Caterina Sforza, nota come la Leonessa di Romagna, venne alla luce a Milano, nel 1463. Si distinse fin da bambina per la sua propensione al comando e alle armi, dando prova di grande prontezza di spirito e di indomito coraggio.
Bella, istruita, intelligente, abile politica e fiera guerriera, Caterina passò alla storia non solo come grande donna, ma anche come madre di Giovanni dalle Bande Nere.
La sua vita fu così mirabolante e piena di azione che ella stessa - a quanto pare - sul letto di morte confessò ad un frate: "Se io potessi scrivere tutto, farei stupire il mondo..."
[STORIA NON ANCORA REVISIONATA]

Russia, anno imprecisato, nel futuro di un’umanità decaduta. Li chiamano vulkulaki, mitici esseri metà lupi e metà umani. La loro estinzione, narrano le leggende, porterà la fine di un mondo già a fatica risorto, ma una guerra è in arrivo e non solo contro gli umani.
Sereb, il lupo “puro” e selvatico, approda nella Città, inseguendo una visione o forse un sogno.
Andrej nasconde la propria natura nella più importante druzina di Mosca, una delle tante bande che popolano la città dominata dalla casta nobiliare e criminale dei Vor.
Raisa è una delle poche donne a capo di una druzina e si è fatta strada con le zanne sporche di sangue.
Lukas è chiamato il Volk, il Lupo; è sopravvissuto alla guerra degli uomini e a quella della steppa siberiana, ma non ha mai dimenticato la gelida bellezza della sua terra.
Aisha ed Ilyas sono fratelli, provengono dalle montagne del Caucaso, entrambi in fuga dal passato.
Soraya ha un potere che è al tempo stesso dono e maledizione; si prepara a succedere al padre per governare sui vulkulaki dell’intera Russia.
Sasha è un membro dell’élite e scoprire di avere sangue di lupo sarà l’inizio della sua vera vita.

Questa volta non c'erano compromessi, niente scappatoie, niente mezzi per prendere tempo, nemmeno per una mente geniale come la sua, perché non aveva nulla da negoziare con chi desiderava unicamente il suo dolore.
Con la minaccia di Thanos sempre più vicina, Tony si sforza di far funzionare una problematica alleanza e deve scegliere cosa è pronto a sacrificare per salvare il mondo.
Seguito di "Like a mirror".

“Lui non ce l'aveva, lo sguardo del vincitore. Lui aveva solo il tipico sguardo di chi ha troppa malinconia e non sa dove metterla. Lo sguardo di chi è nato tormentato e non sa da cosa. E, paradossalmente, quello era il tipo di sguardo che catturava chiunque lo incrociasse.
“Era rimasto a guardare quasi in estasi, ritrovando in quel caos immotivato un equilibrio labile, una debole giustizia che si andava a delineare sempre più nitida, affondo dopo affondo, mano a mano che la pozza di sangue si allargava. Una risposta così semplice e ovvia nascosta fra le sue urla disperate. Era tutto lì, già scritto solo perché lui lo leggesse. Poi, qualcosa in quell'incanto si era rotto, ed aveva visto una ragazza affogare nel sangue e nell'odio, completamente perduta, infierire su un cadavere con la lama che lui le aveva dato, e si era riscosso."

Pitti e Romani al tempo di Giulio Cesare, quando ancora la Britannia era terra poco conosciuta e i popoli che la abitavano ancora oggetto di studio per i nuovi conquistatori.
Da lì inizia un viaggio attraverso gli occhi e le vite di alcuni di questi uomini così differenti tra loro.
(Per cause di forza maggiore ho dovuto sospendere per un po' a riprenderò a scrivere entro l'estate. Chiedo scusa!)
Ho passato tanto tempo ad immaginare come potesse essere avvenuto l'incontro/scontro tra due popoli così lontani e diversi, uno a noi tanto noto quanto l'altro resta avvolto nel mistero legato a quel poco che ci ha lasciato da conoscere di sé.
Questo è il risultato...assolutamente romanzato e senza alcuna pretesa, se non quella di un po' di verosimiglianza.

