma presto ci saranno nuovi personaggi. Alcuni noti, altri no. Saranno frutto della mia fervida immaginazione! U.U *Come sono modesta*.
Vegeta subirà un duro colpo... Già piango!! =(=(=(
Non dico altro. Spero che restiate con me, almeno fino al prossimo capitolo!
Baci
Cleo
ps: Non dimenticatevi di "When you least expect it"! ;)
XD
   
 
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