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Autore: Rose_tayler3    22/02/2012    2 recensioni
E se Peter una sera tornasse da Wendy.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Peter Pan, Wendy Darling
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questa storia l'avevo già pubblicata,però ho deciso di modificarla un po',spero che vi piaccia lo stesso.

 

 

Da tempo ormai attendevo questo giorno,il giorno che Peter Pan tornasse da me.

Era il 27 maggio del 1908 quando ad un certo punto Wendy si trovò davanti L'unico e solo Peter Pan;

no non era lui,era solo un altro ragazzo che gli assomigliava. Ormai non lo vedeva da quando quella notte la riportò a casa(almeno credeva che fosse successo di notte) dai suoi genitori insieme hai suoi fratelli e i bimbi sperduti,gli aveva promesso che sarebbe tornato ma non lo aveva mai fatto. Lei ormai era cresciuta aveva conosciuto tante nuove persone e ormai si stava dimenticando delle sue avventure sull'isola che non c'è e mano a mano che i giorni passavano si stava dimenticando anche di lui,forse era per questo che scambiava tutti i ragazzi che incontrava per lui,non sapendo più come fosse fatto tutti i ragazzi biondi per lei potevano essere Peter Pan.

Wendi come tutti i venerdì pomeriggio si stava dirigendo verso casa della zia Millicent per la classica lezione di Bon Ton,lei odiava quelle lezioni,non le importava che se non faceva o diceva determinate cose nessuno l'avrebbe mai sposata,lei non voleva sposarsi,sposarsi voleva dire tapparle le ali,come avrebbe mai potuto viaggiare,scrivere delle sue avventure sull'isola che non c'è se si sarebbe legata per sempre ad un uomo che l'unica cosa che voleva che facesse era badare hai loro futuri figli e tenere in ordine alla casa e chi sa magari che una volta ogni tanto gli facesse anche una sorpresa ,lei non era quel genere di ragazza,ormai lo sapeva da tempo,lo aveva capito appena aveva brandito quella spada sull'isola,dopo che hai vissuto delle avventure del genere come puoi rimanere chiusa in una casa?.

Appena suonò il campanello Piumino, o come si faceva chiamare ore Henry aprì la porta – salve Wendy,mia madre la sta aspettando nel soggiorno -, da quando Piumino viveva con la zia Millicent era cambiato molto,almeno all'apparenza – buon giorno Henry- gli arruffò un po' i capelli – per favore non mi chiamare Henry pure tu,il mio nome lo sai è piumino,comunque oggi la vecchie è un po' nervosa,attenta a non farla arrabbiare che poi me la devo sorbire io-disse a bassa voce così che lei non lo sentisse. Nemmeno lui la sopportava più,i primi tempi andò tutto bene,zia Millicent sembrava meno dura e piumino si trovava molto bene con lei,ma poi con il passare del tempo è tornata la stessa di prima,lo stava facendo impazzire.

Quando entrò nel soggiorno si misi davanti a lei e le fece un leggero inchino -buon pomeriggio zia Millicent – strinse i denti e tirò fuori uno dei suoi sorrisi più falsi.- bene mia cara,vedo che almeno come presentarsi lo hai capito-si alzò dal divano su cui era seduta e si avviò al tavolino dove aveva preparato il servizio da tè -bene adesso ti farò vedere come si deve comportare una donna a tavola- si accomodò al suo posto -inanzi tutto non si devono Mai mettere i gomiti sul tavolo,giocare con le posate o la tazzine, Servirsi da un piatto da portata con le posate personali,Iniziare a mangiare prima della padrona di casa e bla bla bla-,smise di seguirla,”Chi sa cosa starà facendo Peter in questo momento,molto probabilmente starà combattendo contro un ….,coraggio Wendy cerca di ricordare,con chi è che Peter si scontra sempre?!,un...un..un pirata!”gli venne da sorridere al pensiero di quel ragazzino,quell'eterno bambino che batteva degli uomini grandi e grossi “chi sa se mi aveva sostituita,se aveva trovata una nuova mamma per i suoi bimbi sperduti,mi penserà ancora?” quante domande aveva in testa che non avrebbero mai ricevuto una risposta,ormai lo aveva capito che lui non sarebbe mai più tornato da lei,anche se lo aveva promesso.-e infine non devi mai e poi mai Masticare con la bocca aperta o facendo rumore,capito Wendy- tornò nel mondo reale -certamente zia- - e per l'amor del cielo levati quella stupida ghianda bucata dal collo,non è elegante che una signorina indossi certi oggetti- subito la strinse forte la petto con fare protettivo -zia ne abbiamo già discusso,la ghianda resta dov'è!-,anche se non ricordava bene cosa stava ha significare quell'oggetto ero sicura che appartenesse all'isola che non c'è e quindi a Peter.

Passò un paio di ore a farsi bacchettare le mani dalla zia e poi tornò a casa dove la aspettava una gran confusione.

Da quando i bambini sperduti si erano uniti a loro il padre aveva comprato anche la casa accanto,ora la casa era il doppio di prima,quindi la madre non riuscendo a tenerla in ordine da sola si faceva aiutare da Wendy, zia Millicent ovviamente era d'accordo,le sue esatte parole furono “-molto bene,almeno impara come prendersi cura di una casa e quando finalmente si sposerà con un giovanotto saprà come si deve tenere una casa-” .