" La odiava. Odiava il modo gentile con cui gli parlava,la schiettezza delle sue parole,la gentilezza dei suoi gesti. Ancora di più odiava il suo corpo,il fatto che ne fosse dipendente come l'acqua per un assetato , che la sognasse ogni notte e che avesse bisogno di lei per recuperare le proprie forze.
E sopra ogni cosa odiava che altri uomini posassero i loro occhi su di lei. "
Cosa sarebbe successo se dopo l'invasione di New York Loki non fosse stato rimandato ad Asgard? E se a vegliare su di lui fosse un moderno avatar mutante ?
Un mix, spero per voi piacevole, di Thor , Avengers , X - Men , i guardiani della Galassia
PS se riuscite a passare i primi quattro capitoli forse ( e dico forse ) potrebbe piacervi

Questa storia nasce con l'idea di essere una trilogia piuttosto lunga e complessa e questo dovrebbe essere quindi il primo "libro". Ovviamente se mi tirerete troppi pomodori dietro mi fermerò... promesso! La storia includerà molti personaggi e si ispirerà prevalentemente alla mitologia nordica, ma ci sarà qualcosa anche preso dall'Universo Marvel, prevalentemente dai film, visto che dei fumetti non so molto avendoli letti poco. La storia inizia infatti partendo dalla fine di The Avengers, con Loki imprigionato nelle segrete di Asgard per i crimini commessi sulla Terra, da qui però la trama prenderà una strada tutta sua e non terrà conto degli eventi di Thor 2.
Visto che mi piacerebbe che il tutto sia comprensibile anche a chi non conosce molto il mondo di Thor e la mitologia norrena, almeno all'inizio cercherò di essere piuttosto esaustiva, per cui non prendetevela se troverete qualche descrizione di troppo o magari che risulta scontata per chi conosce questo fandom, ma è per far sì che la mia storia non risulti astrusa a chi non conosce l'argomento! Avverto che i contenuti saranno molto forti, sia in termini di violenza che di riferimenti sessuali.

Non fatevi spaventare dall'intro! Non è un trattato di filosofia!
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...ed ecco che l'ultima stella dell'Universo - tutta energia degenerata - è crollata sulla propria massa e, assorbendo la sua stessa radiazione si è trasformata in un Buco Nero...
resta il vuoto - e l'Arca (nella sua entelechia)-
L'Arca: Punto Focale senza superficie in cui è incluso l'Infinito - istante senza durata - che abbraccia l'eternità della Conoscenza.
...Ed ecco anche che del vuoto, in se stesso annientato, non resta che l'Abisso...
ecco che del Tempo consumato non sussiste altro che l'oblio...
ecco che dell'Infinito non resta che l'assenza...
...dell'Arca: la Trasparenza...
...del suo contenuto: l'Immanenza...
(Così Principe l'Arca non si aprirà dall'esterno - abolito tanto quanto l'interno - ma si rovescia su se stessa e si rivela).
Allora... allora ecco quell'Uno che si era integrato nella sua sostanza per attraversare l'Eternità...
ecco ciò in cui convergono gli opposti...
ecco, finalmente ricostituito il Principio Ultimo dell'Universo vivente , l'Alfa e l'Omega...
ecco l'Arkhè.
Punto Finale.
E Genesi.
(da Arkhè di Philippe Caza - 1982)

Loki, catturato da Thanos, ha un solo modo per rimediare alla sua sconfitta su Midgard ed avere salva la vita: consegnare il Tesseract al Titano.
Ma il Tesseract è custodito ad Asgard, e Loki dovrà scegliere se continuare sulla strada del tradimento o costruirsi un’occasione di riscatto.
=>Mini-long pensata come sequel di quello che succede dal capitolo tredici in poi dell’altra mia fiction “Il sacro vincolo dell’ospitalità”, ma se non vi fate troppe domande si può leggere lo stesso.

