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Autore: eldarion    14/03/2012    7 recensioni
"...Si perse nella contemplazione fantasticando sul ragazzo che abitava in quella casa e che spesso lo scrutava pensieroso dalla sua finestra facendosi mille domande.
Era strano quel ragazzo...Tsubasa, quello era il suo nome, amava il calcio e amava profondamente una ragazza..."
Il 14 marzo è arrivato, è il momento della verità, che farà il capitano? Seguito di "Ma...cos'è l'Amore?"...credo si possa leggere questa storia anche senza conoscere l'altra!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tsubasa Ozora/Holly
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'I custodi silenziosi'
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I personaggi non sono miei, appartengono a Yoichi Takahashi.

Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro.

 

Note personali: anche questa storiella è venuta un po’ così, in un attimo di follia, come quella che l’ha preceduta! E' una storia un po' stramba che parla d’amore, io spero vi piaccia un pochino...

Ringrazio coloro che leggeranno e quelli che lasceranno dei commenti a questa mia...Pazzia!

Buona lettura!

 

Un dono dal dio dell’Amore

 


 

I tenui raggi del primo sole mattutino lo illuminarono riscaldandolo dolcemente. Era forse un po' presto...

"Sono in anticipo!" pensò e non poté fare a meno di domandarsi se ci fosse o meno una ragione per quel suo anticipo, in fondo, non era ancora la sua stagione. Tuttavia gli piacque pensare che gli dei lo avessero risvegliato così presto dal suo sonno per affidargli una missione importante. Forse forse un motivo c'era e, smarrito in quel dolce desiderio, si soffermò a guardare il verde del prato e le finestre aperte della stanza che dava sul giardino.
Si perse nella contemplazione fantasticando sul ragazzo che abitava in quella casa e che spesso lo scrutava pensieroso dalla sua finestra facendosi mille domande. 

Era strano quel ragazzo...Tsubasa, quello era il suo nome, amava il calcio e amava profondamente una ragazza. 

Il rumore del cancelletto e i passi sul vialetto lo risvegliarono dai sogni, il calciatore era tornato dopo la sua consueta corsa mattutina ed ora, come era solito fare quando la stagione lo permetteva, si sdraiava dolcemente ai suoi piedi per riposare la fatica della corsa. 

Cantava il cuore di quel ragazzo, parlava sempre d'amore, anche ora, con gli occhi chiusi e un lieve sorriso appena accennato sulle labbra, intonava i suoi pensieri d'amore. Gli stava raccontando di lei che lo ricambiava. Lei che solo un mese prima gli aveva confessato quel sentimento affidandolo ad un delizioso Homnei Choco*. 

Si percepiva ancora, nell'aria, la dolcezza e la gioia di quel momento ormai lontano.
Da allora mille riflessioni erano balenate nella mente del giovane innamorato. Egli passava dalla voglia incontrollabile di ricambiare quel gesto alla tristezza incontenibile che non fosse suo diritto farlo e così, di giorno in giorno, il White day** si avvicinava sempre più in un'altalena senza fine di gioia e malinconia. 

Dalla sua alta postazione lui stava lì e, attento e silente, ascoltava il giovane calciatore come sempre aveva fatto, fin da quando lo aveva conosciuto. Lui alto e fiero, era solo un albero ma sapeva, fin da quando fu piantato, cos’era l’Amore, proprio quello con la maiuscola! Glielo avevano insegnato giorno dopo giorno proprio loro: Tsubasa e la sua famiglia.

Quella casa e il giardino erano pregni d’amore, l’aria era pregna del suo profumo inconfondibile e Tsubasa avrebbe dovuto aver fede in quel sentimento. Come avrebbe voluto avere il dono della parola per dirgli di non avere paura. Avrebbe voluto dirgli che l'Amore era una cosa bella, da vivere e basta, senza farsi tutte quelle domande...AH..Eccole!
Le sentiva nuovamente tutte quelle domande: danzavano leggere insieme alle parole d’amore nell'aria fresca del mattino. Si levavano sempre più su nel cielo e facevano fremere i suoi rami fioriti. 

