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Autore: Onigiri    13/03/2012    9 recensioni
“Um, querida… che ne dici se ti riporto a casa e ci mettiamo a dormire?”
“E la birra?”
Lui sorrise e, con cautela, la strinse al petto. Normalmente Heather si sarebbe irrigidita, lo avrebbe spinto via e dopo una lunga serie di insulti forse se ne sarebbe anche andata sbattendo i piedi con stizza: ora invece non fece altro che chiudere gli occhi e affondare il naso nella sua maglietta.

(Seconda classificata al [A TUTTO REALITY] Alejandro - Heather contest indetto da ThePirateSDaughter sul forum di EFP)
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alejandro, Heather | Coppie: Alejandro/Heather
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Indescriptible (HxA)







* Indescriptible *



Sin da quando si erano conosciuti a bordo di un malridotto aeroplano da reality, Alejandro aveva pensato che quella ragazza fosse bellissima sotto ogni sua più maligna sfaccettatura.
Col tempo, anzi, aveva addirittura imparato ad associare un aggettivo preciso ad ogni suo più piccolo aspetto:
era Hermosa quando esultava di gioia per una vittoria o invece stringeva i denti dalla rabbia dopo una sconfitta.

Era Increìble quando resisteva imperterrita alle sue infallibili avances da latin lover, rispondendo a tutti i suoi attacchi amatori con un sorriso beffardo e la lingua pungente e velenosa; ed era Preciosa quando, al contrario, arrossiva di colpo per un suo improvviso complimento, e cercava di non farlo notare distogliendo lo sguardo e borbottando una rispostaccia a mezza bocca.

E da gelosa? 
Bastava che lo vedesse fare l’occhiolino a LeShawna o rivolgere un complimento a Courtney, e l’espressione furente e lo sguardo omicida che gli lanciava da lontano bastavano a renderla simplemente adorable.

Stavolta, però, Alejandro non trovava le parole adatte per descrivere come gli sembrasse Heather in quel momento.




“Ehi”
Sparisci!
“Chica, tesoro, non fare così…”


Le si sedette accanto e iniziò a fissarla con attenzione, aspettando impaziente il momento in cui lei avrebbe ricambiato il suo sguardo. Ma Heather non alzò mai il viso dal bancone, rivolgendo verso il basso quella sua smorfia irritata e orgogliosa che lui ormai aveva imparato a conoscere a memoria.
Poi d’un tratto si tappò la bocca per trattenere un singhiozzo, ma non ci riuscì: un brivido le scosse le spalle e un secco hic! sovrastò per un attimo il chiasso e la musica del locale.
Alejandro non riuscì a trattenere un sorriso.
“Perché fai così? Ce l’hai con me?”
“No!” scattò lei, continuando a non guardarlo. Alzò la bottiglia che aveva in mano e ne bevve un sorso lunghissimo, concludendo poi con un sospiro soddisfatto. Subito dopo il suo sguardo tornò a rabbuiarsi e la sua voce assunse una nota altezzosa “Come vedi sto benissimo anche senza di te. Quindi perché non te ne torni da quelle tue nuove amichette del cuore e mi lasci in pace?”

Alejandro alzò un sopraciglio “Intendi… quelle due di prima? Chica, mi hanno solo chiesto l’ora.”
“E per dire l’ora dovevi per forza fare il cretino?! Le hai” Heather assunse un’espressione di profondo disgusto “baciato la mano, blha!”

Alejandro scosse il capo. La sua parte più vanitosa avrebbe voluto assumere un tono borioso, gonfiare il petto e rispondere con qualcosa come Che posso farci, è il mio fascino latino che non perdona!, ma vide bene di mordersi la lingua prima di rischiare di peggiorare la situazione.
“E’ per questo che te ne sei andata?” chiese.
Lei gli rispose con un secondo hic!, e Alejandro ridacchiò. “Ora capisco… eri gelosa” le accarezzò la testa e si sporse per baciarle i capelli “Adorable.”

