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Autore: SC_Swami    19/03/2012    0 recensioni
Raccolta di one-shot Brittana e Faberry. Adesso direte..."Wow che introduzione da urlo...molto convincente" xD La verità è che non ha un filo logico quindi non so fare di meglio..accontentatevi! U.U Enjoy it ;)
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Brittany Pierce, Quinn Fabray, Rachel Berry, Santana Lopez
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Come Romeo e Giulietta

 

And the first time ever I lay with you,
I felt your heart so close to mine.. 




< San… io davvero non capisco… perché Romeo si uccide, se poi Giulietta è ancora viva? >
< Oh, Britt Britt, quante volte devo dirtelo… lui non sapeva che lei fosse viva, quindi per amore si è tolto la vita, lei poi, quando la pozione ha finito il suo effetto, si è risvegliata e trovando Romeo morto, si è uccisa a sua volta. Hai capito ora? >
< Certo… certo… >
Santana sospirò. Era ormai sera da tempo e forse era ora di andare via.
< San… ma quindi anche lui era morto per finta? >
< No B, lui è morto per davvero. > sorrise, triste.
< E lei? > Chiese la biondina speranzosa.
< Anche lei… >
< Oh… > Brittany si perse con lo sguardo nel vuoto.
La latina riconobbe subito quell’atteggiamento, si intenerì nell’immaginarsi i suoi pensieri, e si perse a sua volta nel guardarla.
 
< San…? > risvegliò entrambe Brittany.
< Dimmi piccola… >
< Non mi piace questa storia… è triste. >
< Hai ragione B… però pensaci bene… non c’è amore più puro e profondo del loro. >
La biondina fece per pensarci ancora.
 
< San… >
La latina rise lievemente nel sentirsi chiamare ancora. < Dimmi B >
< Perché non resti qui a dormire? >
La domanda spiazzò la ragazza. Era da tanto che non dormivano più insieme. Fin da quando l’ultima volta, un po’ di mesi prima, lei aveva avuto per tutta la notte il profondo desiderio di baciare e stare più stretta possibile alla sua biondina.
< Se… se non vuoi non devi per forza… > continuò la ragazza occhi cielo, notando la perplessità sul suo volto.
< No… cioè sì… certo che voglio. Chiamo mia madre e l’avverto. Però… devi prestarmi un pigiama. > sorrise alla faccia felice della sua bimba, che senza esitare le buttò le braccia al collo e la strinse forte.
< Oh… Grazie, grazie grazie! >
< Ma smettila di ringraziare scemotta… piuttosto, prendimi un pigiama mentre chiamo mia madre.>
La bionda raggiante si catapultò nel proprio guardaroba, presa dalla sua ricerca, e nel mentre Santana fece la sua chiamata.
 
Poco dopo dalla cabina armadio uscì una Brittany in slip e canottiera, con un pigiama tra le mani e uno sguardo trionfante dipinto in viso. L’ispanica perse un battito alla celestiale visione di una Brittany seminuda, ma al solito si impegnò a nascondere alla meno peggio le sue sensazioni, più a se stessa che all’ingenua biondina.
 
< Ti dispiace se dormo così? Lord Tubb ha aiutato i folletti a nascondermi il pigiama di riserva… e io voglio a tutti i costi che tu rimanga a dormire qui! >
< Ma… sentirai freddo così… > improvvisò Santana, già invece accaldata.
< Oh… non se mi abbraccerai però… > sorrise l’altra innocentemente.
La latina deglutì a fatica, le si stava presentando davanti l’ennesima nottata tormentata.
< D’accordo… > soffiò, sorridendo.
Poi prese il pigiama dalle mani di Brittany e andò a cambiarsi in bagno.
 
Sciogliersi la coda imposta dalla Sylvester era sempre una liberazione la sera.
Santana si guardò allo specchio pensierosa.
Doveva stare più lontana possibile dal corpo di Brittany. Le provocava emozioni troppo forti anche il semplice sfiorarla. Doveva resistere.
Cosa avrebbe detto lei se l’avesse toccata davvero? Se l’avesse baciata?
 
Uscì dal bagno convinta di potercela fare, ma quando la prima cosa che vide fu una Brittany di spalle, abbassata in avanti a cercare per terra chissà cosa, non poté fare altro che deglutire faticosamente e iniziare a prepararsi psicologicamente.
 
< Che… che stai cercando B? > La bionda sobbalzò.
< Mi hai spaventata! Comunque era caduto un pezzetto della rimanenza di pizza. Ti va di vedere un film? > Santana già non resisteva più a quella visione, guardò l’orologio appeso alla parete verde e trovò la scusa più adatta.
< B… sono un po’ stanza, che ne dici di metterci subito a letto? >
La bionda non sembrò affatto dispiaciuta della cosa, ed entrambe si sistemarono sul letto.
 