Erano le dieci di sera quando finalmente riuscii a mettere piede nella sua camera,era sempre la stessa,non poteva andarsene da lì,se se ne andavo come faceva Peter a ritrovarla?.

Si sedette sul pavimento,prese un foglio,il pennino e continuò a scrivere il mio romanzo in tre parti,ormai era da quattro anni che lo scriveva,mancava poco alla fine,anche se non sapeva bene come finirlo,non si ricordava più cosa fosse successo dopo che Peter non aveva più pensieri felici,ovviamente sapeva che erano tornati a casa,ma come?.

Da quanto era presa dal suo racconto non si accorse nemmeno che sua madre era entrata in camera e ora li stava guardando sorridendo – tesoro è tardi- fece un leggero sobbalzo -si scusa mamma la smetto subito-ripose il foglio e il pennino in un cassetto della scrivania e andò verso la madre -buona notte mamma- gli dette un bacio sulla guancia e si infilò sotto le coperte.

Era ancora notte fonda quando Wendy si svegliò,aveva sentito dei rumori in camera sua e si era svegliata,ma non c'era nessuno,così si girò di lato e si copri fino a sopra alla testa con il piumone,si stava per addormentare quando ad un certo punto vide un ombra sopra il letto,all'inizio pensava di essersela immaginata dato che l'aveva vista solo per un secondo,però spaventata si tirò su e si guardò in torno,seduto sulla sedia a dondolo c'era qualcuno che la guardava,si alzò velocemente dal letto e corse alla porta ma ad un certo punto si fermò e rimase in mobile,l'uomo era arrivato prima di lei alla porta,ma non fu per questo che si bloccò,ma perché c'era arrivato volando alla porta ed allungando un braccio aveva acceso la luce,i due ragazzi si guardarono per un po' senza dire niente.

-Peter sei tu?-ero stupita nel vederlo nella sua camera dopo così tanti anni -certo che sono io Wendy!,conosci molte persone che sanno volare?-gli sorrise -non è facile riconoscere una persona che non vedi da anni- lo guardò un altra volta prima di continuare a parlare,non poteva credere hai suoi occhi-in più sei cambiato!,credevo che non crescessi mai e invece guardati!sembri quasi un uomo- si guardò allo specchio -è opera tua e degli altri,ogni volta che tornavo qui eravate sempre più grandi e felici,così mi avete fatto venire voglia di crescere ed è successo,trilli dice che nemmeno stando sull'isola che non c'è posso smettere di crescere-lo abbracciò -mi dispiace - gli sussurrò a un orecchio -so che non volevi crescere- lui rispose al suo abbraccio -non sentirti in colpa Wendy,certo all'inizio ne ero terrorizzato,ma ora ne sono perfino felice,e poi così riesco a prendermi meglio cura dei mie bambini- si spostò un po' da lui e lo guardò negli occhi -dici sul serio?- gli sorrise -certo-,si erano appena accomodati sul suo letto quando si ricordò di quello che aveva appena detto,gli diede una botta su un braccio -hey!- disse incominciandosi a massaggiarsi il braccio –ti sta bene- lei rise -cosa ho combinato ora?- - hai detto che sei tornato da noi?- annui -e non hai nemmeno pensato che magari avresti potuto che ne so entrare a fare un saluto,giusto per farci sapere che eri ancora vivo- -Wendy,non capisci? Non potevo se venivo non avreste mai potuto dimenticare l'isola che non c'è,non sareste potuti andare avanti dovevate dimenticare per il vostro bene- si alzò dal letto e si mise a braccia conserte davanti a lui – per in nostro bene! Ma ti rendi conto di quello che hai fatto!,tutti tranne me e piumino si stanno dimenticando di te!,fra un po' nemmeno noi due ci ricorderemo di te e io non voglio dimenticare!- -perché non vuoi Wendy?non sarebbe meglio per te dimenticare tutto di me e della mia isola?- -no,io voglio ricordare perché quelli sono stati l'unici giorni in cui mi sono sentita libera!,come avevi detto tu ti ricordi: “dimenticali Wendy,dimenticali tutti,vieni con me dove non dovrai mai,mai pensare alle cose dei grandi”-ricordava bene quella frase,si era marchiata a fuoco nella sua mente,ed era vero,quando era lì con lui non aveva mai pensato alle cose da grandi,almeno da quello che ricordava.-mi mancano quei giorni,ora non mi sento più libera, devo imparare un sacco di cose da grandi e non c'è più tempo per i racconti,di tutto quello che volevo fare di tutti i sogni che avevo quattro anni fa sono riuscita a realizzarlo solo uno- -quale?- chiese curioso lui -quello di scrivere un romanzo in tre parti sulle mie avventure,solo che purtroppo non mi ricordo più un granché su come si sono concluse - lui gli sorrise -vuoi sentirti ancora libera?- poi gli porse la mano -più di quanto immagini-gliela strinse forte ,così lui la prese in braccio e volarono fuori dalla finestra -ma come fai a saper ancora volare?- -sarò pure cresciuto ma non vuol dire che non ho più pensieri felici,sono solo cambiati- gli sorrise -comunque mi dispiace che non ricordi più come si concludono le nostre avventure,purtroppo non ci posso fare niente,ma se vuoi posso raccontartele e chi sa fartele vivere delle nuove,ci stai?- annui -bene dove vuoi andare?- gli sorrise -ovunque-e stringendosi forte a lui volarono via. Stavano sorvolando il Big Ben quando fece un lungo respiro,era di nuovo libera. 

  
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