Quando della felicità di chi ami non resta niente e tuo è un coraggio da pettirosso, l'unica scelta possibile è la fuga: alla fine del mondo, incontro al Paese delle Meraviglie e delle scelte sbagliate.

(REVISIONE in corso capitoli)
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"Durante quel racconto aveva ricordato ciò che il corpo non aveva mai dimenticato: la sua pelle, le sue mani fredde, che si infilavano sotto la propria carne, quel suo sangue di ghiaccio, da predatore paziente e calcolatore, implacabile. E quel suo senso di superiorità e di potere che sprigionava con ogni parte del suo essere, la sua natura possessiva e misteriosa: sbagliato, forse morboso, ma era ugualmente eccitante. [...] Era rabbrividita, con un certo timore: un essere del genere, avrebbe mai trovato la pace, in particolare nella sua folle vendetta..?
Si stava sciogliendo. Sciogliendo tra la neve."
[Pre-Thor] / [Post-Avengers] - [Thor: The Dark World] - [Post- Thor: The Dark World]
Il destino mescola le carte e noi giochiamo _ Arthur Schopenhauer

Chiara strinse i pugni, desiderando di essere più alta dei suoi 156 cm e di avere un qualunque oggetto da lanciare su quei mascalzoni, cancellando i sorrisi idioti dalle loro brutte facce. Sentiva la rabbia e la vergogna crescere nel cuore e salirle fino alla gola, finché non esplose in un grido: -Dove diavolo mi trovo?
-Ad Asgard!- rispose una voce maschile in lontananza, molto più calda e ferma di quelle delle due guardie, al cui suono erano balzate sull’attenti e (finalmente) si erano zittite.
Premetto che questo è il primo racconto steso di mio pugno che rendo pubblico e spero davvero che questa storia possa far vivere a chi la legge delle belle emozioni.
Attenzione: nel corso della narrazione vi saranno spoilers per coloro che non hanno visto Thor: the Dark World, dato che i fatti qui descritti sono ambientati dopo gli eventi illustrati dal film.
Vi auguro una buona lettura. Lady Realgar

Questa storia è una specie di spin-off della mia storia principale "La meretrice di Asgard". Si tratta del secondo "Preludio", chi mi segue già nell'altra storia sa che i miei preludi non sono altro che dei prequel ambientati tempo prima rispetto agli avvenimenti narrati nel presente, in cui vengono raccontate cose del passato dei protagonisti, chi invece non mi ha mai letta non si preoccupi: QUESTA STORIA SARA' PERFETTAMENTE COMPRENSIBILE ANCHE A CHI NON HA MAI LETTO NULLA DI ME! Si tratta di un racconto completamente a sé stante, con un suo inizio ed una sua conclusione ben definiti, in sostanza è una storia nella storia, ma non serve conoscere la principale, anche perchè io sono logorroica e spiego sempre tutto, anche a rischio di ripetermi! E' strutturato come un racconto breve, che sarà composta da 3 atti più un prologo ed un epilogo e finirà lì. Avevo preannunciato a chi mi legge già che avrei scritto questo Preludio, ho anticipato la cosa ed ho deciso di pubblicarlo esternamente e non dentro alla mia fiction per svariate ragioni che spiego un pò all'interno. Spero di avervi incuriosite almeno un pò...

"Sono stata molte cose nella mia vita. Figlia e assassina, sposa e puttana, sorella e traditrice, amante e spergiura; a volte saggia, a volte folle, a volte sciocca e inerme. Ho creduto e ho dubitato, ho osato e ho fallito. Tante, troppe volte, ho avuto paura, tranne quando avrei dovuto averne per davvero.
Mi chiamo Bianca Auditore, sono figlia di un assassino e di una ladra. Cesare Borgia è stato il mio primo amante: diceva che era la mia purezza a istigarlo al peccato, come una macchia nera sulla mia pelle. Ma sbagliava; perché il peccato non è una macchia. Il peccato è di un bianco accecante. Come la neve e il vuoto, la morte e l’assenza. Come il lutto, la gioia, e la veste degli Assassini."