Dopo poco Brittany si alzò a spegnere la lampadina, e nella stanza l’unica luce rimasta fu quella proveniente dall’esterno della finestra.
La latina la guardò spostarsi nella sua direzione completamente avvolta nella penombra, e a mano a mano che l’occhio le si abituava al buio, ne intravedeva maggiormente la figura perfetta e i suoi movimenti leggeri nel raggiungerla.
Quando quella fu vicina al letto, Santana si spostò poco per farla entrare.
Il suo profumo dolce le invase i polmoni quando la biondina spostò all’indietro i capelli e si appoggiò piano al suo corpo.
< Mi era mancato lo starti così stretta. > Sospirò Brittany.
Santana era della stessa idea. Le era mancato impregnarsi di quel profumo, le era mancato stringere così dolcemente quella ragazza tra le sue braccia, e le era mancata l’idea di dormirci insieme.
Ma non glielo disse.
Sapeva che il suo corpo e i suoi desideri cercavano ben di più. Sapeva quanto avesse disperatamente bisogno di sentire quella pelle candida sotto il palmo delle dita, di farla sua, far sue quelle labbra.
Calò il silenzio nella stanza, mentre la mente le si affollava di pensieri.
 
Un contatto la riportò al presente.
 
Un bacio su una spalla. Un semplice e dolce bacio sulla spalla e Brittany l’aveva già completamente stravolta.
Ma quel bacio non era stato un semplice gesto di affetto. No, non era un piccolo gesto destinato a scomparire come tutto, in quell’oscurità. Quelle labbra non si erano allontanate dalla sua pelle, ne percepiva il respiro leggero.
Un altro bacio.
Sentì la pelle incresparsi a quel nuovo contatto e il corpo ribollirle allo stesso tempo.
La testa desiderava allontanare quella piccola tortura, il corpo voleva cibarsene.
 
Brittany intanto assaporava ogni minima sfumatura di sapore su quella pelle ambrata.
Era qualcosa di estremamente dolce e buono. Qualcosa di cui non poter fare a meno.
Continuò la sua progressiva scalata, passando dalla spalla, alla clavicola, al collo.
 
Santana desiderava fermarla con tutte le sue facoltà mentali. Ma il corpo non sentiva più ragioni.
Si perse completamente e totalmente, quando una mano della bionda le alzò piano il pantaloncino del pigiama e non poté fermare un lieve gemito. Gemito che incoraggiò la bionda a continuare.
 
Le dita di Brittany presero ad accarezzarle la gamba e l’interno coscia con estrema lentezza. Le labbra tormentavano il collo e la mascella, alternando baci a piccoli morsi.
Senza pensarci l’ispanica si voltò di scatto a sentire i suoi denti, e ritrovò quel viso magnifico ad un millimetro da lei.
Entrambe si fermarono, e con loro i rispettivi cuori. Gli occhi si incatenarono in una danza di sguardi e di emozioni. Il respiro più affannoso di Santana batteva piano su quello più calmo di Brittany, e la bionda poteva percepirne il sapore dolce.
Stringendole piano la gamba nella mano, Brittany azzerò quel distacco e si posò su quelle labbra carnose che tanto bramava.
La latina inizialmente cedette al bacio, e a quella stretta, ma in un assurdo tentativo di ridestarsi da quel sogno l’allontanò di scatto, alzandosi a sedere e guardandola quasi spaventata.
 
Brittany si ritrasse con altrettanta violenza, con in sé la straziante sensazione di aver sbagliato qualcosa.
 
< Cos... cosa stiamo… cosa stai… che… > tentò di chiedere invano Santana, portandosi le braccia a incrociare sotto il petto.
 
La bionda abbassò la testa, e la guardò con lo sguardo più pentito e tenero che avesse mai avuto.
< Io… volevo solo… io… avevo voglia di baciarti… > provò a giustificarsi, sempre evitando gli occhi brucianti della latina.
 
Santana non potendo resistere a quella tenerezza, ci pensò un po’ su, e alla fine decise che se fosse accaduto solo per quella notte magari si sarebbe anche lei liberata delle sue ossessioni.
Tese la mano in direzione di Brittany, aspettò che quella gliela afferrasse per attirarla a sé e la coinvolse in un bacio disperato e umido di cui la sua mente non si liberò mai più per il resto della vita.
 
Le mani intanto scorrevano a scoprire i corpi, trepidanti e fameliche. Santana fu la prima ad essere privata della maglietta, ma la ragazza non perse tempo a spogliare dell’indumento anche la sua amante.
In reggiseno, si fermarono entrambe a guardarsi, affannando, poi Brittany si abbassò a baciare il petto dell’ispanica, lasciando dal collo al seno una scia di baci roventi e poggiando le mani sui suoi fianchi.
 
