Steve e Tony sono due ragazzi molto diversi, ma allo stesso tempo complementari.
Si conoscono sul lungomare della caotica Malibu e trascorrono l'intera estate insieme, finché non sono costretti a separarsi.
Ma a quanto pare, il destino ha in serbo per loro molto altro.

Al 66 di Perry Street, nel cuore di Greenwich Village a New York, c'è un palazzo popolato da personaggi molto, molto particolari.
[Steve/Tony] [Phil/Clint] [Loki/Thor] [Bucky/Natasha]

Ispirata a “Mente divisa” di PurpleStarDream.
Captain America è stato un indiscusso eroe americano, capace di affrontare ogni nemico e sventare ogni minaccia. Steven Rogers soffre di stress post-traumatico, di visioni tanto sconvolgenti e tanto frequenti da far presagire una schizofrenia imminente; che le cure di Bucky e Natasha non riescono a fermare.
E poi c'è Tony, occhiali da sole e sogghigno beffardo, che nel suo essere irreale è l'unico appiglio che Steve riesce a stringere.

{Johnlock | Mystrade}
«Sherlock sa perfettamente che in caso di un suo nuovo ricovero, io non interverrò più in suo favore, anzi, sarò il primo a fare in modo che lo trattengano in riabilitazione. Per anni, se necessario, purché la smetta una volta per tutte.» Ammise Mycroft, a cuore aperto. Non aveva paura di confidare quelle preoccupazioni a Lestrade, sapeva perfettamente quanto si fosse affezionato a suo fratello, inoltre era una brava persona, la più brava che avesse mai avuto il piacere di conoscere. «C’è il rischio che--» Abbassò per un attimo lo sguardo, spiazzato lui stesso dal fatto che non riuscisse a parlare della situazione di Sherlock, di quello che era successo solo un anno prima. [...]

Nella città dell’amore libero, vi è un palazzone con due soli appartamenti.
Tra marijuana, vinili ed abiti floreali, Steve e Tony dividono il pianerottolo. Il primo è venuto su tra gli hippie ed ha trascorso la sua intera infanzia in giro per il mondo, a bordo di un pulmino Volkswagen. Il secondo è cresciuto tra i confort di una vita agiata, facendo i conti con due genitori anaffettivi e la voglia di ricercare nel sesso l’amore che suo padre e sua madre non hanno saputo donargli.

{Steve/Tony/Bucky}
Siamo in prigione, qui non raccogli margheritine, al massimo saponette.

«Con quale frequenza avete rapporti sessuali?»
Per Tony fu un bel pugno nello stomaco. Si mosse sulla poltrona, nervoso, guardandosi intorno e cercando di mostrarsi disinvolto. Non poté fare a meno di guardare Steve, pallido, che se ne stava incollato allo schienale della poltrona con gli avambracci abbandonati sui braccioli.
«Non capisco la domanda.»

Non è facile essere un padre trentenne di una bambina di dieci anni, quando sei solo al mondo e la madre di tua figlia è morta.
Non quando vuoi darle il mondo e anche di più.
E' per questo che Steve sceglie la via più facile, per non far mancare nulla a Sarah, aiutato dalla sua prestanza fisica e la bellezza straordinaria.
Tutto è perfettamente rodato, almeno fin quando non arriva Tony Stark a mandare all'aria tutto.

Una sera buia, un ospite che arriva senza annunciarsi, un miliardario che si trova impensierito ad ascoltare alcuni stralci del racconto di quell'uomo con dei magnetici occhi color smeraldo, capaci di attrarlo e di inghiottirlo come un vortice, appena fuggito dal suo carcere.
[IronFrost]

Tony vorrebbe quasi dirgli che non c’è niente da temere -C’è molto da temere, invece, perché per loro anche cinque minuti sono l’ignoto da cui la Fine può balzare fuori ed azzannarli all’improvviso alla gola-, vorrebbe dirgli di vivere per il semplice gusto di farlo e non per dovere o etica o ideale, di sorridere di quel calore che guizza e balena nell’iride azzurra, così umana, così lontana dai riflessi bianchi e rossi dello scudo che sembra di essere in compagnia di un semplice ragazzo di Brooklyn e non della sfolgorante Sentinella della Libertà.
Perché è questo che fanno gli amici, no?

[Steve/Tony]

Lestrade lo ha lasciato perché a Mycroft non importa niente di lui.
O almeno, lui dice così.
Il dolore è un baratro in cui Mycroft sta per precipitare…
(Mystrade) (tematiche delicate: tentato suicidio)

Robert Downey lavora come profiler per la polizia di Los Angeles. Nel tempo libero, Robert si trasforma in serial killer che si preoccupa di soddisfare la sete di vendetta nei confronti del suo oscuro passato uccidendo persone che, a suo parere, se lo meritano. Riesce a gestire la sua doppia vita per anni, ma è impreparato quando una "new entry" manderà in tilt la sua routine.
Riuscirà Robert a tenere tutto sotto controllo?

Odia i voli intercontinentali.
Un numero quasi a due cifre di ore da passare su aereo sempre con le stesse persone vicino, poche possibilità di sgranchirsi le gambe, magari un vicino fastidioso, ma soprattutto nessuna pausa sigaretta.
No, decisamente Jude e i suoi cerotti alla nicotina che ogni volta si applica al braccio odiano i voli intercontinentali, che certamente sono uno dei pochi lati negativi del suo lavoro, che lo porta spesso a viaggiare. Anche il trentuno dicembre.

Raccolta di One Shot per l'iniziativa All You Can Write del gruppo Sclero Stony.
- Fluff Week
- Red Week

Uno, due, tre squilli.
“Jude?”
“Hey, Robert...”
“Cos’è questo tono? Qualcosa non va?”
“Non vanno troppe cose qui Robert...”
Robert sospirò. “Quanto devi stare in più lì in Cina?”
“Quattro mesi.”
“Oh, Dio. Ma qualche weekend puoi venire qui da me, no?”
Fui io a sospirare.
“Mi hanno detto che se voglio la promozione devo dimenticarmi dell’amore per un po’.”
“Ma non possono! E’ un diritto. Cioè. Non ce la posso fare senza te in casa. Davvero.”
Ci fu un lungo silenzio nella chiamata.
“Robert...”
“Zitto!” sentivo i suoi singhiozzi mal repressi, tenuti dentro. “Innamorarsi è la stronzata più grande che una persona possa fare nella propria vita!”
“Ti pre-” tu tu tu tu tu. “Ti prego.” Sussurrai, riponendo la cornetta del telefono al suo posto.