Il ciliegio continuava a scrutare Tsubasa ai suoi piedi e sempre più si convinse che lui era fiorito, era fiorito per portare un messaggio d’amore, era fiorito per lui, era un dono d’amore...Ma il ragazzo non ascoltava era troppo ancorato ai suoi dubbi. Aveva sempre udito i dubbi e le paure del giovane ma anche la felicità.
Una felicità amara, l'amore del ragazzo aveva una nota dubbiosa, quel sentimento era un po' come un cucchiaino di marmellata d'arance: era buono, dolce all'inizio ma in fondo lasciava l'amaro. 

Tsubasa sembrava più turbato del solito quel mattino e il ciliegio si dispose pazientemente all’ascolto abbracciandolo con la sua ombra.

Come sempre, il capitano pensava a qualcosa di molto triste, quasi ingiusto, che lo aspettava.
C’era un’imminente dolorosa separazione ad attenderlo. Strideva il dolore dell’attesa con l'amore che provava; strideva con il desiderio di aprire il suo cuore a quella ragazza con la logica di tenersi tutto dentro per non farla soffrire...O..Per non soffrire lui stesso forse...

Tra qualche mese sarebbe partito per il Brasile e non ci sarebbe stato nulla, anche se lui le avesse confessato tutto quanto. Per questo si era sempre trattenuto: come poteva aprirle il suo cuore? 

Era preferibile non darle l'idea del ragazzo innamorato. La sua dichiarazione sarebbe stata inopportuna: una dichiarazione che era già un addio, non aveva senso...Forse.

Tsubasa non era più così convinto di essere nel giusto; perché non essere sinceri?
Sanae, solo un mese prima, lo era stata e se avesse saputo con certezza che lui ricambiava il suo amore, magari, il dolore della separazione sarebbe stato un po’ più sopportabile, non meno duro, ma sopportabile... 

“Per me sarebbe così” pensava convinto.

Certo....Erano ragazzini e forse era tutto più grande di loro ma non poteva lasciar perdere, doveva vivere quel momento con tutto ciò che avrebbe portato. E poi, una voce nel suo cuore gli diceva che lui e Sanae ce l’avrebbero fatta, loro due erano anime gemelle! 

In parte, questa certezza, che poteva apparire molto sciocca, gli derivava dalla realtà che aveva sempre vissuto.
Non era affatto una sciocchezza. Tsubasa aveva sempre avuto davanti agli occhi un chiaro esempio che la lontananza fisica non precludeva l'amore. Da quando aveva capito di provare un sentimento molto profondo per Sanae, apparentemente in contrasto con il suo sogno di andare in Brasile per diventare un giocatore professionista, aveva cominciato a vedere i suoi genitori sotto una luce diversa. Anche loro erano costretti a lunghe separazioni. Suo padre, solo nell'infinito blu del mare, e sua madre, sola a casa...Quasi un’eterna Penelope. 

Era stato sempre così. Loro si erano innamorati, amati e si amavano ancora. Il loro amore era ancora vivo...Chissà...Forse sua madre amava tanto suo padre proprio perché nella sua anima traboccava la grande passione per il mare.

Magari tra lui e Sanae poteva andare così, lei era sempre stata una specie d'ispirazione che gli permetteva di rincorrere il calcio, la sua chimera e lui...

”Se me ne vado senza dirle nulla sarà peggio, sarò ancora più perso e solo...Devo parlare, anche se non so ancora come...Coraggio!” 

Concluse tra sé. 

Al ciliegio sembrò che il ragazzo avesse captato i suoi consigli e, felice, si distese nella brezza mattutina.

Tsubasa aprì gli occhi improvvisamente e fu investito dallo spettacolo bianco dell’albero che lo sovrastava...

“Musubi -no-Kami!”*** Esclamò.

No, non era una cosa da lasciare a metà, non poteva proprio lasciar perdere. Non poteva dar nulla Sanae, poteva chiederle solo di aspettarlo...Già...poteva? E Poteva lei chiederlo a se stessa? 