Mordendo un lembo di pelle dell’altra, Santana allungò le mani tremanti dietro la sua schiena e le slacciò il reggiseno. Alla vista del seno della bionda, il calore del suo corpo aumento in maniera spropositata, e iniziò a lottare per togliere anche la propria stupida costrizione di pizzo.
 
Voleva sentirla.
Voleva sentire quel corpo caldo aderire col suo, quella pelle scottante bruciarle addosso.
 
Con estrema lentezza la bocca di Brittany seguì i movimenti delle mani, mentre facevano scendere la spallina del suo reggiseno lungo la spalla e poi il braccio. Quindi si spostò sull’accenno di seno che iniziava a rimanere piano scoperto. Il calore in Santana aumentava ad ogni tocco.
 
Quando finalmente i due corpi si adagiarono l’uno sull’altro, le mani di Britt ormai erano già tornate a torturare l’interno coscia dell’ispanica, facendola gemere più rumorosamente.
Le loro labbra finalmente si ritrovarono, disperate per esser state lontane così tanto tempo, e si infuocarono in quel bacio senza fine.
 
Le dita di Britt si intrufolarono poi improvvisamente sotto gli slip dell’ispanica, lasciandola completamente disarmata a quel contatto.
< Britt… > riuscì solo a sussurrare, prima che Brittany entrasse in lei a soddisfare il suo piacere, lasciandola ansimare senza fiato con la schiena inarcata verso la sua mano e la testa abbandonata all’indietro.
Le labbra di Brittany in un lento percorso si abbassarono a lambire e stringere un capezzolo, torturandolo con l’aiuto della lingua.
 
Non ci volle molto prima che Santana venisse in un ultimo folle gemito sulle sue mani.
Uscendo piano da lei, la biondina portò alle labbra quelle dita, assaporandole piano, facendo tremare l’ancora affannata latina. Si strinsero in un abbraccio disperato, interrotto solo dal brusco movimento di Santana, intento a spogliare completamente l’altra ragazza.
Quando entrambe furono completamente nude, e il bianco latte della pelle di Brittany combaciò perfettamente con lo scuro color cacao di Santana, entrambe si sentirono inspiegabilmente complete e appagate.
La bionda si accoccolò in quel calore, dando le spalle alla mora e lasciandosi abbracciare da dietro.
I loro corpi rimasero così, rannicchiati l’uno nell’altro, per un bel po’. Mentre entrambe le ragazze tentavano di spiegarsi il perché dei loro battiti ancora così accelerati, eppure così sereni, respirando il profumo del loro amore e del loro calore.
 
Sentendo già la mancanza di quelle labbra tanto amate, Brittany voltò la testa all’indietro e Santana non esitando un solo istante le posò un leggero bacio sulla bocca.
 
Con delicatezza, iniziò ad accarezzare il ventre della biondina, intenzionata a non fermarsi a quel semplice contatto. Prima facendo salire le dita a sfiorare teneramente il seno, poi facendole scender di nuovo nell’intimità di Brittany, stava per raggiungere il suo punto più caldo…
 
< Aspetta… > sussurrò in un filo di voce Brittany.
I suoi occhi blu si voltarono a guardare i nocciola di Santana e vi si persero completamente.
< Tu… tu non andrai via l’indomani al canto dell’allodola vero? >
Santana sorrise debolmente. < No Britt Britt… >
< Non mi lascerai qui… da sola… ? >
< Non potrei mai… >
< E nessuna delle due morirà, vero? >
Il sorriso dell’ispanica divenne una piccola risata.
< No B, non succederà. >
 
< Ma il nostro amore è comunque, l’amore più bello di sempre… >
A sentire la parola amore il cuore di Santana prese a battere fortissimo.
Le sue labbra si strinsero a quelle di Brittany, e si impressero su quelle forme perfette, mentre la sua mano scivolava ancora nella sua intimità.
 
Stringendola al proprio corpo dalle spalle, lasciandole piccoli baci sul collo e sulla spalla, Santana fece l’amore con Brittany nel modo più intenso possibile.
E il mattino dopo cantò l’usignolo e poi l’allodola, una meteora irraggiò il cielo e poi la luce del sole l’illuminò. Ma lei rimase lì. A stringere la sua pulcina tra le braccia con tutto l’amore che aveva in corpo… e che sapeva, apparteneva solo a Lei.



Angolo Autrice.

Finalmente tornata con una nuova tenera shot, nata da un'ora di letteratura inglese in cui NON si parlava di Romeo e Giulietta xD 
Pensandoci dovrei utilizzare sempre le mie ore di inglese così... sono produttive.
Tornando a noi... non sono troppo contenta di come è riuscita. Volevo fosse tutto molto più dolce, ma rileggendo sembra quasi che avvenga tutto troppo velocemente. 

La dedica è di dovere... ma la lascerò anonima. Tanto è inutile far nomi u.u <3

Ditemi la vostra con un commentino, anche piccolo piccolo! 
Grazie di aver letto :3

Stef
   
 
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