Heather si allontanò con un gesto seccato “Tsk, ti piacerebbe! Non sono… non sono mica -hic!- gelosa… io… io sono…” ci fu una pausa, in cui le palpebre di Heather iniziarono lentamente ad appesantirsi.
Bevve un altro sorso dalla sua bottiglia, e d’un tratto sbuffò 
“io sono quella… quella lì, quella che ha vinto il milione di dollari, giusto? Lo sai, con chi credi di parlare?”
“Eh?"
“Con me, stai parlando. Che domande cretine mi stai facendo? …però se ci rifletti sopra quel gatto fuori dal locale era grigio… a me sembrava nero. Hic!, glielo dovevo chiedere…”
“…si può sapere quanto hai bevuto?!”


Alejandro lanciò un’occhiata interrogativa al barman, che distolse l’attenzione dai bicchieri che stava asciugando e gli rispose alzando due dita di una mano.
Meno di due bottiglie di birra, ed Heather era sbronza come non l’aveva mai vista prima.

Gli sarebbe piaciuto avere il cellulare abbastanza carico per riprendere la scena: non sarebbe stata affatto una brutta idea ricattare Heather con un video imbarazzante, e magari riuscire a riavere in cambio le chiavi dell’auto che gli stava nascondendo da quasi una settimana.
Quel pensiero gli fece sfuggire un risolino cattivo.

La guardò bere ancora e fu tentato dal toglierle la bottiglia di mano, ma si trattenne “Non credevo che la birra ti piacesse così tanto.”
“Infatti mi fa schifo.”
Con un movimento improvviso, ma comunque rallentato dall’alcol, Heather si voltò verso di lui e lo fulminò con lo sguardo “Come fanno tutti a dire che è buona? …sono cretini, ecco perché! …e poi ci sei tu, che sei solo un brutto stupido spagnolo, stupido, brutto… hic!, fai il cascamorto un’altra volta e me la paghi cara, stupido Bruttomuerto spagnolo. Hic!


Non fu tanto ciò che disse, ma il modo in cui lo fece che gli provocò qualcosa di strano, come se gli avessero versato della cera bollente nel fondo dello stomaco.
La visione di Heather ubriaca era qualcosa a cui non era affatto preparato.
Aveva la testa dondolante, l’espressione corrucciata, gli occhi lucidissimi e le guance rosse come mele.
Era spettinata, era assonnata. Ed era –buffa? Sgraziata, stupenda, preoccupante?
Non ne aveva la minima idea.

“Um, querida… che ne dici se ti riporto a casa e ci mettiamo a dormire?”
“E la birra?”
Lui sorrise e, con cautela, la strinse al petto. Normalmente Heather si sarebbe irrigidita, lo avrebbe spinto via e dopo una lunga serie di insulti forse se ne sarebbe anche andata sbattendo i piedi con stizza: ora invece non fece altro che chiudere gli occhi e affondare il naso nella sua maglietta.
La cosa non gli dispiacque.
“Sai cos’ho scoperto stasera? Che puoi resistere a qualsiasi intruglio alcolico, ma chissà perché con la birra vai subito al tappeto” le accarezzò la guancia.

“Di conseguenza, ho scoperto che hai un punto debole interessante…” le baciò la tempia.

“…e che non ci sono parole adatte per dirti quanto tu mi stia facendo impazzire in questo momento.” concluse soffiando dentro il suo orecchio.
Heather mugugnò con fastidio “Sì, sì, ok… ma la birra?!”
“Amor, credo che da ora in poi te ne farò avere a vagonate di quella roba.”





Più tardi, Alejandro ebbe modo di scoprire anche un’altra cosa.
Le labbra di Heather che sapevano di birra potevano essere definite soltanto in un modo:
indescriptibles.















°°°

Note autore:

Ok, sì... non ho ancora idea di come sia riuscita ad arrivare seconda! °-°

Comunque mi sono divertita tanto con questo contest, e per questo devo ringraziare la caVissima Piratessa che l'ha indetto! Io adoro Heather e Alejandro, e adoro provare a scrivere qualcosa su di loro! ^^
L'idea per questa roba mi è venuta in mente mentre ero in macchina.. ulteriore dimostrazione che io alla guida sono un pericolo pubblico, dhu!  

Complimenti a tutti gli altri partecipanti, perché ho letto le vostre storie e mi sono piaciute un sacco *_*!

Grazie alla giudicccia Pirata per aver indetto questo contest e per i suoi giudizi accurati.

Ovviamente, grazie infinite anche a chi ha letto questa cosa u//u.
Un bacione a tutti!



*rotola via!*

   
 
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