Tuttavia, non c'era soluzione: lui non avrebbe mai rinunciato al suo sogno. Sarebbe partito per il Brasile e non c'era modo di portarla con sé, anche se lo desiderava. Qualcosa doveva fare però, doveva dirglielo, non poteva tacere, il cuore gli sarebbe scoppiato! 

Con un abile scatto si alzò e colse un rametto di ciliegio.

“Scusami alberello, dovrai essere tu il mio dono d’amore...” 

Poi, più veloce del vento corse verso la casa di Sanae, era il 14 marzo, era il giorno della verità. Lei stava per uscire, l’avrebbe incrociata mentre richiudeva il cancello di casa e...Eccola!...Puntuale come sempre.

“Sanae, Sanae!!! Aspetta...” 

La chiamò agitando le braccia in segno di saluto.

Lei lo guardò stupita, sapeva che giorno era e le gambe cominciarono a tremare. Lo aspettò lì, impalata e inebetita con il cuore impazzito. Quasi smise di respirare!

Tsubasa si avvicinava sempre più, ora era proprio lì vicino. Sorrideva, era felice, le porse gentilmente il ramo fiorito...

“beh...non è proprio bianchissimo però..” Disse il ragazzo imbarazzato passandosi una mano tra i capelli.

Lei prese il rametto e trattenne la mano di lui...”Sono felice...”

Si amavano. Ora lo sapevano, lo sapevano tutti e due.

Il rametto fu sconvolto dalla gioia, il dio dell’amore lo aveva inviato con quello scopo dunque, i due erano uniti, per sempre, Musubi no kami lo aveva decretato! 

 

Fine

Vabbè...un’altra storia un po’ pazza...ma... dovevo pur dire cosa avrebbe combinato il capitano!

 

 

*L' "Honmei Choco", cioè "cioccolato del vero sentimento" viene donato dalle ragazze al ragazzo del quale sono innamorate. Anche in Giappone San Valentino è popolare. La particolarità di questa festa nella terra del sol levante è che sono le donne a regalare del cioccolato agli uomini. E' considerata anche in Giappone come festa degli innamorati ma le ragazze non regalano cioccolatini solo a mariti, fidanzati o al ragazzo oggetto del loro interesse amoroso, bensì a tutti gli uomini con i quali hanno un rapporto affettivo: amici, colleghi...è considerata una cosa piacevole. L'Honmei choco è, come detto, la cioccolata che si regala con il cuore ed è riservato alla persona amata. Per sentimenti meno profondi si regalano altri tipi di cioccolatini. Esistono i Tomo choco per gli amici ai quali si è legati da affetto e i Giri choco, "cioccolato per dovere", che si regalano a colleghi, capi o ad amici ma solo per ragioni sociali. Gli uomini contraccambieranno la premura femminile nel White day! :-)

** White day, (Wasei eigo) il giorno bianco, si celebra in Giappone il 14 Marzo, esattamente un mese dopo San Valentino cui è collegato: è infatto in questo giorno che i ragazzi dovranno ricambiare i dono ricevuti per San Valentino. Anche per questa festività esistono dei cioccolatini, di cioccolato bianco, diversi a seconda del grado d’affetto che lega uomini e donne. Si possono regalare anche altre cose, come i fiori, l'importante è che siano bianche!

***Musubi -no-Kami Il dio giapponese dell’amore e del matrimonio. Secondo la tradizione, compare alle ragazze nella forma di un bel giovane, balzando fuori all’improvviso da Kanzakura, il sacro ciliegio in cui vive. Offrirà allora alla ragazza un ramo di ciliegio fiorito e le prometterà amore per il futuro. A Kagami nella provincia di Mimasaka si trova l’antico tempio a lui dedicato. 

 

(Le notizie le ho trovate tutte nel web, se ci fosse qualcosa di errato vi prego di farmelo sapere: non sono poi tanto esperta di cultura giapponese! Grazie)

  
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